Quarto ed ultimo (per ora) episodio della serie Lethal Weapon, questo film prosegue sulla falsariga dei precedenti due diventando sempre più una commedia e sempre meno un poliziesco fortemente caratterizzato come era stato il primo. Da questo punto di vista è inquadrabile l'ingresso nel cast di C. Rock, comico molto amato negli USA. Il regista Donner strizza infine l'occhio al cinema di arti marziali attraverso l'impiego di Jet Li, vera star del cinema orientale. Il risultato è un film godibile anche se un po' "fracassone", ma privo di personalità .
Quarta puntata della saga che vede protagonisti gli agenti Riggs e Murtaugh. A loro fianco i soliti noti Pesci (grande come sempre) e Rene Russo. Discreta la regia di Donner, che il meglio di sè lo dà sopratutto (e ovviamente) nelle scene d'azione. Bel cattivo reso con particolare bravura da Jet Li. Nonostante qualche lungaggine di troppo, ci si diverte ancora.
Capitolo conclusivo. In sintesi un discreto film d'azione, con la solita brava coppia Gibson-Glover e l'ottima Rene Russo. Le scene d'azione sono ben curate (compresa l'esplosione sotto la pioggia con glover in mutande), bravo anche Joe Pesci. Si fa vedere volentieri.
Continua l'accumulo di personaggi e la doppia famiglia Riggs-Murtaugh cresce. Un marito per la figlia maggiore e due neonati in arrivo. Oltre alla casa devastata come in tutti gli altri episodi. Jet Li è un ottimo avversario e tenta di portare con le arti marziali qualche novità , ma ormai tutto è stato detto e fatto. Rock e Pesci portano la comicità quasi a livelli da cabaret. L'azione c'è ancora, anche se ormai sfiora il surreale: auto che volano, mitra subacquei e pure la telepatia. Sperando resti il capitolo conclusivo...
Si dice spesso che "squadra che vince non si cambia", ma in questo caso la squadra comincia a denunciare un po' le rughe e, a mio avviso, la campagna-acquisti (Chris Rock su tutti) per ravvivarla non è all'altezza del grande Team. Lo spettacolo è sempre assicurato, ma ormai si ha la sensazione che si sia posata una certa patina di malinconia. Insomma. il tutto sa abbastanza di canto del cigno... Ad ogni modo si lascia vedere tranquillamente, anche se non con lo stesso piacere dei precedenti. **1/2
MEMORABILE: Murtaugh che regala l'orologio al capofamiglia cinese.
Dà tutto quello che promette e che ha confermato nei precedenti capitoli. Le scene di azione sono, oltre che tecnicamente curate, molto fantasiose. I dialoghi, quasi perennemente urlati, strappano qualche risata. Nonostante sia il quarto episodio non ci sono cali di tono apprezzabili; tutti, regista compreso, danno ancora una volta il meglio per un prodotto che già si sa come è e ancora una volta non delude le aspettative. La violenza è molto alta, la rabbia contro l'avversario caricata a dovere, giustificabile solo in tono di commedia.
Quarto capitolo delle avventure di Riggs e Murtaugh, che questa volta se la devono vedere con uno spietato boss di una Triade cinese. Si tenta di svecchiare la saga con l'introduzione di Jet Li e unendo il poliziesco USA con l'action made in Hong Kong. Gibson e Glover sempre in gamba e anche questa volta le risate sono assicurate. Ottime e spettacolari le scene d'azione.
Bel capitolo conclusivo, che fa diminuire un pochino i toni da commedia per inserire un cattivo con i fiocchi (il grande Jet Li) e scene d'azione forse fra le più scatenate della saga. Gibson e Glover appaiono entrambi sgualciti e in là con gli anni e la cosa non guasta assolutamente. Pesci si concede un simpatico monologo serioso e l'aggiunta di Chris Rock aggiunge un tocco di novità . Finale col botto.
Ultimo giro di boa per la quadrilogia che questa volta si avvale di Jet Li in versione cattivissimo. Ma è ovvio che la baracca va avanti stancamente e a 11 anni dall'uscita di Arma letale la svogliatezza la fa ormai da padrona. Personaggi che da organici alla storia diventano estemporanei (vedi Pesci) e sceneggiatura che fa acqua da troppe parti. L'impianto resta ovviamente sempre uguale ai precedenti ed è forse proprio questo il maggior difetto. Arrivati al quarto episodio si poteva, anzi si doveva, osare di più. Scene action comunque sempre all'altezza.
MEMORABILE: Murtagh e Riggs si presentano "allegramente" sul luogo dello scambio.
Pirotecnico capitolo finale di una saga ricca di pregi. Cast affiatato e di livello, con i comprimari che frequentemente rubano la scena ai protagonisti (immenso Joe Pesci), regia che punta alla spettacolarità old style usando più stuntmen che CGI, colonna sonora apprezzabile. Le due ore di film scorrono agevolmente tra inseguimenti, battute, esplosioni e arti marziali. Il tutto stemperato in un'atmosfera da cartone animato. Onore all'oculatezza di Donner, Gibson e Glover che hanno saputo abbandonare il tavolo ancora vincitori.
Dopo il deludente Arma letale 3 ecco risollevate le sorti della serie con un valido film di azione, con scene belle cariche girate bene, una su tutte l'inseguimento del cinese. Mancano le assurdità gratuite (ed è un bene) e non mancano le scene leggere che non guastano. Una pecca: non mi ha convinto troppo il "genero" di Glover. Per il resto pollice alto su tutta la linea.
MEMORABILE: L'inseguimento del cinese in autostrada; Jet Li che sfoggia un ottimo repertorio; "A Hong Kong saresti già morto".
Niente male questo episodio conclusivo della "tetralogia" con Gibson e Glover. Ormai siamo abituati a vedere i due poliziotti con caratteri agli antipodi e Joe Pesci tutto sommato è ancora divertente. Buona la vicenda così come la sparatoria finale, con un Riggs meno "folle" rispetto ai primi film della serie, forse divenuto più responsabile vista l'imminente paternità . Promosso.
Ultimo film della serie. L'inizio è molto lento e dalla trama insignificante e i nemici questa volta sono i lontani cinesi. Al contrario la seconda parte è adrenalinica e avvincente. Un film simpatico e a modo suo piacevole da vedere. Come in precedenza si assiste spesso a scene inverosimili, ma per chi conosace la formula tali scene non desteranno alcuno stupore.
Tardivo e dimenticabile epilogo. Al fatale invecchiamento dei protagonisti (assai meno credibili e a tratti sconsolanti) non si accompagna un cambiamento che sia in grado di reinventarli e li si lascia a citarsi addosso, al punto che tutto il film risulta costruito sul riciclaggio di cose (gag umoristiche, scene d'azione, pretesti narrativi e investigativi, manierismi e scenografie) già viste (e fatte meglio) nei capitoli precedenti. Per chi ha apprezzato i primi è meglio non vederlo, ma forse era meglio proprio non girarlo.
Il fiato comincia a essere corto e oltre agli scambi urlati e accesi tra Glover e Gibson non resta molto per cui gioire. Le scene d’azione sono spinte al limite, le esplosioni inverosimili e il confronto con Jet Li impietoso. Si cerca la spettacolarità delle immagini a discapito della credibilità . A risentirne è anche la storia, il cui fulcro è descritto in maniera grossolana e poco interessante. Si lascia guardare, senza grande entusiasmo o particolare coinvolgimento, ma non aggiunge nulla di significativo alla serie.
Ultimo tassello della saga, il quarto capitolo mostra subito la corda, con l'azione sostituita quasi del tutto da elementi comedy che lasciano il tempo che trovano. L'Arma Letale Gibson ha perso lo smalto che lo rendeva imprevedibile e folle negli altri capitoli e anche il buon Glover deve fare i conti con il tempo che passa. Niente di originale nemmeno per lo script, con una vicenda di clandestini cinesi, pretesto per avere come cattivo un sprecatissimo Jet Li. Al solito fluida la regia di Donner, ma si raschia ormai il fondo del barile.
Una chiusura della saga che Donner sembra realizzare più per accontentare i fans che altro; c'è aria da festa di pensionamento, con tutti i protagonisti riuniti a concludere le varie vicende familiari (emblematico lo scatto finale). I villain cinesi non convincono troppo (bravo comunque Li), lo script nemmeno e nonostante un paio di scene action memorabili e un ritmo sostenuto il film punta più sul versante della commedia e dell'auto-citazionismo; si poteva evitare di resuscitare il franchise ma comunque può essere considerato una gradevole buonuscita per i cultori della serie.
MEMORABILE: Il rocambolesco inseguimento in autostrada; La foto di gruppo finale.
Giunta al quarto e ultimo capitolo, la saga è ormai alla frutta. Donner abbandona ogni residuo di credibilità e punta tutto sul mix fra comicità e azione, a discapito di un intreccio poliziesco che pure avrebbe qualche freccia al suo arco. La scelta della mafia cinese come antagonista e il finale dedicato alla chiusura del cerchio delle vicende familiari/personali della coppia protagonista denotano il chiaro intento di compiacere al massimo il pubblico americano. Sul piano commerciale l'operazione ha avuto successo, ma il film nel complesso risulta piuttosto debole.
Quarto capitolo della saga di una delle coppie meglio assortite del genere action-poliziesco, quella composta da Gibson/Glover. Questa volta il duo deve sgominare un traffico di clandestini. Non delude: divertente, con momenti davvero esilaranti (si veda quello dal dentista) e azione pura. Regia di Richard Donner anche questa volta più che efficace. Colonna sonora discreta.
Rispetto al precedente episodio, il terzo sequel non abbassa il volume sulla manopola dell'ironia svincolata (l'ingresso di Chris Rock come genero segreto di Glover dà via libera a equivoci e doppi sensi da classica family-comedy), ma incrementa di qualche tacca la violenza e soprattutto lascia all'abile Jet Li un vistoso ruolo da cattivone spietato, inesorabile e duro a morire. Ritmo scalmanato, pericoli costanti e gag chiassose garantiscono un pieno di energia made-in-Hollywood. Il finale in sala parto viene tirato per le lunghe, ma vale come affettuoso saluto rivolto al pubblico
MEMORABILE: Lo squalo in barca; Il gas esilarante; Invasione della casa di Glover; Le banconote false; Il sanguinoso ultimo scontro con Li; Gibson al cimitero.
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Questo film fu l'ultimo che vidi al Drive-In di Casalpalocco prima della sua definitiva chiusura, dopo il periodo degli eventi d'essai e al termine di un ultimo tentativo di rilancio all'insegna di una stagione di prime visioni, tra le quali ricordo fra gli altri titoli Il fantasma dell'opera di Dario Argento, Qualcosa è cambiato con Jack Nicholson, il remake di Psycho di Gus van Sant e molti film con Leonardo Di Caprio (Romeo & Giulietta, Titanic, La maschera di ferro).
Devo dire che rivedendolo stasera dopo quasi vent'anni l'ho trovato più brutto di quanto ricordassi (ho dovuto, per onestà intellettuale, dare una monopalla), ma mi ha evocato comunque una certa nostalgia.