Discussioni su La casa dalle finestre che ridono - Film (1976) | Pagina 13

DISCUSSIONE GENERALE

295 post
  • Ciavazzaro • 24/05/17 22:50
    Scrivano - 5591 interventi
    Bellissima notizia.

    P.S. Buono, ma l'identificazione è avvenuta su un sito di cinema dove si può vedere magari una foto del documento ufficiale, così da vedere se ci sono altri attori accreditati ?
    Ultima modifica: 24/05/17 23:19 da Ciavazzaro
  • B. Legnani • 24/05/17 23:09
    Pianificazione e progetti - 14995 interventi
    Ciavazzaro ebbe a dire:


    P.S. Buono, ma l'identificazione è avvenuta su un sito di cinema dove si può vedere magari una foto del documento ufficiale, così da vedere se ci sono altri attori accreditati ?


    Pagina fb di Alessio Di Rocco. NON era accreditato.
    Ultima modifica: 24/05/17 23:12 da B. Legnani
  • Ciavazzaro • 24/05/17 23:18
    Scrivano - 5591 interventi
    Nel caso non ho problemi, anche se però è un libro ormai in stampa, comunque come detto nessun problema a modificare, anzi !

    Grazie per l'informazione !
  • Deepred89 • 18/07/17 11:26
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Segnalo sul Nocturno di questo mese un articolo incentrato sulla sceneggiatura primigenia del film, intitolata La luce dell'ultimo piano.
  • B. Legnani • 18/07/17 17:30
    Pianificazione e progetti - 14995 interventi
    Deepred89 ebbe a dire:
    Segnalo sul Nocturno di questo mese un articolo incentrato sulla sceneggiatura primigenia del film, intitolata La luce dell'ultimo piano.

    Visto.
    Complimenti!
  • Caesars • 18/07/17 18:05
    Scrivano - 16831 interventi
    Deepred89 ebbe a dire:
    Segnalo sul Nocturno di questo mese un articolo incentrato sulla sceneggiatura primigenia del film, intitolata La luce dell'ultimo piano.
    Grazie della segnalazione Deep
  • Daniela • 19/07/17 02:40
    Gran Burattinaio - 5932 interventi
    Grazie Deep!
    PS: Per fortuna hanno cambiato idea quanto al titolo. Trovo che La casa dalle finestre che ridono sia uno dei più belli di tutta la storia del cinema nostrano
  • Caesars • 19/07/17 11:48
    Scrivano - 16831 interventi
    Scusa Dani, qual'era il titolo provvisorio?
  • Daniela • 19/07/17 11:57
    Gran Burattinaio - 5932 interventi
    Caesars, devo aver capito male: pensavo di quello a cui accenni - La luce dell'ultimo piano - fosse il titolo provvisorio.
  • Caesars • 19/07/17 13:23
    Scrivano - 16831 interventi
    Ah, grazie Daniela. Penso che quello sia il titolo dell'articolo. Pensavo che tu l'avessi letto e che ci fosse riportato il titolo di lavorazione del film.
  • Caesars • 19/07/17 13:30
    Scrivano - 16831 interventi
    Però leggendo meglio la frase di Deep, potresti aver ragione tu ed essere il titolo della sceneggiatura.
  • Deepred89 • 19/07/17 14:30
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    È il titolo della sceneggiatura, confermo.
  • B. Legnani • 19/07/17 20:27
    Pianificazione e progetti - 14995 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Grazie Deep!
    PS: Per fortuna hanno cambiato idea quanto al titolo. Trovo che La casa dalle finestre che ridono sia uno dei più belli di tutta la storia del cinema nostrano


    Non a caso è un perfetto endecasillabo (12 sillabe perché l'ultima parola è sdrùcciola).
  • B. Legnani • 25/08/17 22:30
    Pianificazione e progetti - 14995 interventi
    Rafal Boguta ha segnalato su Facebook a Gregorio Mandarini (il quale mi ha avvisato) che si vede n.c. Zora Kerowa (è già su IMDb, peraltro, ma è stata una sorpresona). A 10'38"
    https://www.youtube.com/watch?v=L3KglkN5AvM
    ----
    Zender, quando torni, mettiamo gli nc
    Ultima modifica: 25/08/17 22:32 da B. Legnani
  • Schramm • 2/10/17 13:26
    Scrivano - 7697 interventi
    a scoppio assai ritardato, m'intrufolo di volata. il commento se lo stanno palleggiando gli emisferi, ché lo iato tra l'impressione ricevuta da infante durante la prima-tv (in b/n, all'interno di una rassegna rai [uno? due? troppo crono di mezzo] sull'horror iniziata con nella stretta morsa del ragno e proseguita non ricordo più come dopo questo) e la recente revisione è di quelli incolmabili. diciamo di getto che a freddo vi sono singoli elementi/passaggi sparsi che reggono egregiamente la prova del tempo (e parliamo, strano a dirsi, di 40 e fischia anni), ma sul risultato di insieme aumento la fila di chi si è tenuto tra il ** e il **!, dissociandomi però dalla questione sollevata da gugly: proprio perché così grottesca e ai limiti dell'innaturale, la figura del prete rende memorabile e perturbante il finale, anche se la regina di cuori resta il confronto con una delle due sorelle nel sottofinale (la formalina ha conservato alla grande anche l'efficacia di questa scena, indubbiamente la migliore del film e di tutto il cinema di avati).

    circa il notevole raffronto lovecraftiano sollevato da hackett andrebbe vagliata la biografia del solitario provvidenziale (peraltro nato il mio stesso giorno), ma dal suo post a oggi sono emerse a riguardo ipotesi ad alto gradiente d'attendibilità.
    Ultima modifica: 2/10/17 13:35 da Schramm
  • Zender • 2/10/17 14:21
    Capo scrivano - 47971 interventi
    In tutto questo non ho capito perché daresti ** o anche **! a questo film, da sempre considerato uno degli esempi più fulgidi nel suo genere (questo ovviamente non significa nulla e come è ovvio il tuo giudizio è più che lecito). Personalmente non ho mai trovato così fondamentale la questione sul grottesco o meno dell'ultima scena, visto che è il film tutto ad avere una sua unicità e un valore che lo elevano dalla media (sempre a parer mio, chiaro). Quando fai riferimento ad Hackett però copia anche la frase a cui ti riferisci, perché ci son 26 pagine qui dietro...
  • B. Legnani • 2/10/17 14:33
    Pianificazione e progetti - 14995 interventi
    Zender ebbe a dire:
    In tutto questo non ho capito perché daresti ** o anche **! a questo film, da sempre considerato uno degli esempi più fulgidi nel suo genere (questo ovviamente non significa nulla e come è ovvio il tuo giudizio è più che lecito). Personalmente non ho mai trovato così fondamentale la questione sul grottesco o meno dell'ultima scena, visto che è il film tutto ad avere una sua unicità e un valore che lo elevano dalla media (sempre a parer mio, chiaro). Quando fai riferimento ad Hackett però copia anche la frase a cui ti riferisci, perché ci son 26 pagine qui dietro...

    Non ho capito. Cosa è grottesco dell'ultima scena? Lo svelamento femminile?
  • Schramm • 2/10/17 14:46
    Scrivano - 7697 interventi
    Zender ebbe a dire:
    In tutto questo non ho capito perché daresti ** o anche **! a questo film

    mi riservo di esplicitarlo nel commento a venire, onde evitare di ripetermi, ma nel post precedente è già reso abbastanza chiaro: a mio avviso reggono i singoli addendi ma non la loro somma finale. perché, come intendo scrivere anche nel commento, uno dei due è pari a 0. è uno di quei film che funziona per pezzi staccati, ma nell'insieme -che pure ha una sua atmosfera peculiare, ma mai ammorbante- è una visione che si termina non senza noia e fatica.

    la questione sul grottesco riguarda la figura del prete e l'ha sollevata gugly lungo 3-4 delle 20 e passa pagine. mi trovo sostanzialmente d'accordo con quanto dice ma prendo le distanze dal fatto che il prete sia un punto debole in quanto grottesco e ai limiti del trash (gugly dixit). il punto debole sta a mio avviso nell'amalgama finale, che è pari all'affresco di legnani, affascinante in potenza ma danneggiato dal tempo da una parte e dagli artefici dall'altra.

    hackett tracciò un parallelo, anch'esso discusso per numerosi post, tra il canovaccio del film e quello de la maschera di innsmouth, evidenziandone i parallelismi più palesi, e ponendo un aut aut: o lovecraft durante un ipotetico viaggio in emilia-romagna udì racconti popolari e ne restò influenzato, o avati c'è rimasto sotto dopo aver letto lovecraft.
    Ultima modifica: 2/10/17 16:20 da Schramm
  • Zender • 2/10/17 15:06
    Capo scrivano - 47971 interventi
    Ehm, la storia del viaggio in Romagna di Lovecraft è stata smentita non so più quante volte, era una nota bufala. Niente di più normale invece che Avati, persona colta, abbia letto e si sia lasciato ispirare dal Provvidenziale (anche inconsciamente). Se fai riferimento a più post fai almeno un veloce richiamo come hai fatto ora, altrimenti non si capisce a cosa ti riferisci.

    La questione del grottesco la ricordavo e so che a molti ha fatto quell'effetto lì, il finale.

    Avevi scritto appunto che alcuni singoli elementi (o singoli addendi) reggono la prova del tempo, l'insieme no. Volevo capire a cosa ti riferissi, perché detta così era più vaga che chiara... Sull'ammorbante non sono d'accordo (bisognerebbe poi intendersi sul vero significato del termine) ma tant'è...
  • Schramm • 2/10/17 15:46
    Scrivano - 7697 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ehm, la storia del viaggio in Romagna di Lovecraft è stata smentita non so più quante volte, era una nota bufala.

    l'ipotesi di un suo viaggio in italia è però rimasta in qualche modo in piedi e di recente risollevata (credo sia stato anche un documentario in merito, non so se mocku o meno), ma non sarei pronto a scommetterci un centesimo, ma neanche a escluderlo categoricamente. bisognerebbe perlustrare a fondo la biografia.

    per il resto avati può anche benissimo non aver mai aperto un solo libro di lovecraft; non è così infrequente che in arte le idee siano semplicemente nell'aria e che per mera coincidenza artisti di diversi ceppi estetici ed espressivi ed epoche producano opere simili o quasi identiche (la stessa scienza in merito si appella alla noosfera); per stare sul fronte comparativo, io faccio spallucce anche sulla querelle di zeder, non credo cioé che king -che ha del pari chiarito quali siano state le esatte fonti ispirative- abbia preso da avati o viceversa: certo, alcune similitudini son molto forti ma basterebbe notare che sono coevi per tagliare la testa al toro. quindi potrebbe benissimo darsi che avati non abbia frequentato lovecraft, in fondo il mondo delle idee e delle forme non è infinito.

    Zender ebbe a dire:
    Avevi scritto appunto che alcuni singoli elementi (o singoli addendi) reggono la prova del tempo, l'insieme no. Volevo capire a cosa ti riferissi, perché detta così era più vaga che chiara... Sull'ammorbante non sono d'accordo (bisognerebbe poi intendersi sul vero significato del termine) ma tant'è...

    per fartela spiccia, le sole cose che salvo appieno del film, e che trovo davvero incuneanti, sono l'incipit dai toni fiamminghi, l'affresco in sé, e il già menzionato sottofinale. quando dico che non è ammorbante mi riferisco ovviamente all'accezione positiva che l'orrore dovrebbe recare, cioè alla capacità dell'artifex di fare del malsano una radiazione che tutto intacca e trapassa. cosa che a mio avviso avviene a sprazzi e in maniera troppo tenue. si potrebbe invece dire per il resto che è ammorbante, ma nel senso più negativo, cioè che è non di rado noioso.