Tratto da uno splendido libro-inchiesta di Truman Capote ed ispirato a fatti realmente accaduti, il film ricostruisce in maniera minuziosa ogni particolare delle vicende criminose su cui si incentra e lo fa riuscendo a trasmettere la gelida freddezza dei due assassini riuscendo comunque a coinvolgere lo spettatore. Buone regia e sceneggiatura ma il meglio viene dalla prodigiosa fotografia in bianco e nero di Conrad Hall senior.
Dal romanzo di Capote su un fatto vero: la strage inutile di una famiglia, la fuga e la cattura dei due killer. Il film procede con un incalzare lento: l'azione è psicologica, sta nelle turbe di uno dei due e nella strana fuga. Superlativa la fotografia in b/n (l'apice nella lunga scena della rapina); notevoli le riprese e il montaggio che talvolta gioca a sorpresa con gli eventi; grande la musica di Quincy Jones. Alla fine si rimane scossi da una storia dolorosa, e da un titolo che sembra rimandare più alla fredda esecuzione che alla strage.
Ardimentoso girare un film originale sullo stratificato capolavoro di Capote, a sua volta rielaborazione letteraria di un episodio di cronaca. Brooks, uno dei talenti più personali del cinema americano, riesce a chiuder il trangolo con un'opera formidabile per coscienza artistica, stile cinematografico, capacità di dar conto della complessità delle cose e delle persone. Tutto è perfetto: stacchi di montaggio, la livida fotografia di Hall, la dinamica temporale, l'introspezione psicologica. Gli "anonimi" Blake (futuro Baretta) e Wilson brillano più che star.
MEMORABILE: Dick al poliziotto: "Tutti gli uomini hanno un tatuaggio, solo che voi li chiamate club..."; il commiato di Perry: "Vorrei chiedere perdono, ma a chi?"
Tratto dal celeberrimo romanzo di Truman Capote e ispirato ad un fatto vero, è la storia del massacro di una famiglia del Kansas ad opera di due killer, seguito dalla loro fuga e cattura. Brooks segue lo stile del gangster movie sobrio e classico - fotografia intensa, dialoghi pungenti e sarcastici, messa in scena visivamente ricca - e lo arricchisce tramite un'accurata analessi temporale e una profonda introspezione psicologica. Si respira un'aria da fredda tragedia moderna. Grandi interpretazioni.
Pellicola che sa indagare su due binari paralleli: da una parte, attraverso le psicologie di due ragazzi, viene a galla il mal di vivere che attanaglia e non lascia respirare; dall'altra vi è una lucida analisi al sistema giudiziario americano. Brooks immerge tutto nel noir e a suon di atmosfere luciferine servendosi di una fotografia gelida, tratteggia una storia narrativamente incalzante che scandaglia in profondità gli animi e allo stesso tempo offre una grande disamina di uno spaccato di società. Grande la coppia Blake-Wilson.
Il montaggio parallelo, cadenzato da continui raccordi analogici, su cui si dirama l'intero film, lascia sbalzare con cruda efficacia i pochi elementi narrativi: vittime e carnefici, fuga e indagine investigativa, passato e presente, dichiarazioni e ricordi. La serrata antitesi ostracizza ogni giustificazionismo: tutto si fa oggettivo, spietato, insostenibile; il senso di morte opprimente. L'aspro, contrastatissimo bianco e nero di Conrad L. Hall enfatizza la concatenazione inesorabile degli eventi. Splendido score di Quincy Jones. Spropositata, forse, la durata complessiva. Rigoroso.
Poco tempo dopo la pubblicazione del romanzo, B. ne mette in scena la storia concentrandosi sulle figure dei due bad boys di mezza tacca che avendo uniti formano una terza persona, ossia uno spietato assassino capace di trucidare un'intera famiglia per un bottino irrisorio. Costruzione narrativa secca e senza fronzoni, sapiente gestione degli incastri temporali, interpreti assai convincenti, grande rigore formale esaltato dallo splendido bn di Conrad Hall, colonna sonora calzante di Quincy Jones: sono tutti elementi di un classico che non perde la sua forza col passare del tempo.
MEMORABILE: Poco prima di salire sulla forca, uno dei sue assassini si dice favorevole alla pena di morte: "Certo che lo sono, è una vendetta"; Le due esecuzioni
Molto particolare film d'inchiesta su una strage avvenuta nella campagna del Kansas: due giovani appena usciti di prigione, con un passato pesante sulle spalle e un futuro senza prospettive, irrompono in una villa per una soffiata sbagliata, ammazzano un'intera famiglia e si portano via 43$ e una radio. Toni da cronaca romanzata con sottofondo jazz particolarmente riuscito, con lo spettatore che allo stesso tempo sa tutto e deve ancora scoprire cosa si cela dietro i due volti criminali. Un po' lenta la partenza, poi sempre più ottimo.
MEMORABILE: L'espressione sognante di Blake, che finisce per essere il personaggio più dolce e commovente (!)
Fedele trasposizione del famoso romanzo di Truman Capote. Il film ha un tono generale di stampo documentaristico, all’apparenza piuttosto freddo e distaccato ma in realtà abbastanza intrigante da catturare l’attenzione dello spettatore nella sua esposizione della banalità del male. Brooks firma un’opera sincopata come la colonna sonora jazz di Quincy Jones che l’accompagna. Coraggiosa la scelta degli allora sconosciuti Blake e Wilson in contrasto con la Columbia che avrebbe voluto McQueen e Newman. Splendido il bianco-nero panoramico di Hall.
MEMORABILE: “Hai mai visto un miliardario sulla sedia elettrica”; Tutta la fase iniziale di preparazione all’incursione dai Clutter; Tre centesimi a bottiglia.
Cronaca dell'eccidio in una casa di campagna da cui prese corpo il libro omonimo di Capote. Il resoconto, pur seguendo una certa linearità narrativa, cerca di descrivere le psicologie di chi ha commesso i fatti criminosi, anche se ai tempi si giustificava la colpa solo con l'eventuale pazzia. Il clima è nerissimo (anche perché i luoghi sono originali); abile scelta comunque il non esasperare il giorno del massacro presentandolo alla fine. Regia discreta che usa bene i ricordi a flashback; ottima la fotografia e le musiche di Quincy Jones.
MEMORABILE: I trucchi per affibbiare gli assegni falsi; Il passaggio dato in macchina al vecchio e al nipote; Le scarpe macchiate di sangue.
Richard Brooks HA DIRETTO ANCHE...
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Zender ebbe a dire: Il Marcel sono affari suoi e non mi riguardano. Lui ama guardare un po' di tutto e scivola spesso anche nell'ultratrash. Quanto a pentirsi credo che non lo farà mai. Anzi, lui passa subito alle armi, se ti permetti di contestarlo in faccia. Finché si fa qui ok...
E armi siano! Così , magari, rivede un'altro suo papiro scellerato (quello sui Duellanti)
Per difendere i film che amo andrei pure all'inferno (e ritorno)
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni (Ciclo: "Sette film di Richard Brooks", venerdì 17 aprile 1982) di A sangue freddo:
HomevideoRocchiola • 5/01/20 09:58 Call center Davinotti - 1318 interventi
Il DVD della Columbia uscito nei primi anni 2000 è ormai fuori catalogo risultando reperibile in rete a prezzi medio-alti. Tuttavia è disponibile la riedizione della A&R del 2017 che credo utilizzi lo stesso master. Il video panoramico 2.35 seppur non restaurato è di buon livello ed a parte qualche piccola spuntinatura offre un ottimo bianco-nero mediamente contrastato e brillante. L’audio italiano 5.1 è di discreto livello non troppo basso nei dialoghi e decisamente chiaro. All’estero è da tempo disponibile il bluray della Sony ed in America anche quello davvero eccezionale (almeno stando alla recensioni riportate in rete) della Criterion.
HomevideoRocchiola • 24/01/20 08:10 Call center Davinotti - 1318 interventi
Visionato il suddetto blurayspagnolo della Sony-Columbia. Il video panoramico 2.35 presenta delle piccole a persistenti spuntinature segno che il film non è stato restaurato. Il bianco-nero è mediamente brillante ed abbastanza contrastato anche nelle scene più buie. Insomma come prodotto HD non di distacca molto dal summenzionato DVD A&R anche se c'è un pò più di definizione e brillatezza. L'audio italiano è piuttosto basso ma chiaro. I sottotitoli opzionabili sono escludibili in tutte le lingue. Sarei curioso di visionare il BD della Criterion, la quale vista l'affidabilità del nome credo abbia fatto decisamente meglio della Sony.