Lucenera - Film (2018)

Jennifer va a Chiavari dopo aver ricevuto una misteriosa lettera dal padre. Arrivata lì, scopre che è scomparso e si mette a cercarlo. Thriller di ambientazione ligure con alcuni omaggi, specie nell'onomastica, ad Argento in primis, ma non solo. L'inizio è accettabile e sa creare un minino di mistero e coinvolgimento, che però si sgonfia troppo presto e si impantana nella parte centrale, non riprendendosi nemmeno nella parte finale che anzi fa un po' cadere le braccia. Va bene che è un piccolo film, ma la recitazione lascia molto a desiderare. Non va tanto meglio la confezione.

Un film "povero" che però parte nella sua semplicità con un pretesto interessante. La protagonista va alla ricerca del padre che, spaventato, le chiede aiuto dopo aver scritto un libro su un lato molto oscuro che si nasconde nella cittadina di Chiavari. Giunta in Liguria, incontra una serie di figure ambigue, sinistre ed esoteriche ma che non riescono a catturare particolarmente lo spettatore né a dare una spinta alla trama del film. Finale raffazzonato, "buttato li", che poteva essere sviluppato meglio. Alcuni momenti di suspense in un film piuttosto noioso. Incompiuto.

Thriller/horror di realizzazione semiamatoriale. Poche idee, ben confuse e sviluppate in maniera tediosa (sequenze che si prolungano per svariati minuti, senza che ce ne sia il bisogno). Per strizzare l'occhio agli appassionati del genere si chiamano alcuni personaggi con nomi famosi (Buono Legnani e Don Orsi, Helga Hulmann, Varelli), ma la cosa lascia del tutto indifferenti. Recitazione sotto il livello di guardia, trama inconsistente, poco o niente di buono da segnalare (le musiche non sono male). E' interessante l'ambientazione a Chiavari.

Terribile. Recitato male, del tutto privo di mistero, considerata la scarsa qualità in ogni senso, incluse le scenografie e la fotografia. Una ragazza segue disperatamente le tracce del proprio padre scomparso e si troverà in varie situazioni ambigue ad alto tasso esoterico. L’ispirazione a Dario Argento non è un valore aggiunto, bensì il sigillo, in questo caso, di una qualità scadente.