Torna la Pixar dopo il grande successo di TOY STORY, già consegnato alla storia per essere stato il primo lungometraggio completamente animato attraverso l'uso della grafica 3D. A BUG’S LIFE passa dal mondo dei giocattoli a quello animale producendo grandi sforzi nella creazione di formiche e insetti di ogni sorta che sappiano mescolare quanto più possibile il loro aspetto naturale con l'inevitabile antropomorfismo richiesto dai cartoon. L'effetto più incredibile si è ottenuto con le cavallette (metafora del potere che sfrutta le masse operaie...Leggi tutto rappresentate dalle formiche): il loro disegno è talmente stupefacente e ricco di particolari da far apparire quello delle formiche opera di semplici apprendisti legati ancora a uno stile tradizionale e sorpassato. Così come quello della maggior parte degli insetti da circo guidati dalla pulce non è al livello di quello della mantide religiosa o dell'insetto stecco. Vi è in pratica una certa diversità nella resa grafica che nuoce all’omogeneità degli insieme. Splendidi e coloratissimi invece tutti i paesaggi, nei quali uno studio particolare e attento delle luci dona magnificenza cromatica inattesa. La storia ha una sua valenza importante poi, visto che riesce a evitare di cadere completamente nella favola per bambini priva di significati apprezzabili. Molti i momenti indimenticabili, ed è un peccato che ad essi ne vengano fatti seguire altri nettamente meno azzeccati e tendenzialmente noiosi (troppo diluite le parti con gli insetti da circo o i raid dell'uccello, il cui disegno è ancora una volta differente rispetto al contesto in cui si muove). Geniali i titoli di coda, con i ciak sbagliati per colpa degli errori degli... “attori”, testimonianza di un prodotto curato dalla prima scena all'ultima.
Piuttosto divertente, ma non per merito del protagonista (la formica), quanto del gruppo di insetti che convince a seguirlo per difendere il formicaio. La coccinella, che è maschio (ma tutti pensano che sia una femmina) è ben studiata, ma anche l’enorme bruco è molto simpatico, seguito a ruota dall’insetto stecco e dall’educata e colta mantide. Nota di merito per le cavallette (il capo è veramente cattivo e la cavalletta pazza e rabbiosa è notevole). Tratto gentile e tinte pastello. Decisamente buono.
Secondo lungometraggio della Pixar, dopo il celebratissimo Toy Story, sempre diretto da John Lasseter. L'insolita e riuscitissima ambientazione è quella di un formicaio dove viene creato un microcosmo perfettamente "umano". La forza del film è nella caratterizzazione dei personaggi, molto curata, che consente la creazione di situazioni e gag molto divertenti che fanno del film un'opera godibile a tutte le età. Molto bella la colonna sonora. Da vedere.
Le formiche si ribellano alle vessazioni patite dalle cavallette, grazie alla mobilitazione di un gruppetto poco militaresco... Delizioso film d'animazione che va a scoprire nel microcosmo di un formicaio l'universo umano, secondo la più classica tradizione dei cartoon. In questo caso a colpire è la freschezza di certe invenzioni legate alle caratteristiche degli insetti, ed è la trama stessa a convincere. Simpaticissimi i titoli di coda con i ciak sbagliati per colpa delle "papere" prese dai personaggi.
Lo ricordo sufficiente. Infatti la grafica non è propriamente il massimo della vita. Per quanto riguarda le tematiche di questo lungometraggio Disney, sono più o meno le solite. La vita del formicaio viene ben rappresentata, ma la fuga dell'insetto verso l'esterno non stupisce più di tanto. Sufficiente e nulla più.
Bello, divertente ed intelligente. Il che non è poco per un cartoon, se vogliamo. La storia di queste formiche che si uniscono per evitare le razzìe subite regolarmente dalle cavallette è spassosa e non scivola mai nella volgarità, confermando il concetto nobile che alla Pixar hanno dei film a cartoni. Ed i personaggi sono scritti come personaggi veri, senza la facile scappatoia della voce famosa che toppa i buchi; un trucco che poi, col doppiaggio in altre lingue, troppo spesso si perde del tutto.
Nell'ordinatissimo mondo delle formiche, l'eccentrico Flick è mal tollerato, con la sua irrefrenabile voglia di novità. Ma il suo coraggio e l'aiuto di un gruppo di buffi insetti da circo salverà il formicaio dalle cavallette. Citando a man bassa dalla storia del cinema, a partire da I magnifici 7, la Pixar realizza un altro gioiello di divertimento intelligente, che unisce i piccoli ai grandi. Il finale coi ciak sbagliati è strepitoso.
MEMORABILE: Hopper nel "bar" messicano che gioca a "freccette" usando le zanzare come freccette.
Film targato Disney-Pixar ed incentrate sulle vicende di una colonia di formiche alle prese con problemi di siccità e con delle cavallette aggressive. Bello e riuscito sia, ovviamente, dal punto di vista tecnico che sotto il profilo narrativo. I dialoghi, infatti, sono brillanti ed i personaggi sono ben delineati dal punto di vista psicologico. Questi ingredienti ne fanno una pellicola adatta a grandi e piccini.
Bella opera seconda della Pixar che, tenendo basso il profilo dopo l'epocale boom di Toy Story, crea una storia d'ambientazione alquanto classica e di sviluppo lineare ma con al suo interno trovate, dialoghi, battute, personaggi fra i migliori della casa di produzione. La gang del circo (vera protagonista del film) è un eccezionale esempio di gioco di squadra oltre che uno spasso unico; le cavallette sono tanto cattivamente caratterizzate quanto tutto sommato simpatiche; il mondo delle formiche è umanizzato così bene da fare invidia. Azzeccato.
Mi ricordo come se fosse ieri quando guardavo e riguardavo da piccolo la videocassetta di "A bug's life". Non è il solito cartone animato stupido senza una vera storia e senza una morale, anzi risulta molto più istruttivo, simpatico e divertente di molti film tanto più famosi ed elogiati. Gli autori sono riusciti a far immedesimare il telespettatore in una di quelle formiche che cercano di scampare alle cattivissime cavallette guadagnandosi la nosra simpatia. Stupendo.
Decisamente non tra i migliori della Pixar, ma uno splendido cartone in ogni caso, specialmente grazie a una serie di personaggi davvero azzeccati (il mio preferito è Molt, cattivo stupidotto e pentito). Le tematiche non sono particolarmente originali, invece, e non si tenta di affrontarle comunque in maniera seria. D'altronde va bene così, era un giusto "seguito" a Toy Story che rimane tutt'ora un bel cartone piacvole e da vedere. Doppiaggio di alta caratura, tutto da godersi: Spacey, Foley...
MEMORABILE: Le divertenti papere alla fine; heimlich è spassosissimo
Notevole lavoro di una casa che si prenderà la leadership del settore sfornando cartoni adatti a ogni genere di pubblico. Personaggi azzeccati (basti pensare al variopinto circo degli insetti o alla caratterizzazione dei cattivi9 e dialoghi ben ritmati che non fanno mai calare la tensione. Sicuramente da vedere.
Viaggio nel piccolo mondo degli insetti dove esistono sorprusi e privilegi (e non solo) come nella nostra comunità. La rappresentazione degli aspetti di ogni specie di insetto è spesso geniale e sempre divertente, così come le usanze e i giochi di parole legati alla nostra società non sono mai infantili (vedi la battuta su "slapstick"). Il personaggio di Flik, pasticcione combinaguai avversato e ostacolato da tutta la comunità e quindi depresso, è visto e rivisto (nel 2015) e quindi presto stucchevole. Comunque gli amanti della natura apprezzeranno!
MEMORABILE: La mosca: "Hey, waiter! I'm in my soup!" La lumaca: "Hey, I said no salt!"; I titoli di coda.
Dopo Toy story la Pixar esplora il mondo degli insetti con una versione entomologica de I sette samurai. Anche se l'ambiente del formicaio è ben strutturato e il confronto fra l'individuo e la collettività non scade nel manicheismo, a rubare la scena sono le cavallette guidate dallo psicotico Hopper (un cattivo di notevole efficacia) e gli insetti del circo, un colorato e nevrotico gruppo di artisti, ciascuno dei quali ben caratterizzato. La grafica ha retto bene la prova del tempo e l'animazione è scorrevole.
MEMORABILE: "E io sono un fiore, con niente di interessante da dire"; Le gag durante i titoli di coda, che diventeranno una tradizione Pixar.
Il tempo è stato galantuomo verso la seconda prova della Pixar, abile nel tratteggiare il microverso degli insetti con un'attenta cura ai dettagli ambientali; ma anche la caratterizzazione che ogni personaggio guadagna dalla stessa natura biologica posseduta è coerente e mai banale (scarabeo stercorario laborioso e poco intelligente; le mosche come parassiti; le zanzare tendenti all'abuso del bere; la farfalla fascinosa). Da elogiare Hopper, cavalletta mafiosa con principio di cataratta all'occhio e l'hobby di riscuotere il pizzo.
MEMORABILE: Le mosche con 24 ore di vita; La pulce avida a capo del circo; Il sombrero come bar; L'uccellino rosso; La coccinella; "zono una bellizzima farfalla".
Dopo il fortunato esordio nel lungometraggio con Toy Story, la Pixar fece di nuovo centro con questo A bug's life che, ad oltre vent'anni dall'uscita, non ha perso un grammo in simpatia. Più che la tecnica d'animazione, eccellente ma in linea con altri prodotti della casa, oppure la trama citazionista con i soliti outsider che riescono ad avere la meglio contro forze preponderanti, a conquistare è la galleria dei personaggi circensi assunti a loro insaputa in funzione anti-cavallette, tutti deliziosamente caratterizzati, mentre nel settore opposto spicca il leader di lucida spietatezza.
Cartone animato che lascia un po' interdetti. Da una parte abbiamo una tecnica sopraffina che lascia a bocca aperta (eravamo ancora negli anni '90), dall'altra una storia che sì, è simpatica, ma non dice nulla di che ed è piuttosto scontata, anche perché il film è adatto più che altro a un pubblico infantile. Si è fatta attenzione solamente alla parte grafica tralasciando l'impatto emotivo, che resta basso. Troppo melenso, inoltre, il finale. Buone invece le caratterizzazioni.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Renato ebbe a dire: Scrive Tarabas nel suo commento:
(...) Citando a man bassa dalla storia del cinema, a partire da I magnifici 7
Credo però che il riferimento primario di questo film sia evidentemente I 7 Samurai di Kurosawa, dal quale venne tratto successivamente il western di John Sturges.
Si, anche se tendo a pensare che il riferimento primario degli autori Pixar sia il film USA, non foss'altro che per una ovvia maggior vicinanza culturale.
DiscussioneZender • 19/02/10 17:45 Capo scrivano - 49065 interventi
Vero: occhio Cotola, se tu copi e incolli mi sa che avresti scritto correttamente "A bug's life" e non "A bugs life" (il sassone cui fa riferimento Renato appunto), scoprendo che già esisteva.
Disponibile il BR con queste specifiche tecniche (fonte dvd-store.it)
Formato video 2,35:1 Anamorfico 1080p
Formato audio 5.1 Dolby Digital: Spagnolo
5.1 DTS: Italiano Tedesco
5.1 DTS HD: Inglese
Sottotitoli Italiano Inglese Inglese NU Tedesco Spagnolo
extra Introduzione di John Lasseter
Corto "Il Gioco di Geri"
La tavola rotonda dei produttori
La prima bozza
"La cavalletta e la formica" SIlly Symphony
Commento audio
Fleabie Reel
Storia ed editoriale
Comparazione con storyboiard
Sequenze abbandonate
Servizio documentario
Dietro le quinte
Casting delle voci
Prove iniziali
Storyreel
Layout
Animazione
Ombreggiature e luci
Creare il suono
Uscita cinematografica
Intervista ai personaggi
La storia dietro i fuori scena
Fuori scena originali
Fuori scena alternativi
Frase proferita dal sottoscritto a proposito di questo film che denuncia misteriose sparizioni di commenti dal sacro database davinottico.
O trattasi di una deriva psicologica che colpisce chi ha commentato troppi film ed è poi passato in clinica per disintossicarsi?
CuriositàDaniela • 10/04/20 11:31 Gran Burattinaio - 5940 interventi
Nella versione originale la voce di Hopper, il capo della banda delle cavallette, è quella di Kevin Spacey. Altri attori noti presenti del cast vocale sono: Dave Foley, Julia Louis-Dreyfus, Denis Leary, Madeline Kahn, Roddy McDowall.