Sesso e psicanalisi, come nel precedente DIAVOLO IN CORPO. Marco Bellocchio continua a seguire le teorie dell'analista romano Massimo Fagioli e le applica a una storia di stregoneria moderna, in cui la protagonista Beatrice Dalle, bella e ammaliante, uno sguardo penetrante come pochi, dice di essere nata in pieno 1600. E’ accusata di omicidio e a giudicarne lo stato mentale è chiamato Daniel Ezralow (di professione ballerino, tanto che le coreografie del lungo sabba sono opera sua), il quale non tarda a innamorarsene trascurando la moglie. Bellocchio passa dalla realtà al sogno in costume per tutto il film, portando elementi dell'uno...Leggi tutto nell'altro e viceversa, cerca e trova location di grande fascino (siamo a Massa Marittima) e le riprende sfruttando il proprio talento visionario, dirige il cast con grande professionalità immergendo ogni dialogo in un clima di profonda riflessione, soppesando ogni parola. Eppure, nonostante tutto, LA VISIONE DEL SABBA si rivela un’esperienza deludente, che non porta da nessuna parte. La celebre scena del sabba, centrale in ogni senso (notoriamente accorciata dal produttore Manzotti di una decina di minuti a causa di un protrarsi ritenuto eccessivo), ci appare davvero come un balletto deprivato di ogni consistenza storica, una parentesi interminabile tra acqua e fuoco con Ezralow a danzarci in mezzo con leggiadria. Tale è la mancanza di spessore del film che a tratti pare di essere cascati nei soft-core pretenziosi alla Gabriele Lavia, dove almeno la presunzione dei dialoghi possedeva una spassosa valenza trash qui assente. Tanta forma e un paio di ottime scene.
Maddalena (Beatrice Dalle) è convinta d'esser una strega: ma non è chiusa in un carcere per questo motivo, bensì per un omicidio commesso ai danni d'un presunto violentatore. E sì che la ragazza svela, allo psichiatra di ruolo, d'esser in attesa di qualcuno che dovrebbe deflorarla. La bellezza e la convinzione della donna spingono in uno stato mistico-allucinatorio (comprensivo di Sabba, torture e visioni medievali) anche il pragmatico dottore. Ennesimo film cervellotico girato da un regista che SI psicanalizza al cinema: a nostro danno...
Classico film fatto per non far capire niente a nessuno al fine di poterlo poi così spacciare per una pellicola d’autore. In realtà le cose stanno in maniera del tutto diversa: trattasi, infatti, di un “pasticcio” indigeribile a base di sesso e psicanalisi (Bellocchio si è ispirato ancora una volta alle teorie dello psichiatra Massimo Fagioli) che non coinvolge minimamente lo spettatore ma anzi lo annoia mortalmente. Se lo visionerete lo farete a vostro rischio e pericolo. Come si dice: uomo avvisato…
Poteva diventare un Diavolo in corpo bis, in quanto ad esso lo accomunano il medesimo atteggiamento antipsichiatrico e le tesi sulla liberazione dell’Io attraverso l’istintività sessuale. Sullo schermo si assiste invece ad un esercizio freddo e cervellotico, costituito dall’incessante spola fra sogno e realtà, amplessi soft-core tentati di sconfinare nell’hard e un metaforico sabba che non stonerebbe come coreografia in uno show televisivo del sabato sera. Si salva il travolgente vitalismo di Beatrice Dalle, lubrica ammaliatrice dai capelli corvini in abito rosso.
MEMORABILE: Lo psichiatra che ripete i movimenti della paziente correndo per la stanza e sbattendo contro le pareti.
Sono un amante delle trame logiche ma stavolta sono rimasto attratto da questo film in cui la sottile trama è solo un pretesto per flashback, visioni e salti onirici da una realtà all'altra, dal passato al presente. Le scene dei sabba sono avvincenti, hanno belle location, ma sono troppo lunghe e appesantiscono troppo il film; i dialoghi degli interrogatori invece sono resi abbastanza bene e danno un significato. Oltre alla seducente strega è reso bene anche il personaggio della moglie del protagonista, lui molto meno.
MEMORABILE: "Sono nata 8 gennaio 1630" "Se io dico che sono nato ieri, non è vero, è un allegoria!"
La donna secondo la visione del regista; pazza o strega cambia poco, se la sua natura resta ignota e atavicamente legata a quel senso di libertà animale che gli uomini hanno sempre cercato di soffocare perché profondamente impauriti. Purtroppo, nonostante gli intenti, il risultato espressivo non è all'altezza (anche a detta di Bellocchio che farà autocritica molti anni dopo), scadendo dell'erotismo vuoto e fuori tempo. Si salvano solo gli elementi visionari e la fotografia lucente.
MEMORABILE: La lunga scena del Sabba, davvero degna di un balletto di Ezralow.
Giovane psichiatra deve eseguire una perizia su una donna accusata di omicidio che sostiene d'essere la reincarnazione di una strega vissuta nel 1600... Marco Bellocchio ha dichiarato che Massimo Fagioli gli ha salvato la vita, il che sarà vero a livello personale ma non ha portato buoni frutti al suo cinema: anche qui l'influsso delle teorie di Fagioli è evidente, pur se non si tratta di una collaborazione diretta, e il risultato è un film che aspira a essere visionario ma risulta tanto irritante e sconclusionato da non far apprezzare neppure i pregi formali presenti.
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HomevideoGestarsh99 • 3/08/11 01:44 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione dvd dal 07/09/2011 per Medusa:
DATI TECNICI
* Audio: Italiano (5.1)
* Sottotitoli: Italiano
HomevideoXtron • 14/01/13 21:42 Servizio caffè - 2193 interventi
Ecco il dvd MEDUSA:
Audio italiano 2.0
Sottotitoli in italiano
Formato video 1.66:1 Anamorfico 16/9
Durata 1h30m44s
Extra Trailer, interviste a M. Bellocchio-B. Dalle e D. Ezralow, Sul set del film
Uno dei miei guilty pleasures di sempre, a torto considerato un Bellocchio minore è in realtà un film particolarissimo e molto originale.
L'edizione in dvd è ottima, contiene anche delle interviste sul set a Ezralow e a Beatrice Dalle e in più un backstage sempre dell'epoca. Corredata da un intervista a Bellocchio nel 2010.
La vhs Manzotti purtroppo è molto scura ma la fascetta è altresì affascinante con una delle locandine più belle degli anni '80
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ( "Lunedì cinema!", 4 giugno 1990) di La visione del sabba: