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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Una locandina che nel riproporre la celebre caricatura di Freud ben riassume il senso del film, durante il quale l'indiscusso protagonista Kim Rossi Stuart (qui anche regista e sceneggiatore) si divide tra le sedute dallo psicanalista (Scarpa) e i difficili rapporti con le donne. Chiusa tra le lacrime la storia con Chiara (Trinca), accortasi della freddezza di lui, Tommaso sogna di poter realizzare i sogni erotici che confessa spasmodicamente durante la terapia accorgendosi presto però di quanto gli riesca difficile instaurare relazioni "normali" con l'altro sesso. La prima ad accorgersene sarà Federica (Capotondi), malleabile e dolce, la seconda Sonia (Diana), giovane,...Leggi tutto stravagante e imprevedibile. Diverse le reazioni di lui, sempre più prigioniero di rapporti che si rivela incapace di gestire nonostante l'aiuto dell'analista (stancamente fermo a ripetere gli stessi concetti senza che in Tommaso si registri un barlume di miglioramento). Il film poggia quasi interamente sull'interpretazione volutamente sopra le righe del suo protagonista, che nell'eccedere a volte convince altre molto meno, gigioneggiando sull'onda dell'improvvisazione salvato solo da una buona conoscenza del mestiere. Può intrigare, certo, ma allo stesso tempo lasciare seri dubbi sulla credibilità del personaggio. Se poi la recitazione dell'intero cast è complessivamente buona, altrettanto non si può dire della regia, poco omogenea, che alterna scene indubbiamente azzeccate ad altre la cui utilità sfugge (molte di quelle con la madre ad esempio, una Dagmar Lassander ormai molto lontana dalla perfezione fisica d'un tempo e spesso indirizzata verso una figura eccessivamente caricaturale, degna a tratti della “mother” di THE WALL), girate senza troppo estro e che decisamente appesantiscono la storia. Il pre-finale sospeso tra realtà e sogno recupera una poeticità fin lì solo accennata, l'epilogo riporta tutto a una dimensione terrena in cui Rossi Stuart fatica a trovare un vero filo logico da seguire e gli accadimenti si susseguono generando reazioni che sembrano nascere soprattutto dal desiderio di giustificare una recitazione sovreccitata. Ad ogni modo il quadro psicologico del protagonista ha basi non peregrine e la sua inadeguatezza riflette insicurezze comuni sulle quali è giusto soffermarsi a ragionare. Brava Camilla Diana ad incarnare con sguardi di fuoco e approccio irridente la spregiudicatezza delle nuove generazioni a confronto con il pensiero più tradizionale del quarantenne sbalestrato che non sa come sfogare il proprio desiderio di sesso sì ma anche d'affetto. Certo una regia meno dispersiva avrebbe aiutato a focalizzare meglio ciò che in fondo resta una sorta di one-man show in cui spunti diversi s'inseriscono senza troppo criterio e scarso equilibrio. Marginale il rapporto di Tommaso col proprio lavoro d'attore, che ci permette tuttavia di farci ammirare un'ottima Serra Yilmaz.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/09/16 DAL BENEMERITO DEEPRED89 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 10/09/16
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Deepred89 9/09/16 00:31 - 3706 commenti

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Interessante ma un po' irrisolta commedia nevrotico-psicologica sul conflittuale rapporto del protagonista-regista (quanto di autobiografico?) con l'universo femminile. Il personaggio è credibile e verosimile, ma l'ironia affoga troppo spesso negli eccessi attoriali e le parentesi onirico-edipiche (con certi verminosi dettagli al limite del cavalloniano) presentano qualche evitabile caduta di gusto (lui imboccato dalla madre). Due sfuriate da annali, una massiva e piacevolmente inattesa esposizione epidermica di gran parte del cast femminile.

Markus 10/09/16 11:01 - 3687 commenti

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Alla fine del film t'accorgi che in definitiva hai assistito all'ennesimo sentimentale, con il tipico quarantenne un po' nevrastenico, immaturo e più vittima dei suoi sensi che carnefice. Nella prospettiva un po' paranoica del personaggio di Kim si assiste a una breve carrellata di amori o presunti tali, che nelle figure della Capotondi (bella ma convenzionale) e Diana (eccitante e sfuggente) può anche, perché no, rallegrare. Meno convincenti le parti oniriche e laddove il regista punta su pretenziosità in definitiva inutili.

Macbeth55 12/09/16 00:07 - 34 commenti

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Peggior pellicola non poteva inaugurare l'autunnale ritorno al cinema. Purtroppo tematiche stantìe si fondono in un guazzabuglio di scene inutili, a volte anche eccessive, al limite della volgarità, senza il geniale humor di Vedo nudo degli anni 70 (alcune sequenze identiche...) e l'ombra del nuotatore Moretti, con ben altro stile, psicologia compresa. Una sceggiatura frammentaria e disomogenea mette il cast in seria difficoltà, a cominciare dal protagonista/regista (che pure è attore esperto).
MEMORABILE: Di pessimo gusto la battuta da parte della Diana, nel ruolo della ragazzina, che nello scavalcare un muretto dice: "Sembriamo due spastici".

Xamini 24/09/16 18:23 - 1252 commenti

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Molto morettiana questa interpretazione di Rossi Stuart, attore che generalmente gradisco ma la cui opera, qui, non convince appieno. Le nevrosi di mezza età (una crisi lavorativo-creativa che ha del felliniano) e le ossessioni sessuali sono un buon punto di partenza, un buon appiglio per lo spettatore. È forse la recitazione sopra le righe a tradirne gli auspici o più probabilmente scrittura e regia, che scelgono di non approfondire eccessivamente ma preferiscono rappresentare, virando sull'onirico, per mancare l'affondo. In definitiva allo spettatore restano le nudità di alcune bellezze nostrane (Capotondi in primis).

Nancy 25/09/16 13:00 - 774 commenti

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Il film è lo specchio di un narcisista incallito che per un'ora e mezzo decanta vittimisticamente se stesso; in altre parole: insopportabile. I primi venti minuti sono (senza esagerare) imbarazzanti: Rossi Stuart interpreta malissimo un personaggio orribile col quale si fa davvero fatica a prendere confidenza senza qualche risatina per vincere il disagio che ci causa la visione. Ottime al confronto tutte le interpretazioni femminili del gineceo (neanche troppo taciutamente felliniano) che costellano il film. Ostentato, narcisistico e brutto.
MEMORABILE: La sfuriata della Capotondi.

Paulaster 10/03/17 10:53 - 4419 commenti

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Quarantenne complessato cerca una soluzione nelle storie d'amore ma dovrà fare i conti con sé stesso. Rossi Stuart si fa una personale seduta psicanalitica senza la lucidità necessaria (con richiami a Ferreri). Inizio inguardabile e finalino accomodante; nel mezzo il reparto femminile tiene a galla il film dando lustro con fisicità. Parti oniriche banali, rapporto con la madre poco convincente e sul set Rossi Stuart sembra il Turturro di Moretti. Malessere senza dramma, resta a metà strada.
MEMORABILE: Il cambio maglietta davanti allo specchio; Le urla della Capotondi.

Didda23 15/03/17 16:43 - 2426 commenti

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Un film molto particolare e, probabilmente, non adatto a tutti i gusti. Personalmente l'ho trovato grandissimo, soprattutto per il coraggio del Kim regista di mischiare dialoghi e sfuriate in stile morettiano con geniali sequenze oniriche (l'ossessione per i vermi; la donna incinta). Kim attore è straordinario e ci conduce in questo viaggio folle e disturbante nella personalità irrisolta e ambiguo di un protagonista che ha la fissazione per il sesso ma che nella vita di coppia diventa un pezzo di ghiacchio. I nudi femminili sono funzionali e non inserit per il gusto di mostrare e/o provocare.
MEMORABILE: Il nido di vermi sulla pianta; Il rapporto con la madre; L'incontro con Camilla Diana.

Galbo 21/07/17 07:37 - 12392 commenti

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È chiaramente debitore ed ispirato al cinema di Moretti questo secondo film da regista di Kim Rossi Stuart, incentrato sulle nevrosi sentimentali ed esistenziali di un giovane uomo in crisi. La figura ondivaga del protagonista è resa dallo stesso regista in modo troppo caricaturale e rincorrendo eccessivamente gli stereotipi del nevrastenico. Migliore la prova delle attrici in un film appesantito da inutili inserti onirici. Pesante e pedante.

Cotola 21/10/17 22:33 - 9043 commenti

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Deve moltissimo a Moretti, il ritratto di questo giovane narciso che passa da una donna all'altra senza un motivo pregnante o forse perché semplicemente incapace di empatizzare col prossimo. Ed anche i suoi patemi lavorativi hanno un sapore morettiano. E così il film procede tra luci e ombre: non mancano i momenti divertenti e le risate, ma non ci vengono lesinati nemmeno narcisismi e velleitarismi autoriali da primo della classe che Rossi Sturart non può permettersi. Molte belle donne con una Capotondi sugli scudi. Assolutamente vedibile.

Matalo! 5/01/18 21:39 - 1378 commenti

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In altro tono ricorda certi eroi della commedia all'italiana persi tra sogni e infantilismo (il Sordi de Lo scapolo per esempio e soprattutto L'amore il pomeriggio di Rohmer) e qualche truffautismo. Non soddisfa appieno perché è più armato di buona volontà che riuscito e oltre ad avere diversi deja vù soffre di forzature. Ma alcuni momenti buoni ci sono; in particolare Camilla Diana, la migliore del mazzo, di gran talento e sensualità nel personaggio della ragazza libera e senza sovrastrutture. Sogni e simboli son telefonatissimi e oltretutto avrei preferito il finale sospeso.

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Capannelle 2/09/20 00:24 - 4411 commenti

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Stavolta Rossi Stuart toppa clamorosamente mettendo in scena un personaggio inutile e poco nelle sue corde. La povera Capotondi viene triturata in una tediosissima prima parte, come lo sono altre figure secondarie (psicoanalista, madre, ambiente di lavoro, l'amico) senza spessore. Per fortuna la Diana offre un'interpretazione ruspante che, nonostante il doversi rapportare con un protagonista sempre più ottuso, permette allo spettatore di non tagliarsi le vene. C'è più nudo che battute da ricordare e diversi intermezzi simbolici di cui non si sentiva il bisogno.
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  • Discussione Markus • 10/09/16 11:14
    Scrivano - 4775 interventi
    L'esposizione epidermica è stata apprezzata, Deep! Tra l'altro si parte subito con un bel nudo della Trinca e poi, e poi, e poi...

    Film un po' stranocchio. Non mi ha convinto molto come regia, ma in definitiva il personaggio schizofrenico e inevitabilmente sopra le righe di Kim mi ha divertito in più punti. Quello che mi ha lasciato un po' perplesso, invece, è il finale e certe parti oniriche. Da Kim mi aspettavo qualcosa di più convincente (forse meglio attore che regista).
    Brave le attrici, specialmente la freschezza di Camilla Diana, che rappresenta un tipo di ragazza molto "pericolosa".
  • Discussione Kaciaro • 17/05/17 23:21
    Galoppino - 506 interventi
    mah cosa diavolo voleva fare KIM FILM incomprensibile....
  • Discussione Matalo! • 5/01/18 23:43
    Call center Davinotti - 614 interventi
    Cari; ecco che ciò che avevo sulla punta del qwerty mi sovviene ora. Volevo scrivere nella recensione che il film oltre allo Scapolo e a Truffaut ben più mi ricorda "l'amore il pomeriggio" di Rohmer. L'ho segnalato in "Questo film ti ricorda"
  • Discussione Capannelle • 2/09/20 00:06
    Scrivano - 3513 interventi
    Markus ebbe a dire:
    Brave le attrici, specialmente la freschezza di Camilla Diana, che rappresenta un tipo di ragazza molto "pericolosa".
    Lei è il pezzo forte di un film altrimenti venuto male, quasi deprimente. La prima battuta apprezzabile dopo 36 minuti, KRS perennemente in scena con un personaggio poco empatico, personaggi di contorno senza senso.

    Ultima modifica: 2/09/20 00:10 da Capannelle
  • Curiosità Mauro • 1/11/23 09:09
    Disoccupato - 11983 interventi
    Il ruolo dell’insegnante di danza di Tommaso (Kim Rossi Stuart) è interpretato da Lydia Turchi, sorella del noto coreografo Enzo Paolo Turchi:

  • Discussione Zender • 2/11/23 07:39
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Mauro, scrivi Lydia Turchi; ma quindi non è la stessa Lidia Turchi che nel 1979 partecipò a Baila guapa?
  • Discussione Mauro • 2/11/23 08:39
    Disoccupato - 11983 interventi
    Secondo me è la stessa attrice (tenendo anche presente che Baila Guapa è un film musicale dove si parla di ballo)

  • Discussione Zender • 2/11/23 08:46
    Capo scrivano - 47786 interventi
    37 anni dopo però, e con la i trasformata in y. Sì, considerato che sempre di ballo si parla lo pensavo anch'io...
    Ultima modifica: 2/11/23 08:47 da Zender
  • Discussione Mauro • 2/11/23 08:51
    Disoccupato - 11983 interventi
    Nei titoli di coda è segnalata come Lydia Turchi, che è la stessa grafia dei suoi profili sui social. Su imdb è segnalato solo Baila Guapa (come Lidia Turchi). La y potrebbe averla adottata in tempi recenti per questioni d'immagine

    Ultima modifica: 2/11/23 08:52 da Mauro
  • Discussione Mauro • 2/11/23 09:04
    Disoccupato - 11983 interventi
    Ho notato che Lidia Turchi era anche una delle voci del coro dello spettacolo teatrale "Alleluja brava gente",

    http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=10564

    Ha cantato anche nella prima stagione teatrale di "Aggiungi un posto a tavola"

    http://www.claudiagrohovaz.com/2014/07/la-parola-al-pubblico-un-posto-tavola.html