Ancora la coppia Nino D'Angelo-Mariano Laurenti dopo il successo di UN JEANS E UNA MAGLIETTA. Nino qui fa il pizzaiolo amalfitano, che lascia la costiera per fare la stagione tra le nevi dello Stelvio (hotel Thoeni 3000) ed è costretto per questo a lasciare provvisoriamente sola la ragazza. Lei gli dice scrivimi, lui risponde che se trova la penna non trova il foglio e se trova il foglio non trova la penna... Ma non è una scusa, perché si ripromettono di sentirsi via telefono passando per un amico, il quale però è a sua volta innamorato di lei e fa in modo che i due non si contattino favorendone...Leggi tutto la separazione. Nino è sulla neve con Bombolo, un disoccupato incontrato in treno, e conosce in albergo la figlia del proprietario (Cannavale vestito in tenuta tirolese che parla con accento tedesco e ha il mito di Hitler), una sventola tedesca che gli cade ai piedi. Vanno in discoteca e Nino si scatena (controfigurato da una donna!). Il proprietario gli assicura intanto un posto da pizzaiolo nell'albergo del fratello a Positano per l'estate e Nino ritorna ritrovando la sua ragazza un tantinello insuperbita. Ma Tutti sappiamo come andrà a finire, tra serenate napoletane e sguardi tristi. Il canovaccio è appena abbozzato (il soggetto è dello stesso D'Angelo), giusto il minimo indispensabile per poi permettere al caschetto biondo di cantare, rammaricarsi e fare tutto ciò che ci si aspetta. A Bombolo e Cannavale spetta di occuparsi delle parti comiche, ma né il romanesco insistito del primo né le grida naziste del secondo riescono a dare un apporto valido in tal senso. Restano qualche bel paesaggio (il duomo e le vedute di Amalfi, un panorama a Positano) e un po' di sano, genuino trash d'epoca.
Sicuramente non il migliore musicarello di D'Angelo ma sicuramente il più divertente grazie ad un Bombolo in formissima (mitica la scena sulle nevi con Cannavale). Nino parte per il nord per lavorare in un grande albergo, ma il suo cuore resta a Positano dove la fidanzata inizia a dubitare della sua fedeltà.
Nello stesso anno di Un jeans e una maglietta Mariano Laurenti utilizza lo stesso cast principale e parte dello stesso set (l'hotel al mare) per fare un altro film su misura per D'Angelo, il quale ripropone anche uno stesso brano; riesce a divertire grazie ad una serie di gag tra i comprimari che sono messi stavolta più in rilievo. Doppia parte per Cannavale e Bombolo (lo si può gustare a girare tra le nevi vestito da San Bernardo). Musiche elettroniche piacevoli nel primo tempo, mentre nel secondo arrivano quelle del protagonista ed è li che scade il tutto.
Tra i più mediocri film del caschetto biondo. A parte la fotografia molto bella e le splendide ambientazioni (sia il gelido nord che il solare e marino sud) è il solito filmetto adolescenziale tipicamente da ragazzine. Magari per un quattordicenne di allora poteva pure andar bene, visto oggi sa di mediocrità. Cast scadente: salvo solo Bombolo, la Olivieri è solo bella, D'Angelo sembra un po' svogliato, la ragazza nordica (Cinzia Bonfantini) è un po' inespressiva mentre il peggio del peggio lo regala Cannavale qui nei panni di due personaggi identici!
Narrativamente più denso rispetto all'esilissimo Un jeans e una maglietta, si avvale di ripetuti montaggi incrociati per seguire, nella prima parte, due storie in due locations: quella di Nino e Romy allo Stelvio e quella di Maria e Carlo a Positano. Abbiamo anche un interessante sdoppiamento schizofrenico di Cannavale, che cambia personalità trasferendosi dal nord al sud. La duplicità è la cifra di questo Giano Bifronte di film, che cavalca l'onda del "Travoltismo"! Per fortuna, Nino e Bombolo sono sempre uguali a se stessi: cioè, bravi!
MEMORABILE: Bombolo gatto delle nevi. Nelle coreografie, le vere acrobazie le fa il regista, staccando più volte per mascherare il "controfiguramento" di Nino!
Terrificante commediola musicarella con un montaggio tremendo e una fotografia da incubo. Il trash involontario è sempre dietro l'angolo ed è forse l'unica ancora di salvezza per questa sconclusionata farsa che si avvale della coppia Bombolo-Cannavale (quest'ultimo davvero sottotono). Particolarmente "divertenti" le scene girate in discoteche (semivuote) dove il nostro “scugnizzo biondo” balla tramite un’evidente controfigura. Da vedere per farsi un’idea.
Film modesto con Bombolo che risolleva le sorti del tutto. Il caschetto d'oro non è per tutti i palati, si sa. Trama leggera e sottile come carta filigrana. Di discreto sicuramente c'è il contorno, quello immobile della fotografia. Oggettivamente si respira aria anni 80, dal maglione colorato alle braghe ascellari quasi fantozziane fino alle discoteche. Non dico che si guarda con estremo piacere, ma capitatomi di vederlo per caso il film si è lasciato guardare fino alla conclusione.
Film gemello (alla Basket case però) di Un jeans e una maglietta: stesso cast ma neanche mezza idea in sceneggiatura, con il butterato e rachitico Nino in trasferta sulla neve con Bombolo e (uno spento) Cannavale al seguito. La storia è un pretesto per infilare le performance canore di Nino e la (tristissima) discoteca del titolo è dove D'Angelo balla malamente (spesso controfigurato). Peer fortuna Bombolo aggiunge un po' di verve al film e interrompe a tratti la noia imperante. Pessimo.
Imbarazzante musicarello di Laurenti che qui raggiunge il punto più basso della sua carriera, già costellata da numerose commedie ginecologiche. D'Angelo è semplicemente inguardabile, talvolta involontariamente comico (soprattutto quando finge di danzare). Non bastano il buon Bombolo e neanche Cannavale a sollevare le sorti di questo orrore. Da evitare con cura.
MEMORABILE: Le comunicazioni radio per la ricerca di Romy, persa in montagna mentre imperversa una bufera di neve, interrotte dalla radiocronaca delle partite.
Fra i meno interessanti del Nino D'Angelo prima maniera, con una trama che definire esile è un eufemismo (perfino per i suoi standard) e inserimenti canori fra i più forzati mai visti. Di bassa lega anche il comparto tecnico, soprattutto luci e fotografia, così piatte da riuscire a "spegnere" perfino una cornice come Positano. Alcuni siparietti poi rasentano il puro trash (il balletto di Nino in discoteca!). Risollevano un po' il morale le gag di Bombolo e Cannavale, ma non basta. Dimenticabile.
MEMORABILE: La bella musica di sottofondo nelle scene in discoteca.
Tra Napoli e Cortina, un film poverissimo come mezzi che è sostenuto da interpretazioni talmente di maniera da risultare simpatiche, prima tra tutte quando il protagonista si lancia goffamente a ballare con un brano disco. La protagonista femminile sembra qui una statua di sale; per fortuna ci sono Bombolo e Cannavale con la loro simpatia e il loro repertorio. Lo si vede con simpatia.
Svogliatamente montato e diretto, con una storia miserrima orfana del pathos partenopeo che di solito caratterizza i film con Nino D'Angelo e appesantita da mediocri musiche sentimentali e da discoteca in cui si odono anticipazioni della colonna sonora di Quel ragazzo della curva B. Nei loro numeri comici Bombolo e Cannavale - quest'ultimo addirittura preso da grotteschi raptus hitleriani - sono al loro peggio. Di rito le vedute di Napoli.
MEMORABILE: La pessima imitazione di Mike Bongiorno («Allegria...ahaaha!» durante le interferenze nel dialogo Bombolo-Cannavale via walkie-talkie.
Micidiale D'Angelo-movie che vede l'attore/cantante partenopeo protagonista di una vicenda scontata, pura scusa per creare le solite situazioni romantiche tormentate, allontanamenti e riavvicinamenti, coadiuvato dalle spalle Bombolo (molto presente) e Cannavale (in un curioso ruolo da sud-tirolese con tendenze naziste) per gli alleggerimenti comici. Le scene nelle discoteche sono piuttosto pretestuose, con musiche improponibili e movimenti di danza ridicolissimi di D'Angelo, che si concede anche un paio di momenti cantati. La valenza trash permette tuttavia di non annoiarsi.
MEMORABILE: D'Angelo che balla malissimo; Bombolo "gatto delle nevi"; Cannavale nazista.
Nonostante qualche scena imbarazzante, come quella in cui Nino si ostina a ballare chiaramente fuori tempo, la commedia è più o meno accettabile, grazie alle simpatiche interpretazioni di Bombolo e di Cannavale, sicuramente due presenze insostituibili che non fanno naufragare il film nella totale insufficienza. I bei paesaggi e la sovrabbondante musica del "caschetto" biondo fanno da riempitivo in una sceneggiatura ridotta all'osso.
Mariano Laurenti torna a dirigere Nino D'Angelo dopo il "successo" di Un jeans e una maglietta, il risultato però non è altrettanto soddisfacente. Si cerca di riciclare un po' tutto a partire dagli interpreti principali e la sceneggiatura è proprio cosa misera. Le scene chiave girate in discoteca, poi, rasentano il ridicolo e sono poco credibili, senza contare che il caschetto d'oro si produce in balli davvero trash (e spesso con controfigura). A Bombolo e Cannavale sono assegnati i momenti di alleggerimento comico con scarsi risultati. Il peggior film con Nino D'Angelo in assoluto.
MEMORABILE: Nino D'Angelo che in discoteca balla con movimenti di bacino che fanno scivolare tutto nel trash involontario.
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HomevideoGeppo • 9/10/09 11:56 Call center Davinotti - 4335 interventi
Uscito oggi in edicola il dvd "La discoteca".
Edizioni Master.
Collana: Nino D'Angelo collection.
CuriositàGestarsh99 • 31/03/20 19:55 Vice capo scrivano - 21546 interventi
L'ESORDIO AL CINEMA DI ZEQUILA Il debutto al cinema dell'attore salernitano è da retrodatare a questo musicarello di Laurenti.
Ne ha parlato di sfuggita ieri notte lo stesso Zequila durante la live non-stop del Grande fratello in onda su Mediaset Extra.
Nel bel mezzo di una conversazione con gli altri compagni di video-reclusione, il Nostro ha asserito che il suo esordio al cinema avvenne proprio in questa pellicola, precisamente nel ruolo di comparsa danzereccia durante le sequenze di ballo girate nella mitica disco-caverna (che corrisponderebbe
all'Africana Famous Club di Praiana, in provincia di Salerno).
Stando alla sua brevissima digressione, il cachet giornaliero per la partecipazione alle riprese era di 100.000 lire tonde tonde.
Incuriosito da questa inattesa confessione, sono andato a scorrere frame-by-frame le immagini del film girate all'interno della bat-balera, individuando in breve il giovanissimo ma già super-esibizionista Zequilone nazionale:
Qui lo si riconosce sull'estrema destra del fotogramma: