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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Gassman è un ottimo attore e non lo scopriamo adesso, ma nonostante dimostri di sapersi destreggiare bene anche in chiave drammatica il film non riesce mai a decollare, nemmeno quando si tratta di scoprire qual è il segreto che nasconde il figlio del protagonista. La situazione familiare difficile che vede i genitori divorziati, la figlia drogata in comunità e il figlio in amicizia con brutti ceffi (tra cui l’immancabile Nando Paone) di chiare simpatie comuniste, non origina niente d’interessante e perdipiù ha la grave colpa di essere ampiamente prevedibile. Dino Risi costruisce il personaggio del ricco ingegnere protagonista (Gassman) senza la giusta convinzione,...Leggi tutto accompagnato dalle musiche di un Manuel De Sica che addormentano ulteriormente il film fino a raggiungere un epilogo patetico che è la degna conclusione di un’operazione condotta seguendo stancamente le linee tracciate meglio da altri. L’idea poteva anche essere adatta alle corde di Gassman, il quale non sale mai sopra le righe limitando di conseguenza la sua proverbiale verve, però c’era bisogno di una sceneggiatura più varia, di un ritratto complessivo più vivace. Invece si va a pescare svogliatamente dalla cronaca nera, riuscendo a trovare un buon personaggio solo nella figura del vecchio nonno toscano, volgare e diretto. Cast femminile in ombra, valida invece la confezione da commedia “nera” di serie A. Risi e Gassman son meglio altrove.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/05/08 DAL BENEMERITO MARKUS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 17/06/08
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Markus 11/05/08 23:22 - 3690 commenti

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Papà sprezzante capitalista imborghesito, ma ex partigiano (dice d'aver fatto la Resistenza, ma sembra più per pulirsi la coscienza) e figlio sinistroide per moda, cresciuto nella bambagia, col vizio... di fare il terrorista. Strano connubio che Dino Risi approfondisce tramite una commedia nera che non può che tener conto del periodo - i cosiddetti anni di piombo - in cui è stata concepita. Non tutto fila liscio: Dino Risi non conosce i giovani e li riduce a poco più che macchiette (Madia), ma l'innato charme di Gassman fa alzare l'opera di punti. Musiche di Manuel De Sica e New Trolls.

Cotola 13/06/09 19:35 - 9058 commenti

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Brutto film di Risi a causa dei troppi luoghi comuni di cui è infarcito e di un andamento narrativo del tutto prevedibile. Gli sceneggiatori non si sono sforzati molto nello scrivere una storiellina esilissima che presenta pochi guizzi e soprattutto poche unghiate che vanno a segno. Anche la miscela di dramma e commedia stavolta non è particolarmente riuscita. Gassman è bravo ma non basta, Madia era promettente ma l'eccessiva esaltazione a seguito della pellicola gli ha fatto più male che bene, tanto da farlo sparire in poco tempo.

Homesick 16/01/10 18:02 - 5737 commenti

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Gli asserti di Risi - famiglia altoborghese corrosa da infedeltà coniugale, droga, tentativi di suicidio, divario generazionale e da pulsioni edipico-sovversive che agitano insoddisfatti figli di papà - non sono né originali né affrontati con il dovuto approfondimento psicologico e sociale e il film marcia solo quando stringe la mano al grottesco (la rapina in banca vissuta come fatto quotidiano) o se viene valutato per le sue indubbie qualità tecnico-artistiche (le aristocratiche scenografie di Ricceri, le precise musiche di De Sica). Titoli di coda citati da Scola ne La terrazza.

Galbo 14/01/10 12:14 - 12401 commenti

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Commedia di Dino Risi dal sapore amaro che ha la pretesa di costituire uno specchio dell'Italia dell'epoca (siamo alla fine degli anni '70). Adulterio, tossicodipendenza, lotta armata sono tutti temi trattati da un film il cui limite è la mancanza di organicità e il volere mettere troppa carne al fuoco. Nei panni del protagonista un Vittorio Gassman che "gigioneggia" un po' troppo.

B. Legnani 16/01/10 00:10 - 5537 commenti

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Ci sono film in cui occorre attendere la messa in tavola delle carte e poi conquistano. Qui càpita il contrario: carte messe giù bene, ma dal 45' in poi la vicenda perde colpi, infilando tocchi discutibili. Il filmato della Polizia durante gli scontri ha un assurdo montaggio cinematografico, Capritti buddista romagnolo è pazzesco, il personaggio di Tordi (come quello della Coté, peraltro) non serve a nulla; il dialogo femminile in ospedale vorrebbe essere metaforico ed è solo fastidioso. Non parliamo, poi, dei terroristi e dell'attentato. C'è Lory Del Santo! Molto meglio di Teresa, ma peggio di Lo Gatto. Così così.

Renato 8/02/10 12:13 - 1648 commenti

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Tutto sbagliato, tutto da rifare, come avrebbe chiosato Gino Bartali. Ridicola storia con le solite convenzione da commedia all'italiana innestate però su un soggetto di tutt'altro genere con risultati davvero miserrimi: Risi, al di là di quanto dichiarava, sembra evidentemente parteggiare per il padre, almeno a giudicare dalla descrizione dei giovani, tutti debosciati o deficienti. Insomma un pianto in cui salvo solo Gassman per quanto si limiti a portare avanti il suo stereotipo. Pessimo Madia, che pure vinse un premio a Cannes (!!).

Il Dandi 9/03/10 23:12 - 1917 commenti

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Se finisce così non vale, pensavo, e puntualmente partono i titoli di coda! La metafora del parricidio come chiave di lettura del terrorismo (a un anno dal sequestro Moro) oltretutto narrata proprio dalla generazione dei padri (Risi e Gassman) era un'idea molto intrigante, ma non decolla. Leggerezza e pathos appaiono male assortiti, con sviluppi dispersivi, prevedibili e allo stesso tempo incompiuti. Risi cerca nel protagonista le proprie contraddizioni (e chiama il figlio Marco come il suo) ma non arriva fino in fondo.
MEMORABILE: La discoteca (finta) nel famoso palazzo Coppedé di Piazza Mincio: quella luce rossa che filtra dal portone è una bella immagine satanica.

Daidae 11/07/10 02:01 - 3185 commenti

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Mi ha profondamente deluso. Non sa di commedia nera, ma è un pastrocchio tra ribellismo giovanile, politica e conflitto familiare. Nonostante la presenza del gigante Gassman e la sua buona prova, il film non entusiasma. Oltretutto il finale è prevedibile.

Tomastich 22/08/11 09:16 - 1255 commenti

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Terrorismo e famiglia: Gassman si ritrova per caso un figlio pseudo terrorista in casa (dopo anni di menefreghismo familiare) e non riesce ad accettare questa situazione. Lo ammetto, ho guardato questo film solamente per la presenza musicale (e visiva) dei New Trolls; alla fine non è brutto come si potrebbe credere; è solamente lento e pieno di banali luoghi comuni.

John trent 2/12/11 11:57 - 326 commenti

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"Commedia" nera quanto basta. Gassman è sempre immenso nella sua prova attoriale ma probabilmente non viene contornato a dovere; Madia nei panni del figlio ribelle e filoterrorista è fin troppo piatto e melenso. Buoni alcuni guizzi (nella parte finale che si svolge in Canada) anche se il film non decolla mai del tutto e il finale è decisamente telefonato (perfino sulla locandina stessa!). Da rimarcare la presenza dei New Trolls. Insomma, tema interessante che poteva essere affrontato meglio.
MEMORABILE: Gassmann che si preoccupa del presunto attentato ai danni del suo amico Parrella e dal Canada cerca di informarsi.

Dino Risi HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Il segno di VenereSpazio vuotoLocandina Poveri ma belliSpazio vuotoLocandina Venezia, la luna e tuSpazio vuotoLocandina Il mattatore

Roger 6/05/13 19:07 - 143 commenti

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Film malriuscito ma comunque interessante. Gassman interpreta ancora una volta l'uomo prima rampante e vincente, poi in crisi, che altre volte aveva portato sullo schermo. E qui ne interpreta l'atto finale: alienato da un mondo sempre più lontano e apertamente ostile, sembra destinato a lanciarsi in monologhi solitari che nessuno è disposto ad ascoltare. Il peggio sta nel modello narrativo da commmedia all'italiana ormai inadeguato ai tempi e alla materia raccontata: si sorride raramente e certe caratterizzazioni sono imbarazzanti.

Rambo90 24/10/13 17:30 - 7704 commenti

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C'è una prima parte riuscita, intrigante, sorretta da un Gassman perfetto e da una non banale analisi del periodo, del terrorismo degli anni di piombo. Purtroppo il film poi si perde per strada, il ritmo già lento diventa catatonico e il finale è un po' deludente, sospeso e tutto sommato irrisolto. Risi inizia il suo declino da qui, ma negli anni ottanta e novanta ha fatto di peggio.

Gabrius79 30/05/14 00:08 - 1427 commenti

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Dino Risi confeziona un film decisamente sottotono e noioso che si riscatta se non altro per la presenza di un istrionico (forse troppo) Vittorio Gassmann, che come al solito regala una buona performance. Il resto della pellicola è prevedibile (con troppa carne al fuoco) e ciò non giova alla noia, che aumenta con lo scorrere del tempo.

Motorship 1/06/14 18:28 - 585 commenti

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Devo dire che mi ha lasciato parecchio perplesso. A parte che non mi sa affatto di commedia nera (a parte qualche episodio, citazione o scena visiva) ma di commedia giovanilistica e sociologica, la pecca principale è quella di mettere fin troppa carne al fuoco al punto di confondere troppo le carte in tavola portando inesorabilmente a un risultato scadente. Per quel che concerne il cast, Stefano Madia nel ruolo del figlio è piatto; meglio Vittorio Gassman, ottimo anche se gigioneggia un po' troppo. Scialbo.

Deepred89 1/09/16 00:29 - 3709 commenti

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Per il Risi tardo-settantiano ogni fiducia verso la razza umana (perlomeno quella suddivisa tra capitalisti e anticapitalisti) è ormai sepolta sotto quintali di champagne e molotov: da una parte il disgusto verso i padri (coetanei), dall'altra la paura verso i giovani. E' proprio attorno a quest'ultimo punto che il film impenna, abbracciando un'avvincente svolta thriller in cui la prevedibilità va di pari passo con l'ineluttabilità. Ciò che segue non convince, ciò che viene prima non sempre eccelle, ma la sconsolata ironia colpisce nel segno.
MEMORABILE: Gassman in attesa della resa dei conti, all'hotel.

Zampanò 13/08/20 14:24 - 381 commenti

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Un anno dopo il delitto Moro, Risi chiude gli anni di piombo con un soggetto di Zapponi sul brigatismo ma dall'originale punto di vista vittima-vittima. Il carnefice infatti resta sullo sfondo. Gassman, sempre al suo massimo agio nei ruoli altoborghesi, è vittima designata ma lo è anche il figlio, che brigando contro il padre perderà comunque (o l'ideale politico o il genitore). Efficace e abbondante la descrizione del milieu in cui lievita il dramma: ville, ex mogli, amorazzi, congressi, diari segreti.

Victorvega 16/01/21 21:02 - 502 commenti

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Discreto, ma viste le premesse era lecito aspettarsi di più. Gassmann, al solito grande, finisce per essere un'aggravante al valore del film che, non assecondandolo a dovere, finisce per appoggiarsi troppo sulla sua figura a nascondere i difetti. Di grande livello la confezione complessiva, ma a non decollare è proprio la storia stessa, nata da uno spunto di attualità per l'epoca, ma che non riesce a discostarsi da uno sviluppo banale e prevedibile. Ciò che poteva essere una sorpresa diventa annunciato perfino dal manifesto e dal titolo.
MEMORABILE: La discoteca in piazza Mincio.
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  • Discussione Didda23 • 19/09/14 21:17
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Premiare il doppiatore sarebbe stata pura follia. Figurati se una giuria internazionale poteva sapere che la voce non era la sua.. Probabilmente non l'avrebbero premiato. Le mie sono supposizioni, comunque non mi risulta che il premio gli sia stato tolto.
  • Discussione Squash • 19/09/14 21:37
    Galoppino - 187 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Premiare il doppiatore sarebbe stata pura follia. Figurati se una giuria internazionale poteva sapere che la voce non era la sua.. Probabilmente non l'avrebbero premiato. Le mie sono supposizioni, comunque non mi risulta che il premio gli sia stato tolto.

    Quindi ne dobbiamo dedurre che Massimo Giuliani ha detto pubblicamente su internet una cavolata che potrebbe essere controllabile il che mi fà pensare solo due cose : voi mi avete capito!
  • Discussione Didda23 • 19/09/14 21:50
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Non ho detto questo
  • Discussione Graf • 19/09/14 23:38
    Fotocopista - 908 interventi
    Stefano Madia era il padre di Marianna Madia attuale Ministro del governo Renzi.
    L'attuale Ministro degli Esteri e futura Lady PESC Federica Mogherini è, invece, la figlia del regista e costumista Flavio Mogherini anch'esso scomparso da tempo.
    Ultima modifica: 19/09/14 23:42 da Graf
  • Discussione Squash • 20/09/14 09:23
    Galoppino - 187 interventi
    Graf ebbe a dire:
    Stefano Madia era il padre di Marianna Madia attuale Ministro del governo Renzi.
    L'attuale Ministro degli Esteri e futura Lady PESC Federica Mogherini è, invece, la figlia del regista e costumista Flavio Mogherini anch'esso scomparso da tempo.



    Wikipedia non dice le cause della sua prematura scomparsa e inoltre il premio lo ha ricevuto si o no? Giuliani dice che gli è stato ritirato praticamente perché lui protestò presso la Rai che attribuì a Madia anche la voce ed allora si capì finalmente che i doppiatori nella recitazione avevano più peso di quelli che mettevano solo la faccia.
  • Discussione Markus • 20/09/14 10:18
    Scrivano - 4775 interventi
    Squash ebbe a dire:
    Graf ebbe a dire:
    Stefano Madia era il padre di Marianna Madia attuale Ministro del governo Renzi.
    L'attuale Ministro degli Esteri e futura Lady PESC Federica Mogherini è, invece, la figlia del regista e costumista Flavio Mogherini anch'esso scomparso da tempo.



    Wikipedia non dice le cause della sua prematura scomparsa e inoltre il premio lo ha ricevuto si o no? Giuliani dice che gli è stato ritirato praticamente perché lui protestò presso la Rai che attribuì a Madia anche la voce ed allora si capì finalmente che i doppiatori nella recitazione avevano più peso di quelli che mettevano solo la faccia.


    In riferimento alla morte di Stefano Madia, la figlia Marianna ne spiega le cause in un’intervista: "è morto a 49 anni, un tumore al pancreas fulminante se l’è portato via in cinque mesi".

    Fonte: http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/madia-confidential-mia-storia-giulio-napolitano-durata-qualche-81425.htm

    Quanto alla faccenda citata da Squash, Massimo Giuliani lo spiega qua al minuto 57,50 c.ca:

    http://www.youtube.com/watch?v=_-Ly0AW66AM
  • Discussione Markus • 20/09/14 11:08
    Scrivano - 4775 interventi
    Segnalo questi interessanti filmati d'epoca della Tv francese:

    http://www.ina.fr/recherche/search?search=cher+pap%C3%A0+dino+risi&x=0&y=0

    PS Nel primo video c'è anche Stefano Madia (silente) accanto a Vittorio Gassman e Dino Risi (che parlano in francese).
    Bei tempi!
    Ultima modifica: 20/09/14 11:12 da Markus
  • Discussione Squash • 20/09/14 16:22
    Galoppino - 187 interventi
    Insomma dai commenti fatti anche sul Davinotti sembra che il premio di Cannes dato a Madia non era giustificato a meno che non fosse stato condiviso con Massimo Giuliani.
  • Curiosità Samuel1979 • 26/03/19 16:51
    Addetto riparazione hardware - 4196 interventi
    Il poster in camera di Marco Millozzi (Madia) è il manifesto della mostra dal 15 maggio al 15 giugno 1975 a Roma sui tre artisti citati:

  • Musiche Markus • 26/10/20 17:40
    Scrivano - 4775 interventi
    Musiche di Manuel De Sica.
    Per il solo mercato francese (sotto la copertina del disco "Cher Papa", 1979) venne pubblicato l'LP con le tracce appositamente scritte per questo film. Il periodo post "La febbre del sabato sera" ha influito su molte colonne sonore, tra le quali anche questa improntata sui tipici suoni della cosiddetta disco music. Alcune tracce ("It's Downtown", "Bambina innamorata") sono cantate dai New Trolls (presenti nel film durante la scena del party in piscina) a mo' dei ben più noti Bee Gees.

    [img size=250]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images54/cher.jpg[/img]
    Ultima modifica: 26/10/20 18:44 da Markus