Che senso può avere un film di fantascienza simile? Dove non c'è una sola idea nuova, manca la suspense, i dialoghi sono quanto di più banale si possa immaginare, il cast è svogliato e nemmeno l'atmosfera rossastra di Marte giova alla spettacolarizzazione del prodotto. Con tutta evidenza un falso kolossal, PIANETA ROSSO difetta anche sotto il punto di vista degli effetti speciali. Per non parlare delle sciocchezze scientifiche mascherate dietro gli improbabili ragionamenti fisici dell'ingegnere del gruppo Tom Sizemore. Che i malcapitati aspettino di finire l'ossigeno per scoprire che l'aria di Marte è respirabile è semplicemente ridicolo...Leggi tutto e non c'è scusa che tenga. L'unico pregio di certe "americanate" senza capo né coda è la confezione, pur sempre di una certa professionalità. Però in questo caso proprio non basta e la sceneggiatura compete con il soggetto quanto a povertà di contenuti. Il capitano dell'astronave Carrie-Anne Moss e la star Val Kilmer faticano a trovare la giusta misura delle loro interpretazioni e si affidano all'esperienza, tradendo in ogni caso un vivo imbarazzo nel patetico finale, reso ulteriormente trash dal commento fuori campo sul quale il film si chiude. Uscito subito dopo il MISSION TO MARS di De Palma, PIANETA ROSSO non regge proprio il paragone e anzi fa sembrare l’onesta escursione fantascientifica Depalmiana un vero capolavoro. Entrambi puntano molto sulla resa cinematografica dei paesaggi marziani, finalmente vicina alla realtà grazie alle esaurienti immagini spediteci dal modulo americano Pathfinder, ma mentre il primo concede molto alla spettacolarità e alla tensione, il secondo è piatto e deludente anche dal punto di vista dei misteri che Marte ci nasconde: chissà che ci aspettavamo...
Peccato, sul primo tempo ho avuto una buona impressione del tipo: "Ah finalmente un bel film di fantascienza all'antica", con la spedizione dell'astronave nello spazio e un equipaggio cazzuto. Peccato poi per il robot buono che fa kung fu e impazzisce cercando il resto dell'equipaggio per sterminarlo e per il capo-donna che non può sporcare il suo trucco e scendere sul pianeta finendo costretta a rimanere in alta quota a lavorare macchinari mai esistiti (sembra essere l'idea di un bambino scemo).
Se nella finzione di Star Trek la frasona era “Spazio, ultima frontiera”, nella realtà spazio potrebbe essere sostituito da Marte. Ecco perché il pianeta rosso esercita da sempre un grande fascino su tutti; ed è per questo che film come il suddetto avviliscono (senz’anima, senza poesia, con dialoghi ultramediocri). La vera “sorpresona”, che pur non essendo chissà che, almeno costituisce l'unico guizzo dell'intera pellicola, non basta a salvarla dal disastro. Per il resto, con un pianeta a disposizione, sti “geni” hanno preferito inserire un robot sbarellato...mah.
MEMORABILE: La navetta russa con orso animato che parla...; Il dito medio a Marte.
Mission to Mars è certo uno dei film meno riusciti di De Palma ma, al confronto a questo quasi contemporaneo Pianeta Rosso, ci fa un figurone. Trattasi infatti di fantascienza apparentemente di seria A - a cominciare dal cast di rilievo - ma in realtà catalogabile nella serie zzzz, nel senso che induce alla penichella, anche per isolare la mente dalle castronerie assortite pronunciate dai vari personaggi con l'aria più seriosa del mondo. Se lo spettatore riesce a non addormentarsi, ci pensa comunque il finale a stenderlo k.o.
Quasi contemporaneo a Mission to Mars di Brian De Palma, Red Planet affronta in pratica lo stesso argomento in un film che è più francamente d'evasione rispetto al precedente. Discreto per quanto riguarda gli effetti speciali, il film di Anthony Hoffman si basa però su una storia troppo scontata e anche parte degli interpreti (Val Kilmer in particolare) non sono all'altezza.
In un futuro non troppo remoto, qualcosa va storto durante una missione di recupero su Marte. Quante volte abbiamo già sentito una trama del genere? Non sarebbe un problema se lo svolgimento fosse avvincente, ma qui si ha a che fare con un grado di derivazione fin troppo alto, che rende il film un prodotto senz'anima. A completare il quadretto, un finale davvero insulso. Si salva solo la fotografia, che riesce a trasformare i paesaggi desertici in una superficie marziana credibile. Sprecati Kilmer e la Moss.
Da un lato paesaggi extraterreni mozzafiato, dall'altro trovate altamente discutibili e inverosimili (l'atmosfera respirabile, l'assenza di vento e un'aria sospesa, rarefatta, in odore di fiction, invece stiamo parlando di cinema ad alto budget...) e attori strapagati, mal diretti, che affrontano i rispettivi ruoli quasi come se timbrassero un cartellino in azienda. Gli effetti speciali e la fotografia da soli non bastano a elevarne il livello. Puro intrattenimento, usa e getta. Un'occasione sprecata.
Uscito in quasi contemporanea con Mission to Mars ne condivide sostanzialmente il soggetto. Anche se in lì c’era una sorta di rivelazione finale, qui c’è solo un classico racconto di sopravvivenza. Eppure, nonostante l’ottimo cast costituito da caratteristi di grande valore, il film annoia e fa fatica a prendersi sul serio. Sul banco degli imputati Hoffman, al suo primo e unico lungometraggio, che non riesce a dare spessore né ai personaggi né alla situazione. Nemmeno la fotografia riesce a sfruttare al meglio i suggestivi scenari. Mediocre.
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HomevideoGestarsh99 • 6/08/11 16:30 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 31/08/2011 per Warner Home Video:
Queste le specifiche tecniche del BR (fonte dvd-store.it)
Formato video 1,85:1 Anamorfico 1080p
Formato audio 5.1 Dolby Digital: Italiano Francese Spagnolo Tedesco Portoghese
5.1 DTS HD: Inglese
Sottotitoli Italiano NU Inglese NU Tedesco NU Francese Spagnolo Portoghese Danese Svedese Norvegese Finlandese
extra Scene inedite
Trailer
HomevideoRaremirko • 4/10/13 23:53 Call center Davinotti - 3863 interventi