Un cartone animato poco adatto ai più piccoli, disegnato bene (tratto semplice ma efficace), con una buona caratterizzazione dei personaggi (su tutti, il coniglio Quintilio e il gabbiano fuori di testa) e un apprezzabile contenuto. Dà quasi un senso d’angoscia (la premonizione), accentuato dai pericoli che incontrerà il gruppo, alla ricerca del luogo ideale dove vivere. Come succede tra gli umani, anche qui, quando inizia a diffondersi una certa inquietudine, può capitare che qualcuno ne approfitti per prendere il sopravvento. Notevole.
Molto più crudo e diretto del libro di Richard Adams, arricchito dal doppiaggio di diversi ottimi attori inglesi (John Hurt, Richard Briers, ecc), Watership Down è un cartone da mostrare ai bambini per rendersi conto di come la natura sia realmente, non come negli idilliaci cartoni Disney. Ovviamente, la parabola si adatta bene anche all'essere umano, i conigli alla ricerca di un posto sicuro siamo noi, sperduti in una società dove non c'è rifugio dalla crudeltà del nostro prossimo. Poetico, a tratti inquietante e ben girato, da riscoprire.
MEMORABILE: Keehar si sorprende della mancanza di femmine "Vhere are the chicks?? You are fool!"; l'orrido racconto della distruzione della colonia.
Antico Testamento in versione coniglia: un veggente guida l’esodo del suo popolo dal male verso la collina promessa, ma sulla strada e al suo arrivo dovrà combattere. All’andamento narrativo della favola si sovrappone così quello mistico, che pervade la storia con precisi riferimenti: dio, l’anima, la preghiera. Il risultato è discreto, anche se spira più potente il vento della religione che non quello dell’emozione, nonostante la ricerca del realismo anche con scene cruente. Carino per i bambini, edificante per le parrocchie.
Film d'animazione tratto dal romanzo di Adams. Un'opera dai toni e colori cupi che affronta il tema della violenza, della dittatura usando come metafora il mondo degli animali. Molto violento e non adatto ai bambini. Ricordo una visione da piccolissimo che mi lasciò completamente terrorizzato, specialmente nel finale con le impennate splatter. Molto bella la canzone "Bright Eyes" di Art Garfunkel.
Capolavoro assoluto dell'animazione. L'epico viaggio di un gruppo di conigli in cerca della loro terra promessa, fra mille avversità e pericoli. Ottima trasposizione del romanzo di Adams, forse anche più cupo dell'originale e sicuramente più crudo (molti i bambini traumatizzati dalle scene di violenza). Non è un film per i più piccoli, che lo troveranno troppo spaventoso o noioso: è un racconto allegorico che tocca temi religiosi, esistenziali e politici, profondo e bellissimo. Animazioni, disegni, musiche e colori bellissimi. Indimenticabile!
MEMORABILE: I momenti visionari (sogni, premonizioni, flashback), che siano dolci, dark o entrambi, colpiscono per la loro essenzialità formale, quasi mistica.
Si distingue, oltre che per la trattazione cruda ed esplicita della violenza grafica, per i fantasiosi inserti onirici e per la poetica delicatezza con la quale affronta lo snodo centrale della morte. A una seconda visione, oggi, emergono anche i suoi maggiori difetti, ovvero un tratto ormai vecchieggiante e un doppiaggio (in v.o.) largamente inadeguato, troppo enfio e stilisticamente alto (con la scelta, discutibile, di donare al gabbiano Kehaar un parodistico accento teutonico). Non adatto ai più piccoli, un po' pedante per gli adulti.
Film affascinante e suggestivo che ricorda le favole classiche, nell'ambientazione e nella morale di fondo. Tuttavia, come noto, la pellicola è inadatta a un pubblico di giovanissimi, sia per il realismo di alcune scene cruente (che colpiscono lo spettatore quando meno se lo aspetta), sia per l'eccessiva complessità delle metafore che possono cogliersi nell'intera vicenda. Tecnicamente ben realizzata, con una colonna sonora perfetta, l'opera emoziona anche dopo oltre quarant'anni dalla sua realizzazione. Notevole.
MEMORABILE: L'incipit; La trappola di cui è vittima Parruccone; Il trip psichedelico commentato dalla canzone di Art Garfunkel; Il generale Vulnera; Il finale.
Interessante. Non tanto per la qualità dell'animazione, che non può certo competere neanche con un Disney anni '40, ma per la coerenza della sceneggiatura, dell'ambientazione e della drammaticità. Forse un po' di sangue poteva evitarsi, ma questa trasposizione del celeberrimo romanzo ha un'efficacia tremenda. Di livello la colonna sonora di Angela Morley, che richiama la musica classica di Elgar, Vaughan Williams e di altri sinfonisti tipicamente inglesi. Ben doppiato in italiano.
Molto ben realizzato, meriterebbe un giudizio migliore se non fosse per una grave pecca: il gabbiano Kehar che parla con un buffo accento tedesco è il personaggio riuscito peggio, perché nel romanzo è molto più simpatico, riesce a strappare parecchie risate, cosa che non guasta per gli adulti ma anche e soprattutto per i bambini. Il romanzo ha un equilibrio che il film purtroppo non riesce a raggiungere; ciò non toglie che riesca a emozionare anche decenni dopo la prima visione.
MEMORABILE: La lotta tra Parruccone e il generale Vulneraria; Le ultime commoventi immagini di Moscardo.
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MusicheZender • 21/11/22 11:59 Capo scrivano - 48839 interventi
Certo, è Garfunkel che l'ha rifatta. Nuova versione significa appunto che non è l'originale. Se i Goblin buttassero fuori l'ennesima versione di Profondo Rosso non credo che scriveresti che è l'originale, intendo dire.
Scriverei probabilmente che si tratta di una variazione del brano originale, fatta dallo stesso autore. Poi tocca vedere quando l'ha composta e perché ha sentito il bisogno di farla uscire, in un secondo momento o periodo.Non è sicuramente presente nel film, anche se non ho comparato le due versioni e non so in cosa differenziano. Grazie per la correzione.