La messa in scena è proprio elementare, non cerca di andare oltre a un certo torpore narrativo e alla fine anche il bravo Hardy ne risulta penalizzato, prigioniero come il suo personaggio di uno script in larga parte migliorabile e ripetitivo. Dove il racconto si salva è nei confronti verbali con Venom e nella sua caratterizzazione più ironica. Effetti speciali poco speciali e un possibile seguito che non creerà troppa attesa.
Non che si ci aspettasse chissà che gran film, ma Venom è qualcosa di cui si poteva fare veramente a meno. Fleischer alla regia, Hardy come attore protagonista e la Williams lasciavano inizialmente intravedere qualche buona speranza, ma a conti fatti la messa in scena è a dir poco confusionaria e le scene di azione tendono soltanto a far girare la testa. Venom è tutto tranne che quella cosa viscida che ci viene presentata, ha atteggiamenti discutibili e diventa il principale attore comico di una pellicola davvero scadente.
Venom, il temibile nemico di Spiderman, è il protagonista di questo riuscito cinecomic. Tutta la parte iniziale, seppur non irresistibile, riesce a creare le giuste premesse per lo scontro finale con il cattivone di turno (invero non troppo carismatico). La regia si dimostra abile nelle sequenze action (mirabile il lungo inseguimento in moto), peccando in quelle ove la computer grafica la fa da padrona, nelle quali si percepisce una certa qual caoticità. Hardy è more solito bravo mentre la Williams non va oltre la bella statuina. Un buon film.
Era già apparso in Spider-man 3, con il volto di Thoper Grace e ora Venom, il simbionte mezzo alieno e mezzo umano della Marvel Comics, torna a scalare le vette di Hollywood con questo film interpretato da Tom Hardy. Purtroppo la bravura dell'attore non riesce a salvare il film dall'essere il classico prodotto per famiglie, con un simbionte più grottesco che spaventoso. Il protagonista gigioneggia, sognando forse uno scontro con lo Spider-man di Tom Holland. La Sony poteva creare un horror alla Alien, invece ha preferito il compromesso.
Nato come antagonista di Spider-Man, Venom trova una sua autonomia cinematografica in questo buon film. Certo, bisogna chiudere gli occhi davanti ad alcune ingenuità, a un "cattivo" anonimo e banale, a una sceneggiatura che non sa che strada far prendere al suo giornalista perdente. Ma se poi il ritmo tiene, se il Simbionte si dimostra un personaggio azzeccato, ironico e complesso, se alla fine del film già si aspetta un secondo capitolo, si esce dal cinema con l'impressione di aver visto un film riuscito e, soprattutto, onesto.
Tutto il gioco delle premesse funziona bene, la presentazione di protagonista (ben caratterizzato e interpretato dal buon Hardy) e l'acquisizione dei poteri è supportata da una narrazione chiara, pulita e semplice, che ricorda anche lo stile di alcuni classici della fantascienza. Ma è proprio dalla possessione umana di Venom (non parliamo di origine di eroe) in poi che il tutto inizia ad assumere i toni ilari e fantasy dei cinecomics, calcando sulle forzature sino allo scontro con il nemico in un tripudio di CGI da mal di testa.
Finalmente un Marvel movie che non vuol prendersi troppo sul serio e che, quando lo fa, non cerca nemmeno di calcare troppo la mano sulla morale! Spiegoni ridotti all'osso (per fortuna!), mentre il vocione del "parassita" è il massimo del divertimento; l'unico difetto riscontrabile è la confusione che si crea quando questi lotta con il proprio omologo. In fondo l'ospite - che fa da suggeritore (sbagliato?) al nostro protagonista - vuole soltanto fargli capire che siamo sempre noi a decidere coscientemente se fare la cosa giusta o quella sbagliata.
MEMORABILE: "Ma che cosa ho?!"; In moto con Venom; "Occhi, polmoni e pancreas... qui c'è tanto da mangiare!"; Lo spavento del vicino chitarrista; Al ristorante.
Il prologo è troppo protratto e confuso, senza ritmo; contribuisce ad allungare eccessivamente il film. Poi quando Venom si mostra pienamente il film cambia in modo deciso. Ancora troppo diluita la scena dell'inseguimento in auto, ma poi la storia diventa divertente e tutti i protagonisti lavorano bene. Venom è decisamente ben disegnato, con la sua lunga lingua impertinente.
MEMORABILE: "Ho deciso di salvare questo pianeta: sul mio sono un mezzo sfigato come te, qui sono fortissimo".
Deludente dal punto di vista della sceneggiatura, per un amante dei fumetti; perché stravolge e crea disordine sia nella corrispondenza con la controparte cartacea sia nell'universo cinematografico stesso. Il protagonista non ha un carisma adatto per essere un buono come il film vorrebbe suggerire e un Venom "buono" non si può proprio sopportare. Effetti speciali nella norma, scene d'azione spesso confusionarie ed eccessivamente cartoonesche.
Chi ha ideato il T-1000, un'occhiata a questo parente biologico, comparso per la prima volta nel 1987, deve averla data. Come anche lo stesso Venom sembrerebbe avere qualche parentela con La Cosa. A parte questo, la pellicola in sè non convince, minata dalla tremenda, fastidiosa interazione verbale tra i due. Gli effetti non sono male; e qualche simpatico scontro c'è (il protagonista che chiede scusa, mentre l'essere, tramite lui, si scatena). Ma ben poco rimarrà di tale entrata in scena, nel già smisurato mondo dei personaggi cinematografici tratti da fumetti.
MEMORABILE: Due enormi mannaie fanno piazza pulita, in un attimo, di tutti i poveri cervelloni e impiegati.
Un'entità aliena fluida, giunta sulla Terra insieme ad altri compagni blobblici, penetra dentro un giornalista sfigato, ci chiacchera insieme e, al bisogno, ne modifica il corpo rendendolo un mostro estensibile e micidiale... L'accoppiata Fleischer-Hardy lasciava ben sperare, ma il risultato è al di sotto di ogni aspettativa: un blockbuster superomistico caciarone che funziona solo nelle scene di inseguimento, penalizzato da prestazioni attoriali mediocri (Hardy gigione, Williams irrilevante, Ahmed svogliato) e da dialoghi fitti di banalità e battute di livello scadente. Bocciato senza appello
Tipico baraccone hollywoodiano con personaggi cartonati e pessima cgi a secchiate. La pellicola di Fleischer regala pochissimi momenti passabili e tutti grazie alla bravura di Hardy, che anche schiacciato da una sceneggiatura indecente dimostra ancora una volta il suo talento. Ne esce un film noioso e insipido con in mente solo le tasche dei produttori.
Degli ultimi Marvel (Deadpool a parte), uno dei più gustosi. Ben calibrate (e realizzate) le scene di azione che non sovrastano - come spesso è accaduto - la storia e i personaggi. Per carità, il copione non si discosta dagli altri: scienziato pazzoide, bellona (ina in questo caso) di turno e il bene che trionfa sul male (forse). Le premesse per un secondo appuntamento ci sono tutte. Peccato per la scelta della Williams, che passa quasi inosservata e per Ahmed, che ci si auspicava più feroce.
MEMORABILE: Venom: "Occhi, polmoni, pancreas... Tanti spuntini e così poco tempo!"
Meglio la parte introspettiva che gli scontri tra i due mostriciattoli. Un film a tratti imbarazzante, specialmente la "vocina interna" che irrompe nei primi mutamenti. Ci si chiede se sia un film per adolescenti. Poi ci si fa l'abitudine e tra un effetto speciale e uno sconquassone interiore si giunge al termine con la scena più simpatica... rimpiangendo Spider-man di Sam Raimi.
Dopo un' apparizione non troppo convincente in Spider-man 3, Venom torna in un film tutto dedicato a lui che lontano dall'essere un capolavoro, è disimpegnato e divertente e rappresenta un buon compromesso tra azione a (auto) ironia, in parte per merito del protagonista, un Tom Hardy guascone che non si prende troppo sul serio. Tecnicamente ben fatto, ha il vantaggio di non essere ipertrofico (a cominciare dalla durata) come troppo spesso avviene nei film del genere.
Il nemico numero uno di Spiderman, ovvero il simbionte mezzo alieno e mezzo umano, approda al cinema in un film che lo vede come unico protagonista. Venom viene raccontato non come un villan ma piuttosto come un antieroe che, pur per propri vantaggi, decide di salvare l'umanità da un'invasione aliena. Il film funziona e diverte grazie alle diverse scene action e a una buona dose di violenza. Il grande difetto è che questa violenza spesso è col freno a mano tirato; serviva forse un po' più di coraggio. Comunque buono.
Ennesimo personaggio di casa Marvel che forse non meritava una pellicola tutta per sé. Evidentemente si sta raschiando il fondo del barile. Ma a parte questo è tutto l'impianto che non funziona. Non funzionano i personaggi a cui si cerca di dare un taglio comico che proprio non hanno; non funzionano le scene di lotta che risultano troppo confusionarie e con poca verve; non funziona un cast che sta in questo film come i cavoli a merenda. Senza contare che Fleischer non ha evidentemente l'esperienza giusta per girare un film del genere. Da evitare.
Fleischer dà vita a un film di puro intrattenimento, con dialoghi che mirano a far sorridere il più delle volte senza riuscirci e con scene d’azione tutto sommato ben girate. Belli gli effetti speciali, come è quasi scontato che sia per un film di questo tipo. Per il resto c’è poco da dire: la confezione è la solita, il risultato è mediocre ma nel complesso godibile.
Ci sono due cose che rendono questo film un po' più interessante dei soliti sui supereroi Marvel. Una è che si parla di un magnate della farmaceutica che fa esperimenti che dovrebbero portare al superamento della razza umana, l'altra è un supereroe assai atipico, un simbionte mostruoso venuto da una altro pianeta che se ha fame divora le teste dei cattivi in un boccone. Si passa quindi da momenti quasi horror a ironici scambi di battute tra Venom ed Hardy (molto bravo come sempre). Eccellenti gli effetti speciali, molta azione, scontata la trama, anche se questo in fondo non conta.
MEMORABILE: La prima fusione simbionte - uomo; Lo strepitoso look di Venom, lingua in particolare; Il super simbionte.
Nascita del supereroe posseduto da entità aliena. Classico film Marvel in cui viene fornito tutto l’armamentario del genere e a un buon livello: trama coinvolgente, azione, effetti speciali, un pizzico di humour qua e là. Hardy è bravo nel suo personaggio sbatacchiato dagli eventi. Film che promette quel che mantiene: due ore di buon intrattenimento, inutile attendersi di più. Finale con porta aperta sul sequel.
Una new entry nell'universo Sony semplice ma efficace. Si decide di tornare alle classiche origin stories e la sceneggiatura di fatti è equamente divisa tra premesse e azione. Hardy è perfettamente a suo agio e l'ironia dei dialoghi lo aiuta a mostrare il suo lato più giocoso. Certo non siamo di fronte a un capolavoro, ma in tempi di cinecomic sempre più lunghi e pretestuosi, questa corretta e divertente semplicità fa colpo. Effetti non sempre all'altezza però.
Il simbionte già apparso fin troppo ag(Grace)ato e poco incisivo torna in versione Hard(y) e convince (seppur non del tutto, sia chiaro). La storia si sviluppa attorno al volto guascone del massiccio attore e gioca sull'interazione fra Venom e il giornalista spruzzando qua e là ironia, ma senza eccedere in questo senso se non nelle scene finali. Sotto l'aspetto meramente fisico si apprezza la realizzazione del personaggio. Il villain umano è poco convincente; interessante ma poco sviluppato Riot, al contrario. La sempre brava Williams svolge il compitino senza troppa enfasi.
Di tutte le trasposizioni Marvel & affini che hanno riempito cartelloni e sale negli ultimi anni è il più scanzonato e divertente. Hardy è perfetto nel ruolo del giornalista da strapazzo che perde il lavoro e diventa ospite di un simbionte che si rivela un mostro, sì, ma di simpatia. Il ritmo da cartone animato e una sceneggiatura molto easy aiutano il film a non prendersi troppo sul serio e sono la chiave del suo successo. Regia così così, visto che lo scontro finale è visivamente molto disordinato. Molto meno brillante il sequel, come spesso accade.
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Oltre ai non tanto velati omaggi a Shining (ripresa dal basso mentre il protagonista bussa alla porta del vicino) e a Bullitt (durante l'inseguimento sulle strade ondulate di San Francisco), si può "scorgere" anche un bel tributo al James Cameron di The Abyss e Terminator 2.
DiscussioneRaremirko • 12/10/18 20:46 Call center Davinotti - 3863 interventi
Strani questi commenti tiepidi; Fleisher è un regista abbastanza dotato, ottimo il suo Gangster quad per esempio.
Hardy è un grande ed il soggetto è interessante; se potrò, vedrò.
DiscussioneRaremirko • 6/11/18 22:29 Call center Davinotti - 3863 interventi
Visto!
Secondo me è un film riuscito e sottovalutato; almeno grandi passi in avanti, poi, son stati fatti rispetto al Grace di Spiderman 3.
Molto buoni gli sfx, ben caratterizzati i protagonisti (Hardy è indicato e più scanzonato del solito) e la mano registica di Fleisher si sente eccome.
Non sapevo che Venom fosse stato creato dal McFarlane di Spawn e, a quanto pare, ho colmato pure 'sta lacuna.
Buono; l'end credits che preannuncia Carnage è mooolto interessante.