Macumba sexual - Film (1983)

Macumba sexual

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/02/11 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 28/02/11 15:35 - 3015 commenti

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Alice è ossessionata da un sogno in cui compare una misteriosa principessa nera... Esot(er)ico-erotico di Franco ormai del tutto emancipato da considerazioni produttive, e quindi libero di girare in splendida autarchia un film onirico fatto di niente se non d'atmosfere, grazie a un sapiente uso dei suggestivi paesaggi delle Canarie. Ajita Wilson e la semprenuda Lina si danno un gran daffare, con o senza l'inguardabile Mayans, i cui baffoni ricordano quelli di truci pedatori fine anni '70 come Vullo o Garritano.

Zardoz35 9/08/11 12:42 - 291 commenti

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Con qualche anno di ritardo rispetto ad altri illustri o meno colleghi, Jess Franco arriva al genere esotico condito da riti religioso-tribali, già visto ad esempio in Il pavone nero. Il film è un mezzo fiasco, sia per la trama inesistente, sia per il finale. Qui non esiste un santone, ma solo una bellissima principessa nera, la Wilson, che si esibisce in scene saffiche a go go con la Romay, musa preferita di Franco. Accettabile la fotografia.

Luchi78 5/10/11 12:10 - 1521 commenti

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Non male le atmosfere oniriche create da Franco in questo film basato più sulle immagini che sulla trama. La fotografia e le solite location amate e più volte sfruttate dal regista sono la parte migliore di questo lavoro e per chi l'apprezza c'è una Lina Romay sempre nuda e disinibita di fronte alla mdp. Rispetto alla media dei film realizzati dallo zio Jess merita di esser visto.

Ciavazzaro 18/07/14 22:54 - 4769 commenti

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Magnetico e ipnotico. Immerso in un'affascinante location questo horror erotico franchiano risulta assai interessante. Merito di una brava Ajita Wilson molto in parte; ottima pure la Romay e il mitico Mayanas. Forse giusto il finale iettatorio toglie mezzo punto, ma nel complesso il film è molto interessante. Da segnalare il mitico Franco direttore di hotel mezzo pazzo, la statua nella sabbia, la prima apparizione della Wilson.
MEMORABILE: La Wilson tira fuori dalla sabbia la statua.

Buiomega71 10/08/18 00:38 - 2930 commenti

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Franco si lorda di esoteroticismi massaccesiani e ne esce un'opera allucinata, onirica, sospesa tra sogno e veglia, con una statuaria Ajita Wilson sacerdotessa voodoo dai sapori demoniaci (la statuetta simil Pazuzu in micro) e una Romay sempre più impudica e sporcacciona (grandi scene lesbo tra le due). Abbagliato da squarci visivi quasi arrabaliani (la Wilson con al guinzaglio Tulipan e Amapola tra le dune desertiche) e da copule a un passo dall'hardcore, quello di Franco è un viaggio lisergico ammantato di arcano. Come se fosse L'esorcista II - L'eretico secondo lo tio Jess.
MEMORABILE: Tara nel deliquio sessuale durante il rito nel deserto, con penetrazione vaginale della statuina; I deliri sessuali della Romay (sudata) nel letto.

Herrkinski 14/07/22 00:20 - 8177 commenti

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Esotico-erotico con suggestioni voodoo che ricorda certe cose del periodo caraibico massaccesiano; lo stile registico è però inconfondibilmente franchiano, con tutti i pregi e i difetti del caso, da una certa visionarietà onirica fino alle tante sequenze softcore (abbastanza squallide), tirate inutilmente per le lunghe e a una trama minimale, che pare improvvisata. Suggestivi comunque i paesaggi delle Canarie, ben fotografati, a evocare atmosfere arcane anche grazie alla ost sperimentale e alla presenza scenica della stregona Wilson. Mediocre, spesso noioso, ma con un certo fascino.

Ronax 24/05/23 01:53 - 1269 commenti

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In vacanza fra i paesaggi incantati della Gran Canaria splendidamente fotografati, la Romay e il suo compagno cadono preda degli incantesimi sessuali della Wilson, una principessa strega dotata di poteri misteriosi che pratica i riti vodoo e la macumba. Pressoché inesistente come trama e privo di vera carica erotica, nonostante l'abbondanza di nudi e di amplessi di vario tipo, il film si muove costantemente sospeso in una dimensione onirica dove il confine fra sogno e realtà diviene sempre più labile. Evidente l'omaggio a Kubrick quando il foglio esce dalla macchina da scrivere.
MEMORABILE: La Wilson che cammina sulla spiaggia con la coppia di schiavi al guinzaglio.

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  • Discussione Buiomega71 • 10/08/18 10:26
    Consigliere - 26119 interventi
    Sadisterotica-L'estate torbida dello tio Jess

    Franco intinto nei bagliori massaccesiani dell'esoticoesotericoerotico, in una viaggio arcano tra sogno, veglia, onirismo, stati di allucinazione e copule febbrili ad un passo dall'hardcore (il momento topico del blow job che la Romay pratica a Antonio Mayans, non dissimile da quello fatto a Ràmon Ardid in Un caldo corpo di femmina, con attributo che non va al di là del molliccio)

    Trasognato e lisergico incubo lussurioso , ammantato da una fotografia accecante, dal villaggio di Tara (Ajita Wilson, statuaria dea voodoo nel ruolo della vita), con quelle cupole minacciose e inquietanti che sovrastano il suo regno incantato, statuette con pronunciati falli guizzanti (dei Pazuzu in micro), dai livori deliranti di un rito in mezzo al deserto, con la Wilson che và in trance e viene posseduta (dai suoi schiavi che tiene al guinzaglio come mastini) con l'inserimento di una statuetta a forma fallica nella vagina.

    Il cinema surreal/occulto franchiano (quello più puro, libero e anarchico) si fregia di squarci visionari quasi arrabaliani (Tara, con al guinzaglio i suoi schiavi Tulipan e Amapola, ripresi in campo lungo tra le dune desertiche, o la Romay che si perde nell'infinità sabbiosa correndo smarrita), dispensa l'ossessiva ricerca del piacere in amplessi lesbo (grande numero saffo tra la Romay-sempre più sporcacciona- e la Wilson, tra dita che penetrano e lingue che scrutano e esplorano folte vulve), e la Romay impazza a letto, sudando, smaniando, preda di un eccitazione sessuale sempre più incontrollabile e impellente.

    La sacralità ritualistica degli idoli africani sui cui Franco si sofferma quasi con venerazione, un incipit tra i più belli del suo cinema (l'apparizione, sotto il sole, in controluce, della sacerdotessa Tara/Wilson), l'incubo erotico della Romay sulla spiaggia, con la Wilson che le sguinzaglia addosso i suoi schiavi del piacere che la "divorano", una scultura sul tavolo della magione esotica della Wilson che cattura per ipnotismo nell'orgia finale , con rito della penetrazione tra le grandi labbra della Romay e un finale di pura pazzia femminea, che riporta alla perdita della ragione uterina delle "eroine franchiane" (come la Christine della Vergine tra i morti viventi e la Linda di Lorna)

    La Wilson che si gusta gli umori sessuali della Romay (come l'Irina di Un caldo corpo di femmina), che si aggira con una vestale che le scopre il corpo scultoreo e il sesso, dalla risata diabolica, dalla bocca che divora (come una fellatio febbricitante) il piccolo idolo trovato nella sabbia.

    Franco si ritaglia il ruolo del demente custode dell'albergo in cui soggiorna la Romay , viscido e repellente voyeur tassidermista, che spia la Romay sotto gli short in jeans, così stretti, così attilati e sbava a vederla prendere il sole nuda sulla sdraio (con indosso un paio di zoccoloni neri col taccone da infarto immediato), che sbiascica parole sensa senso e sgranando quegli occhi untuosi e appiccicosi.

    La Romay (quì bionda e con taglio di capelli simil caschetto-non per nulla si chiama Alice Brooks, voluto omaggio pabstiano?-) vittima sacrificale del puro piacere franchiano erotomane, con indosso sandali d'orati con il tacco (prelibato pasto ritual/lascivo per Tara), succube della grande regina nera, che ne sconvolgerà le vacanze e l'esistenza, fino al punto di non ritorno

    Ipnotiche musiche tribali composte dallo stesso Franco, una sequenza con i dromedari che andava scorciata, una dimensione incubotica che incanta e affascina, un Franco libero da ogni convenzione narrativa, il marito della Romay (il pessimo Antonio Mayans) che urla disperato, chiuso in una gabbia in legno, prigioniero della strega nera per l'eternità (dopo averne assaggiato il piacere dell'estasi tra lei e la sua schiava-Lorna Green-), come nemmeno nei "cannibal movie" nostrani.

    Da sculto la scena del sesso lesbico a tre (Wilson/Romay/Green), sotto gli occhi dello schiavo Tulipan (Josè Ferro), che sgrana gli occhi e fa le facce da arrapato (assai ridicole) come il vecchio guardone che spiava tra le fresche frasche Christine che faceva il bagno nello stagno di ninfee in Una vergine tra i morti viventi

    Lussuria, morte e rinascita, "possessione" e magia nera, riti e incantesimi di un mondo oscuro a noi sconosciuto, dove Tara ne è l'emblema assoluto e stravolgendo (nella più pura dialettica franchiana) iconoclasticamente la tessitura dell'esotic movie italico (da Civirani, passando per Vivarelli fino ad Albertini)

    Quasi come se L'esorcista II L'eretico fosse stato ripassato sotto l'ottica, e la poetica profana, dello tio Jess.
    Ultima modifica: 10/08/18 15:11 da Buiomega71
  • Curiosità Buiomega71 • 10/08/18 10:37
    Consigliere - 26119 interventi
    * Franco, prima di girare il film, fece ricerche sulla magia nera africana, soprattutto quella senegalese.

    * Nei credits, Lina Romay viene accreditata come assistente alla regia (mentre appare come attrice sotto lo pseudonimo di Candy Coster).

    * Il film fa parte del "nuovo" periodo spagnolo di Franco (con il produttore Emilio Larraga e la sua Golden Films), dove il budget era quasi inesistente e bastava il motto berlanghiano "Per fare un film basta una cinepresa e la libertà". Una piccola troupe stile family e la totale, libera da condizionamenti, anarchia artistica franchiana.

    * Franco (oltre a ritagliarsi il ruolo del viscido propietario dell'alberghetto), scrive, dirige, monta, musica e fotografa (in coppia con Juan Soler) il film.

    Fonte: Succubus - Guida al cinema di Jess Franco, nocturno book 2007. Extra del dvd Severin
  • Homevideo Buiomega71 • 10/08/18 10:52
    Consigliere - 26119 interventi
    Ottimo il dvd americano della Severin, che presenta il film nella sua versione pura e integrale (preso dal negativo originale)

    Formato: 2.35:1

    NTSC , regione 0 (fruibile da tutti i lettori)

    Audio : Spagnolo (mono) con sottotitoli inglesi (removibili)

    Come extra l'intevista a Jess Franco e Lina Romay (Voodoo Jess), per la durata di 22 min.

    Durata effettiva (in formato NTSC) 1h, 20m e 15s


    Immagine al minuto 00, 33, 09, dove la splendida dea nera Tara/Ajita Wilson odora l'arrivo di Lina Romay nel suo regno.

    Ultima modifica: 10/08/18 14:07 da Zender