Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Giallo thriller all'italiana, più precisamente “alla Umberto Lenzi” (non solo per la scelta del protagonista, quel Jean Sorel che all'epoca era diventato un’autentica icona del sexy thriller di casa nostra). Il film si apre subito sull'omicidio di Sorel, che rivive in flashback l'avventura destinata a concludersi per lui così tragicamente (un po' alla CARLITO'S WAY per capirsi). E lentamente, senza una sequenza temporale del tutto lineare, rivedremo cosa accadde a lui, a sua moglie, alla madre di sua moglie e a uno strano “terzo incomodo” conosciuto durante una vacanza in Marocco. Con abbondanza di accoppiamenti vari (anche sott'acqua),...Leggi tutto di location turistiche, ville di lusso, corpi al sole, sguardi ammalianti e tutto ciò che intriga la società medio-alta, il regista ci accompagna attraverso una storia che propone qualche colpo di scena forzato e, per la gran parte del tempo, un plot sentimental-thriller che sa di stantio, intervallato saltuariamente dal corpo di Sorel che, straziato dai colpi dell'assassino, rotola al ralenti sul cofano di un'auto. In pratica tutto è costruito per arrivare alla soluzione del caso, con i flashback che si ricongiungeranno infine al presente spiegando finalmente chi è l'assassino e qual è il movente. Purtroppo la regia ha un ritmo non adeguato (Lenzi è un’altra cosa), l’abbondanza di scene superflue rallenta ulteriormente il film e gran parte dell'interesse è catalizzato dal morboso rapporto che lega lui con lei e soprattutto la madre di lei. Manca il fascino della trilogia lenziana e il collegamento evidente col giallo classico è piuttosto rozzo, così come il cast (Sorel a parte, che comunque non è il massimo dell'espressività) è terribilmente anonimo è troppo incolore.

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Dusso 26/01/07 13:23 - 1566 commenti

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Bel cast, bel film. Giallo ambientato tra Roma e il Marocco, pieno di flashback. Bellissime la Aulin, la Bosè e la Tolo (anche se quest'ultima insieme al marito Silvano Tranquilli sono due presenze decorative all'interno del film e nulla più). Sorel se la cava bene, la regia di Guerrieri non è male, il finale è forse un po' troppo affrettato ma il film è piacevolissimo da vedere e con un bel ritmo.

Il Gobbo 29/05/07 09:15 - 3015 commenti

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Dall'omonimo romanzo di Libero Bigiaretti (che però è più psicologico che thriller), il co-fondatore del giallo italiano trae una pellicola elegante e dall'inconfondibile sapore d'epoca - il che la rende appetibile per i cultori, ma non riscatta il modesto funzionamento dell'impianto. Forse sarebbe venuto meglio seguendo più fedelmente la traccia originaria e insistendo sul dramma erotico-borghese. Donne tutte magnifiche, ma la Bosè con due pose si pappa le più giovani colleghe. La copia tv è tagliata, as usual.

Ciavazzaro 4/03/08 14:44 - 4770 commenti

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Film molto sopravvalutato. Certo il cast è ricco di bravi attori (Sorel, Silvano Tranquilli, Giacomo Rossi Stuart) e di bellissime attrici (la nudissima Ewa Aulin, la matura ma sensuale Lucia Bosè e pure Marilù Tolo in una comparsata), ma la storia a flashback funziona in modo confuso, contradditorio, con poche emozioni. Sinceramente mi aspettavo molto di più. Evitabile. Tema musicale meraviglioso, però.

Undying 21/07/08 20:17 - 3807 commenti

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Il ritmo (in calare) del battito cardiaco scandisce gli ultimi istanti di vita per Frank (Jean Sorel): colpito da un proiettile nei parcheggi sotterranei d'un garage. Sono in quegli ultimi, disperati e inattesi momenti che, come cristallizzato nel tempo, rivive il viaggio in Marocco con l'amata Lucia (Ewa Aulin) e la sua deviata passione per la suocera Nora (Lucia Bosé), un'attempata ma ancora piacente signora. La morte lo attende al varco ed ha un nome: Eddie (Sergio Doria). Pregevole noir diretto da Guerrieri e valorizzato da una sceneggiatura audace che va avanti ed indietro nel tempo.

Cotola 24/07/08 22:13 - 9043 commenti

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Thriller all'italiana piuttosto riuscito la cui caratteristica principale è il modo bizzarro in cui la storia è raccontata: in pratica tutta in flashback con addirittura l'inserimento di ulteriori flashback e diversi andirivieni temporali. Per questo motivo va visto con una certa attenzione ed anche se il ritmo non è altissimo e la tensione nemmeno, regge comunque fino alla fine e suscita la curiosità di sapere come si scioglierà l'intreccio. Sotto questo punto di vista va detto che lo svelamento finale è un po' deludente.

G.enriquez 22/08/09 16:24 - 121 commenti

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A livello puramente registico, con un uso del flashback assai suggestivo, un capolavoro. Purtroppo dopo i primi 45 minuti, in cui il film fila liscio come un treno, il meccanismo narrativo si inceppa clamorosamente, evidenziando brutte crepe di sceneggiatura. Andava approfondita la psicologia dei personaggi, soprattutto del protagonista Sorel e sviscerato il suo rapporto con la madre della ragazza, per far sì che la seconda parte della pellicola potesse reggere il confronto con la prima. Soluzione finale un po' deludente.

Homesick 7/11/09 08:50 - 5737 commenti

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Guerrieri punta in alto: manda subito la star Sorel in agonia pre-morte e adotta un ardito montaggio a flashback, poi ritrovato – con medesimo protagonista in analogo stato – ne La corta notte delle bambole di vetro di Lado. Tuttavia le pulsioni thrilling si spengono dinanzi ad un complicato dramma sentimentale vissuto sulla spiaggia nordafricana tra gelosia, morbosità e appunti tardo sessantottini su hippies e borghesi. La Aulin, spesso nuda, è idonea personificazione di una giovinezza solare e frivola, contrapposta alla matura ma parimenti disponibile Bosè.

Il Dandi 10/04/10 15:27 - 1917 commenti

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Gli sceneggiatori tentano di trasformare un romanzo d'introspezione psicologica in un sexy-thriller; e i mezzi per farlo c'erano pure. Guerrieri invece non ha evidentemente alcuna voglia di girare un remake de Il dolce corpo di Deborah (anche perché già ci pensano Lenzi ed altri) ed esce dagli schemi, realizzando un film che appare pienamente antonioniano (il finale ha pure qualche analogia con Professione reporter), nel quale la poetica dell'"alienazione" e dell'"uomo-oggetto" catturano lo sguardo e vincono sulla suspence.
MEMORABILE: La morte ininterrotta di Jean Sorel, dalla quale il regista non cerca in alcun modo di distrarci, insertandola di continuo tra i flashback.

Lucius 10/05/10 12:00 - 3015 commenti

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Il film non decolla e appare piatto per gran parte della durata. Ruoli come questo di Jean Sorel si sono già visti nella carriera dell'attore e questo lungometraggio è veramente trascurabile, anche per certe forzature del personaggio della protagonista femminile. La psicologia dei personaggi tutti andava approfondita e non bastano certe location suggestive per colmare i vuoti di regia.

Deepred89 22/01/11 00:19 - 3706 commenti

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Spacciato un po' ovunque per un thriller, si tratta in realtà di un dramma a tinte morbose con cornice gialla, ben diretto (curioso l'utilizzo costante del teleobiettivo) ma lentissimo nel ritmo e deludentissimo nelle soluzioni. Non male comunque i personaggi (nonostante i dialoghi piuttosto datati) e buoni gli interpreti, in primis la Bosè e a seguire un Sorel in un ruolo più tormentato e meno brillante del solito. Discreti inoltre la Aulin e Tranquilli, in ruoli di contorno Rossi Stuart e la Tolo. Deliziosa colonna sonora di Trovajoli.

Romolo Guerrieri (Romolo Girolami) HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Il dolce corpo di DeborahSpazio vuotoLocandina Un detectiveSpazio vuotoLocandina Un uomo, una cittàSpazio vuotoLocandina La gorilla

B. Legnani 14/11/10 20:43 - 5530 commenti

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Assai deludente, con nomèa immeritata. L'idea c'è, la scelta della linea lenziana ci può stare. Il problema è che la sceneggiatura riempirebbe mezzora. La si triplica con lentezze esasperanti, con lungaggini infruttuose, con rallentatori e ripetizioni che non hanno vero significato. Come se non bastasse, è uno dei non pochissimi film italiani in cui si è pure infastiditi dall'ininterrotta cripto-pubblicità del tabacco. Belle la Aulin e la Tolo, ma la Bosè (comprensibilmente MILILF, per il personaggio di Sorel) se le mangia a colazione...

Manfrin 17/11/10 12:09 - 392 commenti

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Film che si sviluppa al contrario, partendo dall'agguato ad un Sorel in gran forma (fisica) bramato dalla Tolo, compagno della Aulin (che lato B!) ma innamorato della suocera Bosè. Il tutto tra poco convinte disquisizioni politiche e sociali ed una trama gialla piuttosto sbiadita che verte su diversi flashback e sull'interessante spunto di partenza ma che delude nella sua conclusione.

Fauno 18/02/12 11:45 - 2212 commenti

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Quando si sbatte contro la disinvoltura della madre e non più contro la bellezza dell'asino della figlia, non ci si capisce più niente, tutti gli equilibri saltano come i bottoni di una camicia stretta... lì non son più giochi di parole, ma classe pura, quella che ti annichilisce e al tempo stesso ti dà il bisogno maniacale di tuffarti e nuotare nelle vene di questa esilarante persona... Il Giovanni di turno, per quanto sia un tipo di persona che odio, qui la paga talmente cara che mi provoca una sorta di pena comprensiva.
MEMORABILE: Per quanto detto sopra, il traviamento di Sorel alla vista della grande Lucia.

Trivex 6/05/13 16:08 - 1743 commenti

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La ricerca di innovazione a tutti i costi qui partorisce un parziale pasticcio. La regia non è male e pure il componimento musicale si accorda bene al tema,; inoltre la location nordafricana carica d'esotico l'erotico e conferisce forza alle indubbie inclinazioni morbose di questo classico dei primi 70s. Il punto dolente è la ricostruzione della vicenda attraverso lo "scompaginamento" temporale degli eventi, talmente poco dinamica da annientare la carica trasgressiva del film, rendendo la visione noiosa e dimenticabile in fretta. (**)

Motorship 8/05/13 17:48 - 585 commenti

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Bel giallo sexy con parecchi flashback al suo interno e con un excursus davvero originale. Sebbene il film non possieda troppa tensione, lo stesso è gradevole, anche perché può vantare un ritmo notevole e molti intrecci davvero interessanti. Oltretutto si respira forte odore di cinica critica di una borghesia morbosa e ipocrita di fondo. Ottimo il cast; bravissimi Sorel, Tranquilli e Rossi Stuart, bellissime e brave la Aulin, la Tolo e la splendida MILF Bosè. Belle le location marocchine e la OST di Trovajoli.

Saintgifts 26/08/15 16:48 - 4098 commenti

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Il fatto è che Sorel ci mette troppo tempo a morire. I canonici 90 minuti qui sembrano un'eternità. Troppe ripetizioni, senza riuscire ad approfondire i personaggi, tanti e piuttosto variegati. Gli argomenti sono poi un'infinità per un giallo di razza, è evidente che questo "softcore" d'autore tutto è meno che un giallo. A riempire la scena in ogni caso l'argomento è sempre quello: il sesso, non l'amore come si vorrebbe far credere, declinato in molte delle sue varianti. Interpretazioni in genere corrette ma meglio le protagoniste femminili.
MEMORABILE: Lo sguardo della Tolo, quando fa "piedino" a Sorel.

Rufus68 22/06/16 00:05 - 3842 commenti

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Guerrieri si conferma un regista di grana fine: qui confeziona un finto giallo che, nei momenti migliori, ondeggia tra il film sperimentale e il dramma psicologico. Interessante il continuo scambio dei piani temporali nonché la confusione del protagonista, perso fra realtà e desiderio. Il finale, che chiarisce lo svolgimento colle sue motivazioni prosaiche, tende purtroppo a smorzare lo sviluppo costruito con raffinata abilità. Ottimo il cast femminile.

Nicola81 25/04/16 10:42 - 2857 commenti

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Guerrieri è stato uno dei padri fondatori del giallo italiano, ma questo suo lavoro del giallo ha molto meno di quanto si pensi. L'idea di iniziare dalla conclusione era decisamente innovativa, per l'epoca, ma rischia di togliere interesse a una pellicola già penalizzata da un ritmo piuttosto blando e che, più che sull'intreccio, sembra puntare sulle psicologie e sulla critica al solito gruppo di borghesi insoddisfatti e amorali. I personaggi principali hanno la faccia giusta di Sorel e i corpi ancora più giusti della Bosè e della Aulin.
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  • Curiosità Undying • 10/05/10 21:52
    Risorse umane - 7574 interventi
    Come già evidenziato da qualcuno nei commenti, il film è stato ispirato da un romanzo di Libero Biagetti vincitore, nel 1968, del premio letterario "Viareggio".

    Alla sceneggiatura del film, oltre ad Alessandro Continenza, figura anche Romano Scavolini, più celebre per la regia di qualche giallo dell'epoca (Un bianco vestito per Marialè, 1972) ed un horror singolare (Nightmare, 1981).
  • Homevideo Deepred89 • 22/01/11 00:01
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Confermo tutto. Piuttosto ininfluenti i tagli nella scena iniziale (un paio di veloci inquadrature) mentre la sequenza erotica tra Sorel e la Bosè ne esce piuttosto compromessa, soprattutto per quanto riguarda il significato della scena (nelle parti eliminate la Bosè si dimostra pienamente consenziente, cosa che nella versione tagliata si intuisce appena).
  • Discussione Fauno • 18/02/12 10:34
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Viste le immani provocazioni lanciate su questo capolavoro assoluto a cinque stelle, vedrò la versione in inglese, che dovrebbe essere uncut e farò i dovuti paragoni col passaggio televisivo. Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah...FAUNO
  • Discussione Zender • 19/02/12 19:03
    Capo scrivano - 47778 interventi
    Scusa Fauno, tu scrivi nel commento:

    Quando si sbatte contro la disinvoltura e non più contro la bellezza dell'asino, non ci si capisce più niente, tutti gli equilibri saltano come i bottoni di una camicia stretta... lì non son più giochi di parole, ma classe pura, quella che ti annichilisce e al tempo stesso ti dà il bisogno maniacale di tuffarti e nuotare nelle vene di questa esilarante persona... Il Giovanni di turno, per quanto sia un tipo di persona che odio, qui la paga talmente cara che mi provoca una sorta di pena comprensiva.

    La prima parte del commento non si capisce cosa tu voglia dire. Va bene essere ermetici, ma un po' del film sarebbe bene parlare. Servirebbe un commento un po' più chiaro, in poche parole.
  • Discussione Fauno • 20/02/12 00:23
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Sì, non hai tutti i torti, ma mi sembra poi di spiegarlo molto bene nella riga della scena o del momento più particolare. Io se vuoi lo cambio anche, ma visto che il film mi è piaciuto da matti, forse potrebbe diventare un po' più squallidino parlare del film in generale dopo che tanti altri utenti ne hanno abbondantemente parlato, anche in discussione...Per me il fulcro è la differenza abissale fra madre e figlia ed il contraccolpo psicologico del povero Sorel ed è su questo che è imperniato il mio commento e il mio pallinaggio massimo che ti straconfermo. Non so che dirti Mauro. FAUNO.
    Ultima modifica: 20/02/12 00:25 da Fauno
  • Discussione Zender • 20/02/12 08:23
    Capo scrivano - 47778 interventi
    Ma sì, capisco che tu voglia focalizzare su alcuni aspetti del film e va bene, è vero che ne han parlato in tanti e quindi magari c'è meno esigenza di parlare troppo del film, però in questi casi ci vuole maggiore chiarezza, perché lì uno si aspetta di vedere cosa ne pensi del film. Se per te il fulcro è la differenza abissale fra madre e figlia ed il contraccolpo psicologico del povero Sorel va benissimo, ma nel tuo commento questo non si capisce, questo intendo dire.

    Se dici quando si sbatte contro la disinvoltura ecc. non si capisce a cosa ti riferisci. La bellezza dell'asino a cosa è riferito? Quello che intendo dire è: va bene soffermarsi su aspetti un po' diversi (se stiamo parlando di un film ipercommentato), ma bisogna esser più chiari, più che altro nelle prime due frasi...
  • Discussione Fauno • 20/02/12 12:28
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Modifica: disinvoltura di una madre giovanile e in gran forma anche mentale...Bellezza dell'asino di una figlia per molti versi ancora acerba.Ne avrei da dire anche su Sorel ma sarebbe troppo lungo, al limite l'aggiungerò in discussione generale. FAUNO.
  • Homevideo Dusso • 30/01/13 14:56
    Archivista in seconda - 1830 interventi
    Ho recuperato una versione in italiano (forse muxata) dalla durata di 1:28:50 quindi di un minuto superiore alla copia Mediaset, la qualità seppur non esaltante è comunque superiore alla solita di Mediaset
  • Homevideo Quidtum • 27/03/13 20:21
    Custode notturno - 2201 interventi
    Dusso ebbe a dire:
    Ho recuperato una versione in italiano (forse muxata) dalla durata di 1:28:50 quindi di un minuto superiore alla copia Mediaset, la qualità seppur non esaltante è comunque superiore alla solita di Mediaset
    Trattasi di telecinema ispanico su cui è stata muxata la traccia in italiano, per di più è una versione composite con inserti della durata di 2 minuti circa, provenienti dalla VHS greca.
  • Curiosità Alexpi94 • 5/07/18 00:00
    Galoppino - 177 interventi
    Dalla collezione Alexpi94 il flano del film: