Il nido dello storno - Film (2021)

Tema originale non privo di fondamento, al contrario: dopo un grave lutto, la spinta per rialzarsi può giungere anche attraverso il motivo più improbabile; persino grazie a un tordo invadente edaggressivo, proprio come accade alla protagonista. Film sulla forza delle donne (di qualsiasi specie, come si capirà nel delicato finale) che non disdegna qualche tocco cinico alla maniera americana (il marito che finisce in una clinica psichiatrica al posto della consorte per un dolore che non potrà mai essere pari a quello di lei); forse un po' ripetitivo, ma gradevole e significativo.

L'ennesima elaborazione di un lutto familiare in cui la coppia prende strade diverse: lui si lascia andare alla depressione e finisce in una clinica psichitrica, lei cerca di farsi forza ed andare avanti... Tema molto sfruttato, proposto con un mix di tragedia e comicità diretto da un regista esperto nel mescolare i toni ma che qui, a parte alcuni momenti, non convince del tutto: la metafora dell'uccellino è troppo scoperta ed insistita, i personaggi di contorno risultano artificiosi, compreso l'ex psicologo veterinario interpretato da Kline. Fim dignitoso ma poco incisivo.

Storia che racconta l'elaborazione del lutto. Dramma introspettivo, che attraverso la metafora dello storno cerca di alleggerire un po' il tutto, ma con risultati alquanto discutibili. Non mancano momenti che rasentano la forzatura. Discreto, niente di eccezionale. Melissa McCarthy brava oltre che simpatica. Personaggi di contorno superflui. Non convince per niente la colonna sonora.