As tears go by - Film (1988)

As tears go by
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Mongkok Carmen
Anno: 1988
Genere: gangster/noir (colore)
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Storie di vita e soprattutto malavita per l'esordio del celebrato Wong kar-Wai (futuro regista di HONK KONG EXPRESS, IN THE MOOD FOR LOVE...), che per l'occasione si occupa anche della sceneggiatura. Il tributo al MEAN STREETS di Scorsese (come ampiamente notato da tutti) è fin troppo evidente, con il controllato Andy Lau al posto di Harvey Keitel e l'argento vivo Jacky Cheung (premiato come miglior attore non protagonista) nel ruolo che fu uno dei più memorabili per il giovane Robert...Leggi tutto De Niro. L'azione si sposta ovviamente a Hong Kong, tra le luci artificiali e le insegne luminose che rischiarano la notte. Wah (Lau) è un gangster di piccolo cabotaggio, costretto a tenere a bada il “fratello” The Fly (Cheung), autentica testa matta che pretende di dimostrare in ogni occasione il proprio coraggio finendo sempre col prenderle, soprattutto se di mezzo ci sono i soldi (un debito da saldare). Parallelamente alle vicissitudini gangsteristiche, poi, Wah vive una sofferta storia d'amore con la timida cugina (Maggie Cheung), giunta in città per salutarlo e capace di fargli perdere la testa. Wong kar-wai studia molto bene i rapporti tra i suoi personaggi, ne approfondisce il carattere dimostrando già di possedere uno stile personale non trascurabile. Nessuna azione travolgente (anche se scazzottate e sparatorie non mancano) quanto piuttosto una grande attenzione alla messa in scena, alle luci e ai colori di una fotografia sfavillante. Carente nell'intensità del ritmo, nella sceneggiatura, AS TEARS GO BY resta comunque un discreto noir. Si sente anche “Take My Breath Away” in cinese!

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Il Gobbo 2/04/08 09:18 - 3015 commenti

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Buon lavoro del primo Wong Kar-Wai, che in modo molto tipico della nouvelle vague hongkonghese parte da un modello occidentale quasi ricalcato, ma lo innerva con il suo gusto per il melò smisurato e i primi, già concretissimi segni della straordinaria padronanza del mezzo. Eccessivo, straziato e romantico, percorso da un'onnipresente fatalità, non ha ancora l'intensità dei primi capolavori o la sublime quanto manieristica perfezione della fase più recente, ma da questa grezza e sincera energia trae il suo meglio. Attori al solito bravissimi

Cotola 10/06/10 20:07 - 9052 commenti

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Sin dal suo esordio, a metà tra cinema di genere (noir) e libertà narrativa da Nouvelle Vague, Kar-Wai mostra un buon piglio registico e delle ottime doti da un punto di vista visivo pur eccendendo a tratti (non solo in questo caso) in estetica da videoclip. Si mostra invece meno maturo dal punto di vista della sceneggiatura che strizza molto l'occhio allo scorsesiano Mean streets e che pur essendo a tratti già vista, nelle situazioni ma anche nei personaggi, riesce comunque a suscitare, e non è poco, emozioni. Bella fotografia, bravi e ben diretti gli attori. Godibile e quindi promosso.

Lupoprezzo 14/03/11 23:50 - 635 commenti

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Wong Kar Wai prende come modello Mean streets di Martin Scorsese e imbastisce un gangster movie sull'amicizia pervaso da un amaro senso di sconfitta. Il tratteggio dei protagonisti è riuscito e la regia, seppur con estetismi da videoclip, è curata e coinvolgente (i pestaggi sono pochi ma violenti ed efficaci). Di prim'ordine la prova di Jacky Cheung nei panni del folle Fly. Musiche in stile anni 80. Il finale è un po' frettoloso.

Mickes2 21/03/11 08:43 - 1670 commenti

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Un buon esordio alla regia per Kar-Wai, abile nel raccontare una storia basata su tre personaggi: un "piccolo" gangster (Ah Wah), il suo incontrollabile protetto (Fly) e la fragile cugina del primo (Ah Ngor). Nella struttura narrativa del film non c’è una trama chiara né un diagramma lineare, poiché l’atmosfera e la storia nascono e crescono lentamente dall’interazione dei tre personaggi principali e dalle loro personalità. Buone e cariche di pathos le scene violente; il finale, per quanto significativo, è fin troppo frettoloso.

Alex1988 25/07/18 18:23 - 728 commenti

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E' ormai risaputo che al suo esordio Wong Kar-Wai abbia voluto rendere omaggio a Martin Scorsese e al suo Mean streets. Le similitudini tra i due film sono più che palesi, ma il regista asiatico ha naturalmente percorso una strada personale, rendendo forse il suo film meno cinico (come poteva essere il film di Scorsese) e più melodrammatico. A conti fatti, insomma, si tratta di un buon esordio, ma niente di più.

Tomastich 19/01/19 10:20 - 1255 commenti

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Primo lungometraggio di un cineasta che lascerà il segno anche nei decenni successivi. Qui l'estetica anni '80 è di grandissimo aiuto allo svolgimento dei fatti, sempre in bilico tra drama, gangster-movie, intreccio sentimentale e strascichi da sceneggiata tipici della scena di Honk Hong. Il montaggio con "Take My Breath Away" sulla scena romantica può essere anche tacciata di essere "kitsch", ma è il pieno manifesto di una poetica.

Daidae 20/02/19 21:41 - 3184 commenti

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Valido film che mescola bene azione, noir e sentimento. Ottima la prova del cast, valida la regia, molto bella e curata la colonna sonora (che include anche una cover di "Take My Breath Away"). Con questo film il regista Wong Kar-wai fa il suo esordio e non è niente male: nello stile si notano diverse scene al rallentatore. Film da vedere, sopratutto se vi piace il genere.

Thedude94 13/04/22 23:48 - 1097 commenti

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Wong Kar-wai mette in scena la vita di strada di Hong Kong con un gusto estetico notevole, confezionando un'opera di livello che spazia tra il neo-noir al neon e il classico gangster movie di formazione con annessa storia sentimentale super romantica. Il cast è ottimamente in parte, si presta benissimo all'azione che lascia poco spazio ai dialoghi e molto alla fisicità e alle espressioni facciali. La messa in scena è ottima, così come il montaggio e le musiche, ben inserite nell'arco narrativo. Tematicamente forse già visto, ma l'impronta autoriale si vede eccome.

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