Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Carlo Delle Piane in uno di quei ruoli che tanto bene gli riesce d’interpretare: un uomo umile, povero, malinconico, che sul bacio datole da una donna piuttosto casualmente allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale sogna al punto che, rivedendola qualche anno dopo, crede di poterla conquistare. L'occasione è la festa di laurea della figlia di lei, che lui è chiamato a organizzare risistemando per l'occasione un casale sulla riviera romagnola. Avati è nel suo mondo, nel suo spazio-tempo ideale, dipinge un affresco corale sullo sfondo di paesaggi fotografati sensazionalmente dal fido Pasquale Rachini. Il delta del Po, ancora una volta, il verde intenso dell'erba,...Leggi tutto poi il mare e la spiaggia, mentre la sceneggiatura (scritta col fratello Antonio) fornisce agli attori un buon copione da mettere in scena con la spontaneità loro propria. Nik Novecento come figlio di Delle Piane, la coppia Dario Parisini/Davide Celli che insieme a Nik e Fiorenza Tessari tornerà in UNA DOMENICA SI’, un gruppo di attori ben scelti che dà vita a un film non esaltante ma grazioso e piacevole, avatiano fino al midollo (c'è anche Nando Orlandi come “noleggiatori di abiti”). Il finale con la festa si rivela piuttosto inatteso ma assolutamente coerente, colpisce nel segno e permette a Delle Piane di dare il meglio di sé. Un po' zoppicante nel ritmo, ma confezionato impeccabilmente da un regista che difficilmente sbaglia.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/05/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/10/08
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B. Legnani 15/05/07 01:01 - 5611 commenti

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Puro Avati. Racconto dolce, pure malinconico, di una vicenda familiare che dovrebbe essere colma d'allegria e finisce con inevitabile mestizia. Bravissimi Delle Piane e la Clément, ma il personaggio che non si dimentica più lo fa il grande doppiatore Cesare Barbetti, nel ruolo del padre della finta laureata. Ispirato a decine di fatti veramente accaduti...
MEMORABILE: Il filmino amatoriale della festa.

Homesick 24/06/07 17:21 - 5737 commenti

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Avati si mantiene nei territori della nostalgia e della commedia minimalista, ambientando una storia di sogni, delusioni, illusioni e bugie nell'Emilia Romagna degli anni Cinquanta; aggiunge un tocco di malinconica magia nella scena dell’illuminazione del prato per la festa di laurea. Ottima la coppia Delle Piane-Novecento, in grado di esprimere perfettamente comicità, ingenuità e amarezza.

Galbo 14/12/08 08:03 - 12534 commenti

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È tra le opere migliori scritte e dirette da Pupi Avati. Appartiene al filone crepuscolare e provinciale del regista, fatto di storie apparentemente minori che danno però modo all'autore di occuparsi di sentimenti sempre immersi in un clima nostalgico. Buone la ricostruzione ambientale (gli Anni Cinquanta nella provincia romagnola) e, come sempre nei film di Avati, la direzione del buon cast.

Lythops 18/04/11 10:56 - 1019 commenti

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Malinconico, magico, purtroppo vero sia nei sentimenti ingenuamente espressi dai due personaggi "poveri", sia nell'arroganza e insensibilità espressa dai ricchi. Stupiscono gli sguardi, i toni della recitazione, la sceneggiatura dalle frasi così reali, il candore espresso da Novecento e Delle Piane oltre all'emergere del vuoto che caratterizza le feste ipocritamente gestite dove amicizia e partecipazione affettiva sono del tutto inesistenti. Film sincronizzato agli ambienti, deserto e al tempo stesso caldo, come un argine in estate.

Daniela 19/04/11 14:12 - 12966 commenti

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Nel filone intimistico di Avati, si può ben considerare un film tipico in cui si possono ravvisare pregi e limiti dell'autore: fra i primi, la cura affettuosa per i dettagli, la capacità di trarre il meglio dagli attori, la malinconica grazia soffusa di nostalgia, fra i limiti una certa indeterminatezza conciliante, uno scarso approfondimento di fatti e persone. Il soggetto - la finta festa per una finta laurea - si prestava ad un resa più pungente, forse anche "cattiva", ed invece tutto scivola via in una gradevolezza un pò superficiale.

Markus 27/06/13 09:05 - 3731 commenti

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Sul filone nostalgico/sentimentale/malinconico Anni ’80 di Avati, ecco l’ennesimo film che ricalca questi concetti tanto cari al regista bolognese nella consueta cornice del Delta del Po. La recitazione intimista di Delle Piane è qui riconfermata e a lui va il ruolo di protagonista (come nel precedente Gita scolastica), nuovamente affiancato dal giovane gruppo avatiano Celli/Novecento/Parisini. L'idea di una malriuscita festa per una finta laurea ha in sé qualcosa d’inquietante, che però si scorge solo nella parte finale.

Maxx g 4/10/13 03:34 - 678 commenti

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Quindicesimo film di Pupi Avati e commedia molto amara su una particolare festa di laurea poco dopo il secondo dopoguerra. Vanni (Delle Piane), un modesto fornaio, accetta di sistemare la villa di una donna che, presa per l'euforia dell'entrata in guerra, lo aveva baciato. Ancora colpito da quel particolare, decide di aiutarla. Qui è presente anche uno scontro tra il mondo borghese della donna e il mondo modesto ma semplice dell'uomo. Ottima la fotografia e validi gli interpreti.

Myvincent 12/04/16 08:19 - 3867 commenti

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La preparazione di una festa di laurea è l'occasione per un uomo "qualunque" di risvegliare il passato e le speranze di un amore mai dimenticato. Avati dirige un film dove amaro è il distacco sociale fra l'alta borghesia e i ceti più bassi, disegnando un quadretto in cui ciò che sembra vero e luccicante è in realtà solo tragica finzione. Grande Carlo Delle Piane, come sempre attore di grande umanità.
MEMORABILE: Il filmino in bianco e nero sul finale, che ritrae tutti "felici e contenti".

Rambo90 17/10/19 16:46 - 7837 commenti

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Un Avati delicato, forse uno dei suoi film migliori, che ritrae molto bene le disillusioni del protagonista, l'atmosfera del dopoguerra e una certa divisione in classi e tra essere e apparire. Si sorride a denti stretti tra tanta malinconia, con un Delle Piane quasi commovente in alcune sue espressioni. Bei dialoghi, sceneggiatura molto intimista e colonna sonora perfetta di Ortolani. Qualche personaggio di troppo c'è (il prete che affoga), ma resta un film notevole.

Paulaster 10/01/21 07:46 - 4670 commenti

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I genitori di una laureata fanno organizzare una festa in suo onore. Trama semplicistica che si accompagna ai ricordi di un bacio prima della guerra e all'importanza sociale dell'evento. Delle Piane regge l'intero film ma risulta spesso isolato e i giovani compagni di lavoro servono solo dare la connotazione provinciale. Non vengono esplorati gli amori fedifraghi, i primi sentimenti dei ragazzi e nemmeno il fattaccio finale. Resta un piccolo affresco del dopoguerra sintetizzabile nelle riprese amatoriali del ricevimento.
MEMORABILE: La gomma americana; Le prove dell'orchestra; I nomi dei ristoranti sui piatti.

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Keyser3 16/09/21 20:19 - 444 commenti

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Uno dei meriti dell'Avati regista è quello di riproporre pressappoco la stessa storia ogni volta, ma di saperlo fare con sfumature che la rendono sempre gradevole. Il garbo, il tatto con cui la penna del regista/sceneggiatore bolognese tratteggia i personaggi, immersi in uno scenario nostalgico, fa sì che ogni volta lo spettatore si ritrovi in ciò che vede sullo schermo. Grandi Delle Piane e il compianto Nik Novecento, Barbetti-avvocato, conosciuto ai più come doppiatore, è una piacevole sorpresa.
MEMORABILE: "Gli innamorati fanno regali".

Noodles 26/02/23 17:27 - 2468 commenti

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Insieme a Impiegati è il miglior film del cinema più personale di Pupi Avati. Il regista da una parte critica l'ipocrisia borghese (splendido il filmino finale) e dall'altra dà un'affettuosa carezza ai suoi consueti personaggi ingenui e stralunati, tra cui giganteggia Carlo Delle Piane. L'occhio del regista analizza bene anche i rapporti di classe. Nel mezzo c'è una storia amara di illusioni e nostalgia. Splendida la colonna sonora, e finalmente una sceneggiatura avatiana perfetta e senza passaggi a vuoto. Da vedere assolutamente per perdersi nell'atmosfera agrodolce del racconto.

Fabbiu 18/04/24 22:41 - 2174 commenti

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Regnano amarezza e malinconia, in questo film ambientato nella provincia romagnola degli anni Cinquanta. Dietro la storia di una festa di laurea vengono raccontate le illusioni: quella della laureata e degli invitati alla festa, quella del protagonista che crede che la ricca signora (madre della festeggiata e committente dei lavori di restauro della location) possa provare qualcosa per lui, ma anche la mistificazione del reale (il filmato). A conti fatti la borghesia psuedo-schiavista si dimostra ben più miserabile della classe povera, che invece rivela molte virtù. Adorabile.
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  • Homevideo Xtron • 12/05/12 11:27
    Servizio caffè - 2196 interventi
    Il dvd Aegida ha una durata di 1h33m56s

    Ultima modifica: 12/05/12 12:06 da Zender
  • Curiosità Zender • 29/05/14 18:09
    Capo scrivano - 48439 interventi
    Dalla collezione "I flanetti di Legnani" (con contributo di Zender al restauro), il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della prima tv di Festa di laurea (19 aprile 1987):