Marrowbone - Sinistri segreti - Film (2017)

Marrowbone - Sinistri segreti
Locandina Marrowbone - Sinistri segreti - Film (2017)
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Titolo originale: Marrowbone
Anno: 2017
Genere: horror (colore)

Cast completo di Marrowbone - Sinistri segreti

Note: Aka "El secreto de Marrowbone".

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Tutti i commenti e le recensioni di Marrowbone - Sinistri segreti

TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/03/18 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 4/03/18 10:55 - 13326 commenti

I gusti di Daniela

Per sfuggire al marito violento, una donna si rintana in una villa isolata insieme ai 4 figli. Prima di morire, fa loro promettere che non si separanno mai... Horror spagnolo ma girato in inglese con un cast anglosassone, di bella fattura, ben recitato ed abile nella parte iniziale a costruire un clima morboso ed avvolgente. Poi iniziano i colpi di scena: il primo è troppo prevedibile, il secondo risulta più inaspettato ma non va d'accordo col precedente, il terzo appare piuttosto forzato. Film compromesso dalla sceneggiatura pasticciata opera dello stesso regista, ma formalmente molto curato.

Mco 3/12/19 11:00 - 2417 commenti

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Sarebbe piaciuto a Henry James questo ritratto di famiglia. Il giovane protagonista che si prende cura dei fratelli più piccoli, che scrive un diario da lasciare ai posteri, che vive dentro una casa che sembra respirare dietro le sue fredde pareti. Un caleidoscopio emozionale che trascina lo spettatore lungo un cunicolo di penombre, con qualche schizzo di sangue sparso qua e là. La fotografia, elegante, consegna immagini belle, senza età. Gli attori s'immedesimano perfettamente nel ruolo e l'atmosfera è sempre densa d'inquietudine. Bel film.
MEMORABILE: Le medicine riposte nell'armadietto.

Magi94 28/07/20 22:43 - 1021 commenti

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Un thriller, più che un horror spagnolo, un po' incespicante anche se con qualche idea buona. Sono discutibili le scelte di regia, con un'insistenza modaiola sui primi piani, i dettagli trascurabili e i volti, che certo non aiuta a creare una sana atmosfera di terrore (la casa quasi non la "sentiamo"). Voto basso inoltre alla fotografia, rovinata dal digitale spintissimo ed eccessivamente "pulita", proprio come gli abiti dei personaggi. La storia invece porta degli elementi intriganti, fino ad arrivare a una soluzione forse non logicamente ineccepibile ma curiosa e "divertente".
MEMORABILE: La scena dello specchio nell'armadio, il cui senso verrà svelato solo nel finale.

Capannelle 8/09/20 09:01 - 4586 commenti

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Nel complesso Sanchez dirige con sicurezza, adottando il giusto ritmo e la storia acquista una sua personalità, grazie anche al cast che racchiude delle abilità niente male. Quello che poteva essere migliorato sono alcuni passaggi del secondo tempo, un po' incoerenti o sopra le righe, ma rimangono una ambientazione riuscita, alcuni sprazzi di tensione ben dosati e come detto la buona prova dei giovani attori.

Kinodrop 3/01/21 19:32 - 3447 commenti

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Per sfuggire a un maniaco padre-padrone, il resto della famiglia si isola lontano da tutto e da tutti con un segreto patto, ma pian piano il passato si ripresenta in carne ed ossa. Horror che si può definire d'autore per l'aspetto formale e per la fotografia ricercata che esalta l'aura di mistero e di ambiguità, facendo di essi la chiave interpretativa degli inquietanti eventi. Qualche dispersione e qualche passaggio tirato via tolgono un po' di pathos e di coinvolgimento, compensati però dalla prova attoriale dei giovani interpreti (in particolare Mackay, il fratello maggiore).
MEMORABILE: Il recupero della scatola coi soldi; Lo scontro col padre; Il diario illustrato; La soffitta.

Enzus79 2/05/21 21:39 - 3314 commenti

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Suspense, tensione e tutto ciò che riguarda lo spavento non mancano, a questo film. La storia in sé non ha granché di originale, ma riesce a intrattenere e non annoia, pur non avendo dei ritmi alti e la durata di quasi due ore. Finale abbastanza controverso e di difficile comprensione logica. Ottima la fotografia. Apprezzabili il cast e la regia di Sergio Sanchez.

Pumpkh75 26/08/21 14:21 - 1906 commenti

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Si adagia languido nel tipico solco delle contemporanee ghost stories iberiche, quelle del lutto familiare distruttivo e di quel fantasma che chissà poi chi è o se lo è davvero. Vuoi un po' per gli attori tutti in parte e vuoi per la notevole cura formale per quale ringraziamo location e regia, l’interesse continuo trova però piacevole soddisfazione nelle molteplici “shaymalanate” con cui è nutrito, portandoci anche a dimenticare qualche passaggio precocemente rivelatore. Un fuoco fatuo, ma che emana un bel calore confortevole.

Gabigol 15/08/21 18:10 - 667 commenti

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Produzione e regia spagnola al servizio di una storia gotica, il cui fulcro risponde all'interazione tra i membri di una famiglia infranta. Il cast, composto da attori anglofoni, regge ottimamente e restituisce affiatamento; la sceneggiatura si tradisce double-face: a una prima parte di ottima costruzione di tensione ne segue una seconda metà arrabattata con colpi di scena tra loro contrastanti. La confezione tecnica - ambientazione, fotografia, regia - non è in discussione. Maggiore perizia nella scrittura della storia avrebbe condotto a un piccolo gioiellino.
MEMORABILE: L'armadio dei medicinali; Lo sparo al vetro; Il diario illustrato; La soffitta.

Herrkinski 18/08/22 01:51 - 8782 commenti

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Thriller spagnolo ma con cast anglofono che mette in mostra il buon mestiere del regista, capace di creare un'efficace atmosfera per tutta la durata - anche grazie a scenografie alquanto suggestive e ben fotografate - rimanendo costantemente in bilico tra dramma a sfondo noir e tentazioni soprannaturali, queste ultime invero più delle red herring che altro. È proprio il finale più "terreno" infatti a risultare tutto sommato un po' deludente, ma le prove convincenti di un cast affiatato e il mood da ghost-story con sorpresa permettono di arrivarci senza mai annoiarsi.

Lupus73 29/08/22 12:14 - 1614 commenti

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Siamo nell'America rurale di fine '60, una madre con i figli "al sicuro" nella nuova tenuta. Thriller/horror prevalentemente psicologico dall'ambientazione e fotografia buone, in cui iniziamo a capire qualcosa dopo 55'. Un twist nella parte finale spiazza lo spettatore e mostra la cruda realtà. Come di sovente il mito può offrire interpretazione metaforico-psicologica: un padre/Saturno che divora i figli, un figlio/Giove che prevale e una donna/Giunone con spiccato istinto materno che chiude il cerchio. Andrebbe rivisto dopo la rivelazione finale, ma la prima parte può stancare.

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Il ferrini 27/08/24 23:58 - 2731 commenti

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Buono sia in fase di scrittura che di messa in scena, è un thriller ambientato nel '69 (in TV c'è l'allunaggio) che vede protagonista una madre e quattro figli perseguitati dall'ombra di un padre assassino. Il regista scopre lentamente le carte: quest'uomo è vivo? È morto? In casa c'è un fantasma, un procione o è la mente a giocare brutti scherzi? Bravo MacKay ma anche tutti i comprimari. Mia Goth e la Taylor-Joy sono già lanciate verso una carriera luminosa (si fa per dire, dato il genere) e infine si resta appagati.

Buiomega71 18/03/25 01:17 - 3125 commenti

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Inizio nostalgico kinghiano (con rocce hangingrockesche), un'atmosfera bucolico/spielberghiana e malickiana, con luci e ombre da fiaba nera laughtoniana. Un po' ruffiano nel tenore melodrammatico, ma poi si insinua nel cinema avatiano e nei suoi derivati, tra magioni decadenti e goticheggianti, specchi da celare, stanze murate, bambole di pezza e soffitte maleodoranti con i loro macabri segreti. Colpo di scena ben congegnato e imprevedibile che sfocia in follia. Le lievi derive fantasy lo apparentano a The orphanage, da cui Sanchez riprende l'ambientazione cupa e mortifera.
MEMORABILE: Giocando a Risiko; La limonata; Tentando di falsificare la firma; Il bambino nella stanza della madre morta; "Wouldn't be nice" scacciafantasmi.

Cotola 26/04/25 12:46 - 9586 commenti

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Ha dalla sua una buona sceneggiatura che sa nascondere abbastanza bene i suoi segreti e dispensare alcuni colpi di scena, sebbene l'ultimo non sia certo così imprevedibile poiché ormai visto già altre volte. Tra l'altro lo script ha anche il merito di saper andare al di là del genere apparente (l'horror) per sfociare in un vero e proprio dramma, ben reso. Pure i personaggi sono abbastanza ben ritratti, così come interessante e ben resa è l'ambientazione domestica: buone le scenografie della casa. Alla fine però sembra mancare una vera tensione, sebbene non ci si annoi.
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  • Discussione Buiomega71 • 3/05/21 22:23
    Consigliere - 27285 interventi
    Esce da noi in dvd/blu ray con il titolo Marrowbone-Sinistri segreti
  • Discussione Buiomega71 • 18/03/25 10:28
    Consigliere - 27285 interventi
    Inizio nostalgico kinghiano (con rocce hangingrockesche a forma di teschio), un'atmosfera bucolico/spielberghiana (con l'infanzia e le fughe/fantastico peterpanesche) e malickiana, con luci e ombre da fiaba nera laughtoniana, un'ottima ricostruzione storica dell'Oregon di fine anni 60 (lo sbarco sulla luna) e una coltre di cupo mistero che riesce a avvolgere lentamente.

    Paga pegno un'intelaiatura un pò ruffiana e patinata sul versante melodrammatico, che sta tra Le stagioni del cuore e La casa nella prateria, che ne ingolfano il risultato finale (con un mischione di generi non sempre ben amalgamato: dramma, melò, family, thriller, romanticismo, fantasy e lievi riverberi horror da ghost movie) così come l'evitabile e stonato happy end.

    Ma Sanchez riesce a insinuarsi negli oscuri meccanismi di certo cinema avatiano (e i suoi derivati) tra magioni decadenti e goticheggianti, specchi da celare, stanze murate, bambole di pezza, madri morenti e padri ferocemente violenti, soffitte maleodoranti con i loro macabri segreti, firme genitoriali da falsificare, giocando a Risiko, Wouldn't be nice dei Beach Boys per scacciare i fantasmi e almeno un momento ansiogeno con il ragazzino nella stanza della madre morta tra armadi a specchio, lenzuola "ectoplasmatiche" e magnetofoni (torna il cinema di Pupi Avati), fino alla rivelazione del "sinistro segreto", anche se non originalissimo comunque ben congegnato e imprevedibile che sfocia in follia.

    Le delicate e brevi derive fiabesche lo apparentano a The orphanage, da cui Sanchez riprende l'ambientazione cupa e mortifera e le suggestioni di Peter Pan.

    Nel complesso la suggestione. il coinvolgimento e l'aurea gotica reggono, peccato per la patina stucchevole che ne limita il potenziale e il risultato finale.



    Ultima modifica: 18/03/25 10:31 da Buiomega71