Onesto slasher dal regista di URBAN LEGEND, che contribuisce al filone con l'ennesimo teen-movie cucinato con gli ingredienti di sempre: un gruppo di ragazzine piacenti fissate col sesso (e Denise Richards è davvero invitante), un serial killer dall'aspetto particolare (efficace la maschera da Cupido, in tema col titolo), qualche omicidio fantasioso (il migliore è quello nell'idromassaggio, ma non è male nemmeno quello compiuto a colpi di frecce), una serie di possibili colpevoli fatti sfilare per confondere le acque, un antefatto durante il quale il presunto assassino di domani fa un po' la fine di Carrie...Leggi tutto al gran ballo di fine anno. Niente di nuovo insomma, però la regia di Jamie Blanks è competente e la confezione è di lusso come nella tradizione di questi slasher made in Usa nati sulla scia di SCREAM e SO COSA HAI FATTO. Buone la fotografia, le musiche, le ricche scenografie e persino la recitazione complessiva, che si attesta sugli standard richiesti al genere. Le protagoniste sono le quattro amiche che da piccole si divertivano a canzonare il povero Jeremy Melton, tutte molto caratterizzate: la sexy (Denise Richards appunto, uno sguardo che tramortisce), la grassottella, l’ambiziosa, la ragazza perbene. Verranno tutte bersagliate dai sadici biglietti d'auguri sanvalentiniani del killer, con il solito poliziotto che tenta invano di sbrogliare la matassa. E’ vero che questi teen-slasher vengono prodotti con lo stampino, ma in VALENTINE almeno c’è una sceneggiatura (scritta in quattro partendo da un romanzo di Tom Savage) che permette di seguire il film senza annoiarsi troppo grazie a una storia che non si basa unicamente sulle gesta del killer e sulle fughe delle vittime. Curate la messa in scena e le inquadrature.
Thriller ordinario, con impostazione di stampo televisivo: patinata fotografia; delitti feroci per concezione, ma assai moderati nell'esposizione; solito grupparello di teen-agers in effusioni più o meno amorose (a seconda della precocità puberale); una marea di depistaggi sulla presunta colpevolezza di questo o quel possibile killer. Boh. Per essere ben confezionato è ben confezionato, ma non dice proprio nulla. Ripetitivo, noioso e, cosa ben peggiore, anonimo. Discreta la regia di Blanks, ma realizzata su un canovaccio poco significativo.
Un neo Cupido killer "colpisce" i giovani in concomitanza di San Valentino in questo invisibile slasher che ha patito vessazioni pesanti dalla maggior parte della critica di settore. In realtà la sua sola colpa è quella di essere uscito dopo l'enorme successo del craveniano Scream. La pellicola di Blanks annovera invece un campionario di bellezze stile top model, un assassino efferato e una buona dose di sangue. Non ci si annoia mai e qualche salto lo si fa. Che dire, non basta proprio?
Uno slasher qualsiasi, zeppo di luoghi comuni che anche il più profano dell'horror conosce a menadito: ne prendo atto. Eppure non posso non notare che abbia dei pregi non facilmente rintracciabili in altri film del filone e non parlo solo della confezione iperplatinata: ci sono attori meno scarsi del solito, una regia spigliata, un killer (che soffre d'epistassi) meno anonimo del solito... c'è perfino una sceneggiatura meno sciagurata del previsto. Poco sangue ma tanta violenza. Comunque sia, come ho già detto, l'originalità è nulla. Voto: ***.
MEMORABILE: Il violentissimo omicidio del vicino di casa gay di una delle protagoniste, a colpi di ferro da stiro; quello in piscina.
Tipico slasher molto canonico nel rispettare certi standard del genere, fatta eccezione per qualche piacevole eccezione che alza il risultato complessivo. Infatti, al di là della storia, del gruppo di protagoniste (davvero niente male da vedere peraltro), gli omicidi sono meno brutali e quindi diminuisce drasticamente il rischio di sconfinare nel ridicolo. Anche il finale lascia in un certo senso spiazzati. Buona anche la compagnia di attori, con qualche eccezione; Boreanaz in parte.
Il prologo iniziale è fuorviante per la narrazione che si dipana in maniera distaccata da quell'evento. Un efferato killer si occupa di un gruppo di procaci amiche inviandogli lugubri bigliettini e causandogli atroci dipartite. Patinato e narrativamente privo di sussulti è un prodotto convenzionale neanche particolarmente splatter.
Solite bellissime con relativi bellocci, un assassino che agisce per vendetta, tanta ricchezza sprecata tra festini e risibili problematicità. A parte il necessario prologo, il film alla fine non è proprio male. Gli omicidi sono abbastanza spietati e correttamente collocati in una storia che scorre senza annoiare. Questi viziati un po' insopportabili in fondo fanno anche pietà nell'assedio asfissiante del killer mascherato. Girato comunque bene, rileva un colpo di scena che qualcuno, con insopportabile scaltrezza, mi aveva annunciato troppo presto!
MEMORABILE: Il lancio delle frecce, poco amorevoli!
Seppur con i suoi bravi tocchi patinati, questo thriller ha qualche freccia al suo arco. Gli omicidi sono violenti ma non zeppi di sangue gratuito e, grazie ad una regia discretamente capace, riescono a generare abbastanza tensione da calamitare il nostro interesse fino alla fine senza scadere nel ridicolo. La storia non differisce da quella degli altri slasher, anche se l'assassino ha una caratterizzazione non banale che lo fa uscire dall'anonimato. Cast funzionale, bravo Boreanaz. Sinceramente pensavo peggio.
MEMORABILE: Il biglietto d'auguri recapitato nell'obitorio.
Jamie Blanks ha reinventato lo slasher nel contesto attuale. Dopo Valentine verranno Patto di sangue e altri, chiaramente imitativi. Per il resto, omicidi assai più spinti del solito (guardate la scena della bruciatura col ferro da stiro), un buon cast e una trama ingarbugliata al punto giusto. Insomma, un buon prodotto, un horror giovanilistico di tutto rispetto.
Un classicissimo e banale slasher, a cavallo tra Scream e i film di Argento che però non ha né la sceneggiatura convincente del primo né tantomeno la classe del secondo. Anche qui sono numerosi i buchi nella sceneggiatura che lasciano lo spettatore senza una riposta. Inoltre ingenuità ed errori sono a quantità industriali. Il killer non lo vede mai nessuno, nel senso che chi lo vede non può raccontarlo perché muore. Eppure quando appare nessuno ha il minimo dubbio su chi sia. Finale letto almeno mezz'ora prima della fine. Richards irritante.
Tra gli ultimi cloni di Scream (ovvero quando, nella seconda metà degli anni '90) l'horror era un incrocio tra Dawson's Creek e Scooby-Doo): protagoniste giovani e belle, confezione patinata, poco sangue. Ma rispetto al prototipo mancano l'ironia, le citazioni cinefile e la sorpresa finale non è poi così originale. È anche per colpa (o merito) di film troppo derivativi come questo che (a partire dal remake di Non aprite quella porta) si sarebbe tornati allo splatter anni '80.
MEMORABILE: Il tiro mancino di Paige (Denise Richards) con la cera; Il killer che perde sangue dal naso come i maniaci sessuali nei manga giapponesi.
Slasher sterile zeppo di personaggi sgradevolissimi che fanno sembrare il killer della storia il protagonista con cui empatizzare. Buon cast e regia passabile, ma alla visione il film risulta decisamente insopportabile. Bocciato su tutta la linea. Se cercate un horror ambientato a San Valentino cercate San Valentino di sangue o Il giorno di San Valentino...
Slasherino all'americana senza infamia e senza lode, ma soprattutto senza lode. Trama e personaggi sono banali come qualsiasi altro prodotto post-Scream. Solita vendetta maturata nel tempo dal solito sfigatello bullizzato ai tempi della scuola. L'ambientazione sanvalentiniana ha ispirato horror più riusciti (Il giorno di San Valentino e relativo remake). Si segnalano la maschera da cherubino dell'omicida, abbastanza riuscita e Denise Richards che è sempre un piacere (ri)guardare. Poco sangue e omicidi scarsamente incisivi. Colpo di scena finale.
Più che un peana allo slasher anni 80 è un tentativo post Scream di vedere, qualche anno dopo, se la formula funziona ancora. La risposta è ambigua: è vero che Jamie Blanks non è affatto l’ultimo arrivato in materia e sa come tastarla ma il grandissimo assente, orrore, è l’orrore, sia per colpa della censura americana che probabilmente di una scelta mainstream troppo conservativa. Un po' di sangue esce dal naso del killer, ma è meglio soprassedere sull’assurdità dell’escamotage. Esangue.
Slasher di medio livello che, malgrado la ripetitività del genere, riesce a piazzare un inizio col botto e un paio di delitti piuttosto trucidi (due o tre volte si balza davvero sulla poltrona e non è cosa da poco). Il cast assolve bene il compito (soprattutto Boreanaz e la Shelton) e il dubbio sul vero colpevole non viene svelato neppure alla fine (ambigua l'ultima scena). Vale sicuramente una visione.
MEMORABILE: I primi dieci minuti e l'omicidio nella vasca.
Alla festa di San Valentino è stato schifato da cinque compagne di scuola e poi bullizzato dai maschi. Tredici anni dopo, le cinque ragazze, tutte variamente belle e invariabilmente antipatiche eccetto la final girl del caso, sono perseguitate da un tizio con la maschera da Cupido che le uccide una ad una in modi più o meno fantasiosi... Slasher a moderato tasso emoglobinico di discreta fattura ma privo di guizzi in regia, ripetitivo nella trama e stereotipato nel disegno dei personaggi, compreso quello dell'assassino che tenta vanamente di imitare Michael Myers.
Slasher non del tutto disprezzabile, in fin dei conti: il mestiere c'è (Blanks aveva partorito uno dei più decenti derivati di Scream), la confezione anche; l'incipit alla Carrie (ma si respira anche aria alla Terror train o alla Non entrate in quella casa) fa il suo dovere, la quasi totale assenza di personaggi positivi è una trovata affatto spiacevole e non manca qualche spunto grazioso. Ma la suspense arranca, complice l'idiozia dei protagonisti (che si comportano come se nulla fosse) che affossa davvero la tensione; e il killer ha poco carisma. Dignitoso, comunque, più di altri.
MEMORABILE: Il prologo con lo sfigato; La figaggine della Richards; Le avances del detective; L'uso della candela.
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"Ricordi ancora quel ragazzo che hai ignorato a S. Valentino?", frase di lancio banale e priva di alcuna inventiva, in questo meritevole di essere stata attaccata al film.
HomevideoPumpkh75 • 6/05/19 13:49 Archivista in seconda - 438 interventi
Il Blu-Ray americano della Scream Factory recupera, negli extra, le parti tagliate all'epoca dalla censura americana: si tratta in dettaglio di qualche fotogramma gore in più nelle scene di omicidio che non fanno certo gridare vendetta ma che avrebbero almeno reso un pò più "saporito" il film.