Commedia a due facce, con la coppia che s'innamora nel prologo allo stadio durante una partita di baseball, si sposa e vive felice sui titoli di testa con le note della "You're My Best Friend" dei Queen e le decine di fotografie che ne testimoniano l'armonia. Quando il film comincia però ci vuol pochissimo prima che una banale discussione su chi lava i piatti e compra i limoni degeneri fino a portare Brooke (Aniston) a insultare il poco collaborativo Gary (Vaughn) e a spingersi fino al limite. Ci pensa lui a oltrepassarlo, quel limite: prende la porta di casa ed esce. Ed è già interessante notare come a volte quella che sembra una discussione come tante possa portare, all'interno di una coppia esasperata,...Leggi tutto a un'inattesa separazione, a un solco che lentamente, quasi inconsapevolmente, invece di richiudersi s'allarga. Siamo ancora nella fase scherzosa del film, quella in cui ci si muove sulle coordinate della commedia e a più riprese si ride anche grazie a un Vaughn che inquadra il personaggio a modo suo, mescolando arroganza e simpatia e generando un cocktail piuttosto insolito. Più convenzionale la Brooke della Aniston, cui però la brillante attrice regala un'autenticità fondamentale a dispetto di una storia che al contrario si concede talvolta a forzature goffe in nome di una comicità che non sempre coglie nel segno. Però si procede con vivacità, con la difficile convivenza in un appartamento che non si può vendere in un attimo. Poi arriva l'inevitabile svolta, la riflessione, la realizzazione che non tutto si può risolvere col cinismo e il menefreghismo. E se naturalmente è un'inversione di tendenza prevedibile, piace per com'è condotta, con più d'un colpo di scena e la voglia di uscire in qualche modo (e nei limiti di un prodotto in parte standardizzato) dai canoni grazie soprattutto a un Vaughn in palla. Oltrepassata una fase centrale fastidiosamente banale (le uscite della Aniston con papabili boyfriend "sbagliati") ci si tuffa nell'imbarazzo di un possibile (ma lo è davvero?) riavvicinamento, con passaggi che bene indicano lo stato di confusione mentale che ci si può trovare ad affrontare in certi casi. Dispiace che i due protagonisti non siano assistiti da comprimari all'altezza, con una Judy Davis sprecata nel ruolo insulso della gallerista con cui lavora Brooke. L'unico momento geniale che non riguarda i due è quello in cui l'amico barista di Gary gli spiega come eliminerà il suo "rivale in amore": ogni frase usata da Gary per dissuaderlo viene ignorata dall'amico che la gira a proprio vantaggio per realizzare il delitto perfetto: grande conoscenza del noir e ottima padronanza umoristica nello stravolgerne i luoghi comuni. L'ultima parte si scioglie in qualche sequenza che sa come commuovere e si dirige verso un finale meno scontato di quanto ci si aspetti. Chicago fa da sfondo poco significativo, nonostante il lavoro di Gary sia quello di farla conoscere e visitare ai turisti. Che fisico la Aniston!
Film che vuole essere una commedia brillante con retrogusto amaro sui rapporti di coppia che fallisce i propri obiettivi su tutta la linea. Persino i due attori, Jennifer Aniston e Vince Vaughn (un po' imbolsito), riescono a non far bella figura, proprio loro che in altri film ci hanno regalato bei momenti di cinema. Stanco, senza trovate brillanti e con personaggi di contorno non riusciti, è un film che sconsiglio.
Premessa importante (i rapporti e le incomprensioni di coppia) ma realizzazione deludente per questa commedia che dopo mezz'ora (abbondante) ha detto tutto quello che aveva da dire grazie alla sceneggiatura che è soporifera e ad interpreti (Aniston e Vaughn) molto svogliati e monoespressivi.
È raro che, di fronte ad un film sui problemi dei rapporti di coppia, mi venga da solidarizzare con la parte maschile, però qui Jennifer Aniston è talmente irritante con i suoi limoni ornamentali che ho fatto il tifo per il povero Vince Vaughn. Commedia non brillantissima, troppo lunga e anche moralistica, dato che l'infedeltà di lei è solo fittizia, può contare però sulla divertente caratterizzazione di Judy Davis e su un finale "imbarazzato" realistico e non convenzionale.
MEMORABILE: I due maschietti, in teoria rivali, scoprono di avere punti in comune, con grande scorno dell'antipatica Aniston.
Noiosa commediola nella quale la coppia Aniston-Vaughn risulta male assortita e scarsamente recitante. Il ritmo è lentissimo, la sceneggiatura nulla di troppo esaltante, abbastanza ripetitiva. Basta con le crisi di coppia: non se ne può davvero più. Brutto.
Una commedia che fallisce praticamente su tutta la linea, con due attori in generale bravi ma stavolta poco espressivi ed una scenggiatura strasciata e poco coinvolgente. Le trovate scarseggiano e in più di un momento il film annoia. Un vero peccato. Possiamo interpretarlo come un messaggio per i registi: basta con i film sulle crisi di coppia. La guerra dei Roses è finita da un pezzo, i cocci sono stati raccolti ed è il momento di passare ad altro.
MEMORABILE: Vaughn che rinfaccia alla Aniston di aver passato dei mesi a "picchiettare" le pareti della camera con una spugna intrisa di vernice.
Parte come commedia brillante e potenzialmente cattivella, con Brooke e Gary nella fase della reciproca colpevolizzazione per il fallimento del rapporto, fase generalmente foriera di sadiche rappresaglie e feroci dispetti. Qui, ci si limita a scaramucce, per poi assumere un tono malinconico-amarognolo, passando alla fase del "mea culpa" e dell'autocommiserazione. Storia già vista, ma almeno fosse meglio recitata, ci fosse un solo personaggio caratterizzato in maniera fantasiosa, non sarebbe noiosa come la puntata di una soap!
MEMORABILE: Di prammatica la direttrice di galleria d'arte cinica dal cuore d'oro, e l'assistente gay, insopportabili cliches!
La cosa migliore del film è il trailer, che miracolosamente ti mostra ciò che in realtà il film non è. Commediola senza infamia e senza lode con un Vaughn odiosissimo e inutile come al solito e una Aniston che non graffia. Molti clichè, molte scene noiose, molte liti poco divertenti, moltissimi personaggi inutili (probabilmente il 99% del cast). Riusciti solo l'inizio e qualche litigata in apertura. Fa pena persino il finale.
MEMORABILE: Il fratello gay che canta per 10 santissimi minuti!
Commedia alquanto soporifera che già dopo i primi tre quarti d'ora comincia a ripetersi a causa di una sceneggiatura piuttostoa scarsa e poco originale. Ad un certo punto ho rivisto, nei due (scialbi) protagonisti, Douglas e la Turner nella loro (stupenda oserei dire) guerra di coppia, ma in questo caso il sogno termina ben presto. La trama, in alcuni punti, è addirittura poco credibile (come quando la Aniston fa una sfuriata per dodici dannatissimi limoni). Il finale lascia la bocca ancora più amara.
Una coppia scoppia, ma pur di non cedere all'altro l'appartamento comprato in due, entrambi decidono di convivere scambiandosi ripicche a non finire. Commedia gradevole e dalle simpatiche situazioni che fanno anche abbastanza ridere. I due protagonisti si calano bene nei personaggi e sono convincenti, anche se un po' schizzati. Ottimo il finale, che non cede al facile happy end.
Titolo italiano tradotto malamente (molto meglio l'originale "The Break-Up") per questa commedia tutto sommato simpatica e intelligente. Vaughn e Jennifer Aniston formano una coppia ben affiatata, si ride ma sono risate piuttosto amare e tutto si concentra sulla rottura del loro rapporto e su ciò che ne consegue. E alla fine il film sorprende pure, perché evita abilmente il lieto fine tipico delle pellicole americane di questo filone. Vedibile.
Sinceramente godibile. Una commedia con una prima parte scoppiettante e molto divertente che cede poi il passo a una seconda più riflessiva (e che riesce persino a non scadere in zuccherosità eccessive). Vaughn e la Aniston danno fondo al loro repertorio di commedianti esperti e duettano bene, affiancati da un cast sterminato dove ognuno contribuisce con brevi simpatiche gag. La sceneggiatura è inoltre scaltra a non scadere troppo nel demenziale, arrivando infine anche a far riflettere un minimo. Buono.
"The break-up" è un film sorpresa, diretto da mani sicure, scritto con intelligenza e interpretato da un gruppo d'attori in perfetto stato di grazia. Da menzionare soprattutto la bella prova di Jennifer Aniston, sempre più decisa a sfoggiare tutto il suo fascino "dibattuto", proponendosi come icona romantica dallo stile autentico e sorprendentemente inconsapevole. Si ride certo, ma a denti ben stretti e il disincanto che emerge nell'ultimissima scena non è di certo incoraggiante.
Fidanzati conviventi in crisi si fanno la guerra dei Roses in piccolo, fra dispetti e finti tradimenti reciproci che solo di rado rubano il sorriso al pubblico. Insomma, non è proprio un buon segno quando in una commedia romantica le gag funzionano meno della svolta drammatica nel pre-finale, in cui tanto il regista Reed quanto i due interpreti principali (la loquace ed efficace accoppiata Aniston-Vaughn) svelano un volto "serio" più solido e convincente di tutti gli scontati preamboli umoristici (particolarmente irritanti le numerose e vacue spalle comiche). Trascurabile ma innocuo.
MEMORABILE: Gli Yes a cappella; La partita a Pictionary; Il "Telly Savalas"; Lo strip poker; L'attesa della Aniston al concerto; Il confronto finale della coppia.
Commedia tutt'altro che brillante e convincente. Si racconta di problemi di coppia e il ruolo femminile risulta essere quello più incoerente. Diverte e intrattiene poco. Non ci sono momenti esilaranti da rimarcare. I personaggi di contorno, poi, non possono dirsi riusciti (soprattutto quelli degli amici). Paradossalmente la Aniston convince più di Vaughn. Mediocre la colonna sonora.
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DiscussioneMagnetti • 10/05/10 18:02 Call center Davinotti - 210 interventi
Caro Zender,
ti segnalo che quando inserii questo titolo ho fatto un errore nell'indicazione dell'attore Jon Favreau che è seguito da Johnny che non centra una ceppa visto che è il nome del personaggio che interpreta nel film. Pertanto è Jon Favreau e non Jon Favreau Johnny.
Grazie come sempre.
DiscussioneZender • 10/05/10 18:15 Capo scrivano - 48251 interventi