Shattered - Gioco mortale - Film (2008)

Strana scelta di sceneggiatura quella di piazzare già nella prima parte del film un pesante indizio che ci fa capire dove andrà a parare il twist finale, anche se poi - in modo contraddittorio - si fa di tutto per depistare lo spettatore col vecchio espediente del "narratore inaffidabile". Peccato, perchè il regista ci sa fare, le inquadrature e le sequenze non sono mai banali, e gli attori tutti in forma. Bello e prevedibile.

Non male. Regge benissimo fino al disvelamento dell'identità di Brosnan, poi scorre su binari canonici. Ma fino a quel momento ho visto un thriller sopra la media, teso, aperto ad ogni soluzione, con un ritmo notevole e un Brosnan sorprendente. Da noi ucito direttamente in dvd.

Un rampante pubblicitario e la sua bella moglie vengono sequestrati da un uomo armato che li sottopone a violenze e umiliazioni. In thriller come questo, che puntano sul colpo di scena finale per ribaltare la prospettiva, conta molto l'abilità di seminare "indizi" durante la storia, ovviamente dissimulati, in modo tale che lo spettatore non mangi troppo presto la foglia ma nello stesso tempo non si senta preso in giro da un escamotage palesemente pretestuoso. Qui il meccanismo funziona discretamente, come pure il cast (buono Brosnan).

Un buon terzetto di attori protagonisti porta avanti un thriller di discreta fattura il cui soggetto riprende il tema del "niente è come sembra". Le azioni e le motivazioni dei personaggi si dipanano in un progressivo crescendo di tensione ben governato dal regista, che mostra anche un buon talento visivo, anche se il finale non appare così imprevedibile come forse è nelle intenzioni.

Non ha il dono della logica attendibilità questo thriller metropolitano in corsa contro il tempo, azionato da sfide, minacce e ricatti senza alcun apparente sbocco giustificatorio. Brosnan s'incarognisce da sadico puparo autoritario di scarse parole e larghe pretese, duplicandosi a conti fatti e in Cicerone delle scorrettezze carrieristiche nei contesti lavorativi della "cupola dei colletti bianchi" e in arciere di Sherwood di quella innata fedifragìa adulterina che insubordina ranghi gerarchici e deontologia professionale. La Bello è bella ma non balla, lasciando le danze dell'upper-class a piedi nudi nel Parco Nazionale del Taglione.

Un bel thriller ben recitato dai protagonisti. Brosnan può sembrare superiore agli altri, ma anche Butler è convincente come maritino isterico, mentre la Bello può sembrare più frenata; il motivo si scoprirà alla fine. La tensione non subisce cali, la trama è coerente e il colpo di scena, a una manciata di minuti dal termine, non è scontato (almeno per me, che sono un animo puro). A volte impreziosito da ricercate inquadrature.

Parte molto bene, con un ritmo veloce e l'identità misteriosa del rapitore assolutamente inimmaginabile, poi purtroppo mi ha deluso nel colpo di scena finale, dove si tende al verboso e a una soluzione non tra le più felici. Ma merita comunque un'occhiata, soprattutto per un grande Brosnan, che invecchiando migliora nella recitazione.

Ottimo thriller, capace di catturare l'attenzione dall'inizio alla fine grazie a una serie di espedienti sempre efficaci. In più d'un'occasione riecheggiano le atmosfere del nolaniano The game, il che è un gran complimento. Molto bravi i tre protagonisti, soprattutto Brosnan, perfettamente a suo agio nel ruolo del "cattivo". Il finale riserva varie sorprese, alcune intuibili già durante il film, altre no, ma comunque quando il puzzle si completa se ne resta indubbiamente affascinati. Un buon film.

Un thriller riuscito, con un trio di protagonisti in forma (Brosnan il cattivo e la coppia ricattata Butler e Maria Bello) che riescono a mantenere alta la tensione. Il film vive di buoni dialoghi e qualche discreta scena d'azione e risulta promosso grazie a un finale con più di un colpo di scena. Alcuni elementi potrebbero essere prevedibili, ma si guarda con piacere. Niente male.

Buona pellicola molto dinamica e non priva di colpi di scena, anche se qualcuno decisamente prevedibile. Grande prova di Brosnan nel ruolo del cattivo con pochi scrupoli, mentre Butler, non ancora al top del successo, è impegnato in una parte che non gli è molto confacente, quella del ricattato nevrotico, che peraltro interpreta con bravura. Graziosa e lucida fino in fondo la Bello. Finale non troppo brillante, con un pistolotto moraleggiante davvero evitabile.

Un thriller interpretato abbastanza bene (per quanto Brosnan non sia esattamente un fenomeno) e che il suo compito di coinvolgere lo assolve, perché la corsa contro il tempo della coppia ricattata mette una certa apprensione, cui si aggiunge il mistero che avvolge le motivazioni del persecutore. In effetti, nonostante qualche indizio disseminato qua e là, la soluzione è sorprendente, però a quel punto la domanda sorge spontanea: il movente era davvero tale da giustificare l'ideazione di un piano del genere? Se la rispota è no, il voto inevitabilmente si abbassa.

Adrenalina da cola e pop-corn per un'improbabile ma spensierata corsa contro il tempo che vede Butler e la Bello in balia dei ricatti di un Brosnan simpaticamente sadico. Lo script consiste in una sequela di umiliazioni e giochetti psicologici più o meno tesi (la prova delle vertigini), la cui causa scatenante è tenuta all'oscuro fino all'accoppiata di twist conclusivi, che aggiungeranno l'ennesimo strato di inverosimiglianza alla vicenda, oltre a evidenziare la futilità di troppi subplot depistanti durante il primo atto. Ci si diverte, comunque, a condizione di abbassare le pretese.