Più che discreto, tenendo conto che si tratta di film girato in estrema economia. Non gli mancano ritmo, una trama che concilia vendetta e un po’ di giallo, grandi sparatorie e stille di umorismo lasciate dalla saporita caratterizzazione del vecchietto del West Alfredo Rizzo. L’arcigno Jeff Cameron rende meglio che con Fidani e Donald o’Brien è sempre un ottimo pendaglio da forca. Scarne ma acconce le musiche di Elso Mancuso.
MEMORABILE: Lo scherzo del serpente; o’Brien ferito alle orecchie; l’epitaffio sulla tomba dei nemici.
Western lento, a causa non di una regia comunque onorevole ma di una sceneggiatura dilatata. Le parti affidate agli stutman non convincono completamente, il protagonista è insipido e poco caratterizzato; forzature narrative (i cattivi che cadono in trappola grazie al serpente) e altro rendono anonimo il film. Salvo giusto la colonna sonora comunque gradevole, la scena finale nel pantano e i paesaggi. *! di manica larga.
Spaghetti western di seconda generazione modesto come il budget che lo ha generato, che mostra comunque molta buona volontà. La storia presenta qualche momento di interesse cercando apparentamenti illustri con i classici d'oltreoceano, ma una sceneggiatura approssimativa e una recitazione piuttosto elementare ne mortificano sul nascere qualsiasi velleità. Qualche buona trovata di regia, i paesaggi ben fotografati e le lunghe sparatorie riescono comunque a strappare il prezzo del biglietto, almeno nei cinema di seconda visione. Per appassionati.
Piccolo spaghetti western realizzato quando ormai il genere stava perdendo colpi (è proprio il caso di dirlo); i due "Trinità" avevano già fatto "furor di popolo", portando nel western all'italiana un'aria nuova. Però, questo film del '71 riesce a mantenere un certo interesse agli occhi dello spettatore, seppur il modesto budget pesi molto sul risultato finale. La contaminazione col giallo sembra funzionare, ma, non siamo certo ai vertici del genere. Guardabile, ma anche dimenticabile.
Tanto per cominciare, il film è stato girato tutto ex-novo senza utilizzare parti di film precedenti e per essere firmato da Batzella non è poco. Ciò detto, i meriti si fermano sostanzialmente qui, visto che si tratta di una pellicola ultra poveristica basata su una sceneggiatura elementare, grondante di snodi narrativi credibili quanto le patetiche location casalinghe e recitata in modo eufemisticamente modesto da un inespressivo Jeff Cameron. Se la cava meglio lo stuolo di gloriosi caratteristi, fra cui i sempiterni Alfredo Rizzo e Attilio Dottesio. Incolori le figure femminili.
MEMORABILE: L'epitaffio finale sulle tombe dei banditi.
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