Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Scelti come set Hollywood e i suoi grandi studios popolati da produttori e manager iperefficienti, Altman gira una divertita presa in giro delle convenzioni che regolano il grande business senza tuttavia condannarle. Anzi, è il suo stesso film a seguirle con l'inserimento - ad esempio - di sequenze di sesso abbastanza gratuite e un finale molto intelligente. Si parte subito con una citazione - esplicitata dai dialoghi - del celebre piano sequenza d'apertura de L’INFERNALE QUINLAN raddoppiandone addirittura la durata (qui siamo sui sette minuti). Poi, dopo aver esagerato facendoci seguire un po' di varia umanità hollywoodiana alle prese...Leggi tutto con discorsi inconcludenti, si entra finalmente nel vivo della storia focalizzata sul personaggio interpretato da Tim Robbins (Palma d'oro a Cannes per l'ottima interpretazione), un alto dirigente deputato a selezionare i soggetti che meritano di trasformarsi in film il quale deve però stare attento alle cartoline minatorie anonime che riceve in gran numero. E così prende forma un thriller atipico, sempre sospeso tra realtà e fiction, con attori che vengono chiamati con i loro nomi (Goldblum, McDowell, Julia Roberts, Anjelica Huston, Burt Reynolds...) e altri che invece, facendo parte del cast come Robbins, hanno nomi fittizi (Greta Scacchi, Dean Stockwell, Fred Ward...). Un esperimento interessante, il cui intreccio poliziesco è secondario rispetto alle divertite performance dei protagonisti. Esilarante poi il finale del film nel film, lucida dimostrazione dell'impossibilità di attenersi alla volontà primaria degli autori. Qualche pausa (nella timida love-story soprattutto), ma un ottimo lavoro di regia da parte di un Altman moderno che dosa sapientemente le componenti di un film “preconfezionato”.

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G.Godardi 26/04/07 00:36 - 950 commenti

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Splendida allegoria su Hollywood sotto forma di commedia-thriller. Altman si risveglia da anni d'oblio e sferra un colpo vincente: colpire il cinema (criticarlo) con le sue stesse armi: sesso, violenza, risate, suspance e happy end. Sagace e al tempo stesso divertente, la fabbrica dei sogni ora fabbrica solo incubi e genera mostri, come il protagonista interpretato da un magnifico Tim Robbins. Un personaggio che dovrebbe essere sgradevole, cinico e opportunista, ma per il quale alla fine finiamo per parteggiare. Hollywood ha ammazzato anche gli spettatori.
MEMORABILE: Il piano sequenza che apre il film, citazione da L'infernale Quinlan. Ma tutto il film è infarcito di citazioni e doppi sensi su Hollywood. Imperdibile.

Puppigallo 5/02/08 09:54 - 5279 commenti

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Un’infinità di star di Hollywood fanno da contortno a questo buon piatto filmico offerto da Altman e reso tale dall’interpretazione di un Robbins (produttore) in stato di grazia (in alcuni momenti, allucinato e decisamente cinico). Biosogna però dire che il ritmo non è costante e la vicenda sembra un po’ annacquata. Tra locandine e citazioni, qui un cinefilo non può che sentirsi a suo agio, ma rimane comunque l’impressione che si potesse fare di più. In poche parole, l’ossessionato Robbins si carica tutto sulle spalle e salva la pellicola.
MEMORABILE: La scatola che Robbins trova in auto, con scritto sul coperchio “Non aprire prima di Natale”. Dentro c’è un una velenosa sorpresa.

Magnetti 13/02/08 16:13 - 1103 commenti

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La mega industria hollywoodiana è lo scenario di questo thriller-noir. Ma se ci si ferma al mero intrigo si sbaglia di molto... Per Altman è tutto un pretesto per portare sullo schermo le meschinità e i giochi di potere dei manovratori di marionette che gestiscono il business del cinema americano. Tim Robbins è strepitoso, ma è la mano del regista a decretare il successo finale gestendo sapientemente tutti i (moltissimi) ingredienti a sua disposizione. E alla fine il retrogusto è amaro.

Galbo 20/03/08 15:29 - 12399 commenti

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Un bel film corale che parte come un thriller ma devia sui versanti della commedia, diretto da uno dei grandi maestri del cinema americano. Tutta la vicenda si traduce in una riuscita farsa allegorica sullo spietato ma anche futile e mondo hollywoodiano e sulla "dittatura" dell'immagine sulla sostanza artistica. Il bel mondo cinematografico altri non è secondo Altman che una macchina macinaprofitti dove lo spazio per la creatività è minimo. Bella e caustica sceneggiatura, grande cast.

Deepred89 15/01/09 13:02 - 3709 commenti

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Un bel thriller ambientato tra gli studios hollywoodiani. Citazioni a non finire, un numero incredibile di comparse illustri e una storia thriller che, in fin dei conti, non è affatto male. Gli ottimi dialoghi riescono a rendere piacevoli anche le parti nella quali il ritmo non è al massimo e la componente ironica bilancia perfettamente quella prettamente thriller (non mancano neppure alcune ottime scene di tensione). Finale simpatico e beffardo. Più che buono.

Pigro 17/01/09 11:56 - 9672 commenti

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Crudele satira del mondo del cinema e, attraverso di esso, del mondo come illusione e apparenza e come rampantismo economico e sociale. Attraverso il cinema, di cui rivela le leggi più spietate, Altman racconta una società al declino, esattamente come negli altri suoi film, riuscendo ogni volta a creare nuovi, inquietanti affreschi (cast corale, come sempre ben concertato). Spettacolare il piano sequenza iniziale; perfido il finale.

Daniela 18/02/10 18:07 - 12671 commenti

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Il prolifico ma discontinuo Altman, quasi sempre molto abile ad intrecciare una miriade di personaggi attorno ad un evento o una situazione, supera se stesso in questa beffarda commedia sul mondo del cinema come fabbrica di inganni e, grazie ad una sapiente sceneggiatura noir ed un cast in stato di grazia (con Robbins superlativo bastardo per cui è impossibile non "tifare"), ci regala uno dei capolavori della decade. Fra le tante sequenze da ricordare - molte delle quali deliziano i sensi cinefili - spicca il gustosissimo film nel film.
MEMORABILE: Il piano sequenza iniziale è da ko e prepara al meglio... ed il seguito non delude

Belfagor 7/03/10 17:12 - 2690 commenti

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L'industria dei sogni è fondata sugli incubi. Questo, in nuce, il messaggio di questa farsa grottesca e tragica, nella quale Altman mette alla berlina il lato meno conosciuto di Hollywood contorcendo le sue love story e i suoi happy ending. Non si salva praticamente nessuno, dal protagonista vittima-carnefice allo sceneggiatore privo di talento. Ottima la direzione del cast corale. Le tante citazioni non fanno che evidenziare il distacco fra i sogni sullo schermo e l'orribile realtà. ****
MEMORABILE: Il piano-sequenza iniziale; l'inquietante telefonata finale.

Homesick 4/09/11 17:15 - 5737 commenti

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Dichiarazione di amore-odio per l’industria hollywoodiana, fucina di idee e talenti – gli ammicchi cinefili sono tanti e la struttura narrativa è metafilmica – spesso tuttavia tarpati da produttori conformisti e ruffiani. Ottimi il cinico Robbins e la sensuosa Scacchi, in prima fila su un palcoscenico ove si accalca una folla di colleghi altrettanto validi (da menzionare almeno la Goldberg, D’Onofrio, Lovett e la Stevenson): con la perizia dei più grandi Maestri, Altman li sorveglia e li guida, radunandoli all’incrocio tra la via della commedia e quella del thriller. Graffiante e beffardo.
MEMORABILE: L’interrogatorio; le cartoline minatorie; la proiezione del film in versione “riveduta e corretta” in funzione delle aspettative del pubblico.

Cotola 14/12/15 23:34 - 9052 commenti

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Parte come un thriller, ma ben presto si trasforma in qualcosa di completamente diverso: una "satira"-critica sul mondo del cinema hollywoodiano. E non ci potrebbe essere regista migliore di Altman per girarla: Robert dirige con maestria e ci regala un gran film, coinvolgente e divertente e con diversi momenti di bel cinema. L'analisi che viene fuori del mondo del cinema è impietosa e non fa sconti a nessuno ma ha come bersagli principali, ovviamente, in primis i produttori ma anche anche gli sceneggiatori. Ricchissimo il cast con tante comparsate eccellenti.

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Rambo90 19/02/16 23:05 - 7702 commenti

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Una commedia grottesca sul mondo di Hollywood, che vive tante altre anime tra le quali il giallo (soprattutto nella prima parte) e il satirico. Robbins offre un'ottima prova e il resto del cast funziona bene, con una miriade di volti noti a interpretare se stessi per aggiungere veridicità all'ambientazione. Non tutto fila liscio in sceneggiatura (verso la fine il ritmo rallenta troppo) ma Altman è un grande regista e sa come rialzare il tono dopo ogni caduta. Finale geniale.

Alex1988 24/04/16 19:02 - 728 commenti

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L' "anarchico" Altman sfrutta il copione di Michael Tolkin tratto dal romanzo "The player" per dire la sua sul sistema "cinema", in particolare quello hollywoodiano, da lui amato e odiato. Usando un intreccio narrativo tipicamente thriller, il film sfiora, involontariamente, la strada del documentario, mostrando la vera faccia del mondo del cinema, che vuol vendere sogni ma, in realtà, pensa soltanto al business. Graffiante.

Paulaster 26/02/18 12:09 - 4425 commenti

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Produttore cinematografico riceve lettere minatorie e sarà implicato in un omicidio. Altman è meno caustico ma riesce a descrivere, con un certo disprezzo, le figure che dominano gli Studios di Hollywood (coi film decisi a tavolino nel nome dell’arte). Passerella di attori famosi per colpire la coralità del sistema nel nome di uno spaventato Robbins. Ottimo piano sequenza iniziale e divertente finale con film nel film a dimostrare ciò di cui si parlava.
MEMORABILE: Il serpente in macchina; Robbins preso in giro alla stazione di polizia; Bruce Willis che salva Julia Roberts; Il discorso di Robbins.

Rocchiola 30/12/19 10:28 - 968 commenti

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Satira dell’ambiente hollywoodiano in cui i dirigenti degli studios scelgono i film da produrre sulla base di un breve sunto della sceneggiatura e gli autori sacrificano le buone idee al lieto fine preteso dal pubblico. Altman ritrova il successo critico dopo gli scialbi anni 80 ma il suo film non punge più di tanto. La trama gialla è troppo blanda e la regia, a parte qualche vezzo come il piano sequenza iniziale, è troppo rispettosa delle regole che dovrebbe dileggiare. Per il regista la vera ripresa totale ci sarà con il successivo America oggi.
MEMORABILE: Il piano sequenza iniziale omaggio all’Infernale Quinlan; Il serpente in auto; Il confronto alla polizia; Il film nel film con lo smaccato lieto fine.

Capannelle 18/01/20 15:42 - 4412 commenti

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L'inizio con il solito piano sequenza che fa tanto felici i cinefili e una serie di situazioni gaie e inconcludenti faceva presagire il peggio. Ma da quando entra in scena Tim Robbins e parte la componente thriller è tutta un'altra storia, giocata sapientemente in equilibrio tra la sua vicenda personale e la critica anche velenosa all'ipocrisia del jet set hollywoodiano. Ed è proprio il continuo contrasto tra frivolezza e preoccupazione che permea quasi ogni scena la cifra caratteristica del film.

Mattatore 17/07/23 19:57 - 82 commenti

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Notevole pellicola tipicamente altmaniana seppur maggiormente lineare e a impianto meno sperimentale rispetto alle sue opere coeve, ripercorre con grande stile, veli d'ironia al vetriolo e profonde amarezze la caustica e sprezzante fabbrica di sogni hollywoodiana. Per certi versi piuttosto affine al capolavoro kazaniano e denso di innumerevoli altri rimandi, mantiene un ottimo ritmo non sempre comune al regista, facendo affidamento sull'irresistibile figura di Tim Robbins, costantemente in bilico tra il totale abbandono alla sua nevrosi e un compiaciuto autocontrollo. Esemplare.
MEMORABILE: L'imprescindibile piano sequenza iniziale; Incontro con Kahane e conseguente scontro; Il metacinema; La figura di Larry Levi; Lo splendido finale.

Medusa 15/02/24 12:59 - 33 commenti

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Il prologo? Un piano sequenza troppo lungo ma significativo... e poi l'inquietante metamorfosi del protagonista (un Tim Robbins strepitoso) che da preoccupato diventa preoccupante, la luminosa presenza di Greta Scacchi, le stupefacenti apparizioni di attori e attrici che brillano sullo schermo per pochi secondi. Il tutto per costruire un metafilm capolavoro, che racconta la genesi di se stesso con amara ironia, spietato realismo e un pizzico di sana (auto)ironia. Fiato sospeso e colpi di scena, epilogo liberatorio perché il "cattivo" sa rendersi simpatico.
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  • Discussione Daniela • 23/02/18 15:08
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    x Raremirko
    Concordo: capolavoro goduriosissimo, il film di Altman che amo di più, seguito a poca distanza da I compari.
    Non sapevo di tanti illustri "scomparsi", che tu sappia esiste un'edizione che contenga anche le scene poi tagliate in fase di montaggio?
    Ultima modifica: 23/02/18 15:10 da Daniela
  • Discussione Raremirko • 4/03/18 22:31
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    x Raremirko
    Concordo: capolavoro goduriosissimo, il film di Altman che amo di più, seguito a poca distanza da I compari.
    Non sapevo di tanti illustri "scomparsi", che tu sappia esiste un'edizione che contenga anche le scene poi tagliate in fase di montaggio?



    Mitica, son mortificato, mi connetto poco.

    Eccomi qui, mi fan molto piacere le domande.

    Io le scene tagliate, che ammonteran a 10-15 minuti, le trovai su un dvd semplice della Cecchi Gori, prestato dalla biblioteca.


    Effettivamente fu spassosissimo vedere tutte queste cose; il dvd ha pure un intervista al mitico, ma altalenante, regista.
  • Discussione Daniela • 4/03/18 23:17
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Grazie dell'informazione Rare :o)
    Altman è certo un regista altalenante, se per questo si intende che sono presenti nella sua vasta filmografia anche opere poco riuscite -
    - però la qualità media è decisamente alta, il numero dei film straordinari o comunque interessanti prevale sulle poche pellicole del tutto fallimentari ed i suoi film "corali" hanno fatto scuola da Nashville in poi.
    Insomma, un grande!
  • Discussione Raremirko • 4/03/18 23:23
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Fece pure l'attore in un film di Zeffirelli.
  • Discussione Daniela • 5/03/18 08:47
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Fece pure l'attore in un film di Zeffirelli.

    ???? questa proprio non la sapevo :o)
  • Discussione Caesars • 5/03/18 10:20
    Scrivano - 16812 interventi
    Anche per me è una novità assoluta. Vedo però che Imdb conferma la cosa (il film di Zeffirelli è Amore senza fine). Altman comparve come attore anche in altri film, tra cui il suo Il lungo addio.
    Ultima modifica: 5/03/18 11:21 da Caesars
  • Discussione Zender • 5/03/18 15:41
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Okay, aggiunto Altman i film dov'è attore.
  • Discussione Raremirko • 5/03/18 22:33
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    Fece pure l'attore in un film di Zeffirelli.

    ???? questa proprio non la sapevo :o)



    In Amore senza fine, dove fece un'apparizione pure Tom Cruise.
  • Homevideo Buiomega71 • 28/06/20 11:55
    Consigliere - 26011 interventi
    In blu ray (e dvd) per Cult Media, disponibile dal 22/07/2020

    https://www.amazon.it/gp/product/B08BV18STV/ref=ox_sc_act_title_1?smid=A11IL2PNWYJU7H&psc=1
  • Homevideo Zender • 28/06/20 18:04
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Oh, finalmente!