Nell'ombra di un delitto - Film (2016)

Nell'ombra di un delitto
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Vorrebbe librarsi in cielo il film di Declan Dale, toccare le corde dell'estasi mistica per riportarci poi sulla Terra, ammantare di un'aura di mistero ultraterreno un delitto di cui pochissimo sappiamo, all'inizio. La vittima è il collega del detective NYPD Galban (Reeves), che lascia una vedova (Sorvino) e due figli nonché un vuoto decisamente più colmabile al distretto, dove il suo superiore (McDonald) non sembra così interessato a risolvere il caso, anche per il passato non immacolato del defunto. Solo Galban, a lui legato da sempre, pare voler andare a fondo della questione, stimolato dalla vedova e da un senso di riconoscenza verso chi gli aveva più...Leggi tutto volte accudito il figlio.

Parallelamente alle indagini, però, si segue anche lo strano caso di Isabel (De Armas), una giovane che una sera, tornando a casa, incontra nella stazione della metropolitana un albino che... cammina nel vuoto! E non è la sola presenza inquietante incrociata da Isabel in quei giorni, perché pure in strada le pare di scorgere maschere mute che la osservano. Due vicende che non sembrano c'entrare nulla l'una con l'altra e che invece, prevedibilmente, andranno a comporsi in un quadro d'insieme chiamato a spiegare le molte cose che nel film vengono presentate come inesplicabili. Per quanto non certo nuova, l'idea poteva anche avere il suo perché, soprattutto se rapportata ai magnetici occhi della splendida Ana De Armas, talvolta immersa in una luce divina.

Lentamente si colgono i fili che legano le diverse storie, mascherati tra gli altri tanti personaggi che affollano la scena; siano essi i componenti della numerosa famiglia del marito di Isabel (temporaneamente in Medio Oriente, a combattere) o i criminali da mezza tacca con cui Galban viene in contatto nel tentativo di capire cosa sia accaduto al collega ucciso. Il problema vero è che, se anche analizzate singolarmente molte scene funzionano, nel complesso si confondono in una narrazione dal ritmo ingiustificatamente pachidermico, tremendamente in difficoltà nel renderci partecipi, considerato anche il poco che spiega e il desiderio di mantenere l'alone magico che si vorrebbe pervadesse il film nel suo complesso.

Siamo investiti da un gran fumo negli occhi che nasconde il nulla, tanto più nella parte occupata da un Keanu Reeves svogliato e qui particolarmente inespressivo che tira qualche pugno forse solo per risvegliarsi dal torpore di cui pare preda, persino quando ha di fronte una Sorvino fisicamente ancora in buona forma. Quando poi non sono in scena i due "titolari" dei due segmenti si va pure peggio, con una schiera di volti anonimi (siano sudamericani o afroamericani poco cambia, si mescolano nel grigiore generale) ad animare sequenze perlopiù insulse. Certo, sottotraccia l'ossatura sulla quale il film si regge lentamente prende forma, si possono valutare facili letture legate al misticismo, la religione e il fato che tutto sovrintende, il finale (piuttosto intuibile già da prima) chiude coerentemente, ma è proprio lo stile scelto da Dale a non convincere: rarefatto e vacuo com'è, fin dall'inizio mette a dura prova la pazienza dello spettatore.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/03/17 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 31/07/22
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Rambo90 20/03/17 22:59 - 7701 commenti

I gusti di Rambo90

Un detective indaga sull'omicidio del suo partner mentre una ragazza ha delle strane visioni di quelli che crede siano angeli. Le potenzialità c'erano ma il risultato è un pasticcio che sta a metà strada tra il drammone e il giallo senza prendere una direzione decisa. Noiosissimo fin da subito, con Reeves imbalsamato e personaggi poco interessanti, arriva a un colpo di scena non male ma che troppo tardivo. Brava la protagonista. Evitabile.

Galbo 3/11/17 05:41 - 12399 commenti

I gusti di Galbo

Un poliziotto indaga sull’omicidio del partner nel quale è coinvolta una giovane donna con visioni mistiche. Film che tenta di coniugare il thriller poliziesco con il tema soprannaturale. Le diverse parti risultano però coniugate in modo forzoso, con una trama a tratti poco chiara. Il coprotagonista Keanu Reeves si impegna ma non sembra molto convinto, a differenza della giovane Ana De Armas. Buone ambientazione e fotografia. Mediocre con un suo perché.

Daniela 8/02/22 21:54 - 12670 commenti

I gusti di Daniela

Detective indaga sulla morte di un collega, mentre i suoi superiori cercano di chiudere in fretta il caso per evitare che ne vengano a galla le malefatte; intanto una giovane donna inizia ad avere visioni soprannaturali... Il legame inaspettato tra queste due vicende che sembrano scorrere parallele avrebbe potuto costituire un discreto colpo di scena ma giunge tardi ed è troppo mal gestito per risollerare le sorti di un thriller moscio come l'interpretazione di Reeves.  Più convincente Ana de Armas che per fortuna avrà poi occasioni migliori. Film perdibile senza rimpianti.  

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  • Discussione Raremirko • 10/06/19 22:11
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Secondo me un film molto sottovalutato; l'atmosfera c'è eccome, la De Armas è bella e Reeves è funzionale (ha fatto di meglio da altre parti; poi qui è al suo secondo film con la De Armas).

    Un dramma che aveva molte potenzialità horror/thriller che ha saputo sfruttare solo in parte; il tutto anche è smorzato un pò dalla macchinosità di trama e scene; comunque mi è piaciuto.

    Regia molto buona; Dale è da tener d'occhio.