I 57 giorni sono quelli che intercorrono tra l'attentato a Falcone e quello a Borsellino, giorni in cui la sensazione di molti era quella che al povero Borsellino sarebbe inevitabilmente toccata la stessa sorte del collega. Molti sono stati i film (soprattutto televisivi) che hanno messo sotto la lente d'ingrandimento non la vita dei due giudici ma questo determinato periodo di tempo, e questa ennesima riproposizione aggiunge poco alle precedenti. Per quanto se ne possa apprezzare la correttezza e la misura non si può non notare una certa piattezza dovuta alla poco incisiva regia di Alberto Negrin. Il punto di forza sta invece nell'ottima caratterizzazione di Luca Zingaretti, molto...Leggi tutto meno emaciato e magro del vero Borsellino ma assolutamente impeccabile nel saper dare da solo - con la profondità degli sguardi e più in generale la recitazione - il necessario spessore al personaggio. Buono anche il disegno dell'ambiente familiare (moglie e tre figli), mentre la colonna sonora di Ennio Morricone si adagia su temi piuttosto anonimi che si adeguano alla scarsa incisività dell'insieme. Eppure non si possono muovere troppe critiche a un prodotto comunque godibile nel suo insieme, per quanto un po' superficiale nel trattare la materia investigativa preferendo soffermarsi sul clima generale da tragedia imminente che pervade l'opera dall'inizio.
La vicenda di Paolo Borsellino, dolorosissima pagina della storia repubblicana recente, raccontata in una produzione televisiva diretta da Alberto Negrin. Una realizzazione sostanzialmente curata dal punto di vista formale, ma che si dedica maggiormente al versante intimo e famigliare del personaggio, tralasciando la forse più interessante vicenda professionale che intreccia vicende politiche e criminali. Buona l'interpretazione del cast, con una menzione particolare per il bravo Zingaretti. Corretto ma non indispensabile.
Il racconto, ben scritto e filmato, della serrata lotta contro il tempo del giudice Borsellino, nel periodo che va dall' uccisione dell'amico e collega Falcone alla sua. Tutto incentrato sui sentimenti privati e familiari che lo accompagnano nella tormentata messa a fuoco delle varie verità, con la mafia che incombe da fuori campo e le ambiguità statali. Zingaretti notevole e brava la Indovina. Morricone, nel suo score, si autosaccheggia pesantemente da C'era una volta in America. Inserti di immagini di repertorio, ma c'è più dramma che doc.
MEMORABILE: Ultima immagine: il volto di Zingaretti che sorride appena, fumando una sigaretta. Sembra il De Niro "fumato" chiosante il film di Leone sopra citato!
Non si può pretendere dall'istituzionalissima Raiuno un approfondimento sulla trattativa stato-mafia, sulle storture dei servizi segreti, insomma su tutto ciò che successe prima e durante i 57 giorni tra Capaci e Palermo. Si è scelto invece un approccio più intimo, più attento alla famiglia Borsellino: tuttavia le pecche delle fiction delle odierne fiction Rai fanno, purtroppo, capolino anche qui. La cosa migliore è senza dubbio il febbrile Zingaretti, capace di una prova sentita. Che l'ost fosse di Morricone l'ho capito solo leggendolo qui.
La rivisitazione televisiva degli ultimi giorni di vita di Paolo Borsellino punta soprattutto a mostrare il rapporto interfamiliare del magistrato e la grande dignità umana mostrata nonostante gli eventi. Buona interpretazione di Zingaretti, ma poca dinamicità nella sceneggiatura. In secondo piano il rapporto uomo-scorta che non evidenzia la simbiosi, l'affetto e la devozione che il gruppo dedica alla figura quale idolo e simbolo della legalità. Mi aspettavo un impatto emotivo maggiore.
Ennesima fiction, di cui onestamente non se ne sentiva il bisogno, sul martirio di Borsellino. Già il titolo dà la dimensione della sceneggiatura, che narra appunto dei giorni intercorsi tra l'attentato di Falcone e quello di Borsellino. Negrin è uno scafato in fatto di fiction e in alcuni tagli si vede. Ma nemmeno la direzione forzatamente introspettiva salva la fiction dai soliti deludenti risultati, che ha nella mancanza di attori veri il problema di sempre. Figli e moglie di Borsellino pessimi, Zingaretti convincente a singhiozzo.
Ennesima fiction (una delle meno riuscite), sulla figura di Paolo Borsellino, qui interpretato da un lodevole Zingaretti, il quale smessi temporaneamente i panni di Montalbano, ci offre una prova schietta e sincera paragonabile per intensità al "suo" Puglisi nel film di Faenza. Delude il resto del cast, fatta eccezione per il buon Tidona. Le musiche di Morricone rimandano volutamente a un noto capolavoro cinematografico di Sergio Leone.
Alberto Negrin HA DIRETTO ANCHE...
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Infatti parrebbe quasi che non avendo nulla di fresco da proporre su Capaci, la figura di Falcone e dintorni, abbiano optato per questa nuova proposta, il cui tema in quei dintorni comunque sta, e anche di più...
Penso però che programmarne la prima visione intorno al prossimo 19 luglio, ventennale della strage di via D' Amelio, avrebbe comportato più rischi in termini di audience, dato il periodo. Non ne escluderei la riproposizione in replica per allora.
Ma d' altro canto, la ventennalità dell' anniversario potrebbe anche più latamente intendersi con riferimento all' anno in cui cade, prescindendo dalla data precisa.
DiscussioneZender • 3/06/12 09:01 Capo scrivano - 48946 interventi
Sì, però in effetti è strano programmare il film su Borsellino (per quanto limitato ai famosi 57 giorni) nell'anniversario della morte di Falcone. Una stonatura c'è...
DiscussioneGugly • 3/06/12 14:09 Archivista in seconda - 4712 interventi
In realtà credo che la questione sia molto semplice: il film su Falcone probabilmente è detenuto dai canali Mediaset, e anche le altre serie che lo vedono come personaggio sono andate tutte in onda sui canali concorrenti.
Un momento però: ricordo la miniserie avente come protagonista Massimo Dapporto nei panni del magistrato ed Elena Sofia Ricci nei panni della moglie...quella non era targata Rai?
Comunque, se non ricordo male, anche questa fiction è andata in onda non troppo tempo fa, in occasione di qualche anniversario precedente.