The boy - La maledizione di Brahms - Film (2020)

The boy - La maledizione di Brahms
Locandina The boy - La maledizione di Brahms - Film (2020)
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Titolo originale: Brahms: The Boy II
Anno: 2020
Genere: horror (colore)

Cast completo di The boy - La maledizione di Brahms

Note: Sequel di "The boy" (2016).

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Tutti i commenti e le recensioni di The boy - La maledizione di Brahms

TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/04/20 DAL BENEMERITO LUPUS73
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Lupus73 4/04/20 13:01 - 1576 commenti

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Una coppia con un bambino sotto shock, per dimenticare il passato si trasferisce nella tenuta Heelshire del capitolo precedente. Mentre il primo iniziava lasciando intendere elementi sovrannaturali (presenze o una bambola alla Annabelle) ma poi virava su imprevedibili soluzioni molto "materiali" (rivelando un'egregia personalità), stavolta la regia fa un lungo passo indietro virando verso i prototipi sovrannaturali e demoniaci (la bambola di cui sopra). Il risultato non è male ma delude per il retromarcia rispetto al miglior predecessore.
MEMORABILE: Il bambino incravattato con echi dalla Maledizione di Damien e del piccolo Meyers (quando ha la maschera di bambola simile a "The shape").

Jena 11/10/20 12:38 - 1647 commenti

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La maledizione dei seguiti... Se nel primo era geniale l'idea di mantenere fin quasi alla fine l'ambiguità sulla presenza del soprannaturale, salvo poi risolverla in maniera "naturale", qui si fa un passo indietro e si riduce Brahms al solito pupazzo demoniaco alla Chucky o Annabelle. La delusione è attenuata però da una ottima messa in scena che funziona assai bene almeno fino al baracconesco pre-finale (meglio poi il finale-finale filo Myers). Il bambolotto e il suo duplicato umano mettono comunque i brividi e almeno un jumpscare è da infarto. Bene la Holmes e il piccolo Convery.
MEMORABILE: Il ritrovamento della bambola nel bosco; Il tavolo ribaltato; Gli sciami fuori dalla bocca di Brahms; Il cugino infilzato al palo.

Rambo90 14/10/20 02:02 - 7919 commenti

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Una decisa involuzione rispetto al prototipo, proprio a causa dell'idea principale che viene stravolta. Qui Brahms è un bambolotto come tanti altri visti al cinema, cioè indemoniato e che crea un cattivo influsso in chi gli sta a fianco e ne diventa "amico". Per questo motivo sono ben poche le sorprese riservate dalla sceneggiatura, con qualche momento spaventevole che funziona diluito in un ritmo spesso troppo lento. Brava comunque la Holmes, che tiene banco per tutta la durata del film.

Il ferrini 15/10/20 15:09 - 2609 commenti

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Nel primo funzionava l'idea di lasciare fino alla fine il dubbio sui reali "poteri" del bambolotto, qui invece si capisce ben presto di essere di fronte a un horror da possessione, il che riduce un po' la tensione. Bravi gli attori, soprattutto Katie Holmes, spogliata di qualsiasi trucco o abbigliamento ricercato, che interpreta una madre assai credibile. Regia e fotografia d'ordinanza per il genere, apprezzabile invece l'assenza di jumpscare. Nel complesso il valore è il medesimo del primo capitolo.

Pumpkh75 11/12/20 15:05 - 1850 commenti

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Volendo darsi un sequel, l’unica via possibile per una ghost story che verteva su un dubbio era proprio eliminare quel dubbio: detto fatto, per Brahms arriva il patentino ultraterreno. Scontata conseguenza è però un appiattimento generale: bazzichiamo il trito e ritrito, osserviamo quello che avremmo immaginato per un teorico quarto Annabelle, smorziamo all’istante il déjà vu di un altro numero quattro, quello di Halloween. Fortuna vuole che la confezione tenga e che la Holmes faccia una discreta figura. Decorativo, ma anche utile, come le porcellane di Capodimonte.

Anthonyvm 25/01/21 01:27 - 6329 commenti

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Il primo era un discreto psycho-thriller mascherato da horror sovrannaturale; qua, invece, si va dritti in zona Chucky (dal finale con bambolotto duro a morire come nel film di Holland alle riparazioni in stile Bambola assassina 2). Nessun cliché viene risparmiato, nessuna formula tradita: incidente ambiguo, il bimbo incolpa Brahms, i genitori non gli credono. In più si aggiungono possessioni e maledizioni, tanto per snaturare e banalizzare il soggetto del numero uno. La tranche conclusiva, poi, pare uscita da un film di Charles Band. Tecnicamente accettabile, ma del tutto superfluo.
MEMORABILE: L'assalto casalingo; Brahms spalanca la bocca e sputa un nugolo di insetti; Il bulletto infilzato; Il bambino mascherato; Il "vero volto" di Brahms.

Schramm 8/08/23 12:05 - 3875 commenti

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Siamo al paradosso del sequel che ottimizza una matrice non proprio in quadro né a tutto tondo, senza la quale non potrebbe tuttavia esistere: laddove quest'ultima si fingeva medium ebbro di acqua sovrannaturale per poi scoprirsi improbabilmente matericissimo, qui si parte dai traumi offerti dalla bassa materia per diventare portiere dell'ignoto che para normale. Certo, siamo alla routine assassina che imbambola, ma la prospettiva rovesciata è vincente e la gara neanche si pone: narrativamente figurativamente ritmicamente accalappià più questo della boyata anteriormente rasentata.

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