Durante un terribile blackout che mette al buio la città di New York, un gruppo di evasi da un furgone della polizia entra in un condominio inziando un ondata di terrore e morte contro i poveri abitanti, un poliziotto tenta di fermarli. Il film può contare sulla presenza di vecchie glorie come Milland e la Allyson, il buon psicopatico Carradine. Imbambolato Mitchum. Non un capolavoro ma di certo godibile.
MEMORABILE: Il povero Milland legato di fronte alla distruzione dei suoi preziosi quadri.
Parte da un'assunto semplice quanto efficace della metropoli che resta completamente al buio e dunque dà adito alla peggio feccia di commettere liberamente ogni tipo di crimine, il film di Matalon. Tra stupri, maltrattamenti ai danni di poveri vecchietti nonché a persone gravemente malate, risulta essere un feroce thriller settantiano che non guarda in faccia a nessuno e può peraltro vantare un cast di vecchie glorie (Ray Milland) e giovani dai cognomi altisonanti (Carradine e Mitchum).
Un condominio immenso, i cui inquilini nemmeno si conoscono tra loro, è il terreno di caccia ideale per un quartetto di evasi psicopatici, specialmente se fuori la città è in preda al blackout. Un meccanismo narrativo tutto sommato semplice, ma ideale per generare tensione, apprezzabile anche perché, pur non lesinando sulla violenza, riesce a non calcare la mano sulle efferatezze. Mitchum abbastanza inespressivo, meglio l'odioso Carradine e la coraggiosa Montgomery. Un buon film, che poteva durare tranquillamente anche qualche minuto in più. Discrete le musiche di Didier Vasseur.
Una piacevolissima e inaspettata sorpresa: quello che sembrava un fondo di magazzino da videoteca o un tappabuchi da scalcinata TV privata si rivela invece - nonostante le precedenti "non eccezionali" opere del regista (per usare un eufemismo) - un solidissimo thriller urbano canuxploitation (ma dall'ambientazione newyorkese) tra exploitation, catastrofico e rape and revenge, ben diretto con stile e raffinatezza e dall'apprezzabile atmosfera notturna quasi degna di un Carpenter. Certo, un po' di violenza in più avrebbe giovato, ma chi s'accontenta gode: da riscoprire senz'altro.
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Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Anno 1988) di Blackout - Inferno nella città: