A beautiful day - You were never really here - Film (2017)

A beautiful day - You were never really here
Media utenti
Titolo originale: You Were Never Really Here
Anno: 2017
Genere: drammatico (colore)
Note: Joaquin Phoenix ha vinto il premio di Best Actor al Cannes Film Festival 2017. Soggetto dal romanzo omonimo dello scrittore statunitense Jonathan Ames, pubblicato nel 2013.
Lo trovi su

Location LE LOCATIONLE LOCATION

TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/04/18 DAL BENEMERITO PAULASTER
1
1!
2
2!
3
3!
4
4!
5

Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione ( vale mezzo pallino)
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Paulaster 12/04/18 10:29 - 4624 commenti

I gusti di Paulaster

Veterano di guerra risolve, a modo suo, casi di infanzia violata. Niente di originale per un giustiziere moderno (somiglianze con Refn e Besson) in un film dove la violenza è asciutta e improvvisa. La chiave è nella dimestichezza in riprese non banali, nell’utilizzo dei suoni e in una finissima ironia (il finale). Phoenix è adatto nel ruolo del tormentato con un cuore materno. Durata contenuta.
MEMORABILE: Il gesto della coltellata di “Psyco”; Le aggressioni dalla telecamera interna; La canzoncina cantata a terra.

Cinecologo 16/04/18 14:03 - 51 commenti

I gusti di Cinecologo

Qui, come in altre opere precedenti, Ramsay si dimostra maestra nella cura del dattaglio. E' indubbio che la signora abbia grandi potenzialità che, tuttavia, solitamente non si traducono nella pratica: dopo l'ottimo Ratcatcher, infatti, la regista ha deluso sia con E ora parliamo di Kevin, sia con quest'ultimo film in cui emerge l'ossessione del "famolo strano" e la sceneggiatura confusionaria genera una creatura che sfugge di mano alla Ramsay e in cui troppi sono i flashback non chiarificati: le giapponesi, le scene di guerra, ecc. Debordante.

Capannelle 17/04/18 23:44 - 4479 commenti

I gusti di Capannelle

Un uomo di poche parole maneggia un martello per combattere soprusi in un ambiente urbano dove scoppi di violenza inaudita inframezzano la vita ordinaria. Non è un personaggio di Refn ma un lavoro interessante e imperfetto della regista di E ora parliamo di Kevin. A dar vita a tormenti del passato e dubbi del presente un Phoenix abbastanza nella parte anche se ciò che attraversa sembra a tratti artificioso, studiato a tavolino. Ma lo stile di racconto c'è e giustifica la visione.

Xamini 6/05/18 00:38 - 1268 commenti

I gusti di Xamini

Montaggio talora confusionario per un film che funziona sulla pancia; il volto è quello di un Joaquin Phoenix rabbiosamente cupo, che macina violenza dalla prima all'ultima scena, incapace di liberarsi dai propri demoni. Nell'intensità di questo tormento sta la ragion d'essere del lavoro della Ramsay, che confeziona anche una serie di inquadrature di tutto rispetto. A completare il quadro una colonna sonora altrettanto inquieta.
MEMORABILE: L'assalto nel silenzio delle telecamere di sorveglianza; la canzone cantata sul pavimento; l'immersione.

Daniela 16/05/18 02:03 - 12916 commenti

I gusti di Daniela

Ex marine perseguitato dai ricordi che ha rapporti solo con l'anziana madre accetta l'incarico di rintracciare la figlia di un senatore finita in un giro di prostituzione minorile. Armato di martello, trova facilmente la ragazzina ma... Cupissimo thriller che molto punta sullo sguardo intenso e la fisicità massiccia di Phoenix, giustiziere della notte laconico, depresso e con istinti suicidi, che sembra non tanto un salvatore di vittime innocenti quanto uno che ha bisogno di essere salvato, in primo luogo da se stesso. Regia attenta, confezione curata con una colonna sonora efficace.

Jandileida 9/09/18 22:35 - 1609 commenti

I gusti di Jandileida

Non del tutto riuscito tentativo di intrufolarsi nel testone pieno di demoni di un reduce da una delle molte guerre americane del nuovo millennio. Se il film riesce a evitare il tedio più completo allo spettatore è soprattutto grazie al proprietario di suddetto testone, un sempre sentito Phoenix che tra fissità e sacchetti di plastica fa sempre la sua figura. Per il resto la storia è un po' confusa e non riesce a infilarsi sotto l'epidermide: ritmo troppo blando, inquadrature troppo da Sundance senza un vero perché, personaggi trasparenti. Bocciato.

Bubobubo 25/09/18 00:39 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

Certo non il Taxi driver del nuovo millennio, ma un pregnante thriller noir sicuramente sì. Menti piagate dalla guerra incapaci di reggere l'orrore della "normale" quotidianità: e così l'intreccio fra politica e crimine organizzato, qui particolarmente odioso perché incentrato sulla prostituzione minorile, assume i contorni di una disperata vendetta personale, un'epopea scura come la pece e senza scampo (sarebbe stato quasi più coerente il pre-finale). Ottimo il silenzioso Phoenix, ma la palma della rivelazione va all'angelica Samsonov.
MEMORABILE: Il pre-finale.

Galbo 26/09/18 05:34 - 12513 commenti

I gusti di Galbo

Reduce da un’opera notevole, la regista Ramsay delude le aspettative e confeziona una pellicola dalle giuste atmosfere ma debole dal punto di vista narrativo: la trama è confusa e il montaggio non aiuta. Peccato perché il personaggio ben interpretato da Joaquin Phoenix, reduce di guerra nichilista e con manie suicide, sorta di giustiziere della notte in costante trip auto distruttivo, è di quelli che non si dimenticano. Degna di nota la colonna sonora.

Schramm 9/12/18 17:22 - 3652 commenti

I gusti di Schramm

Anche per il Bickle-movie è l’ora di vagliare il lascito testamentario di Scorsese: la Ramsay due conti li fa con l’anarchica struttura a intaglio del memento occidere semper. Altri due con la sovranità del degrado e il suicidario stress post traumatico elevato alla N di Giovinazzo. E poi scansarsi, che Oldboy paga le tasse di successione rifacendosi largo a martellate. Pur peccando di eccessiva premeditazione nel voler impressionare lavorando di sempre più ingenti sottraendi, quello della Ramsey è cinema raschiante che continua a lasciare escoriazioni di non immediata risanazione.

Buiomega71 9/03/19 00:28 - 3006 commenti

I gusti di Buiomega71

Truce e oscuro viaggio nella redenzione a suon di martellate, mani spappolate alla Django, gole recise, case di bambola, puzzo di pedofilia, cervella che sprizzano al tavolo del dinner e immersioni oniricheggianti jordaniane. La Ramsay amplifica certo cinema nero metropolitano ferrariano e glickenhausiano (viene in mente Exterminator) con cipiglio autoriale prossimo a un Refn. Sporco e intriso di miseria umana e squallore di vivere (i dolorosi flashback d'infanzia, la madre anziana, i crudeli ricordi di guerra, le manie suicide). Visceralmente catartico.
MEMORABILE: La foto alle ragazze orientali che si mutano in flash dolorosi; L'irruzione dei due poliziotti violenti; Il dente strappato; Il rasoio sul tavolo.

Joaquin Phoenix HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina Parenti, amici e tanti guaiSpazio vuotoLocandina Da morireSpazio vuotoLocandina U-turn - Inversione di marciaSpazio vuotoLocandina 8 mm - Delitto a luci rosse

Giùan 24/12/19 09:33 - 4754 commenti

I gusti di Giùan

Abbacinata dal miraggio di una originalità introspettiva che si vorrebbe ambiziosa e squarciante, Lynne Ramsay ci sprofonda rovinosamente in un incubo metropolitano cinematograficamente succedaneo, in cui si prende l'hard boiled alla Hammett, se ne estremizzano gli spettri del passato (Bogart ne il Mistero del falco rivisto alla luce de Il Lungo addio), facendo del pur potente Phoenix un irrisolto eroe ectoplasmatico, impalbabilmente reso tra un contesto schraderiano (Hardcore) e arrembanti traumi psicologici. Per nulla salvifico.
MEMORABILE: La madre.

Deepred89 3/05/20 15:19 - 3784 commenti

I gusti di Deepred89

Malriuscito tentativo di fare cinema d'autore giocando con paranoia e giustizialismo. Un soggetto potenzialmente interessante limitato da sceneggiatura che gira in gran parte a vuoto e una regia pretenziosa, con il baratro evitato in corner grazie ad alcune sequenze di indubbia efficacia - in primis il disvelamento della cameretta e la scena sul pavimento - e all'intensa interpretazione di Phoenix. Tante ambizioni, ma il risultato è un film cupo e lentissimo, interessante solo a tratti, efficace più per alcune singole scene che nel complesso.

Puppigallo 13/05/20 14:18 - 5367 commenti

I gusti di Puppigallo

L’unico modo per apprezzare una tale pellicola è quello di riuscire a entrare in una sorta di simbiosi col protagonista, un veterano di guerra con seri problemi psicologici, sempre in bilico tra uno squallido presente da sicario (seppur di feccia umana) e un traumatico passato. I suoi sporadici "Ma che stiamo facendo" sembrano essere gli unici momenti di quasi lucidità; e questo la dice lunga sul personaggio. Bravo Phoenix, che già da solo dà un perché al tutto; e nota di merito per la madre, che gli domanda di fidanzate di vent’anni prima.
MEMORABILE: Le telecamere di sorveglianza riprendono l’irruzione di Joe; Dentista fai da te; La sepoltura; Una “bella coppia”.

Enzus79 15/05/20 14:51 - 3037 commenti

I gusti di Enzus79

Un ex militare, soggetto a visioni surreali, deliri e incapace di vivere una vita tranquilla è al servizio del governo per "recuperare" una bambina rapita. Film visionario, che seppur non abbia dei ritmi alti coinvolge e sorprende anche per un finale tutt'altro che scontato. Joaquin Phoenix impeccabile nel ruolo affidatogli. Discreta la colonna sonora.

Nando 21/05/20 13:42 - 3853 commenti

I gusti di Nando

Pellicola rarefatta in cui la violenza talvolta è mostrata con veridicità e altre volte appare latente. Phoenix è una maschera impenetrabile che combatte le sue numerose psicosi con tremende sofferenze. Dialoghi al minimo ma comunque efficaci e un finale apparentemente da brivido. Colonna sonora appropriata e probabilmente qualche lieve buco in sceneggiatura.

Jdelarge 26/05/20 17:37 - 1000 commenti

I gusti di Jdelarge

Buonissimo film diretto da Lynne Ramsay, che immerge il protagonista, un sicario reduce di guerra, turbato e solitario, in una dimensione astratta che sembra inghiottirlo inesorabilmente nell'anonimato. Il tutto sempre sotto gli occhi di bandierine americane che appaiono qua e là in più di un piano. Sicuramente debitore a Taxi driver, ma non solo, riesce a essere originale grazie a una regia decisamente ispirata. Ottimo il sonoro, garanzia Phoenix.

Silvestro 29/10/21 00:19 - 379 commenti

I gusti di Silvestro

Un film forte e a tratti quasi sconvolgente che trova la sua ragion d'essere principalmente nella grande interpretazione di Joaquin Phoenix, attore grandioso soprattutto quando è chiamato a dare corpo e voce a personaggi inquietanti. Il limite della pellicola sta in un ritmo troppo lento e in una regia non banale ma che certe volte dà l'impressione di compiacersi troppo in sé stessa e nelle sue pretese autoriali. Nel complesso un film interessante, adatto soprattutto a spettatori pazienti e dallo stomaco forte.

Thedude94 6/04/22 00:03 - 1125 commenti

I gusti di Thedude94

La Ramsay mette in scena una storia fatta e finita lasciando molto spazio alle immagini e allo scorrere degli eventi a discapito dei dialoghi, qui del tutto assenti. Dopo un primo impatto che tende a estraniarsi un po' dalle azioni del protagonista, è col passare dei minuti che si entra nelle atmosfere crude e violente che rendono l'azione il centro nevralgico di un film non molto complesso, ma che ha da dire su determinati argomenti. Phoenix è giustamente dissociato, in quanto interpreta un personaggio non semplice da gestire e molto scottato dalle problematiche della sua esistenza.

Raremirko 27/09/22 22:10 - 578 commenti

I gusti di Raremirko

Buono, ma sin troppo breve e derivativo per poter esser apprezzato appieno (e, se si riesce a non paragonarlo ad altri film più famosi e blasonati lo si apprezza molto maggiormente). Bene Phoenix nel solito ruolo da disadattato, buoni momenti musicali, qualche idea ma l'impalcatura è la solita, stravista e trita, del dramma urbano. Comunque riuscito e, a tratti, si annusa il profumo del cinema indipendente.

Leandrino 1/05/23 12:31 - 520 commenti

I gusti di Leandrino

Phoenix è un eroe taciturno, difende valori a suon di martello e porta in salvo le figlie di persone importanti invischiate in loschi affari. La storia è sempre la stessa: a un certo punto tutto va in malora e bisogna usare le maniere forti; Ramsay però non indugia sulla violenza - che c'è e si sente, ma spesso se ne vede solo una parte - e, senza glamour, intesse un racconto asciutto fatto di dolorosa backstory e di grande eleganza formale. Un piccolo grande film.

POTRESTI TROVARE INTERESSANTI ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Ratcatcher - AcchiappatopiSpazio vuotoLocandina Morvern CallarSpazio vuotoLocandina ...E ora parliamo di KevinSpazio vuotoLocandina Jericho mile (Evasione)
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Schramm • 7/06/18 18:12
    Scrivano - 7721 interventi
    chi l'ha visto doppiato potrebbe dirmi da 1 a 10 quanto è sopportabile la traccia audio ita? mi interessava molto andarci (è nelle sale da oggi), ma sciaguratamente niente vos.... :(((
  • Discussione Paulaster • 7/06/18 18:21
    Controllo di gestione - 98 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    chi l'ha visto doppiato potrebbe dirmi da 1 a 10 quanto è sopportabile la traccia audio ita? mi interessava molto andarci (è nelle sale da oggi), ma sciaguratamente niente vos.... :(((

    L'ho visto in lingua originale coi sub, anche perché i dialoghi son proprio risicati.
  • Discussione Daniela • 7/06/18 18:58
    Gran Burattinaio - 5937 interventi
    anche io visto in originale... affrontabile anche dagli allergici ai sub, dato che il protagonista dice due parole in croce o poco più.
    Comunque, dato la scarsità di dialoghi, il doppiaggio non può arrecare grossi danni, a meno che non facciano parlare i personaggi in romanesco o cose del genere...
    Ultima modifica: 7/06/18 19:04 da Daniela
  • Discussione Schramm • 8/06/18 13:05
    Scrivano - 7721 interventi
    stando così le cose proverò ad affrontarlo tricolorato tra qui e mercoledì prossimo.

    kevin mi piacque assai e da questo mi aspetto colpi altrettanto duri. di martello, ovviamente (...che, a dirla onesta, ha un po' schiantato i piani inferiori come privilegiata icona contundente dell'ultima tornata di extreme cinema [i.e. old boy, seed, kill list...])
  • Discussione Schramm • 27/09/18 13:00
    Scrivano - 7721 interventi
    bubo ebbe a commentare
    Menti piagate dalla guerra incapaci di reggere l'orrore della "normale" quotidianità

    ...ecco, bubo: se vuoi un altro bickle-movie barra viaggio nella mente deragliatissima di uno spostato a Degradoland, ti consiglio di fare tripletta non mancando neanche combat shock. chi scrive avrebbe voluto buttarsi sotto un treno a visione ultimata e non ha mai avuto il coraggio di rivederlo. considerati i risultati keviniani, mi domando cosa sia riuscita a fare qui la ramsey.
  • Discussione Buiomega71 • 9/03/19 09:54
    Consigliere - 26532 interventi
    Viaggio nell'inferno metropolitano con (im)possibilità di ritorno

    Praticamente la Ramsay fa un ripasso generale su certo cinema nero cittadino, comincia da Scorsese, lambisce lo Schrader dei gironi infernali, passa per Ferrara e arriva in zona Glickenhaus (Exterminator è il titolo che più mi è balzato in mente durante la visione) sondando, a suo modo, tutte le derive del b-movie ottantiano del reduce di guerra che diventa giustiziere della notte), filtrandolo con il cinema autoriale prossimo a Refn. Lo script è minimale, ma il girato è trascinante e, a volte, mozzafiato.

    Intriso di squallore e miserie umane, dove l'immenso e corposo Joaquin Phoenix ne è il simbolo catartico (la madre anziana e decrepita, le manie suicide, i dolorosi flashback sugli abusi fisici e psicologici del padre, i crudeli ricordi di guerra o di quando era un poliziotto, il grigiore di una vita borderline), male di vivere che sfoga nel suo lavoro di sicario, menando martellate a destra e a manca, dove la liberazione di una "pretty baby" in mano agli orchi, diventa questione di vita e redenzione per quando arriverà-forse-quel giorno bellissimo che le è stato negato per tutta la sua esistenza.

    La Ramsay, dopo aver parlato di Kevin (e che ora, senza fronzoli, parla di Joe), si getta nelle notti al neon e nel disagio mentale, sprofondando nel sangue, per arrivare al bellissimo e tesissimo pre finale nella villa del governatore con la passione per le ragazzine, tra foto di adolescenti feticisticamente conservate, case di bambola, gole squarciate e rasoi insanguinati.

    Mani spappolate alla Django, poliziotti violenti che sparano a bruciapelo e imbrattano di sangue la faccia del nuovo messia, esecuzioni silenti e implacabili, denti strappati con la tenaglia in un lurido vicolo della città e il cervello che schizza al tavolo di un dinner dopo essersi sparato in bocca, in una sequenza onirico/surreale di grande potenza espressiva.

    Ma la Ramsay non è solo ambaradan belluino di stragi e mattanze, è anche poesia e toccante profondità (l'immersione jordaniana nel lago con il cadavere della madre-con le ciocche di capelli che si librano sott'acqua e escono dal sacco- e la visione di Nina, l'agonia dell'agente governativo nella cucina di Joe, la canzone cantata insieme, le mani che si stringono e la dolorosa sequenza della foto con lo smartphone alle ragazze orientali, che riporta a lancinanti flash del protagonista)

    In guerra (dove i soldati ballano tra loro come i repubblichini nel finale di Salò) i ragazzini uccidono altri ragazzini per una barretta di cioccolato, Joe ragazzino abusato e cavia di un padre psicopatico, le ragazzine oggetti sessuali di una lobby potentissima, dove il tema dell'adolescenza (cara alla regista scozzese) si moltiplica al cubo

    Joe che vive di visioni continue (l'enigmatica ragazza tumefatta che lo spia tra le colonne della metro, immaginando Nina preda e giocattolo sessuale nelle mani del padre, le allucinazioni multiple nella villa del governatore), antieroe che passa tra saune e caramelle colorate, fino a pestare i piedi ai pedofili sbagliati, innescando una girandola di morte e vendetta che non risparmia nessuno, nemmeno l'anziana madre)

    Potentissima la musica di Jonny Greenwood che avvolge e ipnotizza

    Unica nota stonata , la discutibile scelta registica della Ramsay di mostrate l'entrata di Joe nell'edificio , per liberare Nina, visto dalle telecamere di sorveglianza (martellate sulla capoccia comprese) che va a togliere un pò il pathos e il coinvolgimento emotivo.

    Per il resto puro cinema di pancia, tanto stilizzato quanto incancrenito, di cui, per una volta tanto, si auspica un happy end per quel tanto agognato beautiful day sulle bellissime note di Angel baby

    McCleary ha detto che sei brutale
    Posso esserlo...
    Ultima modifica: 9/03/19 15:17 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 9/03/19 10:07
    Consigliere - 26532 interventi
    Buono il dvd edito dalla 01

    Formato: 2.35:1

    Audio: italiano, inglese (5.1)

    Sottotitoli: italiano

    Nessun extra

    Curiosamente la trama riportata nel retro cover del dvd è stata fotocopiata, paro paro, da quella presente nella scheda di Ciak del film.

    Durata effettiva: 1h, 25m e 45s

    Immagine al minuto 00.18.33. Tra le varie "allucinazioni perverse" che costellano la mente di Joe nel suo peregrinare diurno cittadino, c'è quella (bellissima) della ragazza tumefatta che lo spia tra le colonne della metro.

    Ultima modifica: 9/03/19 11:03 da Zender