Buiomega71 • 18/03/25 10:28
Consigliere - 27150 interventiInizio nostalgico
kinghiano (con rocce
hangingrockesche a forma di teschio), un'atmosfera bucolico/spielberghiana (con l'infanzia e le fughe/fantastico
peterpanesche) e
malickiana, con luci e ombre da fiaba nera
laughtoniana, un'ottima ricostruzione storica dell'Oregon di fine anni 60 (lo sbarco sulla luna) e una coltre di cupo mistero che riesce a avvolgere lentamente.
Paga pegno un'intelaiatura un pò ruffiana e patinata sul versante melodrammatico, che sta tra
Le stagioni del cuore e
La casa nella prateria, che ne ingolfano il risultato finale (con un mischione di generi non sempre ben amalgamato: dramma, melò, family, thriller, romanticismo, fantasy e lievi riverberi horror da ghost movie) così come l'evitabile e stonato happy end.
Ma Sanchez riesce a insinuarsi negli oscuri meccanismi di certo cinema
avatiano (e i suoi
derivati) tra magioni decadenti e goticheggianti,
specchi da celare,
stanze murate, bambole di pezza, madri morenti e padri ferocemente violenti, soffitte maleodoranti con i loro macabri segreti, firme genitoriali da falsificare, giocando a Risiko,
Wouldn't be nice dei Beach Boys per scacciare i fantasmi e almeno un momento ansiogeno con il ragazzino nella stanza della madre morta tra armadi a specchio, lenzuola "ectoplasmatiche" e magnetofoni (torna il cinema di Pupi Avati), fino alla rivelazione del "sinistro segreto", anche se non originalissimo comunque ben congegnato e imprevedibile che sfocia in follia.
Le delicate e brevi derive fiabesche lo apparentano a
The orphanage, da cui Sanchez riprende l'ambientazione cupa e mortifera e le suggestioni di
Peter Pan.
Nel complesso la suggestione. il coinvolgimento e l'aurea gotica reggono, peccato per la patina stucchevole che ne limita il potenziale e il risultato finale.
Il ferrini
Mco, Pumpkh75
Daniela, Magi94, Capannelle, Kinodrop, Enzus79, Gabigol, Herrkinski, Lupus73, Buiomega71, Cotola