Dopo
The boy, William Brent Bell, si riconferma un'autore solido e di talento, e non poco sottovalutato rispetto ai suoi più "illustri" colleghi.
Non è tanto rispettare tutti i crismi del "possession movie" o l'ormai abusata narrazione del finto mockumentary, ma è l'atmosfera cupa, nerissima e pessimista che permea tutto il film a colpire nel segno. Così Brent Bell, da
Friedkin, al massimo, ne mutua la dimensione realista, quasi documentaristica.
Già il disturbante incipit nella casa del massacro, dopo un tentato esorcismo finito malissimo, lancia segnali inquietanti e oscuri.
Poi , Brent Bell, immerge il tutto in una Roma fosca, fredda, decadente e poco ospitale (amplificata, anche quì, da attimi che sembrano maligni messaggi subliminali, come la suora fulciana affetta da arinidia-ogni richiamo alla
sentinella non è casuale- che guarda in macchina al passaggio di Isabella apena uscita dalla clinica dove si trova rinchiusa la madre), fino all'emotivo incontro, in manicomio, con la madre, dove Suzan Crowley è una posseduta tra le più spaventose che siano mai apparse in un "possession movie", mettendo davvero i brividi , che passa dal "diavolo probabilmente abita quì" al dolente realismo di una persona affetta dall'alzheimer più devastante:
ConnettiitagliconnettiitagliconnetitagliE nella Roma, culla del male, che ha quasi i flebili riverberi
argentiani, il demonio prospera nei corpi delle serve di Dio, come nell'impressionante esorcismo, in uno scantinato squallido e marcissimo, ai danni di Rosa Sorlini (le contorsioni innaturali, senza l'aiuto di CG baracconesche, di Bonnie Morgan sono davvero agghiaccianti, in un iperrealismo di spalle slogate e disarticolazioni) che turpiloquia oscenità e perde sangue mestruale.
Preti che si sparano in bocca, battesimi che si trasformano in tentati infanticidi, il male che prospera ovunque e diventa virale, fino ad una chiusa tanto inaspettata quanto brusca, ruvida, brutale e senza appigli.
Non è cosa si racconta, ma come, e Brent Bell si balocca (rigoroso, senza strafare) tra possedute, sfiducia nella Chiesa e videotape sputati dall'inferno
E il momento in cui, dal nulla, Isabella, guardando nella telecamera e sfondando la quarta parete, sussurra agli spettatori che il videomaker Michael c'ha la madre che se la fa con il miglior amico del padre, un brivido ci coglie, perchè il diavolo ha già messo radici e noi non ce ne siamo nemmeno accorti.
Vituperato e deriso ovunque, quanto parecchio sottostimato.