A 65 anni di distanza dal film originale, la Disney affida la regia di questo remake dal vivo a Kenneth Branagh, che ha portato l'eroico Thor ai cinema. Le scenografie sono fantastiche, quasi tutti gli attori provengono dai serial britannici di grido ma, nonostante il passato della matrigna e il prologo con la madre di Cenerentola, non si può non provare quel senso di deja vu dovuto al successo del cartone. Il cast è in parte, ma non dimentichiamo che esistevano prima la Cinderella con Drew Barrymore e Cenerentola per sempre con Kathleen Turner nel ruolo oggi di Cate Blanchett.
Un film che mi ha emozionato dall'inizio alla fine. Ancora una volta comprendo che l'umanità ha bisogno delle sue fiabe, quando queste sono quelle eterne. L'impeccabile regia guida un cast perfetto, perché le fiabe sono quelle in cui il bene, come il male, non ha compromessi. Cenerentola sprigiona una bontà estrema, quasi religiosa; il principe coglie la sua diversità (non solo estetica) e quando la "figlia delle plebe" entra nel salone del re, tutti colgono la sua aura assoluta, figlia di quel mondo possibile, almeno nelle fiabe, in cui il bene trionfa.
Qui Cenerentola incarna il bene, non solo la bellezza; la frase che ripete dall'inizio ("Devi essere gentile e avere coraggio") potrebbe diventare un mantra per tutti, grandi e bambini. Ho pianto dall'inizio alla fine, perfino quando la fata trasforma la zucca in carrozza, mi sono nascosta da mia figlia fingendo un raffreddore.... Meraviglioso, tutto perfetto, anche il prequel con Cenerentola bambina! Finalmente un'esperienza da favola. Adatto a chiunque, anche ai serial killer.
MEMORABILE: Cenerentola incontra il principe in una battuta di caccia e lo convince a lasciare libero il cervo....
Era decisamente arduo ricreare la magia di uno dei classici senza età della Disney; e questa pellicola lo conferma. Un tocco di modernità e l'averla adattata a grandi e piccoli non è stato sufficiente a darle quel marcia in più che ne avrebbe fatto una pellicola da ricordare. E se da un lato ci si prende la responsabilità di mettere i piccoli a tu per tu, per ben due volte, con l'ombra della morte di chi è più caro, dall'altra, i grandi sono comunque al cospetto di una sorta di santa sorridente dall'infinita bontà e pazienza. Buona la cornice, ma sa troppo di operazione abbastanza superflua.
MEMORABILE: Sulla matrigna "Aveva conosciuto la sofferenza, ma la indossava magnificamente"; Gas Gas and company; L'incantesimo su zucca e animali e la sua fine.
Un po' legnoso, specie inizialmente, ma va in porto perché è una favola classica dove è difficile fallire. Qui poi abbiamo bellissime scenografie e musiche azzeccate; mi aspettavo qualcosa di più, dopo i tanti pareri positivi, ma non vado oltre la sufficienza piena perché non ci sono guizzi o tante trovate divertenti come in Frozen, ad esempio.
È molto più fedele al cartone animato originale di quanto non lo fosse Maleficent rispetto alla La bella addormentata nel bosco, ma anche questo film mostra quanto sia difficile trasporre in live-action le opere Disney. Ha dalla sua l'aver espanso il rapporto tra la protagonista e il principe (un ruolo per il quale Madden era adatto già ne Il trono di spade) e di rendere appieno la perfidia della matrigna, interpretata con gusto dalla Blanchett. Il resto è tutto sommato convenzionale, anche se gradevole.
MEMORABILE: “Oh, non chiamarmi Signora Madre... Madame può andare”.
Film inutile che nulla aggiunge a una storia già narrata meglio. Protagonista inesistente nel suo buonismo. La cosa più deludente è proprio la Matrigna. Dove prima avevamo un freddo, algido esempio di crudele eleganza (la Matrigna non si sporca le mani, lascia alle figlie il lavoro sporco), qui abbiamo un'arrampicatrice sociale volgare e sguaiata. Superflua la Fata. Splendido il lato tecnico/scenografico. Alcuni costumi di pessimo gusto. Ella ammicca dallo schermo e intona "canta usignol". Tiepidino...
Branagh tira via, con una certa aria di sussiego shakespeariana, un discreto remake live action della fiaba Disney, facendo della principessa azzurra una santa laica dedita a coraggio, gentilezza e olio di gomito. Se comunque lo slogan buonista conquista e commuove grandi e piccini, l'ascendente magico dell'originale viene un po' snaturato, perdendo in carisma pauperistico per guadagnare in sfarzo nelle lussureggianti scenografie di Ferretti. Corrispettivamente asettici risultano Lily James e Madden, mentre lasciano il segno la Blanchett e Bonham Carter.
MEMORABILE: Le trasformazioni in zucca della Fata smemorina.
Regista scespiriano per eccellenza, Kenneth Branagh si cimenta con un altro classico per definizione, fornendone una interpretazione scenograficamente impeccabile. Purtroppo Disney è arrivato decenni prima di lui e le invenzioni visive a cui ricorre il regista hanno il sapore del deja vù. Non sbaglia il regista nella composizione del cast, con una matrigna d'eccezione come Cate Blanchett che frequentemente ruba la scena alla protagonista, una volenterosa Lily James. Proprio questa interpretazione rende alla fine il film meritevole di visione.
Non capisco il senso di questo live action: l'eroina è amorfa (e pure bionda, con le sopracciglia corvine, mah), la scenografia è bella ma ovviamente è tutta ricostruita al computer... non bastava sognare con le sequenze disneyane? Salvo parzialmente Cate Blanchett e i suoi splendidi costumi (che invidia) e in seconda battuta la simpatia del personaggio della Fata Smemorina, per il resto devo confessare che non ho sognato per nulla; anche il vestito della festa mi è sembrato finto. Meglio i cartoni.
MEMORABILE: La carrozza che ritorna una zucca piena di semi.
Un nuovo film su Cenerentola confezionato in maniera magistrale con scenografie ed effetti speciali di prim'ordine. Certo le vicende sono arcinote e non si aggiunge nulla alla storia, ma almeno è un belvedere per gli occhi. La Blanchett è appropriata come matrigna laida e la James mostra tutto il suo candore. Simpatica la Carter.
Validissimo remake del classico Disney, sfarzoso nella messa in scena, tenero e delicato per trama e dialoghi. Ma il vero punto di forza è un'intelligente sceneggiatura che, laddove modifica la trama originale (il primo incontro tra Ella e Kit, il complotto tra la matrigna e il granduca), non lo fa per il semplice gusto di stupire o di modernizzare inutilmente (vedi la Cenerentola spadaccina femminista di Drew Barrymore), bensì per rendere la trama più completa e interessante. Ottimo tutto il cast, specie la Blanchett.
MEMORABILE: Le scenografie dell'orgoglio nazionale Dante Ferretti.
Trasposizione cinematografica disneyana del celebre lungometraggio: le aggiunte rispetto alla storia originale, romanzata, aggiungono solo un vuoto cosmico. Inespressiva protagonista plastificata che rende meglio come merchandise al Disney store. Malgrado la grandiosità del parco costumi (menzione d'onore al costumista) e una buona fotografia sinceramente non si sentiva il bisogno di un tale prodotto, come delle altre "fiaba storiche" degli ultimi anni.
Alla favola senza tempo di Cenerentola viene tolta l'animazione e i personaggi diventano carne e ossa. Qualche cambiamento rispetto al cartone da tutti conosciuto, ma non eccessivo. Piacevole e incantevole come solo una fiaba riesce a essere, la pellicola mantiene quest'impronta e si segue molto volentieri.
Smesse le rivisitazioni letterarie classiche, Branagh passa addirittura a quella delle favole. Senza contare che Cinderella l'hanno davvero proposta già in tutte le salse possibili. Se la confezione non è poi così cattiva, grazie anche a un buon cast di appoggio, è senza dubbio opinabile la scelta del regista che, libertà a parte, si affida troppo a CG ed effetti ridondanti. Salvo solo la Blanchett, cattiva di lusso. Consigliato a nostalgici e romantici.
Questa ricostruzione della fiaba (meravigliosa) non convince completamente, anche per gli effetti speciali introdotti che non sempre rappresentano le esigenze della sceneggiatura. La brava interprete della matrigna non lascia dubbi sulla professionalità mentre ci sono attori che non inquadrano bene il personaggio. Belle le immagini della fuga di Cenerentola.
Difficile non pensare minimamente al classico disneyano e direi impossibile non uscire dal confronto con le ossa rotte: però non è certo tutto da buttare. A partire dalla confezione lussuosa e pienamente riuscita: il minimo sindacale, dirà qualcuno, visti i soldi investiti. Anche la regia non è male, anche se Branagh sembra sempre difettare un filino di troppo di sacralità. Tra le attrici mille volte meglio la strega Blanchett e la fata Bohnam Carter che Cenerentola e futuro consorte. Non male, ma ci si può chiedere il perché di film così.
Kenneth Branagh mette in scena un classico per bambini rimanendo fermo alla sostanza matrice senza aggiungere nulla, utilizzando una regia pomposa e pompata dal budget, anonima, funzionale all'anonimato di un film di cui si poteva ampiamente fare a meno; totalmente privo di ogni guizzo, riesce a non sfruttare l'epicità della fiaba nemmeno un secondo, risultando nauseamente lineare in tutto; si dilunga puerilmente su scene e dialoghi mielosi e si rivela un'operazione commerciale tecnicamente riuscita ma artisticamente nulla.
Ha senso riproporre una fiaba arcinota che ha avuto in passato tante trasposizioni, da cui una notissima e molto amata? In teoria, si perché, come ogni genitore ben sa, le fiabe sono fatte per essere raccontate più e più volte, ma questa rilettura, priva dell'ironia per grado di rinfrescare il già noto, non va oltre lo sfarzo della messa in scena, a parte qualche inutile orpello. Se Branagh dimostra ancora una volta di prendersi troppo sul serio e la coppia di belli James-Madden risulta molto convenzionale, la vera trionfatrice è Blanchett, splendida matrigna di verde vestita.
MEMORABILE: Al ballo nel castello, la tavolozza di colori costituita dagli abiti delle damigelle.
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la cattiva matrigna ha un complice altolocato nella sua cospirazione e la scarpetta viene rotta in un contesto diverso, dopo un tentativo di "corruzione"; ma il film ha emozionato tutta la famiglia.
Nota speciale per tutti gli attori, con Cate Blanchett "da paura"...