Curiosità
Undying • 10/09/09 10:46
Comunicazione esterna - 7568 interventi Boccaccio dixit
In anticipo sui titoli di coda, mentre scorrono disegni d'epoca, una voce fuori campo (grazie ad R.f.e. sappiamo essere quella di
Nino Dal Fabbro) legge un discorso, attribuito ai testi dello scrittore cui,
Decameron n.2, si dice ispirato.
Questa è una caratteristica che distingue i decamerotici diretti da
Mino Guerrini presente in ogni titolo della trilogia: ad esempio ne
Gli altri racconty di Canterbury v'è una prefazione iniziale di analogo tenore.
"Nobilissime donne, a consolazione della mia lunga fatica, io mi credo aiutato dalla divina grazia e non già per i miei meriti.
Se qualche licenza mi sono permesso, perché la qualità delle novelle l'hanno richiesta e qualche paroletta più liberale, che forse a qualche pignola donna non si conviene, ai quali più le parole pesano che i fatti, dico che non si deve a me essere disdetto di averle scritte.
Nessuna mente corrotta ha mai distinto le parole sane dalle sporche, e così non possono trarre giovamento.
Nè d'altra parte una mente sana può essere contaminata da parole disoneste.
Ciascuna cosa in sè medesima ha qualche cosa di buono, ma male adoperata può essere nociva di molto... e così dico delle mie novelle."