Parte come una domenica no, la giornata di libera uscita di tre giovani reclute. Dario (Parisini) e Nick (Novecento) si conoscono da più tempo e il primo deve andare in stazione a prendere Elena (Sofia Ricci), la propria ragazza, che dovrebbe arrivare con un'amica per Nick. L'amica c'è, ma appena vede Nick tira dritto e finge un impegno. Prima brutta botta, ma ce ne saranno altre, un po' per tutti. Anche per Davide (Celli), uno sfigatissimo e bonario ragazzotto che si aggiungerà ai due in un secondo tempo. Cesare Bastelli (storico aiuto di Pupi Avati, qui presente in veste di produttore) passa alla regia e dirige un film gradevole che molto deve all’innata...Leggi tutto simpatia dei protagonisti. Se Parisini (il più “normale” dei tre) garantisce una recitazione di buon livello, Novecento e Celli (con il loro spiccato accento emiliano) divertono per come interpretano dialoghi mai banali e sovente spiazzanti. Si nota un po' di imbarazzo, in loro, ma la spontaneità permette di superarlo mascherando qualche evidente lacuna attoriale. Fiorenza Tessari (è Fiore, secondo una logica che porta i protagonisti a mantenere tutti il proprio nome reale di battesimo) sembra quasi la Vic Beretton italiana, col suo amore per il Simply Red (presenti ovunque, nel film: sui giradischi, nei poster, al bar, al concerto, nel video finale…) e vivacizza una conduzione che appare spesso trasognata secondo lo stile Avati. In definitiva, pur nella sua semplicità, una commedia gradevole e misurata, discreta, che sa farsi apprezzare senza troppo stupire.
Un film delicato e prezioso quest’esordio alla regia di Cesare Bastelli, che con un pugno di attori fidati riesce a realizzare una pellicola divertente ma anche malinconica e con dialoghi per niente banali. La vicenda dei militari in libera uscita, i loro umori e lo stretto legame che li unisce, sono perfettamente riportati in situazioni credibili. Bastelli dimostra di avere una sensibilità registica non comune, descrivendo con semplicità situazioni facilmente riconoscibili da chiunque abbia vissuto l’esperienza della naja.
Aiuto regista di Avati, Bastelli debutta dietro la macchina da presa con una commedia giovanilistica sull’amicizia virile, intrisa degli umori agrodolci tipici del cinema del Maestro; avatiana è pure la semplicità di una sceneggiatura in cui risaltano l’attenzione per le piccole cose e l’ambientazione di provincia. Il cast, composto dai giovani attori di Impiegati e Festa di laurea – ma senza dimenticare il veterano Ferdinando Orlandi - ritaglia con naturalezza caratteri e tipi umani facilmente riscontrabili nella vita di tutti i giorni.
L'intimità che si respira nei film della "Avati Factory" è una delle cose più vivide e commoventi mai realizzate in Italia. Una commozione che non si traduce con facili sentimentalismi o tragedie, ma che si risolve in una rappresentazione fine, realista e allo stesso tempo surreale, volatile. Il mai troppo compianto Novecento è protagonista assoluto e la coppia Parisini-Ricci fa da ottimo contorno: militari alle prese con problematiche sentimentali.
Esordio registico di Cesare Bastelli (lo storico aiuto-regista di Pupi Avati che è anche produttore del film). L'ossatura è "naturalmente" avatiana: troviamo, infatti, alcuni dei suoi attori-feticcio, l’accento bolognese, l'aria vintage e un po' nostalgica e l'attenzione ai caratteri del genere umano che il regista ha saputo fondere nella giusta misura in una vicenda giovanilistica-militaresca lunga un giorno (la domenica appunto), pur senza rinunciare alle caratteristiche del genere. Un piccolo grande film da (ri)scoprire.
Semplice, spontaneo, genuino. Un film come pochi, si discosta dai vari filmetti più o meno riusciti del genere giovanilistico per la cura e la ottima interpretazione degli attori. Qualche difetto: dura poco, alcuni personaggi (specie del cast femminile) non sono sfruttati a dovere (una addirittura scompare praticamente subito) e infine perché mettere una canzone dei Simply Red per chiudere il film? Nonostante questo un ottimo film, da vedere.
MEMORABILE: Il pacco dopo il concerto; La "festa" che consiste nel fare salsicce.
Cesare Bastelli, storico collaboratore di Pupi Avati, dirige il suo primo film autonomo prendendo tanto dal regista bolognese, specialmente nel dirigere gli attori, ma mettendoci anche molto di suo, mostrando una coerenza di sceneggiatura che Avati non sempre ha. È una bellissima storia di amicizia nel gelo di Perugia, impreziosita da un'ottima fotografia e dalla recitazione ingenua e vernacolare dei protagonisti, con un Nik Novecento capace di commuovere più di altri attori magari tecnicamente migliori di lui. Pellicola agrodolce di grande intimismo, da riscoprire assolutamente.
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Bella anche la foto di Fiorenza Tessari, che ricordo quando su Raidue presentava Beautiful, se non erro. Ma ha fatto anche altro?
DiscussioneZender • 13/09/12 08:47 Capo scrivano - 48963 interventi
Orsobalzo, ho messo solo una delle foto della via perché l'altra aveva un fotogramma sfocatissimo e ultrasbiadito che corrispondeva a una foto in cui poco c'era di interessante nel confronto (giusto un muro).
PS: se vedi che non ho visto un post (come in questo caso, mi era sfuggito) fammi una chiamata. E' semplicissimo. Così sei sicuro che lo veda. Come ho fatto io ora.
DiscussioneZender • 14/09/12 07:55 Capo scrivano - 48963 interventi
In effetti i due paletti del cancello si vedono, ma bisogna proprio aguzzare la vista per individuarli, data la qualità dei fotogrammi non eccelsa.
EDIT
Dimenticavo: il camper dei "nonnini" era guidato dal nonno di Davide Celli.
Nel film molti attori interpretano personaggi che hanno il loro stesso nome:
Nik Novecento interpreta Nik Fiorenza Tessari interpreta Fiore Dario Parisini interpreta Dario Davide Celli interpreta Davide