Baskin - La porta dell'inferno - Film (2015)

Baskin - La porta dell'inferno
Locandina Baskin - La porta dell'inferno - Film (2015)
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Titolo originale: Baskin: Karabasan
Anno: 2015
Genere: horror (colore)

Cast completo di Baskin - La porta dell'inferno

Note: Proiettato al V Film Festival turco di Roma con il titolo "L'assalto: un incubo",

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Tutti i commenti e le recensioni di Baskin - La porta dell'inferno

TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/07/16 DAL BENEMERITO DEEPRED89
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Daniela 9/02/18 08:03 - 13295 commenti

I gusti di Daniela

Notte senza fine per un pattuglia di poliziotti turchi perduta in una selva oscura disseminata di rane: l'anticamera di un inferno popolato da baccanti e mostri mitologici, anche se un personaggio avverte che il vero inferno è dentro di noi, fornendo una possibile chiave di lettura: l'incubo circolare in cui resta intrappolato il giovane agente è forse una punizione per la trasgressione infantile? ossia, l'amplesso immondo a cui è costretto ad assistere è la proiezione di quello immaginato tanti anni prima attraverso una porta chiusa? Pur squilibrato nel suo andamento, un horror affascinante.
MEMORABILE: Le mani gigantesche immerse a schermire il corpo che sta affondando; La donna-bestia che avanza carponi

Undying 15/10/16 14:08 - 3807 commenti

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Caotico, confuso, incerto e sicuramente non nuovo per quanto - fatte le debite differenze - debitore del nostrano Shadow, di Reeker e altri modesti horror che certo non hanno lasciato traccia del passaggio cinematografico (tanto meno home video). Certo, trattandosi di prodotto turco, stupisce per la prima mezz'ora davvero ben girata e in grado di rapire l'attenzione, poi purtroppo sfiora il patetico con la rappresentazione di scene splatter fini a se stesse e fuori contesto narrativo. Si dice il regista omaggi Barker (Cabal), ma se è vero lo fa ma malissimo!
MEMORABILE: I rospi.

Rigoletto 31/08/16 11:34 - 1839 commenti

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Classico esempio di film "non per tutti" che riesce a smuovere le emozioni dello spettatore. Notevoli sia la costruzione che l'ambientazione, curate dal regista Evrenol con sorprendente attenzione. Ma se il contenitore, chiaro a tutti, è oggetto di lode, non altrettanto si può dire per il contenuto, il quale, complici anche differenze culturali e di tradizione, non può essere apprezzato appieno a meno di non avere un po' di conoscenza di... cose turche. Comunque la promozione è meritata.

Deepred89 5/07/16 00:10 - 3875 commenti

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Il turco Evrenol, per 2/3 di film, dona all'horrorofilo ciò che ha sempre sognato: atmosfera cupissima e senza fronzoli, misteri su misteri, tensione alle stelle, un perfetto equilibrio tra orrore mostrato (anomalo, fulmineo, ripugnante) ed evocato, prendendosi pure il tempo per annientare l'immagine della polizia turca senza uscire fuori tema. Poi nell'ultima parte l'ingranaggio si spezza e il film deraglia verso i triti lidi del torture porn (versione ottomana): il grossolano incombe e un possibile gioiello sprofonda nella medietà.

Pumpkh75 9/11/16 13:27 - 1901 commenti

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Mamma li turchi! Angosciante discesa negli Inferi a metà tra la sconvolgente frammentazione dei peggiori incubi e lo stordimento psicotropo, spennella simbolismi e brandelli torture porn su una tavolozza surreale, rimanendo in sospensione tra Barker e il Rob Zombie più allucinato e donandoci una chiave simbolica che non sappiamo in quale toppa infilare. Il coinvolgimento visivo è ai massimi livelli, quello celebrale idem in quanto incatenato ai stridenti ganci dell’irrazionalità. Stordito, confuso e ammaliato, sentitamente ringrazio.

Mco 15/11/16 12:17 - 2414 commenti

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Catabasi turca per un manipolo di poliziotti in mezzo al nulla. Se in taverna si respirano sentori di Bravi ragazzi ("perché ridi tu?"), appena se ne esce l'olezzo diventa man mano più insopportabile, intriso delle fragranze tipiche dello zolfo. Le rane ci segnalano un'amara profezia, i bad cops sprofondano nei loro peggiori incubi. Il sangue e le barbarie riportano immediatamente ai gironi danteschi, raggiunti infatti dopo aver disceso ripide scale. Un gioiello di tensione e orrori che ripercorre vecchie vie per giungere a nuove destinazioni.
MEMORABILE: La canzone a tutto volume sparata dalla radio del camioncino; L'epifania del Padre-Diavolo.

Kinodrop 27/02/17 17:59 - 3427 commenti

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Cinque poliziotti turchi dai metodi a dir poco spicci sono inviati per un sopralluogo in un misterioso edificio "abbandonato". Qui si scatenerà un vero incubo da girone infernale, tra creature indefinite, sacrifici, sangue e tante rane. La scenografia e qualche inquadratura sono notevoli (specie nella prima parte di attesa e mistero), però nell'insieme siamo di fronte a una storia artificiosa e senza costrutto, che vorrebbe strafare e atterrire, ma senza una struttura che renda "verosimile" anche il fantastico. Nessun momento di vera tensione.

Didda23 19/04/17 10:44 - 2465 commenti

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Per più di metà film si respira un'atmosfera da grande cinema di genere, con personaggi azzeccati e una tensione che si fa sempre maggiore; peccato che la seconda parte offra soluzioni trite e ritrite (reminiscenze barkeriane e il tanto modaiolo torture) che fanno scendere il livello complessivo della pellicola. Non rimane che gustarsi i dialoghi della prima parte, le soluzioni registiche e una buona capacità di confezionare il tutto con una notevole fotografia. Il regista ci sa fare, speriamo che in futuro possa contare su una migliore sceneggiatura.
MEMORABILE: Il racconto del poliziotto con la donna e "sorpresa"; Il momento goliardico sull'autobus; L'ingresso nell'edificio abbandonato.

Jdelarge 22/07/17 02:38 - 1000 commenti

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Si salvano i primi trenta minuti in cui la tensione è alta e a livello scenografico tutto sembra ben calibrato. Il resto del film, invece, è assolutamente trascurabile. Il genere horror è un campo dalle sconfinate potenzialità: può comunicare un contenuto di spessore, può essere un semplice esercizio di stile (cosa assolutamente degna) e può, più semplicemente, configurarsi come perfetta macchina narrativa. In questo film, invece, non c'è nulla di tutto ciò e la regia, salvo qualche sprazzo di qualità, si perde in spicciole scabrosità.

Pesten 17/01/18 13:39 - 833 commenti

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Inizia bene, procede in maniera decente trasformandosi in un prodotto cupo e forte, dopo aver dipinto in maniera decisamente negativa le forze dell'ordine turche e poi cala clamorosamente nella seconda metà quando si cerca di farlo diventare un qualcosa di già visto nel cinema tipicamente occidentale. Una sorta di setta/culto capitanato dal fratello radioattivo di Johnny Dorelli e nonostante le scene di violenza decisamente toste, la storia prende una piega quasi ridicola, con tanto di (presunto) colpo di scena che non funziona.

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Schramm 6/02/18 15:53 - 4046 commenti

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Ci voleva la Turchia, solitamente ricordata quale madrepatria del remake-trash, per vedere sovvertiti parametri e perimetri dell'ortodossia horror con una sophia figurativa che lascia storditi d'ammirazione. Evrenol, Eresiarca dell'horror tutto e pronipote di Pinhead, fa della mise en abyme moebiusiana un grimaldello per scardinare sensi e ratio, confezionando imprevedibili trame ipnagogiche che confinano nell'angolo con orecchie da somaro O'Malley e DiBlasi in una totentanz sognata da Sutter Cane. La fotografia, sfruttata come script 2.0, applica il teorema di Euclide al triangolo della Paura.
MEMORABILE: L'orgia S/M nelle segrete; il sogno subacqueo; la ost che a capocchia va in zona Deodato

Rufus68 29/10/18 23:05 - 3974 commenti

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Parte discretamente lasciando presagire una storia trita, ma con personaggi definiti. Si inabissa, poi, assai velocemente, in un classico "horror baluginante" ovvero in un orroricchio in cui, fra tenebre (tante) e squarci di luce (pochi), si risparmia sul budget senza far capire troppo. Sbraca nell'ultima mezz'ora a nadir da presa per i fondelli con accoppiamenti satanici e mostriciattoli spelacchiati. Pare, ma non è detto, che tale minestrone avariato alluda alla leggenda ebraica del Dibbuk (o quel che è). Da evitare come la peste.

Cotola 31/12/18 12:25 - 9560 commenti

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Buon horror ottomano che dopo un'ottima prima ora, cade sul più bello quando è il momento di sciogliere le fila: cosa che viene fatta senza troppa fantasia e senza convincere (l'Inferno turco, con molta sapidità barkeriana, non è diverso da quello visto tante altre volte in altre pellicole). Fin lì invece il carico di mistero accumulato era notevole ed aveva intrigato non poco. Peccato anche per qualche passaggio di sceneggiatura poco chiaro che andava curato meglio. C'è anche del metaforico, o così sembrerebbe, ma ciò lascia il tempo che trova. Manca di qualcosa per stagliarsi nella memoria.

Trivex 21/08/19 08:50 - 1827 commenti

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Un horror a tratti piuttosto estremo, con elementi complicati rispetto a un ciò che si vede e che, in particolare nell'ultima parte, diviene sostanzialmente semplice. La dimensione dell'orrore non è esplicitata completamente; la spirale di nebbia avvolge i personaggi alternando passato e presente sino a un finale in cui a trionfare è solo la follia. Migliorabili i dialoghi, ottime invece le location, con l'edificio degli orrori che si mostra pian piano attraverso le torce dei malcapitati. Complessivamente un buon film ma di nuovo, sotto il sole, c'è ben poco.

Myvincent 15/01/20 08:45 - 4022 commenti

I gusti di Myvincent

Un manipolo di poliziotti variamente assortito si troverà faccia a faccia con le putride viscere dell'inferno e sarà una discesa senza possibilità di scampo. Horror turco infarcito di stile medio-orientale (così lontano dal nostro), si avvale di una fotografia e di effetti speciali notevoli che portano lontano, verso i nostri incubi peggiori. Il finale è come un cane che si morde la coda, divorandosi. Promosso a pieni voti.

Minitina80 4/12/20 20:25 - 3216 commenti

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La domanda su cosa aspettarsi da un horror turco è lecita e l’interesse scaturisce dalla speranza di vedere qualche elemento folkloristico. Poco, in realtà, riesce a soddisfare le attese in quanto la sceneggiatura è ben poca cosa e i frangenti cruenti non aggiungono nulla a quanto visto in una miriade di altre pellicole, anche perché il film soffre in personalità. Dà l’impressione di voler dimostrare qualcosa, dimenticando di contestualizzare adeguatamente le scene cardine. Alla lunga annoia addirittura e non consente di lasciare impresse buone sensazioni.

Lupus73 11/04/21 16:16 - 1610 commenti

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Pellicola turca che parte molto bene a livello di intrattenimento (tra Tarantino e De la Iglesia), con un manipolo di poliziotti a far discorsi improbabili in una trattoria. La seconda parte è il vero horror e l'immaginifico è quanto di più putrido e aberrante venga proposto in tema "sette sataniche" o giù di lì: mutilati, trogloditi, deformi, rituali sacrificali, atmosfera che gronda sangue, fluidi e lerciume vario. C'è però l'ambiguità del surreale-onirico dopo il punto di flesso dell'incidente, e il finale che si morde la coda da solo. Un contrappasso? Ma non convince pienamente.

Teddy 1/05/23 18:25 - 1127 commenti

I gusti di Teddy

Evrenol usa il mezzo cinema come fosse un parco giochi e si diverte a sovvertire la grammatica dell’orrore. Il suo film ha una superficie putrescente, con paesaggi dall’illuminazione pastosa, pronti a fagocitare lo spazio-tempo, a inturgidire il senso fenomenico del narrato, a generare mostri e mostruosità con sferzate di inaudita violenza. Il finale, beffardo e pseudo liberatorio, si mischia al lirismo di The descent e lascia la speranza fuori dalla porta. Elegiaco.

Puppigallo 23/11/21 14:17 - 5501 commenti

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L'inferno ci circonda, non è un luogo ma fa parte di noi. Pellicola abbastanza particolare, simile a un diesel, che aumenta i giri nel tratto medio-finale, in cui a un iniziale delirio in penombra s'aggiunge una vera e propria discesa nelle tenebre infernali con i protagonisti che devono venire anche a patti con se stessi, tra efferata violenza e lucida follia. Si respira un po' la fetida aria dei film marci dentro, anche se non convince appieno (l'inizio è un po' arrancante e la parte finale si salva grazie alla figura del pastore più che al contorno). Comunque non è male.
MEMORABILE: "Il lungo viaggio non finisce con la morte"; Il "pastore" entra in azione (ha l'aspetto giusto); "Apri la mente"; Il circolo vizioso infernale.

Jena 28/01/24 16:06 - 1683 commenti

I gusti di Jena

Titolo italiano azzeccato perché i cinque brutali poliziotti si trovano veramente alle porte dell'inferno. Il luogo descritto da Evrenol con l'avvilupparsi frenetico dei corpi, le mutilazioni, gli accoppiamenti bestiali, il cannibalismo, fa sembrare i mondi infernali di Argento giardini d'infanzia e rimanda più a certi gironi danteschi friedkiniani. Paradossalmente sono più Interessanti le visioni onirico-misteriche e l'atmosfera incombente della prima parte, mentre la fase finale punta un po' troppo sul torture porn (anche se assai ripugnante) visto ormai in tutte le salse.
MEMORABILE: Gli zingari deformi all'ingresso del mondo infernale; Il terrificante "pastore" con un ceffo incredibile; La donna-bestia e relativo accoppiamento.

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Diamond 8/10/24 09:18 - 722 commenti

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Fulci che incontra Barker per questo horror turco indipendente. Prima parte che serve per ambientarsi (ma nella quale già si respira un aria pesantissima) per questi bravi ragazzi che capiscono subito che c'è qualcosa che non va (le rane). Poi la discesa negli inferi condotta con mano ferma e sicura dall'esordiente Evrenol che sa il fatto suo e convince e avvince pur non mostrando fondamentalmente nulla di nuovo. Cast credibile, eccellente la fotografia, interessante la colonna sonora. Peccato per la chiusura finale vista e stravista.
MEMORABILE: "Apri la mente"; L'ingresso del mondo infernale.
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  • Discussione Schramm • 8/02/18 10:58
    Scrivano - 7818 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Dany la prima parte é fenomenale.

    a mio avviso anche la seconda. ripensandoci (da qui il penta mancato) accostarsi meno

    (OCIO SPOILHELL)

    a una riconducibilità esplicativa di matrice barkeriana


    (fine SPOILHELL)

    e buttarla maggiormente su un 100% di irrazionalità e sul perché sì avrebbe recato all'opera quel giovamento supplementare -anche psicoemotivo- che la avrebbe immessa tra i capolavorissimi neo-horror di sempre, ma sto apprendendo che anche nelle opere indie e autoprodotte vi sono spesso vincoli, condizionamenti, compromessi e vessazioni dall'esterno che vanno contro i voleri del regista, quindi forse evrenol è reo di certe "imperfezioni" narrative solo fino a na certa..
    Ultima modifica: 8/02/18 11:01 da Schramm
  • Curiosità Schramm • 8/02/18 15:02
    Scrivano - 7818 interventi
    ATTENZIONE SPOILER SPARSI)

    * Mehmet Cerrahoglu, che interpreta il ruolo del Priore, ha una malattia della pelle estremamente rara che rende il suo aspetto fisico assai unico e funzionale all’aspetto e al look che aveva in mente il regista per il ruolo, al punto che quando a Can Evrenol (che stava cercando corpi particolari) venne mostrata una foto di Mehmet dal direttore del casting, decise immediatamente che aveva trovato il suo uomo.

    * Il personaggio del Priore è modellato sulla figura del Colonello Kurtz di Apocalypse Now.

    * Dopo essere stato scelto, Mehmet Cerrahoglu ha contribuito a numerose scelte stilistiche per la realizzazione del film e per la figura da interpretare. Questo a dispetto della sua assoluta inesperienza artistica e cinematografica.

    * La produzione non ha quasi mai ottenuto i permessi necessari per girare in determinate location. Ciò creò un clima di stress e di paranoia nell’equipe costantemente preoccupata di essere scoperta dalle forze dell’ordine turche (notoriamente severissime) durante la realizzazione di riprese clandestinamente effettuate nelle location più eccentriche. Alcune scene di nudo vennero peraltro filmate in alcuni dei più reazionari distretti della città, cosa che alimentò ulteriormente lo stress.

    * Girato in 28 notti.

    * In un’intervista concessa a Fangoria, Can Evrenol ha dichiarato che le principali ispirazioni per la figura del Priore provengono da film quali The Descent - Discesa nelle tenebre, La guerra del fuoco e Frontiers - Ai confini dell'inferno. Per quanto concerne l’influenza stilistica e fotografica e il tono trasognato ha invece citato Solo Dio perdona quale influenza predominante. Per preparare al ruolo Mehmet Cerrahoglu gli ha fatto vedere Nightmare - Dal profondo della notte, Hellraiser, Apocalypse Now e The Descent - Discesa nelle tenebre.

    * Le torture e le morti di ciascuno dei poliziotti riflettono un loro principale peccato descritto nella cena dell’incipit quali lussuria, rabbia e gola

    * Evrenol ha dichiarato che la scena più dura da realizzare è stata quella subacquea, per via delle limitazioni temporali e per il buio notturno molto fitto. Quella scena ha da sola richiesto la quasi totalità di una nottata per essere realizzata.

    (Fonte: Imdb)
  • Discussione Pumpkh75 • 8/02/18 15:13
    Archivista in seconda - 443 interventi
    Io vi dico solo che nella mia lunghissima lista di cose da vedere, causa una mancanza di tempo sempre crescente, ad eccezione di rarissimi casi sono assenti le seconde visioni di pellicole già viste negli ultimi 6/7 anni. Ecco, Baskin è uno dei rarissimi casi.
  • Discussione Schramm • 8/02/18 16:03
    Scrivano - 7818 interventi
    io aggiungo che è notvolissimo anche il corto da cui è tratto. 12' o poco meno così uguali e così diversi, dove evrenol dimostra già di avere le palle in oro massiccio. anche visto in pieno giorno incute ugualmente rispetto.

    quanto alle seconde visioni questo lo rivedrei anche solo per l'uso magistrale della fotografia.
    Ultima modifica: 8/02/18 16:21 da Schramm
  • Discussione Mco • 8/02/18 22:34
    Risorse umane - 9992 interventi
    Da rivedere, per quella sensazione di poema del dolore quasi dantesco, per la capacità di sorprendere chi ha già perso la verginità cinematografica da tempo... Sì.
  • Discussione Daniela • 8/02/18 23:27
    Gran Burattinaio - 5940 interventi
    Schramm

    Visto e gradito: splendida la parte iniziale, disturbante ma un poco già vista quella all'interno del palazzo fatiscente, anche se contiene personaggi come l'"essere" malefico la cui potenza di suggestione è inversamente proporzionale all'altezza oppure la mostruosa eppur sensuale donna/bestia che sembra uscita da un antro mitologico.

    Grazie quindi per avermelo drittato e grazie anche a Didda, che ha rinforzato la dritta col proprio apprezzamento verso la pellicola.
  • Discussione Didda23 • 9/02/18 00:22
    Compilatore d’emergenza - 5796 interventi
    Concordiamo sulla prima parte. Mi rallegra la cosa.
  • Discussione Daniela • 9/02/18 08:25
    Gran Burattinaio - 5940 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Concordiamo sulla prima parte. Mi rallegra la cosa.

    Resti fra noi Didda, ma talvolta il caro Schrammettino mi ha drittato cose che, dopo averle viste, avrei voluto menarlo, per cui talvolta diffido dei suoi entusiasmi ;o)

    Questa volta invece, anche se non li condivido in una tal misura, aveva ragione lui: il film merita ampiamente, nonostante non mantenga fino alla fine quella tensione così efficacemente costruita nella prima parte.
    Nel mio commento, ho proposto una lettura particolare di quanto viene mostrato, magari tirata per i capelli, ma che mi pare giustificata da un prologo altrimenti poco congruo.
    Anche se ho magari preso una cantonata, a mio parere comunque che il carattere onirico/psicoanalitico della pellicola è piuttosto evidente.
    Ultima modifica: 9/02/18 08:27 da Daniela
  • Discussione Schramm • 9/02/18 11:33
    Scrivano - 7818 interventi
    Daniela ebbe a dire:

    Schramm

    Visto e gradito: splendida la parte iniziale, disturbante ma un poco già vista quella all'interno del palazzo fatiscente


    è vero che per i più avvezzi e accorti le risonanze sono abbastanza precise (a essere onesto, non avevo affatto pensato a frontiers, e anche a curiosità redatte non ce lo trovo), ma non le riterrei così d'accatto: a mio avviso il già visto è da evrenol totalmente riformulato, e il risultato è quello di una freschezza figurativa e di un refresh immaginifico (alla composizione figurativa, e alle vie scenotecniche che la alimentano penso non si possa obiettare nulla; solo una fotografia del genere in un film tutto in nocturna merita da sola un quadripalla) che da molto tempo non aveva nel genere, a riconferma che non c'è nulla di più nuovo di una cosa vecchia..

    Daniela ebbe a dire:
    anche se contiene personaggi come l'"essere" malefico la cui potenza di suggestione è inversamente proporzionale all'altezza oppure la mostruosa eppur sensuale donna/bestia che sembra uscita da un antro mitologico.

    ..dici? non sarei così certo di voler fare la loro conoscenza specie all'interno di una vecchia stazione disabitata in mezzo ai boschi e legato a un palo.. ;) :D sarà che io non ho proprio opposto resistenze razionali di alcun tipo e l'ho visto in uno stato di totale abbandono, quasi da succube.

    Daniela ebbe a dire:
    ma talvolta il caro Schrammettino mi ha drittato cose che, dopo averle viste, avrei voluto menarlo, per cui talvolta diffido dei suoi entusiasmi ;o)

    bada che la cosa è reciproca. le stroncature di boxer's omen e love sono ancora annodate al mio anulare, per cui si impone una lotta greco-romana con supplemento di cuscinate di quelle olimpioniche.

    Daniela ebbe a dire:
    nonostante non mantenga fino alla fine quella tensione così efficacemente costruita nella prima parte.

    è vero che negli ultimi 20' la tensione scema, ma cede comunque il posto a un'ammirevole struttura narrativa spiraliforme, dove i diversi piani temporali finiscono nel centro del gorgo narrativo. prova a dire che ti aspettavi a metà film (ma anche a tre quarti) un finale simile..!! la mia valutazione così entusiastica viene proprio dalla combinazione dei vari aspetti: quello tensivo, ma anche la sublimazione estetica para-witkiniana e a un tempo in zona barker della sfera truculenta, avvallate da un esperimento narrativo davvero ammirevole (che pare trovrà un'elevazione al cubo nella sua prossima prova). della padronanza tecnica già ho detto, ma rimarcherei che fa capo a una prima prova, e che lascia quindi compiaciuti il doppio.

    come vedi ce l'hai comunque fatta (e non avevo troppi dubbi, hai decisamente affrontato prove peggiori) e sono contento che non ti sei privata di un gioiello simile.

    Daniela ebbe a dire:
    Nel mio commento, ho proposto una lettura particolare di quanto viene mostrato, magari tirata per i capelli, ma che mi pare giustificata da un prologo altrimenti poco congruo.
    Anche se ho magari preso una cantonata, a mio parere comunque che il carattere onirico/psicoanalitico della pellicola è piuttosto evidente.


    lettura che sono curiosissimo di conoscere, giacché ciascuna lettura è giusta (cantonate incluse, spesso sono le più illuminanti) ed è l'addendo, anzi il moltiplicando, di più letture la cui somma non è mai definitiva. tanto più, per l'appunto, in un'opera così programmaticamente pluriprospettica, costruita a mo' di cerchio non chiuso.
  • Discussione Didda23 • 9/02/18 13:54
    Compilatore d’emergenza - 5796 interventi
    non vedo l'ora di leggere il commento, Daniela