Commedia solare, intrisa di quell'espansività tutta emiliana che traspare fin da subito nella cadenza dialettale dei protagonisti. Serena Grandi è la Teresa del titolo, camionista in jeans cortissimi, t-shirt e bretelloni; spirito libero e recente vedova, conosce meglio in autostrada Gino (un Luca Barbareschi non troppo credibile come camionista), collega un po' sbruffone col quale darà il via a un rapporto fatto di continui incontri e scontri sullo sfondo di paesaggi verdi e assolati. Il problema sono come sempre i soldi, che potrebbero facilmente arrivare se Teresa accettasse di sposare il simpatico Nabucco (Eros Pagni, un vero torrente in piena), padrone d'una ditta...Leggi tutto di trasporti. Dino Risi (che cosceneggia con - addirittura - Bernardino Zapponi) cerca di recuperare la semplicità e la genuinità di POVERI MA BELLI, di raccontare una storia centrata sul carattere rustico, ruspante della protagonista. Intorno a Teresa si avvicendano i partner maschili col compito di vivacizzare le sue giornate: Barbareschi, benché non esattamente in parte, offre comunque l'immediatezza richiesta, Eros Pagni - che si vede meno - è sicuramente il più spassoso. Sono invece completamente da dimenticare le parentesi col barone tedesco e la sua famiglia, altro pretendente bizzarro ossessionato dai parenti nobili che ovviamente non vedono di buon occhio la sua relazione con una camionista. Un canovaccio in definitiva insulso, raffazzonato e zeppo di difetti, con tante cadute di gusto e una Grandi poco nuda che però ha la freschezza e la leggerezza del Lambrusco!
Serena Grandi camionista: Tinto Brass? No, Dino Risi. Film fallito sin dal casting. Luca Barbareschi camionista romagnolo è imbarazzante, la Grandi recita come al solito, con la scollatura, gli altri personaggi sono macchiette, incluso il pretendente ricco ma sfigato Eros Pagni. Macchia sulla carriera del leone della commedia italiana.
Anche i grandi hanno il loro scheletro nell'armadio e questo film è quello di un autore eccellente, Dino Risi, che confeziona una pellicola involontariamente trash; stranamente la cosa più credibile è proprio la Grandi, abbastanza credibile nei panni della camionista dal fisico prorompente. Inguardabile Barbareschi, che sta al film come il cavolo a merenda. Tutto il resto è deliziosamente kitch.
Dino Risi in versione decisamente trash: doveva capitare ed è capitato. Poco male, i tempi e forse la mancanza di idee migliori diedero origine a questa pellicola che si avvalse di una straripante Serena Grandi in versione camionista (slurp!) e di un imbarazzante Luca Barbareschi in qualità di autotrasportatore romagnolo (fantastico!). La vicenda viene da sé e tutto sommato ha il senso del ritmo e degli eventi (fatto determinante, viste le premesse). Non male, ma dimentichiamoci il nome del regista e immaginiamo che sia qualcun altro...
Non li ho visti tutti, ma ipotizzo che sia il peggior film di Dino Risi. Prima ancora dell’incapacità attoriale di Serena Grandi e del fatto che Barbareschi sia fuori ruolo, è la delirante sceneggiatura a lasciare basiti, con la punta più bassa nel pazzesco scambio di secondi alla stazione di servizio. Il momento migliore è sulla spiaggia, per la maglietta bagnata della maggiorata e la voce di Dalla che canta, cavolo a merenda, “Caruso”. Ho il sospetto che girarlo, per Risi, sia stata una sofferenza. Insalvabile, con momenti orrendi.
Presumo che sia piaciuto molto ai camionisti romagnoli di quegli anni. Scherzi a parte l'ambientazione è probabilmente l'unica cosa degna di una qualche nota dell'intero film, che non è bruttissimo, anzi; si fa guardare bene ma lascia ben poco. Non molto da ricordare (sicuramente la Grandi a mare e il finale), il che è tutto dire se teniamo in considerazione che regia e sceneggiatura portano il nome di un grande. Sui due personaggi: la Grandi è sicuramente la più appropriata, Barbareschi piu sottotono del solito!
MEMORABILE: Il mafioso siciliano, colpito da un colpo di pistola in testa, rimane in piedi!
Film minore di Risi ma che si guarda con piacere. Il cinema italiano negli anni’80 è in piena decadenza artistica ed economica e nemmeno un leone della commedia italiana può invertire l’inesorabile tendenza. Ma, siccome la classe non è acqua, Risi riesce a dare ancora qualche zampata: la non-attrice Serena Grandi è simpatica e sanguigna come camionista romagnola, Eros Pagni, nel ruolo del suo creditore, recita in modo magistrale, la genuina ambientazione popolare e provinciale ha una intensa fragranza di tortellini e piadine. Ci possiamo accontentare.
Commediola tipicamente anni 80 realizzata per mostrare le generose grazie della Grandi, improbabile camionista. Il maestro Risi lavora al minimo sindacale confezionando una pellicola poco memorabile. Barbareschi pessimo, migliore il mestierante Pagni.
Dino Risi, che ci combini! Un film, a modo suo, di culto. Il Barbareschi gigione come poche altre volte e la Grandi straripante sono le valvole di un film che nonostante tutto qualche risata la strappa. Le scene a casa del Barone della Birra (niente a che vedere coi Simpson) hanno una rozza ed efficace comicità. Strepitosa la caratterizzazione di Eros Pagni e del suo assistente capellone. Sontuose le rotondità della Serena mentre fa il bagno con Barbareschi. Qualcosina di salvabile c'è.
Sarà la solita nostalgia di certe atmosfere ottantiane a farmi apprezzare più del dovuto film come questo, però lo trovo abbastanza piacevole e scorrevole. La Grandi e Barbareschi, pur nella buffa e poco convincente accoppiata, riescono a reggere la parte per strappare qualche risata tra sorrisi benevoli e un pizzico di "ruspante" malinconia. Comicità leggera per gag da palinsesto di mezza estate, ma senza trivialità che annoino. Per sgasare senza troppi pensieri sulle corsie della memoria.
Tonfo clamoroso di un grande regista, a conferma del fatto che, se tutti possono sbagliare, anche gli dèi dell'Olimpo cinematografico italiano non sono esenti da cadute. Commedia (?) inutile che ha il solo merito di risaltare la Grandi e l'ottimo Pagni. Barbareschi è assolutamente inguardabile, incapace di qualunque recitazione, non riuscendo neppure a fingere di guidare il camion in modo credibile. La visione del film è sicuramente un'esperienza da evitare anche per chi ha tempo da perdere. Regia assente.
Sonoro tonfo di Risi che per qualche oscuro motivo s'imbarca in questa commedia a sfondo camionistico; l'intenzione è forse quella di recuperare una certa genuinità provinciale cara a certo nostro cinema dei tempi andati, a cui gli accenti emiliano-romagnoli dei personaggi dovrebbero dare credibilità. Se la Grandi tutto sommato funziona, Barbareschi è molto meno credibile; il migliore del lotto è un Pagni finto parmigiano. Nudi della Serena praticamente assenti (solo una maglietta bagnata) e script che non va da nessuna parte; inconcludente.
Road movie dalla canonica struttura episodica diretto da un Risi in pensione, che per stare al passo coi tempi la butta sulla volgarità gratuita e di grana grossa. La Grandi sembra riprendere il personaggio della brassiana Miranda ma a livello epidermico mostra poco o nulla, Barbareschi ha il solito personaggio canagliesco e Eros Pagni, con una delle sue caratterizzazioni sopra le righe, è l'unica nota gustosa di un film altrimenti apprezzabile solo per il lato trash dell'insieme.
Difficile credere che alla regia di questa fiacchissima commedia ci sia davvero Steno: prima di tutto per la direzione degli attori, lasciati in balia di loro stessi e poi per lo script, curato dallo stesso regista, che presenta un'accozzaglia di banalità appiccicate l'una a l'altra col nastro adesivo. Le imprecisioni, anche madornali, non si contano e il mondo dei camionisti ne vien fuori completamente falsato da un buonismo fuori luogo. Pur cercandola, è difficile trovare una ragione che possa giustificare la visione di un film decisamente brutto, a parte qualche gag di Pagni.
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Ottimo! Non per il film sia chiaro che è abbastanza mediocre, (e da fans della Grandi dei bei tempi qui si spoglia poco o nulla), ma è sempre bello che film disponibili fin ora solo in vhs vengano editati in formato dvd.