La pattuglia dei dobermann al servizio della legge - Film (1973)
La pattuglia dei dobermann al servizio della legge
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Titolo originale: Trapped
Anno: 1973
Genere: drammatico (colore)
Regia: Frank De Felitta
Note: Aka " Doberman patrol".
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/04/11 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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- Quello che si dice un buon film:
Buiomega71, Ciavazzaro - Non male, dopotutto:
Anthonyvm, Max dembo
Allo scrittore/regista Frank De Felitta piacciono da morire le trappole. Sharon Stone finiva intrappolata in un appartamento di un palazzo in Scissors, Brolin in un supermercato all'ora di chiusura, custodito da feroci doberman guardiani. Un po' come succederà in Supermarket horror, dove c'erano i robot killer. L'ottima tensione e la breve durata fanno di questo film televisivo un piccolo cult. Bravissimo Brolin, che deve inventarne una più del diavolo per salvare la buccia dai cagnoni famelici. Comunque, non siamo dalle parti di Dogs. Godibile.
MEMORABILE: Brolin che si procura un arco per difendersi dai doberman incazzosi.
Riuscita commistione tra azione e psicologia. Brolin è l'ottimo protagonista intrappolato in un claustrofobico grande magazzino (con tanto di porte fissate per la notte) inseguito da una torba di ferocissimi cani. Da segnalare per la parte psicologica i grandi Susan Clark e Earl Holliman. Il continuo cambio di registro azione/investigazione non toglie un secondo di tensione, fino alla bellissima parte finale (da segnalare l'arma di difesa ovvero frecce e arco!). Se cercate una buona suspense, consigliato.
MEMORABILE: I cani entrano; Il povero Brolin malmenato nel bagno; Clark e il maritino che indagano; Brolin sale sugli scaffali; Brolin prende arco e frecce.
Rapinato e tramortito, padre divorziato si ritrova intrappolato in un centro commerciale durante l'ora di chiusura; piccolo problema: un branco di cani da guardia a spasso per l'edificio. Soggetto intelligente e potenzialmente entusiasmante per un fright-film televisivo che forse De Felitta avrebbe gestito meglio in forma scritta. Trattandosi di un one-man-show, dialoghi e interazioni umane sono ridotte all'osso, ma Brolin da solo (che ringhia più dei dobermann) non basta a reggere un esercizio di suspense che procede a ritmo alternato. I cinofobi potrebbero pensarla diversamente.
MEMORABILE: I balzi insistenti dei cani; Brolin fa cascare un armadio su uno dei cani; Brolin ferito e sanguinante "pesca" letteralmente un arco con le frecce.
Certi animalisti fanatici e irragionevoli di oggi avrebbero da ridire persino nella situazione descritta dal film, per la sorte di alcuni amati quadrupedi da cui il protagonista Brolin si deve difendere, per salvare la propria vita. Buono e al tempo originale, ricco d'atmosfera, lo spunto del supermercato chiuso alla notte e sorvegliato da cani feroci (precorre di un anno una famosa scena del film di Cimino), nel quale ovviamente non si calca più di tanto con la violenza e il dettaglio sanguinario, vista la destinazione tv originale. Alcune lentezze nel ritmo narrativo.
MEMORABILE: Il cane bianco schiacciato dall'armadio: si sa cosa accadrà ma la tensione della scena è molto ben costruita; L'arco e la freccia contro il dobermann.
Frank De Felitta HA DIRETTO ANCHE...
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LA PATTUGLIA DEI DOBERMANN AL SERVIZIO DELLA LEGGE
Soprassedendo sul titolo italiano, un ottimo film che sa dare allo spettatore una commistione tra azione e psicologia.
Il divorziato Chuck in rapporti non idilliaci con l'ex moglie, che insieme al nuovo marito vuol persino andare a vivere in un altro paese insieme alla figlia minorenne, rimane chiuso in un grande magazzino dopo essere stato malmenato causa rapina da due giovinastri.
Lo sfortunato protagonista dovrà quindi godere dell'innovativo strumento di sicurezza usato dalla direzione: una pattuglia di ferocissimi dobermann !
Riuscirà il nostro a sopravvivere ?
Riusciranno l'ex moglie e il nuovo marito a capire dove si trova il nostro e a portare la polizia per salvarlo ?
Come già detto il film offre una bella dose di azione grazie al buon addestramento dei cani protagonisti e alla buona e disperata interpretazione di Brolin intrappolato nel grande centro commerciale.
La parte psicologica viene data dai due grandissimi caratteristi Susan Clark, giusto un paio di anni dopo la sua mitica incursione colombiana come prima assassina della serie regolare, (dopo la Grant dell'episodio pilota) e il mitico Earl Holliman la prima vittima di Ai confini a realtà nell'episodio pilota della suddetta serie.
Buona musica, e nonostante le scene d'azione siano interrotte dalle scene di dialogo Clark-Holliman, la tensione non cala affatto.
Molto bella e tensiva la parte finale con arco e frecce.
Se volete una buona azione, consigliato. - Chavaz, nel commento scrivi: "(con tanto di porte issate per la notte)".
Cosa intendi dire con "porte issate"? - Che a un certo punto prima di far entrare i cani, i tecnici cominciano ad issare delle porte fisse in modo da chiudere i vari locali del grande magazzino stile labirinto (anche se naturalmente i cari cagnolini saltano queste porte e arrivano anche negli altri locali).
Hai ragione a chiedermi di specificare. - Convengo con la tua analisi Ciava, un film che riguardo sempre con piacere, sin dalle sue prime visioni a tarda notte sulle "private".
- il titolo mi aveva fatto fare voli mentali da freccia tricolore, peccato sia la solita sparata fuorviante. recupererollo!
- Da recuperare eh ciò, appena posso
