1. Tuttototò: Il latitante - Corto (1967)

1. Tuttototò: Il latitante
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1967
Genere: corto/mediometraggio (bianco e nero)
Note: Telefilm di circa 40 minuti della serie "Tuttototò".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

È il primo capitolo della serie TUTTOTOTO’, elaborato partendo dalla sceneggiatura di un film (LE BELVE) mai realizzato da Corbucci e Grimaldi. Tra i tanti uno dei più riusciti, con un Totò in forma e un soggetto (di Corbucci e Grimaldi, come la sceneggiatura) che lascia ampio spazio all'improvvisazione del grande comico napoletano. Scontata la pena nel suo “carcere di fiducia” (dal direttore del quale viene salutato calorosamente dando subito il via al primo ottimo duetto, col fedele Enzo Turco), Gennaro La Pezza comincia ad abbordare ricchi personaggi spacciandosi per vecchio amico d'infanzia. Va prima da Mario Castellani ricordandogli i tempi in cui combattevano insieme durante la guerra...Leggi tutto d'Africa e riesce a spillargli soldi e portafogli con abile truffa, poi si concentra sull'industriale (fa formaggini) impersonato da Giuseppe Porelli. È con lui che si consumano i momenti migliori e la parte più centrale del telefilm. Spacciandosi per un vecchio compagno di scuola (“Ti ricordi, capoccione”?), Totò riesce a insediarsi nello splendido palazzo dell'uomo riprendendo temi già sfruttati ne IL CORAGGIO o SIGNORI SI NASCE, esigendo di tutto e dimostrando un’invadenza insostenibile. Il finale sarà con Gino Cervi versione Maigret, una degna prechiusura prima dell'inevitabile conclusione amara. Pur nei limiti di un prodotto televisivo Totò impone la sua bravura duettanto bene con tutti (c'è anche Lia Zoppelli, nel film moglie di Poretti) e ricorrendo ai classici giochi di parole con consumata maestria. La confezione è sciatta, ma le risate non mancano e c'è perfino un discreto ritmo.

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Undying 27/05/08 21:47 - 3807 commenti

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Vicende tragico-comiche d'un truffatore, appena uscito dal carcere e già pronto all'azione. Alla base del film (di origine televisiva) c'era una vecchia sceneggiatura, mai andata a buon fine, di Bruno Corbucci. Interessante la figura del commissario, interpretata da Gino Cervi ed ispirata alla figura del più celebre commissario Maigret, destinata ad uno scontro (verbale) spassossimo con "il latitante".
MEMORABILE: Il direttore del carcere sentenzia a Totò: "Lei è recuperabile!", ottenendo per tutta risposta: "Recuperabile sarà lei. Io ricambio i complimenti".

Smoker85 18/03/12 19:33 - 487 commenti

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Primo episodio dell'incompiuto telefilm con cui Totò avrebbe dovuto portare in tv gli schetch della sua gloriosa carriera teatrale, direi uno dei migliori, grazie sia alla trama (pur non essendo niente di che) che alla simpatia dei comprimari (Enzo Turco e Mario Castellani in primis). Sebbene vistosamente stanco e avanti negli anni, il grande attore cerca di onorare l'ennesimo impegno. Cameo di lusso dell'anche lui grande Gino Cervi, che fa il verso al suo Maigret. Simpatico.

Dusso 31/05/13 09:49 - 1566 commenti

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Buon episodioa questo, perché Totò è in forma e le situazioni, seppur con una trama sfilacciata, sono divertenti, e i vari personaggi che interagiscono con lui (c'è il solito Castellani, la Zoppelli ecc.) funzionano bene. Divertente il finale con Gino Cervi.

Minitina80 14/04/15 09:24 - 2980 commenti

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Uno degli episodi con più ritmo e meno vuoti narrativi. Il soggetto non è malvagio ed è sviluppato bene. Totò se la cava dignitosamente, ha qualche spunto interessante, ma attorno a lui purtroppo c’è ben poca cosa; regge bene Enzo Turco, mentre gli altri nomi potevano essere sfruttati decisamente meglio. Nel finale compare, purtroppo per poco, anche Gino Cervi.

Panza 22/06/19 16:20 - 1834 commenti

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Pur apparendo la stanchezza di Totò, che comunque conserva ancora una certa verve nelle riproposizione della consueta mimica facciale, questo episodio può contare su una felice scenetta tra il Principe e il direttore del carcere, nella quale i soliti qui pro quo verbali hanno il loro perché. Le buone premesse vengono vanificate invece dalla parte centrale, occupata da una lunga fase nella villa di Porelli, dove Totò va troppo sopra le righe. Simpatico il cammeo di Cervi, uno dei momenti in cui la serie "ospita" i personaggi televisivi del tempo.

Rambo90 3/02/20 00:58 - 7679 commenti

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Primo e tra i migliori episodi della serie tv con Totò. Il soggetto permette al protagonista di scaricare tutta la sua furia sulle malcapitate spalle, dal solito Castellani all'ottima coppia Porelli-Zoppelli. I duetti con Turco poi sono particolarmente divertenti ed è chiaro l'affiatamento con i due, così come fa piacere veder duettare brevemente Totò con Cervi nel finale. La regia è incolore e la messa in scena davvero povera, ma la vis comica del Principe si fa largo comunque e regala grasse risate.

Pessoa 2/11/20 17:29 - 2476 commenti

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Primo degli episodi tv che costituiscono il vero e proprio canto del cigno di Totò, ormai limitato nella recitazione da evidenti problemi di salute. Il problema resta come quasi sempre uno script banale appena abbozzato in cui questa volta il Principe non riesce a mettere la classica pezza, nonostante il buon supporto di molte delle sue spalle storiche e la confezione televisiva certo non aiuta. Ci si diverte comunque e i fan del protagonista troveranno con piacere lazzi e mossette che ricordano tempi ben migliori, ma i grandi capolavori dell'artista napoletano sono piuttosto lontani.
MEMORABILE: I duetti con Castellani e soprattutto quello con Gino Cervi nel finale.

Pigro 1/03/21 14:39 - 9636 commenti

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Il primo episodio dell’omaggio tv a Totò poco prima della morte rivela un mattatore affaticato ma sempreverde. Inutile costruire trame: gli bastano ambienti e situazioni per dar la stura a gag, giochi di parole ed espressioni che invitano alla risata. L’effetto del già visto è inevitabile, considerando proprio il senso dell’operazione, ma inevitabile è anche il divertimento quasi infantile di fronte alle evoluzioni del grande comico in veste di piccolo truffatore che cerca di campare alle spalle di vecchi pseudo-amici. Teneramente gustoso.

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  • Curiosità Undying • 27/05/08 22:17
    Risorse umane - 7574 interventi
    Totò ed il mezzo televisivo
    L'attività di Totò, a partire dal dopoguerra, s'intensifica sul versante cinematografico sia per la popolarità del personaggio, in grado di garantire cospicui incassi e sale ricolme di pubblico, sia per problemi di salute (l'attività teatrale è molto più sfiancante di quella alternativa davanti alla M.d.P.).

    I rapporti di Totò con la televisione sono, però, rarissimi: si ricorda la celebre apparizione a TV7, in un servizio realizzato da Lello Bersani (nel quale Totò recita la celebre poesia A' livella) e qualche sporadica apparizione in varietà di fine settimana, tipo quello condotta da Mina (che pure venne omaggiata dal Principe con una poesia) nel 1966 (Studio Uno).

    La serie Tuttototò
    Nel 1967 nasce il progetto di una serie televisiva composta da 9 film (di circa 50 minuti), nei quali, su sceneggiature inedite di Sergio Corbucci, il principe prende parte come elemento catalizzatore; i film fanno però anche abbondante uso dei celebri cavalli di battaglia (già collaudati a teatro o in pellicole precedenti).

    Per la serie Tuttototò viene scritturato il regista (di stampo letterario e di stile raffinato) Daniele D'Anza.

    Nonostante De Curtis manifesti cedimenti fisici (ha ormai 69 anni), la sua capacità di confrontarsi con un'Italia in evoluzione ed ormai lontana dal contesto del dopoguerra è, a dir poco, ammirevole.

    Purtroppo il ciclo andrà in onda solo dopo la morte di Totò (15 Aprile, 1967), e sarà anch'esso segnato dall'inversa proporzione di ostilità di critica e plauso del pubblico: tanto che, per il periodo di monopolio Rai, Tuttototò fece registrare i più alti indici d'ascolto.

    Il soggetto de Il Latitante giaceva, parcheggiato in un cassetto: scritto da Bruno Corbucci e Gianni Grimaldi nel 1964, era destinato ad un film strutturato a segmenti (Le Belve) al quale, oltre a Totò, avrebbero dovuto presenziare pure Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
    Poiché del film non se ne fece nulla, Corbucci rivide la sceneggiatura, adattandola ai tempi del mezzo televisivo.

    Nel Maggio del 1967 Il Latitante sancisce l'avvio della fortunata serie televisiva...
  • Curiosità Gugly • 27/05/08 22:20
    Portaborse - 4710 interventi
    grazie per le preziose informazioni Undying. Completerei ricordando il valore del Principe, che oltre agli acchiacchi dell 'età negli ultimi anni ha recitato quasi cieco causa distacco della retina che per un certo periodo lo ridusse all'oscurità totale.