Più divertente di Toy Story, può contare su dialoghi spiritosi e bellissime animazioni di giocattoli (il cane-molla, i potatoes, i soldatini, il dinosauro tonto, il pinguino dimenticato; per non parlare naturalmente dei due protagonisti: Woody, ottimamente doppiato da Frizzi, e Buzz). In più, qui compare anche la figura del collezionista senza scrupoli e di un giocattolo infido (non il robottone cattivo), dando più pepe alla pellicola. Segnalo: “nessuna” traccia di vita intelligente; al negozio; vecchi telefilm; il restauratore (lo stesso che gioca a scacchi nel corto). Davvero notevole.
Questa volta il cowboy giocattolo è rubato per essere rivenduto ai giapponesi, e gli amici si mettono alla sua ricerca. Scattante e piacevole come il primo film, questo secondo ha però minor grinta narrativa: se il primo poteva far leva sull’originalità intrinseca della storia (la lotta fra giocattoli di diverse generazioni), il secondo ripiega su un topos (rapimento e salvataggio) a cui si aggiunge il solito contorno sentimentale. Trama fiacca, insomma, anche se il divertimento è assicurato grazie a ottime gag.
Ritornano i nostri piccoli giocattoli e riescono ancora una volta a divertirci in modo intelligente. Zurg, Jessy, Stinky Pete aggiungono nuova sostanza al gruppo impegnato in un'altra avventura, dal ritmo indiavolato ed incandescente. Bellissimo sino all'ultima sequenza.
Sequel decisamente all'altezza del predecessore se non fosse che inevitabilmente con il secondo capitolo si perde un po' l'effetto sorpresa. Per il resto il film è estremamente godibile con trovate e gag molto indovinate e una buona tecnica digitale d'animazione. Abbondano come in quasi tutti i film Pixar le citazioni, sempre molto raffinate. Buono il doppiaggio italiano.
Più che discreto sequel di Toy Story. Tornano il cowboy, l'astronauta e tutti gli altri giocattoli "viventi", la storia è scritta più che bene e i più piccoli la adoreranno. L'animazione, come nel caso precedente, è discreta, la sceneggiatura curata. Cito i titoli di testa finali.
Attraverso le storie, mai banali, di questi divertenti eroi "senz'anima" (il mio preferito è Buzz) si affrontano, come del resto nel primo Toy Story, tematiche importanti della vita. In questo sequel è la volta di decidere quale possa essere la scelta più giusta e, soprattutto di fare il possibile per non sacrificare nessuno, con la consapevolezza che prima o poi tutto avrà fine e l'accettazione serena di questa verità. Spettacolare l'attraversamento della strada. Ci sono anche le Barbie che sanno fare tutto e con grande determinazione. Ottimo.
Seconda puntata delle avventure di Woody e Buzz, alle prese con il tempo che passa e con un collezionista di giocattoli. Spassosa anche se inevitabilmente meno originale, la nuova avventura è sempre divertente e piena di citazioni, da Star Wars ai classici del west e c'è pure una cow-girl rossa come la Hayworth e grintosa come Angie Dickinson. Perfetto il bilanciamento tra azione, commozione e comicità, affidata agli irresistibili comprimari.
MEMORABILE: L'incontro tra Zurg e l' "altro" Buzz.
Quando il seguito supera di gran lunga l'originale. Oltre alla tecnica
prodigiosa, infatti, la Pixar stavolta mette su una storia divertente e scoppiettante
dal ritmo indiavolato, dal citazionismo spinto (sarebbe impossibile citare tutti gli
omaggi) e dalle trovate notevoli e dissacranti (si veda quelle delle Barbie). Anche tematicamente siamo a livelli di complessità ben superiori alla media di genere. Uno
splendido giocattolo che, come spesso accade per i film della casa, divertirà, forse,
più gli adulti che i piccoli.
MEMORABILE: Le citazioni-parodie di tanti film e, ovviamente, le Barbie.
Un sequel degno dell'originale, con un livello di animazione eccellente e l'introduzione di nuovi personaggi ben caratterizzati. Il ritmo è sostenuto dall'inizio alla fine, con una serie di gag e citazioni che appassioneranno anche gli spettatori più grandi. Il messaggio, questa volta incentrato sul passare del tempo e sull'abbandono, è affrontato con profondità senza risultare pedante. Alcuni momenti sono esilaranti. In definitiva, da vedere.
MEMORABILE: Il catastrofico attraversamento della strada; il reparto delle Barbie; lo scontro con Zurg; gli "errori" nei titoli di cosa.
Ottimo film, ma inferiore al precedente; fanno la loro comparsa alcuni nuovi personaggi. Nonostante sia un cartone animato, non è dedicato solo ai bambini ma anche ad un pubblico ben più vasto, poiché vengono trattati anche temi importanti come il fatto che nulla sia eterno.
Tra i tre sicuramente quello più debole, ma certamente non brutto. Qualche stanchezza nella sceneggiatura fa ricorrere a situazioni già sperimentate nel primo episodio. Inoltre troppo lunga e noiosa la parte relativa alla "prigionia" di Woody. Ma anche qui ci sono delle chicche non indifferenti: il restauratore, l'arrivo al negozio di giocattoli, la citazione di Star Wars nella lotta tra Zurg e Buzz (come Darth Vader e Luke quando il cattivo dichiara di essere suo padre) e tante altre. Come già detto per gli altri: una serie per tutte le età.
Seguito all'altezza del primo capitolo, ci ripropone i soliti giocattoli a cui siamo ormai affezionati, con la solita confezione adulta che caratterizza tutti i lavori Pixar. Ripropone la formula di Toy Story (1), ma nonostante ciò questo secondo capitolo si può posizionare inferiormente al primo, restando, nonostante ciò, un grandissimo film d'animazione.
Stupendo sequel, che rimedia alla perdita dell'effetto sorpresa con l'aggiunta di divertenti gag e la comparsa di nuovi ed esilaranti personaggi: il collezionista di giocattoli in primis, le Barbie che improvvisano uno stacchetto dance, l'eterno rivale di Buzz Lightyear che rivela di esserne il padre... Insomma, oserei dire quasi superiore al predecessore, ma parliamo comunque di prodotti d'animazione di primo livello, supportati anche in questo episodio da un doppiaggio italiano davvero ottimo.
Con questo episodio gli autori iniziano ad indirizzarsi più apertamente verso un pubblico adulto, soprattutto tramite la figura del meschino collezionista/rivenditore di vecchi giochi, disposto a tutto, anche ad azioni disoneste. E’ la consacrazione del film d’animazione che, al pari di altri poi prodotti, vuole soddisfare e divertire anche i “ragazzi” con la patina grigia tra i capelli. Numerosi i riferimenti ad altre pellicole, soprattutto fs, ma non solo, ed autoriferimenti, il che rende piacevoli anche successive visioni.
MEMORABILE: Il filmato d'epoca grazia al quale Woody si riscopre; Il Ken di Barbie.
Esempio di sequel ai livelli dell'originale; la tecnica di animazione è eccellente, le gag divertentissime con diverso spazio concesso ai giocattoli non protagonisti. La sceneggiatura va a fondo nell'analizzare l'anima dei giocattoli e il loro affrontare il proprio passato e la società (umana) del consumismo. Sentimentale più in stile Disney (comunque distribuisce il film) che Pixar, ma come da tradizione di quest'ultima, molto carico sul versante citazioni. Ritmato e dinamico nella narrazione.
La Pixar decide di non cedere alla più classica delle sequel-tentazioni, evitando così di ingolfare il nuovo episodio con ridondanti protagonisti, situazioni, vicende e colpi di scena che troppe altre volte ci hanno fatto rimpiangere l'originale. Si va invece sul sicuro: consolidamento delle basi poste col primo, soltanto due/tre (indovinatissimi) personaggi in più, storia tanto semplice e lineare quanto avventurosa, citazioni fulminanti, grafica come sempre imbattibile. E voilà, il sequel pressoché perfetto è servito. Ottimo.
Il primo seguito di Toy story è uno spasso assoluto. Con un'ossatura narrativa sempre esile ma più accattivante, Lasseter ci delizia con un'ora e mezzo di trovate fantasiose, azione quasi ininterrotta, dialoghi brillanti e uno sfruttamento intelligente di tutte le possibili sfaccettature umoristiche o spettacolari dei personaggi. Impeccabile il livello delle animazioni. La canzonaccia triste della cowgirl, premiata a destra e a manca e candidata all'Oscar, mi è parsa l'unica vera nota dolente.
Notevole sequel, dal bel ritmo e dalle gag brillanti. Anche se la trama in più punti sembra ricalcare l'originale (magari a ruoli invertiti tra Buzz e Woody), le situazioni che si vengono a creare e i singoli momenti sono del tutto originali. Azzeccati i personaggi nuovi, con i vecchi resi più partecipi a un'azione che diventa corale e che non conosce attimi di stanca. L'animazione fa balzi in avanti rispetto al primo, le musiche invece lasciano un po' a desiderare, con una canzone forzata inserita al centro.
Sequel piuttosto all'altezza, anche se soffre in alcuni punti di déjà vu a causa dell'analogia di alcune scene con il primo capitolo. Riesce comunque a rinnovarsi grazie a tematiche più adulte del predecessore, a simpatiche citazioni e gag memorabili. Azzeccate le caratterizzazioni dei nuovi personaggi, tenerissimo il cavallino Bullseye, energica la cow-girl Jessie.
MEMORABILE: Il merchandising di Woody; Buzz vs Buzz; La storia flashback di Jessie.
Prosegue la saga di Toy Story e il secondo lungometraggio non è per niente male. Ai protagonisti si aggiunge la spalla femminile (Jessie) e così anche le bambine sono felici (e il merchandising della Pixar ne beneficia). Ormai il format è rodato e i giocattoli continuano a incantare grandi e piccoli, ormai Woodie è "uno di casa". Tecnicamente ineccepibile per l'epoca. Consigliato.
Dopo il piacevole ma canonico A bug's life, la Pixar sforna uno dei migliori sequel della storia del cinema. Sembra non ci sia una virgola fuori posto: la storia è fresca, lo script perfetto, l'animazione si è tecnicamente affinata. Tornano i giocattoli del precedente capitolo (i comprimari trovano molto più spazio, il che si traduce in ottime gag e dialoghi vivacissimi) e se ne aggiungono di nuovi, altrettanto spassosi e interessanti (il Buzz “impostore” convinto di essere uno Space Ranger), ma tra una risata e l'altra scappa anche la lacrimuccia (la canzone di Jessie). Ottimo.
MEMORABILE: Il prologo spaziale; Il disastroso attraversamento della strada trafficata; Il reparto delle Barbie nella giocheria; L'ottimo finale all'aeroporto.
Secondo episodio della ormai tetralogia dedicata al mondo dei giocattoli, in cui gli autori, dovendo giocoforza rinunciare agli effetti più "immediati", sembrano ambiziosamente titubanti tra una parte ludica (quella dedicata alla ricerca dell'amico Buzz da parte della vecchia banda, la meglio riuscita) e la sezione più riflessiva (che introduce nuovi personaggi ma che pare troppo forzosamente teorica). Restano comunque quasi intatti spettacolo, tecnica ed emozione. Necessaria e anzi doverosa la menzione per il doppiaggio con le voci di Fabrizio Frizzi e Massimo Dapporto.
Fare un sequel di un film straordinario come il primo non era compito semplice, ma Lasseter riesce comunque a realizzare un'opera notevole aggiungendo un pizzico d'azione e spirito di avventura, oltre che nuovi personaggi che si integrano perfettamente con i soliti magnifici giocattoli protagonisti. Le citazioni ai film di una certa generazione sono palesi e ben messi in scena attraverso omaggi visivi ottimi (tra tutti Star Wars); l'introspezione e i valori che essi portano dentro sono un insegnamento esemplare per i bambini che guarderanno il film, ma anche per gli adulti. Chapeau.
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Disponibile in Edizione Speciale (Blu-Ray Disc + E-Copy) per Walt Disney Studios Home Entertainment:
DATI TECNICI
* Formato video 1,78:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 DTS ES: Italiano Spagnolo
5.1 DTS ES HD: Inglese
5.1 EX Dolby Digital: Rumeno Croato
Dolby Digital Plus 5.1 EX: Rumeno Croato
* Sottotitoli Italiano Inglese Inglese NU Spagnolo Rumeno Croato
* Extra Toy Story 3 anteprima esclusiva: "I personaggi";
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