L'Ovest selvaggio - Film (1956)

Western che tocca le corde psicologiche e istintive dei protagonisti. Abbiamo l'eroe, che è un debole a prima vista, ma che scavando nel personaggio non è; c'è il cattivo, anche se con lo scorrere della pellicola si noterà che ve ne saranno altri ben più satanici di lui; la fidanzata dello sceriffo, personaggio ambiguo, sempre a cavallo tra i due protagonisti; Le persone di contorno che cambiano idea in base al loro comodo. Insomma, un western da capire e da visionare, dove è facile trarre conclusioni affrettate ed errate, quando alla fine si ripensa al tutto.

Malvivente salva la vita a uno sceriffo per poi fare il bello e cattivo tempo nella città dove opera. Western dalla trama risaputa, che viene tuttavia riscattato da una buona caratterizzazione dei personaggi, ciascuno dei quali tratteggiato con toni chiaroscurali e dunque meno manicheo della media di questi piccoli film a basso budget. Dale Robertson è un efficace cattivo e anche il di lui scagnozzo Jan Merlin, con la faccia da schiaffi che si ritrova, ben si destreggia in questi personaggi laidi e prepotenti.

Stabilitosi in una cittadina timorata di Dio, un pistolero con la sua presenza suscita disordini e violenza. Lo sceriffo, a cui aveva lo straniero salvato la vita sventando un agguato, è restio ad intervenire ma quando la situazione si aggrava... Western dalla trama non molto originale, senza particolati pregi nella confezione e con attori non di primo piano che tuttavia sfugge alla mera routine grazie all'attenzione nel delineare i personaggi, non suddivisi in buoni e cattivi in modo manicheo ma delineati in modo più sfumato e contraddittorio anche nel campo dei "bravi cittadini".

Western abbastanza atipico in cui nessuno è nettamente al di sopra degli altri, come spessore morale; a parte lo sceriffo, che però ha le mani legate. Non ci sono particolari guizzi registici, ma il far fuoriuscire il peggio da tutti gli abitanti, timorati di Dio e pastore compresi, fa sì che abbia un suo perché, nonostante si sappia già dove si andrà a parare, variabile Billy a parte. Non c'è un personaggio che spicchi particolarmente sugli altri, ma ognuno dà il suo piccolo contributo. Nel complesso, non male dopotutto.