Gozu - Film (2003)

Gozu

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L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/06/07 DAL BENEMERITO UNDYING POI DAVINOTTATO IL GIORNO 21/06/11
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Undying 15/06/07 21:31 - 3807 commenti

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Non siamo dalle parti dell'horror (se non nella chiusa finale, con una palese sequenza che pare estratta pari pari da Society); non siamo nemmeno dalle parti del thriller. Del dramma forse? Ma nemmeno per sogno. Sogno... ecco! E' là che si colloca Gozu. Nel Mondo onirico e nel delirio visivo: ed in questo colpisce il bersaglio. Morti che camminano ed appaiono per essere poi squartati e maciullati (in uno scenario devastante: un'autodemolizione) per ritrovarsi -chissà perchè chissà per come- nei panni di una bella fanciulla vulvo-espressiva...
MEMORABILE: L'apparizione di bestie antropomorfe (con la testa di bue); le inservienti -brutte e sozze- che fanno della minzione il sostentamento economico...

Schramm 21/11/07 03:38 - 3495 commenti

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Lo straniamento quale posta in gioco e cifra dell'orrore. Il gioco riesce solo in parte e alla lunga smarrona un po', ma complessivamente lo spiazzamento logico subìto è di quelli che non si dimenticano con facilità. Con mezzora sfrondata il finale picchierebbe dieci volte più duro. Resta comunque un tentativo coraggioso e anarcoide di rielaborare ascisse e coordinate dell'horror in salsa beckettian-ioneschiana.

Fele 21/12/07 09:37 - 43 commenti

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Siamo nel regno del surrealismo più assoluto, del tipo quasi scherzoso alla Buñuel, non senza rimandi al Lynch più delirante; a mezza strada tra teatro dell'assurdo, Ionesco e la comicità demenziale di certi sogni incongrui. Non ci sono ragioni, non ci sono cause anche solo lontanamente plausibili. A tratti serpeggia l'alone dell'horror (come nella scena finale del parto, tra l'orgia di Society ed i vari alieni che escono da corpi parassitati), ma è solo sfiorato. Delirio.

Tromeo 2/05/08 11:06 - 52 commenti

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Geniale film totalmente folle diretto da Takashi Miike. Onirico, visionario, delirante, divertente, "Gozu" è uno dei migliori film del regista giapponese. Sesso, violenza, ironia e surrealismo si mischiano in un film difficile da definire ma assolutamente da vedere e rivedere.
MEMORABILE: Il barista calvo in reggiseno.

Puppigallo 16/06/08 13:09 - 5274 commenti

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Sull'originalità di questa pellicola non si discute; e nemmeno sul talento del regista. Al massimo, si può fare qualche appunto sul ritmo (ogni tanto, un po' blando). Qui la sceneggiatura passa in secondo piano; è importante ciò che si vede, a volte ciò che si ascolta e, soprattutto i personaggi (la locandiera e il fratello, l'uomo a due colori, il capo, il fratello del protagonista). E sarà proprio il protagonista, per cercare il fratello matto (parla di cani anti yakuza, auto antiyakuza) a scivolare nell'oblio. L'uomo bue e la scena finale sono l'emblema di questo buon comichorror. Da vedere
MEMORABILE: Il capo fa sesso con il manico di un mestolo infilato nel sedere.

Supercruel 11/02/09 18:18 - 498 commenti

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Interessante, ma non del tutto riuscito. Con Gozu Miike ci chiede forse troppo. La struttura lo ricollega a Audition (partenza lentissima, commistione di generi), con la differenza che qui l'autore non ci fornisce alcun appiglio prima di arrivare al finale (totalmente fuori di testa e apice della pellicola). La vicenda è chiaramente un sogno (incubo) ad occhi aperti (dalle tinte lynchane) ma alla lunga finisce per avere tante, troppe parti noiose. Da vedere, ad ogni modo.

Patrick78 23/05/09 09:03 - 357 commenti

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Gozu ovvero il festival del non-sense e della noia. Incensato dalla critica e dal pubblico in realtà risulta come un'opera dal potenziale inespresso in cui Miike si diverte ad estremizzare una classica storia di yakuza e renderla a tratti quasi incomprensibile. Lasciata da parte la violenza di Ichi The Killer il regista nipponico si concentra su dialoghi e situazioni ai limiti della realtà, ma purtrppo le poche idee buone vengono sviluppate poco e male (vedasi l'uomo-mucca). Difetto principale del film resta però il ritmo troppo lento e compassato.

Fabbiu 28/07/09 16:22 - 2145 commenti

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Avevo chiara l'idea del concetto porno-splatter giapponese riversato in certi hentai classificati con il sub-genere "Guro" e di difficile reperibilità; ma film come questi ti lasciano a bocca aperta per tutta la loro durata... Onirico, delirante, non conosce per nulla il limite del termine buon gusto; malato mentalmente e concettualmente, spara raffiche di stramberie al limite dell'estremo: Miike ci apre la via per la visione più assurda dell'insensata confusione mentale, ma una via ben definita con apici di grottesco che fan venire i brividi.
MEMORABILE: Lo strano aiutante con problemi di pigmentazione parla di un uomo morto; Il fantasma urlante compare davanti ai loro occhi, ma l'attenzione è misera.

Rebis 1/10/10 17:26 - 2337 commenti

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Sarebbe questo un esempio di disinibizione creativa? Di emancipazione dai generi? Allora ridateci per favore l'ortodossia tutta d'un pezzo del bis nostrano... Come cinema del non-senso il film di Miike è piatto e provocatorio come un'omelia domenicale, senza arguzia né lepidezza; l'umorismo è ottuso, il delirio lambiccato e indotto. Come cinema dal senso recondito (la ricomposizione dell'androgino attraverso il catartico incesto?) si esaurisce nell'eloquente e ridondante finale, senza quei 120 sommi minuti di flaccido divagare. Ovvi, oziosi i rimandi al cinema di David Lynch.

Mickes2 20/12/12 17:27 - 1670 commenti

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Pazzo esperimento che prende un genere contaminandolo di tutto un po’, che ha il coraggio di osare finendo più volte fuori giri, che pretende di mescolare sogno e realtà finendo solo per inanellare una serie sterminata di nonsense, che imprigiona il protagonista all’interno di un limbo kafkiano gingillandosi senza alcun riguardo per lo spettatore. Ma dietro tutto il divagare pleonastico, delirante e divertito, l’aura di mistero e le incursioni incestuose e perverse hanno quel fascino calamitico in grado di salvare tutta la baracca.

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Bronson82 30/12/13 09:59 - 32 commenti

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Gozu probabilmente è la quintessenza dell'arte ironica, estrema, provocatoria e iconoclasta dell'immenso Takeshi Miike. Una geniale capacità di creare suspense anche con l'innesto di dialoghi assurdi e surreali è abbinata a una visionarietà che lascia attoniti. Un film difficile da spiegare o commentare. Lo si ammira, ci si diverte e ci si sente nel proprio mondo, a casa propria. Capolavoro.
MEMORABILE: "Tutto quello che sto per dire è soltanto uno scherzo, perciò non prendetemi seriamente"; Una nota al Boss col mestolo.

Daniela 10/07/15 08:40 - 12662 commenti

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Giovane malvivente riceve dal suo boss l'incarico di eliminare un "fratello" paranoico, ma il presunto cadavere scompare... Strambissimo yazuka-movie che alterna lunghe parentesi beckettiane ad improvviso squarci di assurdo, fra apparizioni oniriche e sadismo non privo di comicità, fino ad un epilogo horror delirante. Inizia bene, prosegue con uno stuzzicante non-sense ma il ritmo narcolettico e l'accumulo di stranezze rischiano di indurre nello stesso tempo allo sbadiglio per noia e allo sbuffo per indigestione, per cui si arriva alla fine esausti e già troppo sazi.
MEMORABILE: Il massacro del chihuahua; L'interminabile telefonata sul caldo; Il tizio con la testa bi-color: l'uomo/mucca

Cotola 16/11/15 22:39 - 9043 commenti

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Si dice molto spesso, ma davvero questo è un film che non può soddisfare tutti i palati. Ibridare lo yakuza-movie con l'horror ma anche col teatro dell'assurdo e del grottesco (Becket in primis) poteva essere un'idea oltremodo interessante e stimolante per quanto a tratti, per forza di cose, spiazzante. E se qualche momento coglie nel segno, quello che è difficilmente tollerabile e indebolisce troppo un film dalle molte potenzialità, è un ritmo catatonico che si prende molte pause e presenta troppi pochi guizzi e momenti interessanti. Forse meritevole di una seconda visione? Ci vuol coraggio.

Diamond 26/03/24 08:50 - 174 commenti

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Lungo viaggio weird consumato tra personaggi assurdi, situazioni grottesche, risvolti al limite del delirante e momenti molto divertenti. Miike (con ovvi riferimenti a un certo cinema Lynchiano ma anche Cronenberghiano) tenta la solita commistione di generi per una pellicola probabilmente imperfetta ma difficile da dimenticare. Molto weird, senza una vera e proprio trama, ritmo parecchio lento, situazioni molto forti. Ma ha anche dei difetti. Geniale l'ultimo secondo, regia e fotografia ad altissimi livelli, bravo Sone.
MEMORABILE: Il chihuahua; La mucca; L'ultimo secondo.
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  • Discussione Rebis • 1/10/10 17:37
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Come mai il film è stato schedato come "fiction"? Certo che Miike si impone di scavalcare i generi ma direi che il film sta dalle parti del noir (se escludiamo la follia horror del finale, certo...)!
  • Discussione Gestarsh99 • 1/10/10 18:22
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    [...]direi che il film sta dalle parti del noir (se escludiamo la follia horror del finale, certo...)!

    Noir inteso nella sua accezione lynchiana, naturalmente.
  • Discussione Zender • 1/10/10 18:49
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Evidente errore Rebis. Fiction non è di certo. vada per noir intanto.
  • Discussione Rebis • 1/10/10 21:52
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Gestarsch88 ebbe a dire:
    Rebis ebbe a dire:
    [...]direi che il film sta dalle parti del noir (se escludiamo la follia horror del finale, certo...)!

    Noir inteso nella sua accezione lynchiana, naturalmente.


    ... uhm, sì, anche nella sua pura accezione miikiana ;)