Diciotto sono gli anni trascorsi dall'ultima volta che i due fratelli (Leo e Bonini) si sono parlati. Si sono divisi dopo aver avuto un incidente d'auto insieme alla madre, in cui la donna - al volante - è morta. Ora che è morto anche papà i due (uno dei quali, il più altezzoso, vive a Londra) si riuniscono per volontà del defunto, il quale nel testamento pretende che i fratelli portino le sue ceneri sulla tomba di mamma, in Calabria, utilizzando la stessa auto dell'incidente. Cosí, mentre i due partono senza dirsi una parola (il loro rapporto è compromesso da tempo), la moglie (Impacciatore) di quello balbuziente (Leo) ne aspetta a casa il...Leggi tutto ritorno assieme all'anziano padre (Ferzetti) della defunta, lì per il funerale del genero. Una storia in due segmenti quindi: l'uno più statico dedicato ai ricordi del nonno confessati alla moglie di suo nipote, che si confessa a sua volta chiarendo parte del passato, l'altro occupato dal viaggio in auto dei due fratelli, un road-movie con urna cineraria (contiene i resti del padre morto) nel quale il rapporto tra i due fratelli lentamente si evolve grazie anche all'incontro con una giovane autostoppista (Costantini). Per il suo esordio dietro la macchina da presa Leo scrive (insieme all'altro protagonista, Matteo Bonini) una storia delicata e intensa, dai toni soffusi come la sua recitazione. E convince in pieno anche sotto il profilo dell'intreccio con colpo di scena finale, davvero ben studiato. Dietro a uno spunto non certo originale, insomma, si nasconde un film intelligente, che si divide mirabilmente fra ironia e commozione.
Due fratelli, lontani per 18 anni dopo la morte della madre, si riuniscono per esaudire l'ultimo desiderio del padre. Il primo film da regista per l'attore Edoardo Leo, è a metà tra una commedia on the road e un dramma familiare e sentimentale. Il neoregista dimostra di sapere dosare bene i diversi elementi e il film è, tranne qualche lungaggine, godibile. Buona l'ambientazione, con località che esaltano lo smarrimento interiore dei protagonisti. Ottima la prova degli attori, tra i quali si segnala il veterano Gabriele Ferzetti.
Ottima prova registica da parte di Edoardo Leo, che ci racconta una storia familiare piuttosto classica (il ricongiungimento di due fratelli), ma che riesce a non cadere in banalità o sentimentalismi tipici del caso. Lo stile seguito è quello più tipicamente "on the road", con tutte le difficoltà di un viaggio improvvisato e con un tocco finale di spiritismo che non guasta. Molto bella la fotografia. Ottimo.
MEMORABILE: La piccola battuta di Max Mazzotta che cerca i tasti nell'Iphone...
Riuscita commedia "on the road" diretta e interpretata dal bravo Edoardo Leo che qui è in coppia con l'altrettanto bravo Marco Bonini. Momenti seri si alternano ad altri simpatici e a tratti esilaranti. Leo è decisamente abile nel recitare tutto il film balbettando. Un piccolo gioiellino del nostro cinema, sicuramente da vedere.
A metà tra commedia e dramma, senza calcare la mano su nessuno dei due registri e con un pizzico inaspettato di sovrannaturale nel finale. L'opera prima di Edoardo Leo cattura, sia per la semplicità che rende reali i protagonisti sia per il ritmo scorrevole, con una sceneggiatura molto dialogata e ricca di situazioni divertenti. La coppia Leo/Bonini funziona, Ferzetti nonostante l'età è ancora una grande presenza e la Impacciatore meno comica è una sorpresa. Buona anche la colonna sonora.
Benché il film cada un po' nel retorico, un po' nel prevedibile, un po' nell'inverosimile, un po' nel gratuito (la sorpresina finale) è un'opera comunque degnissima, che si segue un po' con commozione, un po' con divertimento, un po' con curiosità. Gli interpreti sono tutti bravissimi, pure nei ruoli piccoli (anche perché ben caratterizzati). Un cenno particolare all'Impacciatore, davvero impeccabile. Particolarmente azzeccate le location.
MEMORABILE: "E' una Morgan, mica un peschereccio..."
Ottimo esordio dietro la macchina da presa per il buon Edoardo Leo (che non si ripeterà con il deludente Buongiorno papà). Nonostante il tema del viaggio riappacificatore non rappresenti una novità, la leggerezza e la cura con cui viene confezionato il film sono da premiare. Buon cast, con bravi giovani e il grande Gabriele Ferzetti. Ottimo finale sulle note di Sergio Endrigo ("Lontano dagli occhi").
Un mix tra commedia e dramma questo esordio alla regia di Edoardo Leo, interprete insieme a Marco Bonini di una pellicola on the road nella quale i due fratelli, separati da diciotto anni per i motivi che si vedranno, viaggiano in direzione Calabria a bordo di un'auto d'epoca. Regia un po' statica e "acerba", ma il film è di notevole qualità, complice una storia scritta molto bene e interpretata al meglio dai due attori romani oltre che da una Sabrina Impacciatore calata molto bene nella parte. Davvero consigliato.
Film d'esordio per Leo con alcune riuscite bene e altre meno significative. All'inizio sembra una commedia leggera come tante, poi introduce alcuni motivi di interesse che troveranno risposta nella seconda parte, la quale si risolve in un on the road simpatico e improvvisato ma anche raffazzonato come narrazione. E le risposte che arriverano non sono molto convincenti. Attori discreti.
L'esordio di Leo nella regia si rivela piacevole. Un film lievemente lungo, comunque ben diretto e con uno sviluppo narrativo interessante corredato da sorpresa finale. Ottimo il cast, che si avvale di un leone come Ferzetti: da una splendida Impacciatore fino ai due protagonisti, molto affiatati. Memorabile l'inizio con Magalli.
Dovendo dare un voto al solo Leo regista ci starebbero pure i 4 pallini, visto che all'esordio dimostra di avere le qualità dirigendo un film non facile sotto ogni aspetto. Nel complesso il pallinaggio scende visto che la sceneggiatura presenta troppi tempi morti e tanta retorica gratuita. Senza contare che il tema dei due fratelli a confronto è davvero abusato. Bella la fotografia e buone le performance attoriali, con un Bonini (chissà perché) che meriterebbe occasioni più importanti.
La morte del padre riunisce due fratelli e li costringe a confrontarsi dopo decenni di gelo. Un road movie a singhiozzo piuttosto indeciso tra melodramma e risvolti tragicomici, tra realismo e psicanalisi retroattiva. Discreto ritmo, cast non male ma sceneggiatura debole e stiracchiata che soffre della meccanica alternanza tra esterni (il viaggio verso la Calabria) e interni (l'appartamento di Roma). Qualche sketch azzeccato e qualche trovata gradevole, ma nulla di più. Fratelli e ceneri: cose arciviste.
Due fratelli in conflitto, costretti a viaggiare insieme come ultima volontà del padre defunto. Ma Leo sa come raccontarci una storia già vista, dosando abilmente i toni: il dramma familiare a dare spessore alla commedia "on the road", gli accenti comici ad alleggerire quello che altrimenti risulterebbe un polpettone retorico e pesante. E aggiunge un tocco sovrannaturale, decisamente a sorpresa. Buone anche le interpretazioni dei protagonisti. Consigliatissimo.
Opera prima - e probabilmente insuperata - di Leo che dimostra subito un certo talento nel dosare dramma e commedia in un ottimo road movie. Sia nella regia che nello script si apprezza una rara cura dei dettagli e le interpretazioni sono tutte di livello con menzione speciale per la Impacciatore, insolitamente drammatica. Brava anche la Costantini (figlia di Mazinga in Boris) che funge da collante fra i due "fratelli". Si ride, qualche volta ci si emoziona, insomma ci si diverte. Averne di film italiani così.
Dopo 18 anni di lontananza e silenzio, due fratelli partono da Roma verso Scilla per esaudire l'ultimo desiderio del padre... Il viaggio come terapia per far emergere traumi mai rimossi: spunto non originale, ma affrontato con garbo e sensibilità, in modo tale che i piccoli tocchi ironici ben si legano ad un contesto di dramma familiare. Anche la sorpresa dell'epilogo, che introduce una nota di straordinarietà nella vicenda, non risulta stonata. Buone le ambientazioni, efficace il cast in cui spicca il novantenne Ferzetti nella sua ultima interpretazione.
Due fratelli romani portano le ceneri del padre in Calabria. Il soggetto è tutt’altro che originale, tra le ceneri trafugate, il viaggio on the road e il conflitto tra fratelli. La sceneggiatura però funziona nel ricreare un clima da operetta che oscilla tra la commedia e l’emozionale. Il duo protagonista non si accavalla nelle diversità e fa digerire pure la balbuzie di Leo; brava anche la Impacciatore. Nell’ultima parte si incanala in un classico finale con accenni favolistici.
MEMORABILE: L’occultamento di cadavere; La foto della figlia.
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Faccio un minuto di silenzio per la scomparsa alla tenera età di 90 anni del grandissimo Gabriele Ferzetti. L'opera per la quale ho il più bel ricordo, fra le tante, è il fulciano Sette note in nero.
Ci ha lasciati un grande del cinema e del teatro italiano. Gabriele Ferzetti aveva 90 anni.
E’ stato testimone, con la sua arte recitativa, degli ultimi settant'anni della storia italiana.
Una prece.
DiscussioneZender • 3/12/15 08:03 Capo scrivano - 48969 interventi
Fauno, per regola gli annunci di chi è defunto vanno sempre nell'ultimo film interpretato dal defunto (come vedi infatti ce n'eran già, qui). L'altra frase relativa all'altro film l'ho quindi dovuta cancellare, essendo relativa all'altro film. Lucius ti ha risposto che non ricorda dove lesse la cosa.
Io non ne sapevo niente. Ne terrò conto per un'altra volta sperando che sia il più tardi possibile. Fra l'altro il 99% dei film da me commentati sta in una nicchia ben lontana da questo film. Ciao e grazie. FAUNO.