Horror d’autore girato dall’italiano Mariano Baino in Inghilterra. Baino, dopo il notevole cortometraggio (circa 20’) CARUNCULA, in cui già molto si avvertiva l'influenza di Dario Argento, si cimenta nel lungometraggio prendendo spunto - pesantemente, viste le numerose analogie - da SUSPIRIA: stesso tipo di protagonista femminile, un ambiente oscuro da scoprire poco a poco, la pioggia battente all’arrivo sull'isola, i dialoghi sottovoce... A volte sembra quasi di assistere a un vero e proprio remake. In realtà Baino usa uno stile anche più ambizioso (ma non altrettanto ficcante) rispetto...Leggi tutto a quello adattato da Argento. Basta una sola considerazione: il film è parlato pochissimo; i primi dieci minuti di prologo sono muti (come lo era l’intero CARUNCULA), successivamente i dialoghi conservano una valenza minima rispetto alle immagini. La storia conta poco ed è spesso confusa, perché Baino racconta solo attraverso le immagini e la musica (buona la colonna sonora di Igor Clark). Segue la protagonista nei cunicoli con movimenti di macchina lentissimi, estenuanti, ci “abbatte” con piani sequenza interminabili pensando forse che per essere “autore” basti questo. Purtroppo, pur notando la brillantezza e la qualità della confezione (la fotografia e il talento registico di Baino sono indiscutibili), non si può che condannare lo sprezzo per ogni minima logica narrativa e ci si sente sballottati da una scena all'altra, da un flashback a un effetto speciale (poco il sangue, comunque è concentrato nel finale) finendo per uscirne disorientati. Peccato davvero, viste le potenzialità della troupe (cast compreso). Ci restano nella memoria, quasi come quadri, alcune intense riprese sotterranee alla luce di migliaia di candele, i contrasti fortissimi tra il nero dell'oscurità è i toni caldi (l'arancione) delle luci.
Riuscitissima (e colta) operazione cinematografica, messa in essere da un regista italiano (qua in Russia), già distintosi per interessanti cortometraggi (Caruncula, 1990). Il film attinge, con buona dose di creatività, ad atmosfere care a Linch, Argento (soprattutto) e Carpenter, godendo del valore aggiunto di un'ambientazione "naturale" davvero intrigante.
Ad un'ottima messa in scena si aggiunge la bella colonna sonora ed il risultato finale è, a dir poco, sorprendente. Così come sorprendente è la mancanza della versione italiana del film.
"Dark Waters" è un capolavoro. Lo è perché il suo autore è stato capace di creare un mondo: un altrove dove tutto è immobile, immutabile, silenzioso, nero, nerissimo. Horror, certo, niente fa più paura che avanzare a tentoni, senza punti di riferimento. "Dark Waters" è un acido fatale numero 666.
Da guardare come un quadro, un lungo allestimento visivo fatto di luci e ombre, di candele e fuochi ardenti, di acqua che scorre incessantemente su immagini sacre e misteriose, rituali antichi, sacrifici umani, un oracolo cieco che in fondo ad un pozzo affresca i muri col sangue delle vittime. Insomma, un forte delirio di immagini, anche curate, ma prive di ogni logica. Questo è.
Davvero una sorpresa, si presenta come un horror genuino. Lo stile di Baino richiama soprattutto Fulci e il film sembra una mezza scopiazzatura de La chiesa ma nello stile di Fulci. Tralasciando questi dettagli posso dire che il film possiede una potenza visiva arcaica di notevole impatto. Scenografie rurali, una fotografia arida e musiche inquietanti sono motivi più che sufficienti per dire che ci troviamo davanti a un piccolo gioiellino. Sceneggiatura migliorabile.
Praticamente sconosciuto in Italia ma cult all'estero, Dark Waters è un piccolo gioiello horror nostrano. Il regista ambienta la sua storia in un antico monastero perso in un isoletta del mar Nero in cui le suore che lo abitano adorano una terribile entità demoniaca a cui offrono sacrifici umani. Il film è un turbine di luci, ombre e candele che, con l'aiuto della stupenda colonna sonora, fanno sembrare la bellissima e suggestiva ambientazione un inferno in terra. Film d'atmosfera capace di turbare e spaventare senza mostrare poi così molto.
Difficile soverchiare tutti i simboli di questo film. L'acqua macchiata di sangue, i quadri grandguignoleschi, i crocefissi che diventano lame, le fotografie ingiallite dal tempo. Il tempo, qui dilatato e onnivoro, divorato dall'opprimente solitudine di un'isola lontana dal mondo. Quel che è certo è che ci troviamo di fronte a un'opera visivamente impeccabile, narrata quasi sottovoce ma che arriva potente come il minaccioso e suggestivo temporale che accoglie la giovane protagonista al suo arrivo. Sacrilego, spaventoso e indimenticabile.
Sorprendente lungometraggio d'esordio di Baino (e ancora non si è vista un'opera seconda) che riesce a comporre uno strano viaggio onirico dove non tutto trova una spiegazione e l'inquietudine, il senso di smarrimento e di mistero regnano sovrani. Le ispirazioni italiche sono piuttosto evidenti (da Argento a Soavi, passando per qualcosa di Fulci), ma Baino riesce a non limitarsi alla semplice imitazione e si affida a uno stile personale e impeccabile, con magistrali piani sequenza e momenti di silenzio centratissimi. Lento ma assai suggestivo.
MEMORABILE: Il pittore cieco che funge da oracolo per le suore; La madre superiora, davvero terrificante; La rivelazione circa l'identità della "madre".
Interessante horror di Baino ricco di influenze argentiane e non solo (le due sorelle rimandano a La casa dalle finestre che ridono). Il film è riuscito a metà, perché se da un lato la regia è ottima a sa creare un’atmosfera ben precisa, lo stesso non si può dire della trama, che pur essendo estremamente esigua riesce comunque a essere confusa. Peccato, perché alcune sequenze sono davvero riuscite.
Oltre l'Argento di Inferno e il Fulci dell'Aldilà (il cui finale sembra peraltro rivisitare), è forse il più astratto e lovecraftiano degli horror italiani, una monolitica visione demoniaca in cui l'orrore è dato dalla presenza dell'orrore stesso e non da particolari snodi narrativi (comunque pregevoli un paio di omicidi). Cura grafica e grandi atmosfere suppliscono agli inevitabili buchi logici della sceneggiatura (perché tentare di uccidere Elizabeth, se è così necessaria?). Girato in gran parte in una Crimea infetta, degna del Vij gogoliano.
A dispetto delle molteplici influenze e richiami ad autori letterali e registi cinematografici, sorprende la capacità di Baino di plasmare un oggetto personale con tratti somatici propri. Dialoghi essenziali e lunghi silenzi aprono la strada a lugubri e angusti luoghi in cui il seme del male è pronto a germogliare. I richiami a Lovercraft, inoltre, aumentano quel senso di arcaico e ignoto che affondano le radici nella notte dei tempi da cui divinità maligne sembrano pronte a tornare. Riuscite alcune sequenze che restano impresse nella memoria.
Oscuro, sacrilego, silenzioso, spaventoso. Splendido esordio nel mondo dei lungometraggi di Mariano Baino, Dark Waters è un vero gioiello. Un film che attinge a piene mani da Bava, Fulci, Argento, Soavi, ma anche dalla letteratura gotica, da Poe, ma principalmente da Lovecraft. Baino prende tutte queste suggestioni e le fa sue, reinterpretandole in maniera originale e sorprendentemente paurosa e inquietante. Location da brivido, pochi dialoghi e silenzi pregnanti accompagnati da rumori assurdi.
MEMORABILE: Il colpo di scena finale, con la rivelazione di chi sia l'Essere che era e non è, eppure è! Puro Lovecraft!
Incredibile opera prima (e per ora ultima) di Baino. Potenti richiami lovecraftiani (la divinità ancestrale marina e l'accoppiamento con gli esseri umani rimandano a Innsmouth) incrociati con l'immaginario demoniaco cattolico (le suore), simile in questo a certe opere di Zuccon. Lampi argentiano-fulciani ma una straordinaria visionarietà che lascia stupiti (la scena inziale dell'inondazione col prete trafitto in gola dalla croce; le grotte con il crocifisso gigante). Attrici convincenti, in particolare la bellissima suora "sirena" Simmons. Suggestiva ambientazione (in Crimea!).
MEMORABILE: Il traghettatore e l'uomo pesce; La spaventosa madre superiora tipo Sentinel (come il finale); La suora-mostro crocifissa; La vera natura di Sara.
Profondamente simbolico e attratto dal cosmico universo lovecraftiano, è un horror che al malessere del totalitarismo religioso aggiunge una riflessione sul ricordo dalle sfumature lisergiche e spettrali. È senza dubbio tra i migliori esperimenti di genere italiani degli ultimi trent’anni, pieno di momenti macabri, trovate estetiche di pregio e con un clou di suggestione che si manifesta nel freddo e sepolcrale allestimento scenografico.
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Mco ebbe a dire: Digital ebbe a dire: Onestamente avrei gradito maggiormente la pubblicazione di L'appartamento del tredicesimo piano; però oh, l'importante è che lo facciano uscire, prima (si spera) o poi.
PS: ma tele+ lo mandò col doppiaggio italiano? Originale con sub, come nell'edizione dvd della Noshame.
Anche nel caso di specie solo extra in italiano. Ah, peccato, ma no doppiaggio no party.
Martedì 31, alle 18.00, inauguriamo al MACRO di Roma la mostra Ars Infecta: The Art of Dark Waters, installazione curata dallo stesso regista Mariano Baino, che attraverso un originale percorso espositivo espande l'universo del film. La mostra sarà aperta fino al 2 novembre. Negli stessi giorni sarà possibile acquistare un'edizione esclusiva del DVD di Dark Waters, con autografo personalizzato. Gran finale sabato 4 novembre alle 20.00, con Q&A insieme a Baino e Coralina Cataldi-Tassoni.
HomevideoXtron • 20/02/18 23:09 Servizio caffè - 2229 interventi
Il dvd SHOCKPROOF
Audio inglese
Sottotitoli in italiano
Formato video 16/9
Durata 1h28m21s
Extra: commento audio del regista, galleria fotografica, outtakes, scene eliminate, 2 featurettes, promo "Cinema a pezzi", cortometraggio Caruncula
Ricordo che di questo stesso DVD esiste anche un'edizione limitata a 100 pezzi, con card numerata e autografata dal regista. Ne restano in commercio solo 5 pezzi: http://amzn.to/2Gyn42K
HomevideoAnthonyvm • 21/02/18 22:51 Vice capo scrivano - 829 interventi
Saimo ebbe a dire: Ricordo che di questo stesso DVD esiste anche un'edizione limitata a 100 pezzi, con card numerata e autografata dal regista. Ne restano in commercio solo 5 pezzi: http://amzn.to/2Gyn42K
Continua la tournée italiana di Baino e il suo Dark Waters, che domenica 29 aprile saranno ospiti a Livorno per il FI PI LI Horror. Saremo presenti anche noi della Shockproof con uno stand aperto al pubblico, da domenica 29 a martedì 1 maggio.
Domenica 29 settembre, dalle 15.30, il Busto Arsizio Film Festival dedica un evento speciale a Mariano Baino, con la proiezione in anteprima italiana del suo nuovo lungometraggio (Astrid's Saints) e dell'ormai classico Dark Waters. Per discutere dei film saranno presenti lo stesso Baino e l'attrice Coralina Cataldi-Tassoni, moderati da Giulio Sangiorgio (direttore di Film TV). L'evento si svolgerà presso il Cinema Fratello Sole, con ingresso gratuito.
Domenica 29 settembre, dalle 15.30, il Busto Arsizio Film Festival dedica un evento speciale a Mariano Baino, con la proiezione in anteprima italiana del suo nuovo lungometraggio (Astrid's Saints) e dell'ormai classico Dark Waters. Per discutere dei film saranno presenti lo stesso Baino e l'attrice Coralina Cataldi-Tassoni, moderati da Giulio Sangiorgio (direttore di Film TV). L'evento si svolgerà presso il Cinema Fratello Sole, con ingresso gratuito.