Schramm • 11/08/17 15:39
Scrivano - 7694 interventi * William Lustig
non ottenne i permessi per girare in esterni a New York. Molte delle scene, inclusa la famigerata scena clou della fucilata in auto, sono state girate in tutta velocità, e al termine la crew ha dovuto darsela a gambe prima dell’arrivo della polizia.
* Il critico
Gene Siskel rimase così disgustato dalla scena della fucilata che lasciò la sala. Intervistato in tv da Roger Ebert, proclamò che il film era così saturo di ultraviolenza da essere al di là di ogni possibilità di redenzione critica.
* Il
manichino usato per l’esplosione cranica, ribattezzato
Boris da Savini, era da questi già stato usato ad nauseam durante la lavorazione di
Zombi. Dopo il riutilizzo in
Maniac, Savini si sentì così stomacato e saturato da sangue, budella e violenza che lo “inumò” nel bagagliaio dell’auto usata per la scena, facendola a sua volta affondare nell’
East River.
* Il corpo decapitato nel finale è il medesimo del cadavere di
Betsy Palmer (la madre di Jason) riciclato da
Venerdì 13. Le scene con gli elicotteri sono riciclaggi di scene di
Inferno.
* Il distributore del film ideò una
singolare campagna pubblicitaria per lanciarlo: installò accanto ai cinema che avrebbero dovuto programmarlo
chioschi con mini-schermi che proiettavano a ciclo continuo parecchio minutaggio inedito, e passaggi uncut dei momenti più cruenti. La campagna venne interrotta quando
Gene Siskel denunciò la trovata tramite la propria cine-rubrica televisiva e a mezzo stampa, nel corso di una vera e propria perseverante crociata contro la violenza perpetrata dal film, che portò alla cancellazione dell’estensione su larga scala del gimmick a Chicago e Los Angeles.
* Per la scena d’apertura in spiaggia l’ispirazione fu la scena d’apertura de
Lo squalo, col punto di vista dell’animale.
* Le claustrofobiche scene dell’appartamento di Zito traggono ispirazione dal thriller svedese
L'uomo sul tetto. Per il colore, l’approccio fotografico e il crudo decor dell’appartamento Lustig trasse ispirazione dalla lezione del thriller italiano, con la precedenza data a
Profondo Rosso,
Sei donne per l’assassino e
Suspiria.
* Stando a Lustig,
Dario Argento avrebbe inizialmente dovuto essere il co-produttore e i
Goblin i compositori delle musiche, ma la loro partecipazione sfumò quando la Nicolodi dovette cancellare l’impegno a ridosso delle riprese di
Inferno. Fu allora che la scelta per le musiche ricadde su
Jay Chattarlay.
*
Michael Sembello registrò una versione di
"Maniac" come title track della colonna sonora per il film, mai resa pubblica. Nonostante il laidume e la violenza delle lyrics riflettessero l’essenza del film, la canzone finì successivamente all’attenzione di produttori che ingaggiarono Sambello per registrare una nuova e differente versione del brano, che aderisse maggiormente al film al quale stavano lavorando. Il film era
Flashdance e
Maniac divenne a lungo prima in classifica e tema portante della soundtrack del film assieme a quello di Irene Cara.
* Il film raccoglie parecchi elementi chiave di
Psyco: sia Bates che Zito sentono voci e parlano da soli con interlocutori immaginari, hanno subito abusi materni e soffrono di irrisolti complessi edipici, hanno a che fare feticisticamente con manichini usati come surrogazione di esseri umani. Entrambi i personaggi sono basati sulla vita del serial killer
Ed Gein. Nel caso di Zito, vennero da Lustig e Spinell fatti studi e ricerche anche sui casi allora freschi e palpitanti di
Ted Bundy, John Wayne Gacy, David Berkowitz e altri. Lustig era particolarmente interessato al possibile utilizzo di location che furono teatro delle loro gesta. A suo dire, nella stanza dell’
Hotel St James usata per l’omicidio della prostituta, venne davvero uccisa una prostituta con le stesse modalità, e il suo assassino non venne mai preso.
*
Louis Jawitz, che interpreta l’art director di Anna, era una reale fotografa professionista a capo di uno studio, che ha permesso di usare come location per la scena in cui Frank fa visita a Anna e alle altre modelle.
* A causa dei contenuti del film, il
Los Angeles Times negò la pubblicazione dei flani, e particolarmente indignato dalla graficità della locandina rifiutò di segnalarne anche il titolo e la programmazione nei rispettivi cinema.
Fonte: Imdb
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