Fotografo incontra una misteriosa e bella donna: amore a prima vista, ma lui cerca gratificazioni spirituali, lei l'uomo-oggetto... Da una piéce di Goffredo Parise un film di elegante messa in scena che affoga nella pretenziosità dei dialoghi (esilaranti) e dei concetti, sulle note di un ossessivo motivetto morriconiano. Naturalmente, dato che il film è "intellettuale", la Koscina si denuda a ogni piè sospinto. Paurosamente datato, si può però utilmente recuperare nella categoria dei "guilty pleasures".
MEMORABILE: "Il tuo naso è forte, virile; le tue narici sono pervase da una sorta di ansia". All'altezza della mitica "mi fanno male i capelli" de L'avventura.
Introspettivo e allo stesso tempo delirante. Messaggio chiaro e inequivocabile: l'equilibrio lo trovano in molto pochi. I due personaggi sono molto in contraddizione con se stessi ed è per quello che il film non può finir bene. Come si fa a volere la libertà in senso assoluto e non poter fare a meno di una donna? Come si fa a reputare i bachi da seta più nobili di un uomo libero quando poi si dimostra chiaramente che manco coi soldi la media borghesia può procurarsi il divertimento, ma solo con l'aiuto, l'esistenza e la presenza della plebe?
MEMORABILE: Il discorso della morte lenta e inesorabile dell'uomo che si adatta.
Un pre-Ultimo tango, in linea con l'estetica sessantottina e pienamente esemplificativo di virtù e difetti di Bolognini. Da un lato, un potente estro figurativo e cromatico esaltato dalla brulla e claustrofobica messa in scena hi-tech efficacemente ritmata dalle note di Morricone, dall'altro l'asfittica e spesso risibile pesantezza letteraria del dialogo e il fastidioso didascalismo di molte situazioni. Comunque un film (e un'attrice) che averne oggi! Visto su una sforbiciatissima copia di fortuna e in attesa (vana?) di un bel dvd integrale.
MEMORABILE: La Koscina che si intrattiene piacevolmente con i due meccanici: probabilmente fu la scena che ai tempi provocò il puntuale sequestro per oscenità.
L'assoluto "naturale": una sceneggiatura difficilissima da tradurre in immagini, un soggetto ambizioso che Bolognini affronta con coraggio e determinazione. Cosa lega due individui che si sentono attratti dal primo istante in cui si vedono? Per lei l'amore è qualcosa di elettivo, (testa/cuore), per lui principalmente qualcosa che parte dalla chimica. Una pellicola plumbea caratterizzata da sublimi partiture morriconiane e da una fotografia ombrosa come lo stato d'animo della protagonista. Un duplice viaggio verso un finale ineluttabile.
MEMORABILE: L'istituto con gli insetti; Le vecchiette; I dialoghi; Laurence Harvey.
L'amore puramente carnale, vissuto con istinto animalesco senza sentimenti e spiritualità, è esperienza degradante. La tesi dell'opera di Bolognini, leggibile anche come declino dell'arte e della cultura in una società ormai votata al materialismo, si attua nella più squisita estetica cinematografica dell'epoca: dialoghi intellettuali e astratti, intimistiche penombre, umori melanconici, sentori di decadenza, divagazioni in incubi kitsch, pensieri di morte e l'esaltazione artistica del nudo femminile, con l'«assoluta naturale» Koscina come splendida dimostratrice. Rarefatto e funereo.
MEMORABILE: Il tuffo in piscina della Koscina, completamente nuda; la lezione sull'accoppiamento dei bachi; i discorsi delle vecchie; l'animo di Harvey.
Una donna cattura l'attenzione di un giovane e attraente fotografo riproponendo, fuori e dentro le lenzuola, l'eterno dilemma eros/tanatos che si prolunga dalla notte dei tempi. Simbolico, cerebrale, molto intimista, gioca torpidamente sulle curve sinuose di Sylva Koscina (mai così enigmatica) portando a galla interrogativi di atavico spessore. Fascinosamente tedioso, colpisce e non passa inosservato.
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Fauno, Buio, o chiunque ne sappia qualcosa, ma fatemi capire, questa perla del cinema italiano non è mai stata editata o sbaglio? Forse l'unico ruolo serio della Koscina (insieme a Giulietta degli spiriti) per un subdolo scherzo del destino è finito nell'oblio? E' così??
Mi dispiacerebbe per lei.. Sarebbe una stortura incredibile, la regia è pure di Bolognini...
Lucius ebbe a dire: Fauno, Buio, o chiunque ne sappia qualcosa, ma fatemi capire, questa perla del cinema italiano non è mai stata editata o sbaglio? Forse l'unico ruolo serio della Koscina (insieme a Giulietta degli spiriti) per un subdolo scherzo del destino è finito nell'oblio? E' così??
Mi dispiacerebbe per lei.. Sarebbe una stortura incredibile, la regia è pure di Bolognini...
In vhs, Lucius, non e mai stato editato. Di più non saprei, sinceramente...
Grazie, incredibile, mi dispiace per lei, le avrebbe portato non poco lavoro, per non parlare della prova di Harvey.Certe cose succedono solo in Italia.Se fosse stato di Pasolini lo avrebbero riesumato dall'oblio, subito dopo la morte.
DiscussioneFauno • 27/12/13 21:07 Contratto a progetto - 2744 interventi
No, non è mai stata editata, e fino al 2009 era praticamente introvabile. Prima di prenderlo e di vederlo mi sono letto il libro, e già quello mi era molto piaciuto, e devo dire che il film non tradisce certo le attese. FAUNO.