L'occhio selvaggio - Film (1967)

L'occhio selvaggio

Dove guardare L'occhio selvaggio in streaming

Lo trovi su
Vai alla pagina Amazon Prime Video | Timvision

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

Location LE LOCATIONLE LOCATION

La nostra recensione di L'occhio selvaggio

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Più che un film un dietro le quinte, verrebbe da dire. Paolo Cavara, che "girò il mondo" insieme a Gualtiero Jacopetti quando i due, insieme, filmarono MONDO CANE e LA DONNA NEL MONDO, si ritrova ad esordire come regista "vero" ironizzando e riflettendo su quanto fatto (soprattutto da Jacopetti) all'epoca di quei - perlopiù artificiosi - documentari-scandalo. La figura disegnata (con buona aderenza) dal bravo Philippe Leroy è facilmente identificabile, così come il suo atteggiamento spregiudicato e cinico. In parte Cavara documenta...Leggi tutto quanto avveniva calcando la mano (ma forse nemmeno troppo) sugli aspetti più spregevoli che si nascondevano dietro quei condannabili (secondo molti) successi in celluloide. Quando vediamo Leroy (ovvero il regista, mentre Gabriele Tinti è l'operatore) chiedere a chi comanda il plotone d'esecuzione di spostare il condannato davanti a un muro bianco per poter riprendere meglio, Cavara non fa che raccontare un celebre aneddoto di AFRICA ADDIO. Un'operazione quindi interessante e compiuta da chi ebbe modo di vivere certe esperienze in prima persona, ma che fallisce proprio sotto quell'aspetto spettacolare che determinò il successo dei cosiddetti "mondo-movies". Il film di Cavara è lento, ambizioso nell'esporre teorie semplici e di già automatica comprensione, e si chiude in modo ovvio, senza stupire nessuno. Non gode inoltre di quelle splendide aperture paesaggistiche che impreziosivano i modelli denigrati e vive solo a sprazzi.

Chiudi

Tutti i commenti e le recensioni di L'occhio selvaggio

TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/09/07 DAL BENEMERITO DEEPRED89 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 11/11/07
1
1!
2
2!
3
3!
4
4!
5

Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione ( vale mezzo pallino)
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Deepred89 19/09/07 15:36 - 3906 commenti

I gusti di Deepred89

Cavara si autocritica in un film incredibilmente interessante e attuale che attacca ferocemente i vari documentari e mondo-movies. Il protagonista (chiamato non a caso Paolo e ottimamente interpretato da Leroy), personaggio cinico e spietato, avrà una buona influenza su molti film successivi. Interessante anche il personaggio dalla Boccardo e piuttosto crudi (almeno per l'epoca) alcuni passaggi. Discreta ma non molto adatta la colonna sonora. Quindi un film che fa riflettere; Cannibal holocaust (ma non solo) gli deve molto.

Schramm 25/11/07 22:46 - 4066 commenti

I gusti di Schramm

A ridosso delle sciagurate scorribande con Jacopetti e Prosperi, Cavara fa amaramente pubblico auto da fé partorendo il prototipo di certa tv del dolore che verrà e al contempo l'ignaro zio di Cannibal Holocaust e Il cameramen & l'assassino. Il mea massima culpa però suona sincero solo in parte e prima di addentrarci nella ciccia dell'antifona dovremo sorbirci mezzora di inessenziale brodo diluito. Flemma e inerzia si contendono una moralina semplicistica e apodittica adagiata su un corpus flaccido.

Trivex 8/08/08 23:48 - 1837 commenti

I gusti di Trivex

Le avventure dell'avventuriero regista dell'exploitation... e nulla più! Film efficace, cinico e dedicato all'intrattenimento crudele e coraggioso, senza giudizi o morale da difendere in quanto il controsenso è in agguato. La trama è cattiva e serve a catturare l'attenzione dello spettatore che gode della degenerazione globale: mal comune, mezzo gaudio. L'amoralità può consolare il degenerato, ma anche la persona normale. L'amore, morto in precedenza, forse rinasce con la tragedia finale, ma anche qui si continua a girare... bello!
MEMORABILE: la tensione insopportabile in attesa del possibile attentato al bar notturno!

Cotola 14/02/09 19:50 - 9623 commenti

I gusti di Cotola

Interessantissimo film girato da Cavara e sceneggiato da Tonino Guerra con la collaborazione di Moravia (su soggetto dello stesso regista), che costituisce una notevole (auto)critica al cinema dei mondo-movie da Cavara frequentato in passato. La tesi di fondo non è nuovissima (l'occhio che non arretra mai, nemmeno dinanzi alla morte) ma sotto certi aspetti è attualissimo nell'anticipare un certo tipo di televisione del dolore che ormai spopola. Non una pellicola perfetta ma sicuramente coraggiosa, affascinante e un po' furba.

G.Godardi 9/07/09 18:08 - 950 commenti

I gusti di G.Godardi

Mea culpa sul fenomeno dei mondo movie o onesta paraculata per esibire in fondo altri scampoli di sensazionalismo? Chi lo sa, forse la verità sta nel mezzo. Però è interessante seguire la figura di questo cinico regista senza scrupoli (il quale spesso si chiama fuori... io faccio solo ciò che mi chiede il produttore) che ci svela tutti i trucchi del mestiere. Detto questo però bisogna fare i conti con un film troppo lento e alla fine inconcludente. Uno spunto interessante per un'ccasione sostanzialmente mancata. Bravissimo Leroy, bellissima la Boccardo.

Il Gobbo 5/06/10 12:05 - 3015 commenti

I gusti di Il Gobbo

Leroy regista di shockumentary con vasti strati di pelo sullo stomaco (Si allude? si allude), espone la sua personale versione di "print the legend" ("La realtà è noiosa, la bugia è divertente") e va in cerca - e se non trova confeziona - di immagini a sensazione. I compari e la ganza lo seguono, snocciolando quà e là pillole di tetro mora(via)lismo, finisce come ci si poteva attendere. Precorrerà pure, ma molto già era stato detto ne L'asso nella manica. Comunque niente male.

Fauno 25/03/13 10:00 - 2263 commenti

I gusti di Fauno

Più che richiamare argomenti inerenti al "fare"cinematografico, intraprende una decisa rotta verso la foga di un regista nel voler cogliere quell'istante che lui è il primo a sapere che compenserà la terribile noia dei minuti restanti. Allo scopo di ottenerlo sarebbe quasi pronto a rischiare la vita... come si dice altrove è meglio bruciarsi che spegnersi lentamente in una vita scialba. E' una religione che farà sempre proseliti: qui ha convinto perfino la Boccardo che è una delle mie più care beniamine. Il suo sorriso alla fine è indimenticabile...
MEMORABILE: L'esecuzione, la fustigazione dei tossicomani e l'incidente con la trave.

Homesick 15/02/16 16:55 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

L'occhio selvaggio è quello della cinepresa e del suo cinico regista, pronto a qualsiasi strumentalizzazione e ad assecondare ogni barbarie in nome del sensazionalismo. Insieme al falso inizio nel deserto, questa intuizione di enorme portata - non solo per quanto riguarda film futuri, ma anche per la realtà dei media di oggi - tappa le falle di una sceneggiatura lenta sino alla noia, appesantita dagli esotici excursus documentaristici, testimoni delle origini di Cavara in quel mondo-movie qui chiamato esplicitamente in causa.
MEMORABILE: «La realtà è noiosa; la bugia è divertente»; la condanna a morte filmata dal vero..

Xabaras 7/07/16 20:17 - 210 commenti

I gusti di Xabaras

L'occhio selvaggio e Cannibal holocaust, ovvero la critica ragionata sia a certi eccessi del cinema capitalista (l'incontro tra culture diverse non offre mai la possibilità di un arricchimento reciproco ma tutto è solamente focalizzato sull'attimo filmato di voyeuristica necrofilia), sia al pubblico delle sale, sadico e allo stesso tempo masochista consumatore del pasto artaudiano. Musiche splendide di Gianni Marchetti, futuro collaboratore del cantautore Piero Ciampi la cui somiglianza con Philippe Leroy è a dir poco impressionante.

Rufus68 25/08/16 18:15 - 3982 commenti

I gusti di Rufus68

A una lettura superficiale il film può apparire come una critica agli exploit del cinema di Mondo cane et similia; a un livello profondo esso si rivela, invece, quale riflessione sull'Occidente in decadenza che, snervato e secolarizzato dal consumismo, cerca di rianimarsi come un cinico voyeur eccitato allo spettacolo del dolore e dell'umiliazione (a costo di deformare la realtà sin alla falsificazione più abietta); conseguente - e mai didascalica - la denuncia di tale nichilismo colonialista. Ottimo Leroy.
MEMORABILE: L'umiliazione del sultano, comprato con qualche scatoletta di carne.

Delia Boccardo HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina L'infallibile ispettore Clouseau?Spazio vuotoLocandina Un detectiveSpazio vuotoLocandina Per grazia ricevutaSpazio vuotoLocandina La polizia incrimina, la legge assolve

Markus 7/08/17 10:10 - 3780 commenti

I gusti di Markus

I retroscena sui famigerati mondo-movies, quei documentari incentrati sulle immagini shock-provocatorie e bizzarrie dal mondo quasi sempre inventate/ricostruite. Le stoccate a Jacopetti (di cui Cavara fu collega per molti anni) sono evidenti, tanto che l'impressione è che la splendido ruolo dato a Leroy (qua in una delle sue prove migliori come attore) par proprio essere una quasi parodia. Pellicola molto ben girata, con una dose di cinismo e affarismo che è poi alla base di molte realizzazioni di shockumentary allora tanto in voga.

Buiomega71 15/01/20 00:52 - 3134 commenti

I gusti di Buiomega71

Visto così sembra un pre-Emmanuelle senza sesso, in cui Cavara anticipa certo cinema giornalistico guerrigliero alla Sotto tiro in imprese "impossibili" quasi herzoghiane ("Continua a girare!"), che si tratti di un'esecuzione, una strage al bar o di un bonzo convinto a darsi fuoco. Non esente da qualche lentezza narrativa (la storiella d'amore con una Boccardo ai limiti del masochismo) e con una colonna sonora inadeguata. Rimane un finale straziante e l'occhio della MDP che filma i vietcong in guerra. Non riuscitissimo ma sicuramente profetico.
MEMORABILE: La poco gradita sorpresa vietcong mentre Paolo filma la guerriglia; Il malessere di Tinti dopo aver filmato l'esecuzione; Le farfalle nel tempio.

Giùan 1/04/24 09:22 - 5005 commenti

I gusti di Giùan

Pur rasentando il limitare pretenzioso buoni consigli/cattivo esempio, traspare in Cavara un'intima volontà di verità nel fare i conti con un modo di fare "spettacolo" che, oltreché figlio del suo tempo, si mostra vaticinante d'una pervasiva cultura di potere. Si trova così un paradossale punto di equilibrio instabile tra certo narcisismo intellettuale (vi mettono penna Moravia e Guerra) e l'intenzione consapevole di messa in scena, incapace di arretrare nel suo balordo fine ultimo dinnanzi ad alcuna nefandezza e che trova in Leroy un perfetto interprete fibrillarmente anestetizzato.
MEMORABILE: La splendida sequenza iniziale con l'estenuante "camminata" nel deserto; Lo sguardo di Tinti a ogni ulteriore richiesta di Leroy; La Boccardo.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Cotola • 17/12/14 13:39
    Consigliere avanzato - 3921 interventi
    Mi sa che i metodi sono i soliti.
  • Discussione Matalo! • 17/12/14 22:17
    Call center Davinotti - 613 interventi
    ah ho capito! ahimè tengo problemi con quel mezzo.Grazie
  • Homevideo Quidtum • 29/08/15 13:51
    Magazziniere - 2206 interventi
    Camera Obscura ha appena rivelato che sarà il prossimo titolo che farà uscire nel suo catalogo.
  • Homevideo Digital • 19/09/15 11:51
    Portaborse - 4175 interventi
    Dvd della Cecchi Gori/Mustang disponibile dal 18/11/2015.
  • Homevideo Xtron • 16/07/16 11:54
    Servizio caffè - 2245 interventi
    Ecco il dvd MUSTANG

    Audio italiano
    Sottotitoli in italiano
    Formato video 2.35:1 anamorfico
    Durata 1h33m41s
    Extra: Galleria fotografica, intervista a Emiliano Morreale, interviste a Alberto Pezzotta-Philippe Leroy-Lars Bloch

    immagine a 37:28

    Ultima modifica: 16/07/16 17:44 da Zender
  • Discussione B. Legnani • 2/04/18 22:05
    Pianificazione e progetti - 15254 interventi
    GIANNI BONGIOANNI è mancato a 97 anni, Fonte: Roberto Poppi.
  • Musiche Lucius • 8/02/19 00:16
    Scrivano - 9053 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale, per juke-box:

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images58/occhios.jpg[/img]
    Ultima modifica: 9/10/21 07:57 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 15/01/20 10:38
    Consigliere - 27359 interventi
    Ciò che l'occhio non vede-L'introspezione della visione.

    Profetico lo è, avanti con i tempi pure, ma a questa sentita (e sofferta) autobiografia cavariana (Leroy assomiglia in modo impressionante al regista bolognese, che, guarda caso, e caso non è, si chiama Paolo) manca quell' imprint per renderlo un vero e proprio cult movie .

    Più che ai tanto strombazzati Cannibal Holocaust, cameraman e assassini e occhi che uccidono, a me ha dato l'impressione di un Emmanuelle senza sesso, nei viaggi esoticheggianti di Paolo e del suo operatore Gabriele Tinti (bravissimo oltretutto), in giro per l'asia, con tradizioni e pratiche del luogo.

    Notevole l'incipit nel deserto (con la pelle dei protagonisti che si squama sotto il sole), dove il cinismo di Paolo (inseguire e filmare una gazzella finchè non le scoppia il cuore) e ben tratteggiato nella figura di uno straordinario e istrionico Leroy, una specie di colonnelo Kurtz della cinepresa.

    Inutile rinforcare ancora la denuncia sui mondo jacopettiani (di cui si è scritto di tutto e di più, rimando al book nocturniano sui "mondo movie", dove all'opera di Cavara le si dedica un'intero capitolo, o al prezioso tomo di Curti/La Selva " Sex and Violence"), ma più interessante il meccanismo del dietro le quinte, della macchina da presa di Paolo (tenuta in spalla da Tinti) che filma esecuzioni, guerriglie, sultani rimbecilliti (bellissima la sequenza delle farfalle nel tempio e la contrattazione di comprare una delle sue mogli), il mercato delle prostitute sordomute, fino al notevole finale, dove Paolo vuole riprendere la sequenza clou del suo documentario shock, un attentato in un bar, di rara tensione emotiva, fino allo straziante risultato conclusivo (la trave che segnerà il destino funesto della Boccardo).

    Continua a girare! ripete Paolo a Tinti, anche quando mette su pellicola le sue emozioni e il suo dolore (come quando viene pestato dai vietcong, domandando al suo operatore se ha ripreso mentre i viet lo picchiavano). L'ossessione dell'occhio della cinepresa va oltre, anche quando Paolo cerca di convincere un bonzo a darsi fuoco davanti ad una chiesa per protesta (naturalmente il bonzo non è così scemo), o chiede al comandante dell'esecuzione se può spostare il condannato alla fucilazione davanti al muro bianco, dove il cinismo, l'amoralità e l'insensibilità del regista si muta in un'onnipotenza quasi herzoghiana (chissà perchè mi veniva in mente Fitzcarraldo), sul mostrare l'immostrabile.

    Più debole, invece, la storiella d'amore tra Paolo e una Boccardo ai limiti del masochismo (e tutta la parte con il fesso marito di lei), con datatissimi dialoghi altisonanti da melò, sottolineati dalla OST poco azzeccata di Marchetti, che ingolfano il film, tanto da risultare inutili e stucchevoli.

    Rimangono Paolo e l'operatore che filmano una guerriglia (per poi essere di sorpresa catturati dai vietcong) tra corpi in fiamme e mitragliate, il museo all'aperto delle torture giapponesi (con macabre statuine che raffigurano decapitazioni e eviscerazioni), la prestazione sessuale della ragazza indigena, le prostitute sordomute, il malessere di Tinti dopo aver ripreso il ragazzo fucilato e le riprese dei tossicomani presi a bastonate (che, però, risulta ridicola, almeno per le espressioni che fanno i vecchi quando vengono mazzulati)

    Degna di nota, comunque, la regia di Cavara, che non assomiglia a nessun altro film, pregna di una personalità e di una potenza narrativa davvero sorprendente ( e spanne sopra a registi più blasonati), che si rifà più a certo cinema americano che nemmeno nostrano (in questo senso un pò come farà con quel piccolo capolavoro che è E tanta paura, che abbandonerà gli stilemi argentiani per abbracciare atmosfere e tematiche lattuadiane), come le ottime sequenze notturne finali al bar, che anticipano certo cinema "giornalistico guerrigliero" a venire, tipo Salvador, Sotto tiro, Linea di fuoco, Un anno vissuto pericolosamente o Urla del silenzio.

    Credo anche che sia uno dei primi film italiani ( ma che di italiano ha poco o nulla, perché è un opera anomala e scheggia impazzita nel cinema nostrano- soprattutto per gli anni 60-) che mostra la guerra in Vietnam, con tanto di soldati americani e incazzosi vietcong.

    Non del tutto riuscito, ma un'opera fondamentale e non poco seminale per quanto riguarda l'introspezione della visione e i meccanismi del labile confine tra realtà e finzione, dove Cavara sbertuccia , con dovizia, le false mitologie e le efferate rappresentazioni (o messe in scena) del "mondo movie".

    Eccessivo (anche per l'epoca) il divieto ai 18.
    Ultima modifica: 15/01/20 19:02 da Buiomega71
  • Curiosità Zender • 28/07/20 18:01
    Capo scrivano - 49238 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

    [img size=350]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images53/occhioselva350.jpg[/img]
  • Homevideo Xabaras • 5/10/21 17:49
    Galoppino - 63 interventi
    Nei contenuti speciali del Dvd interessante intervista a Pezzotta che spiega come l'idea del sultano che si nutre di farfalle sia un'idea di Tonino Guerra..manco a dirlo..