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Discussioni su The witch - Film (2015) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

32 post
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  • Daniela • 26/05/16 18:19
    Gran Burattinaio - 5940 interventi
    Quando ci si imbatte in un horror di tale fattura, la chiamata è d'obbligo.
    Credo che potrà essere apprezzato quasi certamente da chi ha trovato affascinante il finnico Sauna, con il quale condivide l'ambientazione storica (ultimi anni del 1500 per Sauna, primi del 1600 per questo) e l'approccio che lascia ampio spazio all'immaginazione.
    Dopo averlo visto, ho letto che il regista, esordiente nel lungometraggio e con un volto che poteva ben figurare fra quelli dei suoi attori, si è documentato quattro anni con resoconti, testimonianze e atti storici, procedendo poi ad una preparazione maniacale della messa in scena: edifici ed arredi costruiti con le tecniche del tempo, abiti cuciti interamente a mano, uso della sola luce naturale o fornita da candele, lingua parlata dai coloni puritani in America nel Seicento. Di quest'ultimo particolare ho avuto riprova ieri sera durante la visione con sottotitoli: il figliolo minore che parla correntemente l'inglese mi ha detto che la parlata conteneva termini per lui incomprensibili.
    Con tanti horror fatti con lo stampino in circolazione, tanto rigore filologico incute rispetto...
    Ultima modifica: 26/05/16 18:31 da Daniela
  • Schramm • 26/05/16 18:28
    Scrivano - 7818 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Credo che potrà essere apprezzato quasi certamente da chi ha trovato affascinante il finnico Sauna

    ecco. arrivederci roma, proprio. :D
    Ultima modifica: 26/05/16 18:29 da Schramm
  • Daniela • 26/05/16 18:38
    Gran Burattinaio - 5940 interventi
    Schramm ebbe a dire:

    ecco. arrivederci roma, proprio. :D


    Schrammettino, per vedere chi chiamare oltre ai soliti ho controllato la scheda, e comunque me lo ricordavo che non avevi molto gradito - a differenza degli altri, a te ti ho chiamato per darti modo di pareggiare i conti, dato che per seguire una tua dritta mi sono sorbita due ore di allucinazioni allucinanti (sai a cosa alludo), pensavo che per contraccambio potresti assoggettarti ad un'ora e mezza di allucinazioni artigianalmente curate. ;oP
    Ultima modifica: 26/05/16 22:01 da Daniela
  • Brainiac • 27/05/16 09:06
    Call center Davinotti - 1464 interventi
    Mi ha fatto moltissima paura ma nella prima parte, per lunghi tratti, ho trovato che alcune scene fossero buffe. Forse per la voce cavernosa del padre, forse per il lessico arcaico, insomma, m'è scattato l'effetto parodia alla Ciquito e Paquito. Anche il fatto di mostrare qualcosa di cruciale subito come l'abduction mi è parso azzardato. Da metá gli va riconosciuto un bel coraggio. I bambini sono terribili, ottimo lavoro sui costumi. Lo promuovo con riserva, devo rivederlo una seconda volta.
    Sauna si muoveva piú sul dico/ non dico, qua mi sembra tutto molto esplicito sin dall'inizio.
  • Pigro • 27/05/16 09:38
    Consigliere - 1708 interventi
    Grazie: inserito tra i film da vedere! :-)
    Ultima modifica: 27/05/16 09:38 da Pigro
  • Daniela • 27/05/16 10:55
    Gran Burattinaio - 5940 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Mi ha fatto moltissima paura ma nella prima parte, per lunghi tratti, ho trovato che alcune scene fossero buffe.

    Anche a me ha fatto lo stesso effetto, soprattutto per quella voce dell'oltretomba, troppo profonda per essere casuale, che continuava a parlare di Dio, di peccato, di espiazione e roba del genere. E poi è vero che il padre, come gli rinfaccia ad un certo punto la figlia maggiore, è un inetto che sa solo tagliare la legna - anche la visione di quella catasta enorme accanto alla casa fa ridere, però può anche essere vista come un'ossessione per sfogare istinti repressi e la frustrazione di avere messo la propria famiglia a rischio e di non saperla proteggere. In ogni caso è un buffo che mi mette a disagio, come quei due gemelli infagottati e urlanti, sembrano nani maligni più che bambini, però si vede che sono bambini ed allora una si sente un poco bastarda a trovarli tanto repellenti... E concordo anche che certe scelte narrativamente siano azzardate: lo scoprire le carte quasi subito può confondere ed anche l'epilogo, pur suggestivo, non mi ha convinto del tutto.
    Però sono azzardi che - a mio parere - non impoveriscono il film, ma confermano che si tratta di un horror fuori dai binari consueti, di un regista disposto a correre i suoi rischi.
    Ultima modifica: 27/05/16 14:05 da Daniela
  • Schramm • 27/05/16 10:58
    Scrivano - 7818 interventi
    Brainiac ebbe a dire:
    Forse per la voce cavernosa del padre, forse per il lessico arcaico, insomma, m'è scattato l'effetto parodia alla Ciquito e Paquito.

    m'ispira sempre più...

    Brainiac ebbe a dire:
    Lo promuovo con riserva, devo rivederlo una seconda volta.

    ma con i kilimangiaro di arretrati e la vita che non allenta mai il guinzaglio, dove trovate il tempo per una seconda volta? arrivati a na certa è già un miracolo la prima! datemi la ricetta!

    Brainiac ebbe a dire:
    Sauna si muoveva piú sul dico/ non dico, qua mi sembra tutto molto esplicito sin dall'inizio.

    sarà il clima che inizia a bastonare, ma devo dire che il raffronto con sauna non è il pungolo migliore per indurmi alla visione. danyta, le allucinazioni allucinanti cui alludi sono una cava aurea che da sola vale dieci dritte almeno! sauna l'ho patito assai, e se questo gli è cugino, anche solo di secondo grado...
    Ultima modifica: 27/05/16 10:59 da Schramm
  • Brainiac • 27/05/16 13:35
    Call center Davinotti - 1464 interventi
    La somiglianza con Sauna si limita alla ricostruzione accurata del periodo, alla fotografia very-nature e all'ambiguità di fondo, secondo me.
    Sauna peró era molto piú Lynchiano, prometteva e non mostrava, intrigava ma restava irrisolto.
    The witch mostra molto con foga inusitata, disattendendo con intelligenza rara tutti gli horror cerchiobottisti del post-Antichrist. Va rivisto perchè è stratificato e lavora su piú livelli, mi resta un retrogusto bizzarro nella bocca, mi ha lasciato di stucco in alcuni passi peró, devo ammetterlo.
    Quindi ricollegandomi a quanto detto da Daniela un film sicuramente da premiare con una o piú visioni, anche se a volte danza pericolosamente fra disgusto e ridicolo (forse volontario).
  • Daniela • 27/05/16 15:38
    Gran Burattinaio - 5940 interventi
    Nel mio commento avevo parlato di un cast di sconosciuti. Faccio ammenda: sia il babbo Ralph Ineson, dalla voce tombale, che la moglie tristanzuola Kate Dickie hanno in curriculum, oltre a qualche lungometraggio, un buon numero di serie Tv americane - entrambi hanno partecipato, fra l'altro, al Trono di Spade.
    Per i fanatici di questa serie (che conosco solo di riflesso, avendo uno di detti fanatici in famiglia), questi i rispettivi ruoli ricoperti:
    Lui http://gameofthrones.wikia.com/wiki/Dagmer
    Lei http://gameofthrones.wikia.com/wiki/Lysa_Arryn

    Per Anya Taylor-Joy questa invece è la prima parte di rilievo, avendo alle spalle solo un piccolo ruolo in un episodio del bel serial inglese Endeavour.
    Ultima modifica: 30/05/16 11:01 da Daniela
  • Pigro • 1/06/16 22:55
    Consigliere - 1708 interventi
    Visto! Sì, merita decisamente! Però ci sono almeno due cose che non mi convincono.
    La prima è che già pochissimo dopo la misteriosa sparizione del bambino, all'inizio del film, vediamo la strega. Peccato davvero. Se non avessimo visto la strega, avremmo potuto seguire tutto il resto del film con tutti i dubbi del caso su chi è la strega e sulla verità. Questo non toglie che il film sia comunque intenso e pieno di sorprese, ma si perde quel valore aggiunto che sarebbe stato il dubbio dello spettatore sull'esistenza reale della strega e su che cosa stia davvero accadendo in questa fattoria, cioè stregoneria o allucinazione collettiva o sfiga apocalittica o...
    La seconda è il finale, che ovviamente non svelo, ma che secondo me ha a sua volta due errori. Il primo è che porta il discorso da tutt'altra parte rispetto a quel che abbiamo vissuto fino ad allora; il secondo è che mostra caratteristiche 'sociali' e 'storiche' che poco hanno a che fare (secondo me) con la storia di una famiglia di coloni completamente isolata dal resto del mondo nel bel mezzo di una foresta del Nuovo Mondo, e magari avrebbe avuto più senso in rapporto a un villaggio o comunque a una comunità allargata (chi ha visto il film forse ha capito: io più di questo non riesco a dire senza spoilerare).
  • Daniela • 1/06/16 23:25
    Gran Burattinaio - 5940 interventi
    x Pigro

    SPOILESISSIMO

    Pigro, le cose che non ti hanno convinto sono in gran parte le stesse che hanno lasciato un poco perplessa anche me, sia la visione della strega piazzata dopo la scomparsa del bimbo che l'epilogo con il sabba. Avrei preferito che tutto restasse più nel vago, in modo da poterlo interpretare come frutto dell'isolamento, delle privazioni e delle ossessioni religiose (ed anche sessuali: è il personaggio di Tomasin che sta diventando donna a turbare gli altri componenti della famiglia). Queste irruzioni dell'irrazionale mi hanno in effetti all'inizio spiazzato, ma la dimensione allucinatoria trova d'altra parte una sua giustificazione sulla scorta della documentazione del tempo - penso soprattutto a quella numerosa riguardante le streghe di Salem, piene di descrizioni di visioni demoniache e stati di esaltazione che, successivamente, sono state spiegate con fattori alimentari (le muffe che infestavano gran parte delle coltivazioni avevano effetti allucinogeni), ovviamente rafforzati dal clima di paranoia collettiva.

    FINE SPOILER


    Comunque, trovo che lo spiazzamento e le perplessità che sorgono nel corso della visione del film costituiscono, in questo caso, un ulteriore motivo di interesse, confermando che si tratta di un horror non banale, aperto a più interpretazioni, destinato a restare impresso nella memoria.
    Ultima modifica: 1/06/16 23:26 da Daniela
  • Brainiac • 2/06/16 09:04
    Call center Davinotti - 1464 interventi
    Anche a me il "mostrare rutta la mercanzia" ha inizialmente deluso. Poi a mente fredda ho fatto due considerazioncielle:
    1) vista nell'ottica di discontinuitá col trend del genere horror dell'ultimo lustro (quello che chiamo il cerchiobottismo di un regista: dire-non-dire per tutta la pellicola, tipicissimo di molti low-budget) la scelta di far vedere è gradita disattesa.
    2) il mostrato potrebbe essere disagio psichico avanzatisimmo (e giustificato dall'ambaradam di brutte cose che capitano alla famiglia).

    Detto questo, il finale è effettivamente "regalato", come si dice da me. Penso al finale di Rosemary, dove una culla nera e un paio di occhi sono way-way more piú satanici di quel conciliaboli lì.
  • Pigro • 2/06/16 10:30
    Consigliere - 1708 interventi
    In sé e per sé il finale ha anche un notevole fascino. Anche a me era venuto in mente da una parte proprio Rosemary! E dall'altra soprattutto Ken Russell...
    Il problema riguarda - a mio avviso - la coerenza logica. Quello che si vede alla fine ha senso se siamo ai margini di un villaggio, dove è giustificabile che al suo interno si sviluppi una comunità diciamo "alternativa" (per non spoilerare). Ma qui siamo in mezzo al nulla, ben lontani dall'unico insediamento umano, peraltro piccolo, da cui, come vediamo all'inizio, la famiglia è stata allontanata. E allora, da dove spunta tutta quella gente? Escudo siano indiani, perché l'immaginario è profondamente cristiano. E allora chi sono, altre figlie di altre famiglie escluse in precedenza? Tutto si giustifica se fosse un'allucinazione, ma in questo modo ci sono altre cose che non funzionano.
    Comunque, ripeto, il film è davvero bello, e merita assolutamente la visione!
  • Cotola • 23/06/16 01:44
    Consigliere avanzato - 3911 interventi
    Il film uscirà al cinema il 18 agosto 2016.
  • Schramm • 23/06/16 10:52
    Scrivano - 7818 interventi
    giustamente, a ridosso della settimana di ferragosto, in un periodo in cui pochi si sognano di confinarsi in sala, e quando ormai l'hanno già visto e rivisto tutti. le politiche distributive operano per vie sempre più imperscrutabili.
  • Didda23 • 25/07/16 09:58
    Compilatore d’emergenza - 5796 interventi
    Visto che ne stavamo parlando in un altro topic, ripropongo nel giusto spazio la discussione.

    Non metto in dubbio la ricostruzione storica (davvero certosina) e la componente tecnica (la fotografia dai colori freddi è spettacolare), ciò che proprio non mi ha entusiasmato è la storia. Fondamentalmente dopo un inizio interessante, succede poco o nulla e il fatto di mettere subito in chiaro le cose -secondo me- non ha permesso all'opera di prendere il volo per totale assenza di ambiguità nelle situazioni. Poi ti dirò il livello di angoscia era pari allo zero. Ciliegina sulla torta: il finale, per me, veramente terribile.

    Per me mediocre, ma il giovane regista ha potenzialmente dei numeri interessanti e nonostante tutto merita la visione.
  • Rebis • 20/08/16 11:50
    Compilatore d’emergenza - 4441 interventi
    Leggo che Eggers ha svolto un lavoro molto accurato sull'inglese arcaico... cosa mi consigliate? Vale la pena vederlo in sala doppiato?

    Non che io abbia una conoscenza dell'inglese particolarmente raffinata, eh...
    Ultima modifica: 20/08/16 11:53 da Rebis
  • Rebis • 23/08/16 10:16
    Compilatore d’emergenza - 4441 interventi
    È al cinema!
  • Rebis • 23/08/16 12:40
    Compilatore d’emergenza - 4441 interventi
    Sposo il Brainiac-pensiero quanto all'esplicitazione immediata dell'elemento stregonesco: non solo credo sia un punto di forza narrativo ma è un elemento di originalità rispetto alla voga dell'horror attuale. Il fatto che Eggers pianti le radici nel genere nulla toglie allo stratificarsi e alla complessità del film; mentre, al contrario, fomentare l'ambiguità, oltre a essere una soluzione troppo facile e abusata, porta il più delle volte all'inconsistenza e ad una densità solo pretesa. Forse che un film western può rimanere un film western per discorrere di massimi sistemi mentre un horror deve rinnegare la sua natura per permettersi di significare altro rispetto a quanto sta narrando? La domanda, ovviamente, è retorica.

    Quanto al discusso finale [SPOILER] anacronistico, faccio presente che oltre al famoso processo alle streghe di Salem citato da Daniela risalente alla prima generazione di migranti inglesi, la presenza di culti neopagani affluiti dal vecchio continente al nuovo è stata comprovata da diversi storici, ed è alla base di molta narrativa americana (ricordo almeno La festa del raccolto di Thomas Tryon e La lotteria di Shirley Jackson). Ma anche se la loro presenza fosse così marginale nel tessuto sociale da non giustificare la chiusura del film, rimane il fatto che Eggers, nonostante la meticolosa ricostruzione d'ambiente, si sta muovendo sul piano del fantastico e non su quello storico. Le donne che partecipano al sabba vivono nel bosco, sono delle reiette che non appartengono alla comunità (addirittura vediamo l'abitazione di una di loro immersa nella vegetazione) quindi narrativamente non ci trovo alcuna incoerenza. Sul piano del significato mi sembra chiaro che Thomasin possa liberare la propria sessualità e definire la propria identità non solo al di fuori dalla comunità religiosa, ma anche della famiglia, dopo essersene - neanche troppo metaforicamente - sbarazzata :D
    Ultima modifica: 23/08/16 12:43 da Rebis
  • Buiomega71 • 25/11/17 10:05
    Consigliere - 27247 interventi
    Cinema "tetrale" e rigoroso quello di Eggers (uno degli esordi più penetranti degli ultimi anni), che rifugge effettacci e spaventi a buon mercato e (ri)dimostra che l'horror (ma sarebbe riduttivo definirlo così) possa essere ancora un genere creativo, originale e per adulti

    Storie di streghe , di luoghi maledetti e dimenticati da Dio, di carestia, fame, miseria, indigenza, fede cieca e fanatica (ma ben contestualizzata nell'epoca del Crucible), della terra arida che vomita marciume (il raccolto non dà i suoi frutti), della disgregazione familiare minata dal suo interno, dove il male agisce subdolo e infimo (celato nelle vesti di un caprone o di una lepre),scardinando le incertezze, devastando la tranquillità della famiglia, istillando il sospetto, il dubbio, la colpa, fino al punto di non ritorno

    Eggers sposa il cupo realismo dreyeriano con la favola nerissima (la mela di Biancaneve vomitata da Caleb posseduto dal male, la tentazione sottoforma di strega sexy che vive nei boschi, proiezione delle pulsioni sessuali adolescenziali, che sembra uscita da In compagnia dei Lupi, la strega nel bosco, i sortilegi, il libro, il patto faustiano), sposa echi herzoghiani e vontreieriani, con impeccabile ricostruzione storica, nei volti scavati, nelle unghie nere, nelle vesti cenciose, nei cieli sempre plumbei e minacciosi che sovrastano la fattoria e i boschi circostanti

    Il kaos regna diceva la volpe in Antichrist, e del capodopera vontreieriano, Eggers, si nutre e si sazia.

    Potentissimi sprazzi incubotici/pittorici degni di un Greenaway (l'allattamento malefico, il corvo che martoria il seno a beccate), orridi pastoni di neonato preparati da oscene streghe nude che paiono uscite dal Macbeth, piccoli mostri infimi (i due gemellini toccati dal male che sembrano i bambini demoniaci di A child's game, e il loro rifiuto-quasi un dolore fisico-alle preghiere), la lepre nel bosco, le pulsioni incestuose di Caleb verso la sorella, il percorso di Thomasin verso la dannazione eterna, la libertà sessuale, la ribellione alle convenzioni e alle leggi dettate da Dio, liberandosi di un padre buono ma inetto e di una madre isterica distrutta dal dolore, già tacciata come strega dalla sua stessa famiglia per una femminilità che stà emergendo prepotentemente, con i suoi umori e i suoi estrogeni a palla (il fratello Caleb ne sa qualcosa)

    Grandi momenti di cinema viscerale (la madre che si corica nella fossa con il cadavere del figlio, la furente e feroce lotta femminea tra madre e figlia, come nel miglior Wes Craven-penso al finale di Benedizione mortale-o del cinema horror sanguinamente femmineo-il finale del primo Venerdì 13-, il caprone alla carica come nella tradizione degli "animal attack"-gli animali sono visti non solo come strumento del male, ma sono essi stessi il male, dalla mungitura al sangue fino al pulcino morto nell'uovo-il male non solo fà marcire il granturco- dove torna l'onirismo cupo fiabesco/orrorifico del Neil Jordan di In compagnia dei lupi, le uova che si schiudono con dentro i neonati, le uova con i pulcini morti, e anche la malvagità ferina vontreieriana di Antichrist, dove i pulcini venivano divorati dalle madri stesse. La natura sterile e maledetta, frutto incancrenito di un pezzo di mondo dominato dal male, sia esso Dio, Satana o il potere stregonesco) si amalgama con un atmosfera cupissima da favola sinistra che non ha nulla da spartire con le patinate hollywoodiane alla Seduzione del male

    Peccato per alcuni scivoloni che stridono con il severo narrato oscuro (la strega popputa dalle labbra rifatte e il caprone parlante) ma soprattutto per una chiusa finale pacchiana e imbarazzante, tanto da sfiorare il trash che manco in Coven

    SPOILER


    Il ridicolo sabba con le streghe svolazzanti che nemmeno quelle di Eastwick, che più che Ken Russell sembra un videoclip di Lady Gaga

    Conludere il film su Thomasin che si dirige, nuda, verso il sabba avrebbe giovato (e avrebbe fatto il paio con il finale spiazzante di Honeymoon, stessa paura atavica dell'ignoto, stessa "liberazione" dai dettami prestabiliti inoltrandosi nella selva oscura e "magica"), senza includere la pagliaccesca parte della levitazione (ci mancavano solo le scope), che temo Chris Columbus come produttore esecutivo

    FINE SPOILER

    Tolte queste deprecabili (puramente soggettive, per carità) scelte narrative (anche Caleb "posseduto" mi ha lasciato una strana indifferenza, seppur ben contestualizzato), l'opera prima di Eggers odora di zolfo e stantio, di stregonerie attraverso i secoli, di sangue e umori (anche verginei), di superstizioni e accuse, di paranoia, di isolamento e perdita della ragione, di adolescenze inquiete e di ancestrali paure ataviche

    La pelle di satana striscia e si insinua nel tormentato animo umano e lascia il segno. Chi ha paura delle streghe? Chi ne beatifica della loro essenza e del loro potere seduttivo?

    The Wicker Man minava la religione cristiana per la libertà del paganesimo

    The Witch mina la religione cristiana per la libertà della fascinazione del male e entrambi liberano la mente dalla cecità ostica cattolica

    Insomma, il male, quello seducente, quello fatto bene, e forse l'unica strada da seguire per una propria identità e per il proprio posto nel mondo, rinnegando (forse non a torto) una religione che ha fatto del fanatismo e della repressione la propria virtù.

    Maledetta cagna
    Ultima modifica: 5/09/21 13:27 da Buiomega71