Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Bisogna riconoscere a Nichetti un sano desiderio di sperimentare che lo porta fin dai primi anni a impostare ogni nuovo film secondo un'idea (forte) nuova capace di lasciare il segno. In STEFANO QUANTESTORIE sono almeno due le trovate che incontreranno molta fortuna negli anni a venire: quella di raddoppiare (e poi triplicare, quadruplicare) l'esistenza del protagonista seguendo i diversi segmenti di vita introdotti da un ipotetico "cosa sarebbe successo se" (come accadrà cinque anni dopo nel paradigmatico SLIDING DOORS) e quella di infilare i diversi personaggi in piccole storie procedendo avanti e indietro nel tempo...Leggi tutto per mostrarci come tutto s'intrecci mirabilmente componendo un mosaico di notevole complessità.

Tanto sforzo creativo però, come spesso accade, finisce con l'agire negativamente sulla godibilità del film, come se la giocosità del meccanismo prendesse il sopravvento costringendo chi guarda a seguire soprattutto quella senza concentrarsi sulle reali vicende dei protagonisti, che si sviluppano in modo piuttosto anonimo confermando una certa povertà registica, totalmente al servizio dell'espediente narrativo di base. Se così Stefano (Nichetti) ci appare nelle prime scene come un carabiniere certo di aver riconosciuto in una giocattolaia (Sandrelli) una presunta rapinatrice, basta un ricordo di sua madre (Vukotic) per farci percorrere un universo alternativo in cui Stefano è invece non più scapolo ma sposato a Costanza (Sylos Labini), una sua ex compagna di classe; lo vediamo in coda al telefono dietro a una hostess (Ricci) la quale a sua volta sta insieme a un professore di matematica che è ancora Nichetti, di nuovo con un look differente.

Il trucco è insomma manifesto: moltiplicare il protagonista immaginando che abbia preso da giovane (Thierrée) strade diverse che poi, però, danno origine a personaggi pronti a interagire in una sorta di multiverso che tutti li contiene. Un'impostazione surreale in puro stile Nichetti insomma, che sa come stupire e un po' meno come intrattenere. Il consueto ricorso a sprazzi di quella comicità slapstick che l'aveva portato al successo all'esordio qui appare quasi sempre fuori luogo, un alleggerimento non richiesto che mantiene il film nei binari della commedia ma senza conferirle il giusto ritmo. Ed è un peccato perché il cast è di qualità, con una Sofia Ricci sexy e impeccabile, una Sylos Labini esuberante e logorroica, la coppia Scarpa/Vukotic che nel ruolo dei genitori si completano al meglio... Anche qualche scena, presa singolarmente, si rivela indubbiamente azzeccata, capace di suggerire la genialità dell'operazione (a proposito di geni, la colonna sonora è composta da due elementi degli Elio e le storie tese, Elio non compreso), ma è il quadro generale a lasciare più di una perplessità. Poco coinvolgente, stanco, scenograficamente deludente a lasciar trasparire un certo squallore di fondo. Uno di quei film strabilianti sulla carta, meno all'atto pratico.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/08/08 DAL BENEMERITO SKINNER POI DAVINOTTATO IL GIORNO 12/08/22
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Skinner 30/08/08 13:48 - 592 commenti

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Ottimo. Come sempre il cinema di Nichetti (perlomeno quello migliore) parte da un'idea "originale", in questo caso quella di fare interagire in un unico quadretto svariati personaggi che altro non sono che proiezioni ipotetiche dello stesso personaggio, a seconda delle scelte fatte durante l'adolescenza. Bello l'intreccio, bravo il Nichetti attore anche se non sempre credibile in alcuni travestimenti. Musiche (mediocri) di Rocco Tanica.

Renato 8/02/10 19:08 - 1648 commenti

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L'idea di partenza non era male, e si poteva sviluppare anche discretamente; peccato che la messinscena sia pietosa e anche la direzione degli attori lasci parecchio a desiderare. Insomma, le varie storielle non si amalgano mai e restano solo scenette che non fanno né ridere, né tantomeno pensare. Peccato, ma ci si chiede come Nichetti abbia potuto girare del materiale così scadente.

Hackett 27/04/12 19:36 - 1865 commenti

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Sorta di Sliding doors all'italiana con un Nichetti che si sbizzarrisce dando vita a numerosi personaggi, diversi tra loro ma partiti da una comune infanzia. Chi sarà condizionato troppo dai genitori, chi dalla sorte, chi dall'amore. Alla fine si troveranno tutti a giocare il loro ruolo nella commedia (a volte tragica) della vita. Intelligente, a tratti ingenuo e sognante.

B. Legnani 17/11/13 14:12 - 5519 commenti

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Il film parte lentamente, troppo lentamente, pure con alcune inutili lungaggini, ma verso la metà inizia a decollare e continua volando decisamente sempre più in alto, sorprendendo e soddisfacendo. Il tono nichettiano è quasi sempre riconoscibile nella sua filmografia, ma ogni sua pellicola è diversa dalle altre. Ottimi (sai che novità...) Scarpa e la Vukotic. Il titolo potrebbe essere, borgesianamente, "Il giardino dei sentieri che si biforcano e che poi si intrecciano".

Puppigallo 20/11/22 10:19 - 5250 commenti

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Col suo surreale marchio di fabbrica Nichetti confeziona una pellicola simpatica, che si lascia sicuramente vedere nonostante voli a una costante media altezza facendo qua e là sorridere. Lui è bravo nei vari ruoli e il padre (Scarpa) non è da meno. Non ci sono particolari velleità ma solo l'intento di mischiare le carte, realizzando tutto e il contrario di tutto, fino all'inevitabile reunion finale. Uno di quei film che, seppur piuttosto singolari, fanno parte di un preciso periodo temporale, uscendo dal quale mostrano inevitabilmente i segni dell'età.
MEMORABILE: "Quanto costa il Re a dondolo?"; La madre orgogliosa: "Guarda cosa è diventato". E il padre: "È diventato un deficiente"; La capacità di impigliarsi.

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  • Discussione B. Legnani • 17/11/13 14:38
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    mi capita di mollare film dopo 20-25' o per loro intrinseca bruttezza o per mia fatica/stanchezza. ma prima di giustiziarli col monopalla li termino, dovessi finirli in una settimana in quattro o cinque tranches da 20' ciascuna...

    Anch'io.
  • Discussione Buiomega71 • 17/11/13 14:45
    Consigliere - 25892 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Zender ebbe a dire:
    Mah, è vero che è sicuramente anomalo commentare solo 50 minuti di film (e non è una cosa che Renato abbia mai fatto, mi risulta, e quella volta mi aveva ache avvertito, ricordo), ma se un film proprio non riesce a piacere è veramente impossibile che possa migliorare poi.

    Mica vero...


    Concordo con il Buono

    Un film và visto dall'inizio alla fine (sì, si può mollare a metà per sfinimento, ma il giudizio complessivo resta troncato a metà)

    Per esperienza personale: le "papocchiate" orientaleggianti di The Eye o The Call 2, che sfiorano la narcolessia e mettono a dura prova di pazienza lo spettatore, ma che alla fine regalano twist finali degni di nota.
    Ultima modifica: 17/11/13 14:46 da Buiomega71
  • Discussione B. Legnani • 17/11/13 14:53
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Zender ebbe a dire in L'EREMITA:
    Oltretutto è bene non inserire quello che non si è finito di vedere.
  • Discussione Schramm • 17/11/13 14:55
    Scrivano - 7693 interventi
    diciamo che non è criticamente etico, ecco.
  • Discussione Zender • 17/11/13 18:37
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Esatto, oggi infatti non lo lascerei più fare di commentare solo dopo 50 minuti (anche se poi ci sarà sempre chi lo fa senza scriverlo). Ad ogni modo il film può migliorare benissimo dopo i primi 50 minuti, ma difficilmente cambiare di molto il giudizio. Poi tutto può succedere, ovvio.
  • Discussione Skinner • 18/11/13 11:09
    Custode notturno - 123 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ad ogni modo il film può migliorare benissimo dopo i primi 50 minuti, ma difficilmente cambiare di molto il giudizio.
    Maddechè, non è per niente vero. Ci sono film che aquistano il loro senso proprio nei trenta, venti o due minuti finali.
  • Discussione Schramm • 19/11/13 11:37
    Scrivano - 7693 interventi
    sì è sempre un'incognita. anche se ormai siamo assuefatti anche a ogni tipo di twist.
  • Homevideo Mco • 27/10/19 23:46
    Risorse umane - 9970 interventi
    Disponibile in DVD per CG Entertainment dal 22 ottobre 2019.
  • Curiosità Mauro • 11/02/22 16:59
    Disoccupato - 11903 interventi
    L'attore che interpreta Stefano da giovane (da adulto impersonato da Nichetti) è James Thierrée. Si tratta di un figlio e nipote d'arte, in quanto il padre è l'attore francese Jean-Baptiste Thiérrée mentre la madre è Victoria Chaplin, a sua volta figlia di Charlie Chaplin e Oona O'Neill.
  • Discussione Mauro • 12/02/22 15:30
    Disoccupato - 11903 interventi
    Aggiungere al cast Claudio Brachino (giornalista Mediaset non accreditato da nessuna parte, ma le scene del telegiornale condotto da Brachino le hanno girate apposta per il film).
    Ultima modifica: 13/02/22 07:56 da Zender