Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Il numero del canale si trova tra parentesi dopo il suo nome. Se non c'è, cercatelo qui: numero canale. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Ronax: Firmato sotto pseudonimo da Filippo Walter Ratti, il film oscilla fra musicarello, farsa e commedia degli equivoci come molte pellicole popolari del tempo. L'inconsistenza della trama è in parte riscattata dalla benevola satira verso il sottobosco cinematografico e dalla simpatia e dalla verve degli interpreti: uno scoppiettante Bramieri, la Merlini, i fratelli Carotenuto, la mitica diva del varietà Wanda Osiris e la graziosa Stefania Sabatini, già vista in Desideri nel sole di Rozier e scomparsa nel nulla dopo qualche altra fugace apparizione.
MEMORABILE: Bramieri truccato da unno nella scena finale.
Giùan: Attore dal talento inversamente proporzionale all'altezza, De Vito ha sempre privilegiato, nelle sue incursioni registiche, gli eccessi familiari (fino al "familismo" di Hoffa). In tal senso i Roses è il suo capolavoro, candidandosi altresì ad esser la commedia americana moderna più livorosa sulla coppia alto-borghese. Il suo valore aggiunto è un tono iperbolico che, pur esplicitandosi come grottesco, resta sempre in equilibrio sulla sottile fune del verosimile. Spassoso eppure serissimo ritratto di (una certa) famiglia. Feroce Turner, autoironico Douglas.
Gestarsh99: Messico e nuvole, le fauci equoree dell'America han voglia di sbranare un po'! A pasturare i banchi di squali provvederanno malvolentieri due inesperte donne-avventura, schiacciate sul fondo oceanico tra l'incudine fisiologica di un'ossigenazione in perenne countdown (e una sindrome da decompressione sempre dietro l'angolo) e il martello biomarino in pugno ai dentutissimi pescecani. Survivalismo subacqueo che, pur nella sua conclamata faciloneria, afferra stretto per la nuca lo spettatore tirandolo giù a piombo in quella scomoda gabbia arrugginita fatta di panico, terrore e desiderio di fuga.
MEMORABILE: La parentesi para-realistica innescata nel finale per effetto della narcosi da azoto.
Galbo: Edmond Dantès tradito da un amico innamorato della sua promessa sposa, viene rinchiuso in un carcere dal quale evade per vendicarsi. Ennesima trasposizione cinematografica del celebre romanzo di Dumas, questo film di Kevin Reynolds è realizzato con indiscussa professionalità: buona resa ambientale e scenografica e bravi attori (specie Richard Harris nei panni dell'abate Faria). Il limite del film è la scarsa personalità della messa in scena che risulta fredda e a tratti noiosa nonostante l'ottimo materiale letterario di partenza.
Buiomega71: Non me la sento di massacrare un Verhoeven così sordido e beffardo. Il suo film meno riuscito, per me, rimane L'uomo senza ombra. Ho letto Showgirl come una specie di remake di Kitty Tippel: al posto dell'Olanda dell'800 la Las Vegas tutta colori e lustrini e la Berkley farà fortuna, passando dalle stalle alle stelle, propio come fece la van De Ven. Certo Kitty Tippel è un capolavoro, questo un divertissement, ma non tanto orribile come si dice. In alcuni passaggi non è proprio gran cosa, ma è verhoeviano puro in alcuni momenti "forti". Godibile.
MEMORABILE: Il furioso pestaggio/stupro di un vip alla sua fan (amica della Berkley) nella camera da letto: puro distillato verhoeviano.
Zender: Rielaborazione in chiave fantozziana dei Sogni proibiti con Danny Kaye, il film porta Paolo Coniglio (Villaggio), fumettista depresso, a immaginarsi eroe molto più imbranato rispetto al modello americano. I suoi sogni sono brevi sketch inseriti in un intreccio spionistico da quattro soldi: alcuni funzionano (epocale quello con Mike Bongiorno), altri proprio no (Tarzan). Parenti ripropone insomma la sua solita formula slapstick dai risultati alterni, inserendo un buon Haber in crisi di nervi e una Agren da sturbo.
MEMORABILE: Franchini in ascensore; Inevitabile: "U Carcamagno"!
Il Gobbo: Tognazzi anche regista a rivisitare in chiave di commedia grottesca la "dialettica servo-padrone", usando però il caratteristico dècor pop-lounge quasi da fantascienza, con esiti gustosi per gli aficionados. Interprete come sempre maestoso, come peraltro Moschin, appropriato Fabrizi, bona la Buccella, bellissimo iltema musicale di Berto Pisano: a non tenere fino alla fine il passo è la sceneggiatura. Niente male però.
Pigro: Hulot deve accompagnare un prototipo auto all'expo internazionale, ma il viaggio è pieno di intoppi. A parte l'inconfondibile stile tecnico di Tati, il film è perfettamente in linea anche con quella sua sensibilità umoristica che gli permette di fustigare con sagacia le perversioni dei modelli sociali moderni. Ma ora la straordinaria capacità di orchestrare l'immagine, gli attori, la narrazione come un concerto si è persa: qua e là ci sono intuizioni formidabili, ma il resto si intoppa nella storiella gustosa quanto innocua e quasi noiosa.
Lucius: Giallo hitchcochiano degno di rilievo ambientato in un castello nel verde della campagna francese, con al centro un parterre di personaggi ambigui, chi per natura, chi per condizione e un ingranaggio alla Agatha Christie in grado di appassionare fino al repentino finale rivelatore. Delon e la Berger riempiono la scena a ogni loro apparizione. L'impianto scenografico risulta molto accurato. Una diabolica macchinazione e un'identità perduta gli elementi concatenati. Geniale il titolo.
Buiomega71: Bianchi infiamma la libido con un'opera zozza e morbosissima, dove salta fuori l'indole del regista di Cora e La moglie di mio padre. Sì, perché la parte incest con le pulsioni sessuali del ragazzino verso la madre è un capolavoro del sordido (gelosia possessiva, occhiate lascive tra il décolleté e le gonne) che nemmeno Kirdy Stevens. Poi ci sono qualche splatterata fatta in casa e i grotteschi mascheroni di Giannetto De Rossi, ma il putridume alla Oltretomba è servito con portate di puro weird marcio e puzzolente e l'ossessione incestuosa resta un must.
MEMORABILE: "Sembrano corrosi dal tempo"; Le espressioni del professore prima di morire, tra l'espressionismo d'avanguardia e le [f=7637]comiche di Benny Hill[/f].