altro che mockbustering. qua turchia e america firmano un armistizio che ha tutti i numeri per farci tardare di qualche ore uno scorrevole ingresso nella fase r.e.m.
anche da naturalizzato americano, evrenol lungi dallo smentirsi, accentua le tinteggiature cromatico-fotografiche come anche un parco-immagin(ar)i che oltre a essere visivamente tanto di cappellaio matto e annesso attaccapanni, è qualcosa da buttare nel caminetto tutto barker e lovecraft, prerogative che già tratteggiavano il soma di
baskin (che gli sta sopra di due tre piani, va sottolineato) e che ritroviamo puntuali anche qui (forse fin troppo stilizzate), mano nella mano con situazioni e creature che si spera vivamente non vengano a farci visita nei sogni dell'alba.
parlare del plot di questo film senza guastare a chi lo guarda il piacere di farlo o rischiare spoiler specie sul finale è impresa ingrata e improba. mi limiterò a dire che l'andatura è davvero strana: parte andandoci giù brutalissimo e iper-spiazzante (e servendosi di personaggi spostati forte, capaci ad esempio di masturbarsi usando come meta del proprio orgasmo i propri traumi infantili (la scena ricorderà ai lynchani di ferro un analogo momento di
mulholland drive, omaggiato anche nei suoi successivi sfondamenti di linearità narrativa), poi sembra abbracciare gli stilemi e i temi dell'horror più blando, ripercorso e ordinario, e proprio mentre si sta per gridare al deja-vu ecco che destabilizza a colpi di cortocircuitazione segnico-narrativa che non si possono prevedere nemmeno prendendo il peyotl mezzora prima di inserire il dvd nel lettore. da lì arriva il katrina e tutto quanto abbiamo come appiglio cui aggrapparci è una ringhiera mezza scardinata.
è vero che anche stavolta, non meno che in baskin, evrenol si serve di suggestioni già rodate, specie negli/dagli horror degli ultimi tempi (e anche qui è dura elencare o fare comparazioni senza bruciare tutto il film in un solo rigo), ciò non di meno baskin si riconferma un possibile araldo di un nuovo modo, probabilmente rinascimentale, di riconfigurare i sistemi narrativi dell'horror. vale a dire qualcuno che è davvero meglio non prendere sottogamba o con sufficienza.
ripeto, inferiore a baskin (o comunque da questo diversissimo), ma ugualmente capace di spintonarci negli interstizi più inesplorati del genere e della psiche.
per farla spiccia: raccomandatissimo.
Ultima modifica: 8/12/18 18:46 da
Schramm