Il "blek giek" è una nuova droga sensazionale, forse in grado di soppiantare addirittura l'eroina nei sogni dei tossici romani: provoca uno stato di morte apparente per lungo tempo e si inietta nel naso! A spacciarla è soprattutto Scellone (Biagio Izzo), che però ha problemi di cuore e va da uno strano medico (Greg) che vorrebbe trapiantargli quello di un drogato mezzo scemo (Greg). Ma raccontare lo storia di un film così ha poco senso: il regista Enrico Caria pensa soprattutto alla forma: mescola surreale e demenziale in un minestrone indecifrabile, in cui il montaggio seratissimo e l'invadente, opprimente colonna sonora diventano parti integranti e fondamentali...Leggi tutto del film. Gli attori alzano i toni, sbraitano in dialetto (napoletano, perlopiù), salgono sopra le righe e contribuiscono a creare il movimento costante su cui si basa l'operazione. A voler ben cercare, qualche spunto intelligentemente spiritoso lo si trova anche, ma è tale il caos generato da una sceneggiatura decisamente approssimativa, che il rischio di annoiarsi prima del tempo (e dire che si raggiunge a fatica l'ora e venti) è altissimo, frastornati dalla violenza e dal sangue sparso scherzosamente a piene mani. Si ricorre a trovate stravecchie (l'eroina al posto del latte) cercando di rivitalizzarle col ritmo e la musica, ma la verità è che BLEK GIEK spreca l'originalita con cui era stato immaginato per colpa di idee troppo confuse.
Il pulpettone è una pietanza che si prepara con una manciata di ingredienti avanzati: un rapinatore/spacciatore fetente, un complice pater familias con moglie marziale (anche nel senso dell'arte), il dentista corrotto che organizza qualsiasi tipo di intervento chirurgico nel suo studio, un paio di tossici avidi di blek giek, un killer afono che lascia bigliettini in giro, urla ed ironia. Forse lo avrete già provato, ma un nuovo assaggio vi costa poco (1 ora e 1/4). Non vi rimane sullo stomaco ed al massimo vi si Caria(no) i denti.
Filmaccio che poi proprio -accio non è, anzi; che potreste, casualmente, sorprendere in un notturno passaggio sul palinsesto ed addirittura potrebbe meritarvi vedere. Idiota lo è, ma pure pulp. La storia non dista molto da certe scellerate, sconclusionate prime visioni americane e non si sa per quale motivo sia finita nel dimenticatoio. Dura poco e fa sorridere, ma sarà, magari, che a me loro due piacciono e, per questo, sopporto pure Izzo!
Divertente commedia nera targata Enrico Caria, che trova il suo punto di forza in un cast davvero azzeccato: divertentissimi Lillo e Greg ("Dio mio!"), bravo Biagio Izzo (non avrei mai pensato di dire una cosa simile) e impacciato quanto basta Cristiano Callegaro (piacevole sorpresa rivederlo dopo Il Pranzo Onirico di Puglielli). Il punto di non ritorno è rappresentato dagli eccessivi colpi di scena in salsa pulp della parte finale, che ridimensionano il tutto. Cultissimo l'arrotino!
Commediaccia con Lillo e Greg più un inguardabile Biagio Izzo. La regia è scialba, discontinua, frettolosa, le poche idee tramontano definitivamente sulle interpretazioni del cast al completo. C'è anche Giovanni Mauriello. Pulp Fiction cu a pummarola in'coppa...
Divertissement firmato Caria che si avvale delle spassose interpretazioni di Greg & Lillo (il suo Gigino è a tratti veramente irresistibile). La storia è esile, certo, ma anche ben oliata e capace di reinterpretare con ironia i canoni del cinema "pulp": l'avesse firmata il bluff Rodriguez ci sarebbero state acclamazioni, e invece Blek Giek è finito nel dimenticatoio. Tra l'altro la sincerità e la sgnagheratezza dell'operazione mettono allegria. Insomma, si è provato a fare qualcosa di diverso. Non mi è dispiaciuto nemmeno Izzo, il che è tutto dire. Culto!
MEMORABILE: "Che è 'a barca tua? Che ce fai? 'e regate?" "Annamose a venne un rene".
Blek giek è il nome di una droga potentissima ma anche quello di un film decisamente brutto, girato alla bell'e meglio, con pochissime idee e rese male. Quello che viene rappresentato è un mondo completamente drogato che non guarda in faccia a niente e a nessuno. Ogni scena è un fraintendimento continuo tra chi dovrebbe essere vivo, chi morto e chi, nella realtà, in fin dei conti non è nessuna delle due cose. Veramente scarso.
Un film che al di là del valore assoluto (non eccelso) mantiene sicuramente una sua personalità grazie ad uno script piuttosto balzano che alterna con buon ritmo colpi di scena uno più assurdo dell'altro. Ben assortito il cast con Lillo e Greg che trovano in Izzo un partner efficace ed affiatato, ottime le location, anonime al punto giusto, che si adattano al clima di squallore (intenzionale) che permea la vicenda. Un divertissement in chiave di commedia noir che si fa guardare agevolmente, anche se le trovate non possono dirsi tutte indovinate. Merita comunque una visione.
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DiscussionePol • 14/10/11 19:31 Servizio caffè - 185 interventi
Come segnalato nel Davibook ho recuperato il film su segnalazione di Didda e ovviamente lo porterò alla V serata trash. Non lo guardo per non rovinarmi le risate!